mercoledì 27 dicembre 2023

Vampire Survivors: hai una mezz'oretta libera? Trascorrila in allegria massacrando migliaia di mostri brutti!


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ok arrivo un po' in ritardo, visto che di questo gioco hanno già parlato tutti e ci hanno già giocato tutti, oltretutto questo brano aleggia tra le bozze del blog da almeno sei mesi ma ehi, che volete farci, io arrivo piano ma prima o poi arrivo.

Vampire Survivors è un gioco indipendente uscito su Steam nel 2022 e in seguito approdato anche su Android, che è la versione giocata da me.

Trattasi di un gioco incredibilmente semplice ma in grado di dare un'altrettanto incredibile assefuazione, portandolo a un successo che probabilmente nemmeno l'unico sviluppatore (musiche a parte), Luca Galante, si aspettava.

Controlliamo un personaggio, un cacciatore di vampiri, che si muove in delle arene apparentemente infinite (anche camminando sempre dritto non sono riuscito ad arrivare a una "parete"), molto scarne, con pochissimi elementi decorativi e architettonici. Il personaggio spara da solo, quindi tutto quello che dobbiamo fare noi è schivare i nemici che ci arrivano addosso da ogni direzione. Uccidendoli questi rilasciano delle gemme che, raccolte, ci danno punti esperienza. Con i punti esperienza si possono potenziare le armi. Possiamo avere fino a 6 armi e altrettanti elementi di supporto (oggetti che aumentano la velocità o permettono di raccogliere le gemme da più lontano o altro ancora). Sparsi per le arene o sbloccabili salendo di livello si trovano decine di armi e potenziamenti diversi. A ogni partita si inizia con zero potenziamenti e una sola arma. Lo scopo è sopravvivere per 30 minuti a ondate sempre più numerose di nemici sempre più potenti, potenziando le nostre armi fino a diventare vortici di distruzione inarrestabili. Al minuto 30 arriva la Morte e ci fa fuori comunque.

martedì 19 dicembre 2023

Opinioni in pillole, film horror: The House, Alive, Non ti voltare, Zombieland - Doppio colpo

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di una manciata di film prevalentemente horror. Visto che scrivo questi commentini dopo aver visto i film e li tengo lì per accumularli, alcuni potrei averli visti davvero un sacco di tempo fa.


The House recensione

The House

Come si chiamano quelle "tramette" che si trovano su Netflix? Sinossi? Anticipazioni? Comunque sia, confermo che sono scritte da persone che i film non li hanno visti, visto che questa descrive The House come una "commedia dark". E qui ci sta un MACCOSA?!, visto che The House è chiaramente un horror, e non di quelli che fanno ridere.
Si tratta di un film episodico, abbiamo tre racconti che ruotano intorno a questa inquietante casa, ambientati in tempi diversi.

Il primo racconto è ambientato nel passato, tipo a inizio '900 direi.
Si tratta di uno di quegli horror che piaccono a me, quelli di atmosfere e inquietudine. Niente salti sulla sedia, niente splatter, molti silenzi opprimenti, angoli bui, presenze misteriose, solitudine, certezze che crollano, sensazione di essere nel posto sbagliato. Per far capire l'atmosfera, siamo dalle parti di The Others. Altro che commedia dark.
Sono queste le cose che fanno paura, non i mostri che saltano fuori all'improvviso con la musica a palla. Il particolare metodo di realizzazione, con l'utilizzo di pupazzi di stoffa, lo rende ancora più affascinante. 

martedì 12 dicembre 2023

Opinioni in pillole, fumetti di Star Trek: The Illyrian Enigma, Starfleet Academy, Echoes.

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di alcuni fumetti moderni su Star Trek.


The Illyrian Enigma di Krysten Beyer, Mike Johnson, Megan Levens e Charlie Kirchoff (2022) recensione

The Illyrian Enigma di Krysten Beyer, Mike Johnson, Megan Levens e Charlie Kirchoff (2022)

The Illyrian Enigma è una miniserie a fumetti in quattro albi, che serve da collante tra la prima e la seconda stagione.
In questo fumetto abbiamo un capitano talmente rimbambito che non meriterebbe nemmeno la patente dello scooter, che se ne sbatte delle regole e degli ordini della Federazione come se sapesse di avere amici talmente potenti da non dover temere alcuna ritorsione e che guida i suoi uomini in una stupida trappola dietro l'altra. L'equipaggio dell'Enterprise è vivo per miracolo.
A parte la dabbenaggine del capitano, la storia raccontata risulta abbastanza interessante. Ovviamente come al solito ruota tutto intorno ai soliti vulcaniani, sembra che abbiano messo lo zampino ovunque nella galassia.

martedì 5 dicembre 2023

La trilogia degli Eliminatori: Steelheart, Firefight e Calamity, i supercattivi di Brandon Sanderson

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Steelheart, del 2013, da me ascoltato in forma di audiolibro, è il primo libro di una trilogia "young adult" scritta da Brandon Sanderson, autore molto prolifico ma attivo per lo più nel campo dell'heroic fantasy.

Steelheart Brandon Sanderson recensione
La copertina italiana e due americane.

Per questa trilogia abbandona il suo campo di gioco abituale per affrontare il tema dei supereroi (ricordiamo che l'anno prima dell'uscita di questo libro sono usciti sia il terzo capitolo del Batman di Nolan sia il primo Avengers, quindi il libro si inserisce nell'onda del nuovo entusiasmo per i supereroi, che aveva già abbondantemente superato i confini del fumetto).
Lo fa con una particolarità: nel mondo creato da Brandon Sanderson gli individui dotati di superpoteri sono tutti cattivi. Anzi, cattivissimi.

martedì 28 novembre 2023

Opinioni in pillole, Zagor: La banda degli assassini, I predoni del nord, Zagor n. 700,

  Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.
Stavolta è successa una cosa strana: ho trovato ad aleggiare tra le bozze del blog dei commenti su due storie scritti qualche mese fa, inseriti nel forum di cui sopra ma mai pubblicati qui! Li ho scritti e me ne sono dimenticato! Li pubblico quindi adesso, perché io non butto mai via niente.


Zagor n. 692, Zenith 743 - La banda degli assassini, di Burattini e Sedioli recensione

Zagor n. 692, Zenith 743 - La banda degli assassini, di Burattini e Sedioli

Su questo fumetto ho fatto un'analisi approfondita nel numero 23 della fanzine Zagorianità. Qui mi limito quindi a un sunto: una storia della durata di un solo albo ma in cui Burattini riesce a fare stare tutti i difetti delle sue ultime sceneggiature. Scene inutilmente lunghe contrapposte ad altre troppo corte a cui non viene data la giusta enfasi; dialoghi surreali in cui i personaggi spiegano quello che stanno facendo o che hanno appena fatto, in caso che il lettore sia così stupido da non capire quello che vede; ripetizioni inutili; insomma uno scempio in cui si salva solo la lunga scena d'azione e i disegni che comunque si attestano non oltre la sufficienza. 

martedì 21 novembre 2023

Opinioni in pillole, film d'animazione: Nimona, Tartarughe Ninja Caos Mutante, Spider-Man - Across the spider verse

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di tre film d'animazione americani usciti nel 2023, due al cinema e uno direttamente in streaming. Le opinioni sono nell'ordine in cui ho visto i film e sono state scritte subito dopo la visione, quindi anche a diverso tempo di distanza l'una dall'altra.


Nimona recensione

Nimona

Nimona è una notevole sorpresa, un film d'animazione avventuroso-fantasy-fantascientifico divertente e con una storia appassionante.

Certo, il protagonista omosessuale farà gridare a molti qualche frase fatta sulle pietanze cucinate con il woke, ma a parte che potranno vivere delle avventure pure gli omosessuali, in questo caso non può davvero essere considerato un problema, dato che non risulta forzato e anzi è giustificato dalla storia, che senza questo particolare avrebbe dovuto essere chiaramente diversa.

Un po' più forzate le diverse etnie dei personaggi, che stonano parecchio con l'ambientazione: in una città che da 1000 anni è chiusa tra mura da cui nessuno entra e nessuno esce, da dove arrivano le popolazioni delle diverse etnie? Non si parla mai di minoranze chiuse in sé stesse, anzi, quindi sarebbe logico che dopo 1000 anni il sangue si sia diluito. Sembra una stupidaggine ma durante la visione ci si fa caso, soprattutto in questo periodo in cui l'argomento è sulla bocca di tutti.
A mio figlio non ne è fregato nulla, comunque.

martedì 14 novembre 2023

Opinioni in pillole: Dead Space 3 e Dead Space: Extraction

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di due videogiochi facenti parte della serie di Dead Space.


Dead Space 3

Dead Space 3 recensione


Ho rispolverato la mia PS3 per questo gioco, sebbene dei predecessori non ricordassi nulla, li ho giocati troppi anni fa. Ho cercato su Wikipedia per il riassunto delle puntate precedenti. Non che ci sia una storia così complicata, comunque.
I vaghi ricordo che ho di Dead Space 1 e 2 non mi permettono di dire con certezza se il terzo sia meglio o peggio degli altri. Quello che posso dire è riferito a tutta la saga: Dead Space è una serie di videogiochi survival horror/sparatutto in terza persona, con visuale da dietro le spalle del protagonista. L'ambientazione spaziale cupa, tutta all'interno degli angusti e fumosi corridoi di astronavi o stazioni spaziali, e i mostri che escono dalle fottute pareti (beh, principalmente dai condotti di aerazione) urlano "ALIENS!" a prieni polmoni.

martedì 7 novembre 2023

Opinioni in pillole, Zagor: La fonte della giovinezza, La maledizione degli Incas, I monti della solitudine

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.


Tex Romanzi a fumetti n. 17: la fonte della giovinezza, di Giusfredi, Civitelli e Piazza recensione

Tex Romanzi a fumetti n. 17: la fonte della giovinezza, di Giusfredi, Civitelli e Piazza

Ok, sto barando, questa non è una storia di Zagor, ma con Zagor c'entra lo stesso.
Alla Bonelli devono aver deciso di incrementare i legami tra quelli che un tempo erano i due personaggi di punta della casa editrice (da tempo ormai Zagor è stato surclassato da Dylan Dog), visto che dopo l'incontro con il Tex Willer più giovane si è deciso di portare un po' di Zagor anche nel Tex più classico (ma nemmeno poi tanto, se contiamo che questa è la versione cartonata alla francese).
Guarda caso, nella collana Le grandi storie Bonelli è stata recentemente ristampata Le sette città di Cibola, una delle più belle storie boselliane appartenenti al ciclo della "seconda odissea zagoriana", nella quale Zagor incontrava dei navajos e con essi trovava le mitiche sette città perdute degli antichi Anasazi, in una storia che andava quindi a citare anche indirettamente le civiltà perdute di Altantide e Mu di Martin Mystere. Verso la fine viene anche profetizzata per i navajos la venuta di un grande capo bianco che li proteggerà dal male.

A quella storia, poi, sono particolarmente legato perché da quella mi è venuta l'ispirazione per il mio romanzo western-thriller Chaveyo, in particolare per la figura del cattivo.

martedì 31 ottobre 2023

Italians menano better: personaggi italiani nei picchiaduro

Personaggi itialiani nei picchiaduro


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Dopo l'articolo sugli indiani d'america nei picchiaduro, mi è venuta voglia di farne uno anche sugli italiani.  

Gli italiani hanno avuto decisamente più fortuna degli indiani nei videogames in generale, grazie anche, ma non solo, al binomio italiano/mafioso che tante gioie ci ha regalato.
Qui oggi prendiamo in cosiderazione solo personaggi che appaiono in giochi di botte uno contro uno, per gli stessi motivi che per gli indiani. Preparatevi per un po' di stereotipi e per una carrellata di nomi quantomeno bizzarri.
Come sempre, ringrazio gli autori dei video che vedete in questo articolo e che io ho solo ricondiviso da Youtube.

martedì 24 ottobre 2023

Hanna & Barbera Beyond: Wacky Raceland e Dastardly e Muttley

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Torno a parlare del progetto Hanna & Barbera Beyond, progetto del 2016 della DC Comics che prevedeva di riprendere i personaggi dei cartoni animati e riproporli in una chiave cupa e adulta. Forse ricorderete che vi ho già paralto di Scooby apocalypse e di Flinstones Beyond. Questa volta tocca alla banda di La corsa più pazza del mondo, che ha addirittura due miniserie diverse dedicate.

 

Wacky Raceland, di Ken Pontac, Leonardo Manco e Mariana Sanzone


Ecco quindi Wacky Races, che qui diventa Wacky Raceland

Non mi sovviene come si chiami quel trafiletto che molto spesso nei fumetti americani si trova sopra il titolo come introduzione (magari si chiama introduzione?) ma ve lo traduco qui perché è una descrizione molto precisa di quello che è questa serie:

La Terra è in rovina. L'invisibile e onnipotente Annunciatore ha promesso che il vincitore di una serie di corse automobilistiche sarà ammesso nel circolo di Utopia, un paradiso leggendario che è l'ultimo bastione dell'umanità nel pianeta distrutto. I bizzarri piloti e i loro veicoli senzienti competono per la sopravvivenza correndo attraverso un deserto apocalittico pieno di laghi radioattivi, tempeste di polvere nanotecnologica e mutanti cannibali. C'è posto solo per un vincitore, e chiunque dal secondo posto in giù sarà lasciato a morire nelle Wacky Raceland.

martedì 17 ottobre 2023

Opinioni in pillole, fantastico italiano: Memorie di un cuoco d'astronave, Alice nel paese della Vaporità, La vita erotica dei superuomini

 Salve a tutti, È il moro che vi parla!

Raccolgo in un unico articolo i commenti che ho scritto per alcuni libri che ho letto, commenti troppo corti per diventare post a sé stanti e che non ,mi andava di approfondire di più. In questo caso, vi parlo di tre romanzi di fantastico-fantascienza di autori italiani.


Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai, lo sceneggiato radiofonico.

Il libro di Massimo mongai è del 1997 e ha vinto il premio Urania, ma io non l'ho mai letto. Ho invece ascoltato lo sceneggiato radiofonico del 2001. 

Prima ancora della trama quello che salta di più all'occhio (cioè, all'orecchio) è la struttura dello sceneggiato stesso. La storia passa in secondo piano, quando è inframezzata da una tale quantità di lunghissimi intermezzi musicali.
Ogni due per tre parte una canzone, solitamente canzoni pop degli anni '80/'90. Tendenzialmente ci sono parti recitate di due/tre minuti al massimo (e anche di meno) seguiti da canzoni riprodotte per intero, quindi con durata media di quattro minuti. Facendo un calcolo a spanne, oltre i due terzi di ogni puntata sono occupati da canzoni che abbiamo già sentito tutti almeno cento volte. Aggiungiamoci la sigla iniziale e quella finale, e in ogni puntata, la cui durata è poco sotto la mezz'ora, abbiamo al massimo, quando va bene, un quarto d'ora di sceneggiato. 

Questo è fastidioso, perché non c'è niente di male a fare puntate da un quarto d'ora. Così, mi viene da pensare che avessero degli episodi da dieci minuti ma prendessero più sovvenzioni se arrivavano a mezz'ora, o qualcosa del genere.
Per quanto riguarda la trama, si tratta di una serie di simpatiche storielle slegate l'una dall'altra, in cui seguiamo le vicende di questo cuoco d'astronave che si trova ad avere a che fare con alieni bizzarri in problemi strampalati, molti dei quali creati da lui stesso. Attori bravissimi  e dialoghi incredibilmente ben scritti, storie mediamente poco interessanti ma abbastanza divertenti. Non ci fosse da mandare avanti le canzoni in continuazione mi sarebbe piaciuto molto di più.

Il libro, se vi interessa, lo trovate qui, probabilmente è meglio dello sceneggiato.

martedì 10 ottobre 2023

Rusty Dogs, di Emiliano Longobardi e (un sacco di) Autori Vari

Rusty Dogs, di Emiliano Longobardi recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Rusty Dogs nasce come webcomic, pubblicato online nell'arco di ben dieci anni di lavoro e raccolto in un unico volume cartaceo nel 2019.

Il progetto di Emiliano Longobardi è semplice e ambizioso allo stesso tempo: una saga noir ambientata in una new york senza tempo, dove non esistono cellulari e internet e il quartiere è dominato dal boss Cohen, che decide chi deve vivere e chi deve morire. 
Gli "autori vari" che hanno disegnato le storie scritte da Emiliano Longobardi sono addirittura cinquanta, tra cui alcuni delle migliori matite del panorama fumettistico italiano. Ecco l'elenco dei nomi in ordine alfabetico:

ArmitanO, Elisabetta Barletta, Antonello Becciu, Michele Benevento, Giacomo Bevilacqua, Lelio Bonaccorso, Riccardo Burchielli, Giancarlo Caracuzzo, Raul Cestaro, Luca Claretti, Massimo Dall’Oglio, Davide De Cubellis, Andrea Del Campo, Werther Dell’Edera, Fabio Detullio, Fabrizio des Dorides, Michele Duch, Pasquale Frisenda, Andrea Gadaldi, Pier Gallo, Davide Garota, Gianfranco Giardina, Giulio Giordano, Giuliano Giunta, Emanuele Gizzi, Simone Guglielmini, Antonio Lucchi, Giuseppe Marinello, Alberto Massaggia, Francesco Mortarino, Guido Nieddu, Lorenzo Palloni, Giuseppe Palumbo, Davide Pascutti, Michele Petrucci, Rossano Piccioni, Giorgio Pontrelli, Maurizio Ribichini, Andrea Rossetto, Armando Rossi, Lorenzo Ruggiero, Antonio Sarchione, Daniele Serra, Marco Soldi, Cristiano Spadoni, Claudio Stassi, Joachim Tilloca, Riccardo Torti, Iacopo Vecchio e Walter Venturi.

martedì 3 ottobre 2023

Zombi S.p.A., il mio nuovo romanzo disponibile su Amazon.

Zombi S.p.A. di Moreno Pavanello


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Le tragedie che hanno colpito Haiti hanno causato centinaia di migliaia di morti. Per la ricostruzione, agli haitiani non è rimasto che usare la forza lavoro più economica e di più facile accesso in quel momento: i cadaveri.
I bokor,un tempo considerati dei reietti in quanto legati alla parte più oscura del voodoo, vengono riabilitati, e Haiti viene ricostruita da zero dai morti che essi richiamano in vita.
Giunge quindi il momento di esportare il metodo haitiano nel resto del mondo.
I nuovi lavoratori a buon mercato, a metà strada tra degli schiavi e degli automi, giungono sul mercato del lavoro mondiale, e in Italia in particolare, con la forza di un maglio.
Numerose e variegate sono le conseguenze, vissute da una moltitudine di personaggi impotenti di fronte alle leggi del mercato.
Ma uno di loro, suo malgrado, è destinato ad avere un ruolo più importante di quanto avrebbe mai pensato.
Travolto da eventi più grandi di lui, proprio grazie al nuovo ordine sociale trova uno scopo nella vita che prima non aveva. E. quando questo gli viene portato via, non esita a sfidare lo stato più potente del mondo: Haiti.

martedì 26 settembre 2023

Dampyr, il film

dampyr film recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Chi segue questo blog ha già letto dei "post temporali" che provengono dal passato, visto che spesso scrivo e poi lascio ad aleggiare tra le bozze gli articoli per mesi se non per anni. 
Questo è uno di quei casi particolari in cui metà dell'articolo è stato scritto nel passato e metà nel presente. Ecco a voi la parte scritta qualche mese fa:

***

Scrivo la prima parte di questo articolo PRIMA di vedere il film. Al momento in cui scrivo il primo film del "Bonelli Cinematic Universe" è nelle sale, ma il mio mal di schiena mi impedisce di rimanere seduto a lungo quindi per un po' il cinema per me è off-limits. Voglio comunque buttare giu qualche considerazione, giusto per fissare quello che penso e quello che mi aspetto.

Stiamo parlando di un film tratto da un fumetto di Sergio Bonelli, casa editrice che mi ha praticamente cresciuto da quando ho imparato a leggere. Abbiamo avuto un film di Tex, che non era un granché, e quella cagata pazzesca del film americano di Dylan Dog (più i due film turchi apocrifi su Zagor). Chiaro che ho una notevole curiosità.
Ora si parla addirittura di un "bonelliverso", con progetti per i film su altri personaggi che comunque siano in qualche modo connessi con questo. Non staremo facendo il passo più lungo della gamba? Cosa c'è che vi da tanto fastidio in un film che inizia e finisce? Bisogna per forza fare gli americani? Va beh.

Seguo Dampyr dal primo numero, ma diciamo la verità: i più belli erano i primi, boh, cinquanta, a essere generosi.
I primi Dampyr erano storie spesso "on the road", avventurose, selvagge, un horror d'azione con più di un occhio ai vampiri di John Carpenter, spesso ambientate in zone di guerra. Poi, il nostro dampiro si è seduto. Si è trasferito a Praga sotto l'ala protettrice dell'angelico Camael, si è messo a vendere libri antichi, e si è fatto un sacco di amici.
I difetti dell'attuale Dampyr sono una prolissità che sembra uscita dai numeri più noiosi di Martin Mystere, con buona parte dei volumi occupata da spiegoni enciclopedici su varie tradizioni locali o correnti artistiche, e soprattutto una continuity incasinata che pretende che il lettore si ricordi i rapporti tra decine di personaggi secondari, sia buoni che cattivi. I numeri degli ultimi anni sono praticamente tutti seguiti di storie precedenti o quantomeno contengono ritorni di personaggi vari.
Ma i primi, i primi erano belli, e visto che la storia del film dovrebbe essere quella dei primissimi volumi, potrebbe anche andarci bene.

martedì 19 settembre 2023

Opinioni in pillole, Zagor: Il signore dei cimiteri, Ritorno a Paradise Gate, il capitano Nemo

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.

Nel mese di Agosto 2023 oltre allo Zagor regolare sono usciti ben due speciali, il color e il +, per un totale di ben 21,70 eurini spesi in una botta sola dagli zagoriani per le storie inedite (e non parliamo di chi prende anche qualche ristampa). Urca! Ne sarà valsa la pena, almeno?


Color Zagor n.17: Il signore dei cimiteri recensione

Color Zagor n.17: Il signore dei cimiteri, di Stefano Fantelli e Marcello Mangiantini

Una nuova storia con gli zombi, poco tempo dopo Zombi a Darkwood (che è del 2020). In seguito a quella storia scrissi anche un articolo per Zagorianità n. 17, dove prendevo in esame i vari tipi di zombi apparsi sulle pagine di Zagor. Essendo però che gli zombi di questo speciale sono di un tipo già visto nella serie, quell'articolo è ancora valido!
Forse avrei aspettato ancora un anno o due prima di far uscire un'altra storia di zombi, il ricordo della precedente è ancora piuttosto vivo anche perché si trattava di una delle storie più belle degli ultimi anni. Comunque gli zombi di quella storia erano del tipo romeriano, mentre questi sono quelli del vudu già visti nella storia di cui questa è il seguito, Zombi! del 1973.

martedì 12 settembre 2023

Opinioni in pillole, anime: Made In Abyss, L'attacco dei Giganti, Paranoia Agent

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di tre serie animate giapponesi.


Made in Abyss, prima e seconda stagione recensione

Made in Abyss, prima e seconda stagione (e il film)

In questo mondo, che risulta essere simile al nostro all'inizio del novecento, forse, viene scoperta un'enorme voragine in un'isola in mezzo al mare. La voragine scende come un pozzo nelle profondità della Terra, apparentemente senza fondo e presentando diverse caratteristiche nella fauna, nella flora e in "altro" a ogni nuovo strato. Si formano gilde di esploratori pronti a scendere in quegli abissi insondabili in cerca delle "reliquie", misteriosi artefatti dotati spesso di grandi poteri che si trovano sparsi nell'Abisso, in un canovaccio che appare simile a quello di Picnic sul ciglio della strada, di Arkadij e Boris Strugackij, il romanzo da cui è tratto il film Stalker. Oppure, se preferite, al più recente Annientamento di Jeff VanderMeer.
Il focus di questa storia, però, non è tanto sul commercio di reliquie in sé, che anzi non risultano poi così importanti ai fini della trama, quanto piuttosto sull'esplorazione di quello che è di fatto un mondo alieno e surreale. Anche perché man mano che si scende poi è sempre più difficile tornare indietro, perché la risalita ha effetti negativi sul fisico che possono andare da giramenti di testa e nausea negli strati più elevati, a orribili mutazioni o morte in quelli più bassi. Niente ritorno, quindi, per chi si spinge troppo oltre, eppure esiste lo stesso chi decide di lanciarsi in quest'avventura.
A spingere i protagonisti infatti non è la brama di arricchirsi con i cimeli: la ragazzina protagonista vuole raggiungere la madre, che è scesa anni prima senza più fare ritorno, e il suo compagno smemorato vuole conoscere la verità sulla sua origine, visto che lui stesso è un cimelio, una sorta di cyborg proveniente dalle profondità.

martedì 5 settembre 2023

Opinioni in pillole, sequel di film d'azione: The King's Man - Le origini, Fast X, John Wick 4

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta ci concentriamo su tre film che sono tutti nuovi capitoli di noti franchise d'azione. 


The King's Man - Le origini recensione

The King's Man - Le origini

Da un certo punto di vista The King's Man - Le origini (The King's Man, 2021) è un film sorprendente, cioè se lo si confronta con i suoi predecessori.
King's Man - Secret Service e King's Man - Il Cerchio D'Oro erano film d'azione caciarona, con i protagonisti intenti ad acrobazie da supereroe e gadget da 007. The King's Man - Le Origini sceglie un approccio diverso. Certo, sempre di film d'azione si tratta, ma non più così caciarona. L'azione è decisamente più diluita e meno esagerata (invece di sembrare supereroi i protagonisti sembrano "solo" eroi di film d'azione), c'è tempo per approfondire la trama e i personaggi, e il contesto è più realistico. Beh, un pochino.

martedì 29 agosto 2023

Oppenheimer: ogni scarrafone è capolavor'a mamma soja

Oppenheimer Nolan recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Grazie a un'iniziativa di uno dei cinema delle mie parti, sono riuscito a vedere questo film in lingua originale sottotitolato. È stata un'esperienza particolare perché, sebbene già da un po' guardi quasi sempre film e telefilm in inglese, al cinema non l'avevo ancora mai fatto. C'era più gente di quanto mi aspettassi, e l'età media era più bassa, ma sono riuscito comunque a guardarmi il film e grazie forse ai sottotitoli che costringono a stare più attenti per tutta la durata non si è sentito volare una mosca.

Ciò detto, se questo film l'avessi visto a casa invece che al cinema pagando il biglietto, non sono sicuro che sarei arrivato alla fine.

Non ho letto nemmeno una recensione prima di andare al cinema, quindi al momento in cui scrivo non so come questo film sia stato accolto, ma essendo un film di Nolan immagino che la media sia la solita, ci saranno tanti che inneggiano al capolavoro è pochi che dicono che forse proprio capolavoro non è, e io come al solito sono tra questi [aggiornamento: l'articolo l'ho scritto venerdì, il contenuto di questa parentesi lunedì, nel frattempo ho letto qualche recensione ed è andata esattamente così]. Diciamo che è la seconda volta che esco dal cinema dopo un film di Nolan non dico rimpiangendo i soldi del biglietto, ma comunque ripensando a tutte le cose che semplicemente non funzionavano (la terza contando Interstellar, anche se in seguito dopo aver scritto quella recensione l'ho un po' rivalutato). 

Oppenheimer è fatto di brevissimi flash, scene di pochi secondi montate in modo da sembrare le luci stroboscopiche di una discoteca, che alternano quattro o cinque piani temporali spesso difficili da distinguere (difficili nel senso che allo spettatore è richiesta una certa concentrazione, ma se non vi mettete a spippolare il cellulare durante la visione è impossibile perdere il filo). In questi che sembrano perlopiù minuscoli frammenti di dialogo, peraltro sommersi da musiche assordanti che cercano di rendere epiche anche scene che di epico non hanno nulla, in cui i personaggi raccontano e parlano di persone e avvenimenti che sono successi fuori scena. Nella prima parte in particolare, ben poco viene mostrato di quello che succede, tutto è affidato alle parole dei personaggi che raccontano le cose. Altro che "show don't tell", questo è "tell e bom". Non è così che si racconta una storia.
È tutto qui il grande kolossal di Christopher Nolan: uno stuolo di attori famosi (e spaventosamente bravi, non ce n'è uno che non dia una prova magnifica) che parlano chiusi in delle stanze. I cento milioni del budget saranno serviti solo per gli stipendi di tutti questi attoroni, immagino.

martedì 22 agosto 2023

Opinioni in pillole, ucronie sull'antichità: Vichinghi, Roma Eterna, IMPERO: Antologia Gladius & Sorcery

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Io stesso ho in corso di pubblicazione una saga di racconti lunghi (o romanzi brevi che dir si voglia) ucronico-fantascientifica (sì, è ferma da un po', ma non è finita, giuro) ambientata nell'antichità, tra antichi romani, vichinghi, Giappone feudale, Maya, indiani d'America... In effetti mi mancano gli indiani dell'india, ora che ci penso. Quasi quasi, per il prossimo racconto...
Comunque sia, sono diventato sensibile all'argomento, e mi sento perciò inevitabilmente attratto verso ogni opera dello stesso tipo. Ecco quindi una manciata di racconti o raccolte di racconti che ipotizzano ucronie sulle stesse popolazioni sulle quali mi sono concentrato io in Ucrònia.


Vichinghi di Marco Alfaroli recensione


Vichinghi di Marco Alfaroli

In questo racconto del 2016 si narra di come dei vichinghi siano finiti su un mondo alieno dove sono in lotta costante con altre tre razze di guerrieri violenti e selvaggi, e di come alcuni di loro decidano di raggiungere la montagna dove, secondo ogni razza, dimora la divinità di riferimento, Odino nel caso dei vichinghi.
Lo spunto è abbastanza interessante e l'ebook è impreziosito da quattro disegni, realizzati dallo stesso autore, rappresentanti le diverse razze, ma il racconto è semplicemente troppo breve per svilupparlo a dovere, una quindicina di pagine scritte grandi significa che i personaggi sono sagome di cartone senza alcuna caratterizzazione e non c'è nessun approfondimento dell'ambientazione. E personalmente i vichinghi con le corna sull'elmo mi hanno un po' infastidito, ormai si sa che non li indossavano davvero in battaglia ma solo, e anche su questo ci sono molti dubbi, in cerimonie religiose.

mercoledì 16 agosto 2023

Opinioni in pillole, film pazzerelli: Everything everywere all at once, Prisoners of the Ghostland, Psycho Goreman, Six-String Samurai

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di una manciata di film che hanno la caratteristica comune di essere, beh, un po' fuori di testa. Visto che scrivo questi commentini subito dopo aver visto i film e li tengo lì per accumularli, alcuni potrei averli visti davvero un sacco di tempo fa.


Everything everywere all at once recensione

Everything everywere all at once

Sappiate che ho adorato ogni fotogramma di questo film maledettamente divertente.
Cosa succede quando metti insieme la tematica degli universi paralleli con le botte da orbi alla maniera cinese? The One? Per carità, siamo su tutto un altro livello.
Nonostante la maggior parte dei protagonisti abbia lineamenti orientali, Eveything Everywhere All at Once è un film americano. Gli interpreti hanno tutti il passaporto americano, e così uno dei due registi (l'altro è nato in america da genitori orientali).

Protagonista è la mitica Michelle Yeoh, qui probabilmente alla sua prova migliore, splendida sia nelle scene d'azione che in quelle dove recita la parte dell'imprenditrice stressata. Peccato solo per alcune brevi scene di flkashback dove non risulta credibile come versione giovane di sé stessa, per via forse del rifiuto (o dell'impossibilità economica) di utilizzare il de-aging come fanno tutti, e/o di un trucco non abbastanza efficace.

martedì 8 agosto 2023

Opinioni in pillole, Zagor: Lo spirito del lupo, Vendetta Seminole, Braccati!

 Salve a tutti, È il moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.


Zagor + n. 9: Lo spirito del lupo, recensione

Zagor + n. 9: Lo spirito del lupo

Il nono Zagor + con le storie brevi non ha nessun particolare exploit qualitativo ma le storie sotto tutte discrete, a dimostrazione che il formato della storia breve non è affatto limitativo per Zagor. Finalmente gli autori sembrano aver "trovato la quadra" e nessuna storia sembra allungata o striminzita per farla stare nel numero previsto di pagine.

venerdì 4 agosto 2023

I videogiochi di John Woo

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Il meritevole Cassidy del blog La bara volante (che vi consiglio di seguire se non lo fate già) sta facendo un lungo viaggio negli innumerevoli film di John Woo, il regista orientale più amato dall'occidente, il maestro indiscusso dell'azione, il profeta dello spreco immotivato di proiettili.


Cassidy mi ha chiesto di indagare nel mondo dei videogiochi, per scoprire se il prolifico John Woo ha messo mano (e pistole) anche lì. Questo articolo va quindi online a blog unificati, per cui ne trovate una copia identica su La Bara Volante.
Purtroppo l'apporto di John Woo al mondo videoludico è limtato, ma quelo che c'è è abbastanza succoso.

giovedì 27 luglio 2023

Zagorianità n. 23, con due miei articoli all'interno!

Zagorianita 23

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

E' uscito Zagorianità. n. 23 - Avventura ai Caraibi, fanzine dedicata a Zagor e al suo mondo.

Già da un po' collaboro con la rivista, e anche stavolta al suo interno potete trovare, tra le varie analisi delle storie, approfondimenti e interviste, anche due articoli scritti da me.

martedì 25 luglio 2023

I am a hero: la reazione giapponese a un'apocalisse zombi sarebbe ben diversa da quella americana.

i am a hero manga recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

I am a Hero è un manga di Kengo Hanazawa, 22 volumi usciti a partire dal 2009.

Cominciamo dall'inizio: nel primo volume di I am a hero, e sono 270 pagine, non succede NIENTE di quello che ci aspettiamo, per non dire proprio niente del tutto. Il volume è interamente dedicato a introdurre il protagonista, che è un mangaka che quindi fa quello che dovrebbe essere il lavoro dei suoi sogni, se non fosse che lavora per uno studio che fa manga porno in serie, senza nessuna autorialità, con turni di lavoro massacranti. Si tratta quindi di un frustrato con anche qualche problema di disordine mentale, visto che ogni tanto ha delle allucinazioni. E questo è tutto quello che succede nel primo volume.

Sì, fa venire voglia di mollare, eh? Solo nell'ultima pagina la storia prende il via, ed è l'unica cosa che può portare curiosità per il secondo volume.

Dal secondo parte quella che non riesco a definire se non "una storia di zombi alla giapponese".
Nei volumi dal 2 al 10-11, non ricordo bene (comunque è più o meno la metà della durata totale del manga), non succede praticamente niente che non succeda in più o meno tutte le altre storie di zombi che abbiamo visto.
A questo punto, più che la storia stessa è interessante il confronto tra una "storia di zombi alla giapponese" e una "storia di zombi all'americana".

martedì 18 luglio 2023

Tomb Raider (2013)

Tomb Raider (2013) recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Altro articolo recuperato tra le bozze del blog, questo risale "solo" all'anno scorso, l'ho scritto a febbraio 2022 e lo pubblico ora così come l'ho ritrovato.

Ultimamente vado solo più su retrogames e giochi indipendenti: sono un amante del 2D, cosa volete farci. Calcoliamo anche che il mio computer non è minimamente in grado di fare girare un tripla A moderno...

Sono però iscritto a Epic Games Store, dal quale si può scaricare un diverso gioco gratuito ogni due settimane, e in periodo natalizio sono andati in download gratuito tutti e tre gli ultimi Tomb Raider, quelli del "reboot". Con il secondo e il terzo non ci provo nemmeno, ma il primo gira più che bene anche sul mio catorcio, anche se devo fare attenzione a tenerlo rialzato se no poi scalda troppo.

La mia precedente esperienza con Tomb Raider è ferma al secondo episodio sulla prima Playstation. che non mi era neanche piaciutò granché. Al primo però sono legato anche sentimentalmente, all'epoca ci avevo giocato un sacco.
Questo nuovo comunque c'entra poco, stiamo parlando di generazioni completamente diverse, ormai. Ammetto che il primo impatto all'avvio del gioco è stato shockante per me, con questa grafica ultra dettagliata e realistica. Niente tette a piramide per Lara, quindi e il sistema di gioco più che il primo Tomb Raider ricorda altri giochi attuali basati su un sistema che io chiamo "stanze e corridoi". 
Ho notato che molti giochi moderni adottano questo schema: alternano sezioni action con combattimenti all'arma bianca o da fuoco, a seconda dell'ambientazione, in aree limitate (le "stanze", che possono essere anche spazi aperti ma comunque limitati), con sezioni di solito platform (tipo God of War, per dirne uno) o esplorative (come il recente Control), i "corridoi" che collegano le "stanze".
Anche Tomb Raider del 2013 funziona secondo questo schema, anche se a volte i "corridoi" sono molto grandi ed esplorabili, pur senza mai diventare un open world.

venerdì 30 giugno 2023

Vacanza!

 


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Breve post di servizio per avvisare che sarò in vacanza per due settimane, per cui niente articoli nuovi fino al mio ritorno!

Che poi ormai ne pubblico solo più uno a settimana, quindi saltate giusto un paio di articoli, non ve ne accorgete nemmeno.

Ciao a tutti e buone vacanze a me!

martedì 27 giugno 2023

Opinioni in pillole, Star Trek: Lower Decks, Strange New World, Picard.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi e meno brevi su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di Star Trek!
I commenti qui sotto sono stati scritti in momenti diversi, dopo aver visto la serie relativa, e li trovate nell'ordine in cui li ho scritti e in cui ho visto le serie.



Star Trek Lower Decks (fino alla terza stagione)

Star Trek: Lower Decks si conferma con la terza stagione la miglior serie che omaggia ironicamente Star Trek, superando il suo diretto concorrente, The Orville
Lo spirito è lo stesso: non una parodia o una presa in giro, ma una visione ironica dell'universo creato da Gene Roddemberry. Laddove però The Orville prende l'universo e le storie di Star Trek e ci infila qualche gag qua e là, spesso in modo forzato, Lower Decks va a prendere in giro proprio gli stereotipi trekkiani, cavando le gag dal tessuto stesso della narrazione trek piuttosto che inserire elementi nuovi per far ridere. Si va a prendere in giro bonariamente Star Trek, piuttosto che rifare Star Trek con degli spunti comici.

martedì 20 giugno 2023

The Flash: nessun film riesce a fartele girare più in fretta.

The flash recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Con Thor Love and Thunder e Black Panther: Wakanda Forever credevo che i film di supereroi avessero toccato il fondo, meno male che The Flash mi ha ricordato che al peggio non c'è mai limite.

Questo film è così brutto da riuscire quasi a fare il giro e diventare bello, se lo si va a vedere con la giusta compagnia e insieme si sghignazza per tutte le stupidaggini che si susseguono sullo schermo. Comico, sì, ma involontariamente. L'unico suo merito è che da un sacco di splendidi argomenti con cui prenderlo in giro.

La prima cosa che salta all'occhio è la computer grafica, che a momenti sembra uscita da un gioco per la PlayStation 2. Ed essendo un film di supereroi, quindi basato in gran parte sugli effetti speciali, non è che si possa proprio far finta di niente. La scena iniziale, con Flash che salva dei bambini che cadono da un palazzo che sta crollando, è una cosa di una bruttezza rara. Questi bambini sembrano quei bambolotti inquietanti che ogni tanto il Signor Distruggere tira fuori dai gruppi Facebook delle mammine pancine. E oltre a essere una schifezza graficamente è anche coreografata da un ubriaco. Una vera porcheria. E, come se non bastasse, durante i titoli di coda viene ripresa quella stessa scena, come se gli autori fossero convinti di aver realizzato chissà che figata. Mamma mia.

martedì 13 giugno 2023

Opinioni in pillole, film Marvel: Black Panther: Wakanda Forever e I Guardiani Della Galassia Vol. 3

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi e meno brevi su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di due degli ultimi film Marvel, almeno gli ultimi che ho visto io. 


Black Panther: Wakanda Forever recensione

Black Panther: Wakanda Forever

Non volevo vederlo questo film, ormai l'universo cinematografico Marvel ha davvero sfrangiato i marroni. Ma alla fine ci sono cascato ancora, anche se certo non mi ha attirato in sala. E meno male!
Due ore e mezza di film, esclusi i titoli di coda, di cui percepite almeno il triplo. Come avrei potuto resistere alla visione in sala? Già mi immagino alla fine del primo tempo, sorpreso dall'accensione delle luci a martellarmi le parti basse con una bottiglia come Tafazzi. Almeno a casa ho potuto guardarlo in tre comode sessioni. Giuro, quando ho guardato l'orologio dopo aver interrotto la seconda sessione ho esclamato: "ma come, è passata solo mezz'ora?!"
Incredibile la capacità degli autori di prolungare per due ore e mezza una trama che tranquillamente ci stava in metà del tempo, e comunque non sarebbe stata 'sto granché nemmeno così. Personaggi secondari inutili e che sembrano (e probabilmente sono) inseriti solo per mettere dentro carne giovane a cui dedicare nuovi spin-off, o uomini-gag senza nessuna utilità nella trama (Martin Freeman, sto parlando con te). Verso la fine l'unica mia speranza era che Namor facesse fuori tutti e poi radesse al suolo l'intera civiltà della superficie, come era sua intenzione. E invece niente, questa vita non regala nessuna soddisfazione.

martedì 6 giugno 2023

Due classici romanzi horror sulle case stregate: L'incubo di Hill House e La casa d'inferno

Sue classici romanzi horror sulle case stregate: L'incubo di Hill House e La casa d'inferno

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Riunisco qui i miei commenti a due classici che più classici non si può sulle case stregate, due libri che hanno fatto storia e creato degli stilemi e dei topos narrativi che nessuno di coloro che ha scritto di case infestate dopo di loro ha potuto ignorare.


La casa d'inferno, di Richard Matheson

Intendiamoci, io adoro Richard Matheson, trovo strepitosi i suoi racconti e Tre millimietri al giorno è uno dei miei libri preferiti di sempre. Ma La casa d'inferno è una noia mortale. 

Si tratta di una classicissima storia di case infestate, classica che più classica non si può. Tutto avviene come da manuale, l'unico elemento intrigante è lo scontro tra lo spiritismo dei medium e la razionalità scientifica dello scienziato, convinto che le manifestazioni spiritiche siano in realtà dovute a residui di energia elettromagnetica che i medium riescono a dirigere inconsciamente.

martedì 30 maggio 2023

12 minutes, loop temporali su PC (e qualsiasi altra piattaforma di gioco moderna)

12 minutes recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Arriviamo a casa, salutiamo nostra moglie e ci prepariamo per la cena. Alla porta però suona un tizio che dice di essere un poliziotto, accusa nostra moglie di omicidio e lega lei e noi, iniziando poi a farle domande su un orologio.
Ah, e siamo bloccati in un loop temporale.

Se il tipo ci malmena o ci ammazza, ricominciamo dall'inizio. Se usciamo di casa, ricominciamo dall'inizio. Se riusciamo a resistere per dodici minuti senza farci picchiare o uccidere, ricominciamo dall'inizio.

Sta a noi a questo punto capire come uscire da questa situazione, passando prima dal capire cosa sta succedendo: chi è questo tizio che accusa nostra moglie di omicidio? Lei avrà davvero ucciso qualcuno? E cos'è questo orologio?

martedì 23 maggio 2023

Macchine mortali: e se Dominic Toretto fosse il sindaco di Londra?

Macchine mortali  recensione
Salve a tutti, è il Moro che vi parla!

Altro giro altro recupero, questo articolo aleggiava tra le bozze del blog come l'odore del gorgonzola nel frigorifero dal 2019. Ed era già praticamente completo, mancavano solo le immagini, non ho idea del perché l'abbia lasciato lì... diciamo che me ne sono dimenticato, come mi sono dimenticato del film, stando anche a quanto avevo scritto nell'articolo nel 2019, come vedete qui di seguito. Ci sono addirittura dei riferimenti all'attualità di quattro anni fa!


Ci sono film che, dopo visti, lasciano ben poco. Ho iniziato a scrivere questo articolo due giorni dopo aver visto macchine mortali (Mortal Engines, 2018), E infatti ho dovuto concentrarmi e fare mente locale per ricordarmi bene cosa avevo visto e decidere cosa scrivere.
Ho i primi 2 libri della saga di macchine mortali, ma non li ho mai letti. Sono lì a prendere polvere in libreria. Alla fine è arrivato prima il film, quindi ho la mezza idea che la lettura sarà ulteriormente procrastinata. A quei libri dedicai un articolo specifico un po' di tempo fa. Ora credo che siano stati tradotti anche gli altri due volumi.
È una storia dedicata a un pubblico adolescente, eppure esito a inserirla nel sottogenere dello Young Adults, sottogenere che odio come gli asparagi e che ha caratteristiche precise e inquadrate, perché, nonostante la presenza di protagonisti giovani e belli (la cicatrice sul volto della protagonista è poco peggio di un'acne) e dall'innamoramento facile, non ho riscontrato le altre tematiche tipiche dello Young Adults, quali la ribellione dei giovani verso lo status quo imposto dagli adulti, la generale stucchevolezza e quelle altre cose di cui abbiamo già parlato in questo blog (in particolare qui).

martedì 16 maggio 2023

Blast e Il Rapporto di Brodeck, di Manu Larcenet

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Oggi una doppia recensione per due fumetti dello stesso autore, Manu Larcenet. Io li ho letti nell'ordine in cui li trovate in questa recensione, non nell'ordine di uscita che è inverso. Anche le recensioni sono state scritte in tempi diversi.

Blast e Il Rapporto di Brodeck, di Manu Larcenet recensione

Il rapporto di Brodeck

In biblioteca mi hanno proposto questo volumone, l'integrale di Il rapporto di Brodeck, tratto da un romanzo di Philippe Claudei. Un malloppo da 330 pagine edito da Coconino Press, stampato in senso orizzontale, come il mio amato Eternauta.
Il volume è cartonato bello pesante (MOLTO pesante) con pagine spesse, e manca del tutto di redazionali o qualsiasi cosa che non sia il fumetto nudo e crudo. 
Io non l'avevo preso in considerazione, è piuttosto lontano dalle mie letture solite, eppure il bibliotecario ci ha visto giusto perché l'ho trovato molto bello.
Nonostante il peso del volume, la storia è abbastanza semplice: siamo in un paesino sperduto tra le montagne sul confine tra Francia e Germania, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, e un uomo viene ucciso. I colpevoli sono la maggior parte degli uomini adulti del paese. Proprio questi uomini incaricano Brodeck, in quanto unico letterato del paese e in contatto con il governo centrale per i rapporti sullo stato di boschi, fiumi e sentieri che invia regolarmente, di scrivere un rapporto sui fatti, in modo da scagionarli o quantomeno da rendere la loro colpa meno grave.
Ma Brodeck, un uomo che per miracolo è riuscito a tornare da un campo di concentramento nazista, sa che la colpa di questi uomini è tutt'altro che leggera.

martedì 9 maggio 2023

Benoit Godbout per i Masters of the universe, stavolta in un mash up con i Thundercats!

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

L'artistia Benoit Godbout ha pubblicato sul suo account Instagram una fantastica serie di disegni, nei quali immagina una fusione tra i MOTU e i Thundercats! Sebbene io dei Thundercats ne sappia meno che niente, quindi non riesca a indovinare quasi nessuno deiThundercats con cui i Masters sono mischiati, non posso non trovare fantastiche queste creazioni.
E il bello è che ha scritto anche delle biografie per ognuno dei personaggi da lui creati!
Meno bello è che io NON HO AVUTO VOGLIA di tradurre tutte le biografie, quindi ve le beccate in lingua originale!



masters of the universe - thundercats mash up Benoit Godbout

Sun-Cub from planet Thundera and Star-Child from planet Eternia are celestial children of light, born of the Star Seed. When empathically reaching across the universe looking for friendship with one of their own, the children merged the reality of their respective home worlds, creating a totally new yet familiar world for them to meet in.

martedì 2 maggio 2023

Opinioni in pillole, giochi tristi: Gris e Inmost

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

I due giochi di cui voglio parlarvi oggi hanno parecchie cose in comune: sono entrambi del 2019, sono entrambi platform in 2D, entrambi piuttosto semplici da portare a termine, ed entrambi parlano di argomenti maledettamente tristi.

Gris, recensione


Gris

Diciamo la verità: all'inizio Gris è una vera palla.
Stavo già lamentandomi della stampa di settore che lascia recensioni entusiastiche gridando al capolavoro per giochi che capolavori non sono, ma devo dire che andando avanti le sensazioni migliorano.
Gris è un platform surreale, dove niente sembra avere un senso logico. La protagonista, muta e di cui non conosciamo nulla, si muove in un mondo onirico e fantastico. Niente trama, niente nemici, ambientazine onirica: ce n'è a sufficienza per creare una pretenziosa cagata.
E in effetti questa è la sensazione dell'inizio del gioco, quando ci si limita ad andare sempre avanti senza niente da fare che guardare questi fondali disegnati con un certo stile. Stile nemmeno particolarmente originale, le strutture arabeggianti non sono di certo una novità e le aree forestali  mi hanno ricordato molto il cartone animato francese Floopaloo.

mercoledì 26 aprile 2023

La guerra di Zakalwe, di Iain M. Banks

La guerra di Zakalwe Iain M. Banks recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Trovate qui gli articoli relativi al primo e al secondo volume del ciclo della Cultura, scritto da Iain M. Banks, ciclo del quale La guerra di Zakalwe del 1990 è il terzo volume.

Ho già detto nell'articolo su Tenet che non mi piacciono le storie di spionaggio, tranne quando sono delle robe fracassone come i Mission Impossibile o molti 007. E i romanzi del Ciclo della Cultura si possono tranquillamente far rientrare tra le storie di spionaggio, con questi agenti più o meno segreti di diverse fazioni (della Cultura o sue avversarie, di solito) che vanno in giro a compiere azioni più o meno segrete per interferire nella politica di questo o di quell'altro governo. 
Solo che in questo caso è tutto ambientato in un futuro lontano dove l'uomo è in possesso della classica "tecnologia così avanzata da sembrare magia", il che sarebbe già sufficiente per convincermi, inoltre è tutto talmente fracassone che Tom Cruise se lo può solo sognare!

Sì, la Cultura è una bella manica di rompiballe: guidata dalle potentissime Menti, intelligenze artificiali con capacità immani solitamente attestate in enormi astronavi, questa avanzatissima civiltà è diffusa in buona parte della galassia. Umani e alieni che ne fanno parte si lasciano volentieri guidare dalle Menti, le quali applicano una politica di intervento indiretto nei confronti delle altre civiltà, con lo scopo di influenzarne i futuri sviluppi. Intendiamoci, le Menti sono "buone", gli interventi sono mirati a evitare guerre o a far evolvere la società in modo che non diventi una minaccia per la pace galattica, certo che comunque questa loro ingerenza non può che dar fastidio. Anche perché spesso decidono delle sorti di guerre e scontri vari su pianeti arretrati, sacrificando senza pensarci troppo le vite di alcuni per il benessere futuro.

martedì 18 aprile 2023

Super Mario Bros - Il film

Super Mario Bros - Il film rcensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Super Mario Bros - Il film riesce in tutto quello che si prefigge, se scendiamo a patti col fatto che non si prefigge di certo di essere un capolavoro. In tutto il film non c'è praticamente altro che citazioni una dietro l'altra, riproposizioni in salsa cinematografica di quello che si è visto nei giochi, con la stessa grafica dei giochi, o almeno dei filmati degli ultimi giochi di Mario. Praticamente una riproposizione uno a uno di un videogioco però fatto a film, un film che non inventa niente ma ripropone identico. Nella scena dove Peach insegna a Mario a saltare e a usare i potenziamenti ho rivisto alla perfezione me stesso quando cerco di giocare a un platform classico di Super Mario: muoio ogni due passi.

Impossibile un confronto con il film del 1993, completamente diverso. Ma è interessante porre l'attenzione sul concetto: laddove il film con Bob Hoskins e John Leguizamo (che di italiano non avevano nemmeno un'unghia, alla faccia del politicamente corretto - Luigi non aveva nemmeno i baffi!) cercava di adattare, prendendo elementi del videogioco e ricavandone una trama adatta al cinema (lasciamo perdere la qualità del risultato), questo nuovo film rifiuta qualsiasi idea di adattamento e ti ripropone il videogioco al cinema così com'è. Stranamente, funziona.

martedì 11 aprile 2023

Opinioni in pillole, film di fantascienza: Godzilla vs Kong, Free Guy, Kill switch - La guerra dei mondi

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Raccolgo in un unico articolo i commenti che ho scritto per alcuni film che ho visto, commenti troppo corti per diventare post a sé stanti e che non avevo voglia di approfondire. In questo caso, sono tutti e tre film con elementi fantascientifici, anche se forse Godzilla rientrerebbe più nel "fantastico".
Essendo che a volte questi commenti rimangono ad aleggiare tra le bozze del blog a lungo, potrebbe essere passato davvero parecchio tempo da quando ho visto questi film al momento della pubblicazione.


Godzilla vs Kong

Godzilla vs Kong recensione


Rispetto ai film precedenti questo ha un grande pregio: non perde troppo tempo a mostrarci le miserie di questi piccoli, inutili umani per concentrarsi sul wrestling tra mostri. Sì! Evviva!

Anche i personaggi, comunque, funzionano decisamente meglio che negli altri film della saga, forse proprio perché non parlano troppo. In particolare mi è piaciuto il personaggio di Nathan, interpretato da uno dei mille fratelli Skarsgård, che non è né un eroe né un codardo, ma uno che si arrabatta come può adattandosi alla situazione.

Godzilla vs Kong recensione

Quello che ci interessa comunque sono i mostri che se le danno, e qui se le danno in quantità. C'è anche una parte ambientata nella "Terra Cava" con altri mostri che se le danno.
Bello lo scontro tra Godzilla e Kong sulle navi, con Kong che salta da una nave all'altra. Bello proprio per quello, perché è uno scontro con un particolare "handicap" che gli autori hanno saputo sfruttare.
Meno interessanti sia i combattimenti nella Terra Cava che quelli cittadini, anche quello con tutti i palazzi illuminati da luci al neon (nella realtà non ne hanno così tanti, almeno a giudicare dalle foto).
Il problema è lo stesso di cui abbiamo parlato nell'articolo sul secondo film di Godzilla, anche se qui è meno accentuato: manca la sensazione di "enormità" delle bestie, questi palazzi sembrano di cartapesta né più e né meno di quelli dei primissimi film giapponesi su Godzilla. Sono lì, fermi, disabitati. Nell'odiatissimo, primo Godzilla americano di Emmerich la sensazione di "distruzione" era ben più verosimile e appagante, nonostante il mostro fosse molto più piccolo. E, mentre il film su Godzilla precedente aveva comunque un paio di scene dedicate a Rodan dove si vedeva una bella devastazione, qui queste mancano, anche quella delle navi sembra troppo "finta". 

Bel film di botte, comunque, anche se il mio preferito di questo "monsterverse" rimane King Kong.

martedì 4 aprile 2023

Quetzalcoatl, di Rocca e Mitton

Quetzalcoatl, di Rocca e Mitton, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Le civiltà azteca, Maya, tolteca e in generale le civiltà del centroamerica precolombiano mi hanno sempre affascinato, al punto che io stesso le ho utilizzate all'interno della mia saga ucronico-fantascientifica Ucrònia. Due dei racconti sono ambientati nell'impero di Teotihuacan, e un Maya è uno dei personaggi principali della saga... ma non volevo parlare di questo, anche se è il mio argomento di conversazione preferito.

Proprio perché ho scritto dei Maya, spesso cerco materiale su di loro, peccato che se ne trovi poco. Non parlo tanto di saggi storici (che comunque sono spesso poco soddisfacenti perché molte cose di quei popoli semplicemente non si sanno), il mio cruccio è che ci siano poche storie ambientate in quel luogo e in quel tempo, e quelle poche hanno sempre di mezzo i conquistadores. Mi piacerebbe leggere qualcosa di ambientato "prima" dell'arrivo dei bianchi (e vale la stessa cosa anche per gli indiani nordamericani). A oggi, non mi viene in mente niente a parte Apocalypto di Mel Gibson. 
Questo Quetzalcoatl, scritto da Simon Rocca e disegnato da Jean-Yves Mitton, non è diverso, ma almeno è in gran parte ambientato tra gli aztechi senza l'intervento dei conquistadores, che puntualmente arrivano.

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