giovedì 29 aprile 2021

Repo! The genetic opera

Repo! The genetic opera recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un musical gothic rock horror fantascientifico. Serve altro per indurvi a guardare questo film? Bene, allora guardatelo così io mi dedico ad altro...

No, eh? Va bene, spendiamo qualche parola in più.

Il film Repo! The genetic opera del 2008 si basa sull'omonimo musical del 2002, scritto da Darren Smith (che nel film ha una piccola parte nel ruolo del "maestro d'orchestra" che introduce l'opera finale) e Terrance Zdunich (che nel film interpreta il profanatore di tombe). La regia è di Darren Lynn Bousman, che tra le altre cose ha diretto anche una manciata di Saw. Le musiche sono composte da Yoshiki Hayashi, membro dello storico gruppo heavy metal giapponese X Japan, considerati i fondatori dello stile "visual kei" (in pratica si dà molta importanza al personaggio dell'artista e a esibizioni con importante impatto visivo, indipendentemente al genere musicale) nonché tra i maggiori artisti della storia del rock giapponese... ma non divaghiamo.

Siamo in un futuro distopico in cui, dopo un'epidemia che colpisce gli organi, una ditta che fornisce organi di ricambio diventa la più potente industria del mondo, offrendo pagamenti rateizzati per gli organi impiantati. C'è una clausola, però: chi non è in grado di pagare le rate riceverà la visita di un "repo man", che si occuperà di "recuperare" gli organi...

martedì 27 aprile 2021

Il corridoio nero, di Michael Moorcock. Lo spazio non è un posto per persone dalla mente debole.

Il corridoio nero, di Michael Moorcock

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Michael Moorcock è principalmente conosciuto per i suoi romanzi fantasy, in particolare per la saga di Elric di Melniboné, ma nella sua vasta produzione ci sono anche diversi romanzi e racconti di fantascienza.

Ne Il corridoio nero del 1969, Michael Moorcock ci racconta di un uomo solo nello spazio, con la responsabilità della famiglia ibernata. Hanno intrapreso questo viaggio con l'unica astronave a disposizione verso un pianeta simile alla Terra, fuggendo da un mondo in rovina.

Con una serie di flashback Moorcock ci narra di come il mondo sia preda di nazionalismi xenofobi sempre più gravi. Lo straniero diventa il "nemico", dapprima lentamente, con discriminazioni sociali e sui posti di lavoro, poi sempre più apertamente. In Inghilterra, patria dei protagonisti, iniziano a venire considerati stranieri e quindi apertamente odiati anche gli irlandesi e i gallesi. In alcuni casi anche i vicini di casa vengono evitati, chiunque non faccia parte del proprio nucleo ristretto è visto con sospetto. L'odio sfocia in scontri aperti che incendiano le strade.

giovedì 22 aprile 2021

L'impero dei cadaveri: zombi, steampunk e noia

L'impero dei cadaveri recensione
Salve a tutti, È il moro che vi parla! 

Ok, stavolta sarò breve, anche perché c'è poco da dire.

L'impero dei cadaveri è un film di animazione giapponese del 2015.

Siamo negli anni 70 del 1800. L'economia globale si basa sull'uso degli zombie, anche se qui vengono chiamati più spesso Cadaveri o Frankenstein, in omaggio all'uomo che ha inventato il metodo per rianimare i morti. I corpi risvegliati sono privi di volontà, ma possono essere programmati per svolgere compiti anche abbastanza complessi con l'aiuto della macchina analitica di Babbage, che scrive il "software" da usare in questi automi di carne. 

L'inizio e l'ambientazione zombi-steampunk sono la cosa più interessante del film, perché dopo comincia una trama spionistica e d'azione con manciate di personaggi che non si sa bene cosa ci stiano a fare, condita con scene d'azione e di combattimento stilose in stile anime giapponese e profondissime frasi filosofiche pronunciate da ragazzini, anche questo molto giapponese.

martedì 20 aprile 2021

Framed 2

Framed 2 recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Framed 2 è un videogioco per smartphone del 2017, e gran parte di questo articolo se ne andrà per spiegare di cosa si tratta. Ovviamente, questa descrizione vale anche per il primo gioco della serie, del 2014, che aveva lo stesso concept. Io ho giocato solo al secondo, perché l'ho trovato in saldo a un euro e rotti.

La storia vede uno che deve portare una valigetta da qualche parte, poi gliela rubano, scappa, insegue, eccetera. Altro non ci è dato sapere, né importa. Il gameplay vede il personaggio che va avanti, interagendo per conto suo con ciò che si trova di fronte. Il giocatore non controlla il protagonista ma, in qualche modo, l'ambiente.
Un po' come in un fumetto, ci sono diversi riquadri, o vignette, che possiamo spostare col dito. per decidere l'ordine in cui il personaggio deve affrontarle. 
Cerco di spiegarmi meglio con un esempio. Se il protagonista si trova davanti un riquadro con un burrone seguito da un altro con una scala, se lo lasciamo andare avanti cadrà nel burrone, ma se scambiamo i due riquadri lui prima prenderà la scala, poi la metterà di traverso sul burrone per passarci sopra.
Questo esempio è banalissimo, chiaramente, e i livelli possono diventare parecchio arzigogolati, calcolando anche che è possibile (e spesso necessario) riutilizzare lo stesso riquadro più volte.

giovedì 15 aprile 2021

George Evangelista per i Masters of the universe!

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Giù il cappello davanti all'arte digitale dell'australiano George Evangelista: i suoi Masters ultrarealistici sono fantastici! 
Vi dico solo che due delle immagini qui sotto sono entrate tra quelle che ruotano come sfondo del mio smartphone...


George Evangelista per i Masters of the universe!

martedì 13 aprile 2021

La musica di Mortal Kombat

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Uno dei miti della mia giovinezza è la colonna sonora di Mortal Kombat, canzone che io all'epoca conoscevo appunto solo come "la colonna sonora di Mortal Kombat", avendola sentita solo nel film. Ho già parlato di questa cosa nel post musicale della Geek League

Ora è uscito una nuovo remix nella stessa canzone, come parte della campagna pubblicitaria per il prossimo film di Mortal Kombat, e mi è venuta voglia di recuperare informazioni su questa canzone che canticchio ancora adesso a distanza di anni. 

Il primo Mortal Kombat è del 1992, nel 1995 il gruppo The Immortals realizza un concept album dove ogni canzone è dedicata a uno dei combattenti del primo episodio, come parte della campagna per il lancio della conversione del gioco per computer e console. 

giovedì 8 aprile 2021

Ma quanto è odioso il finale di WandaVision?

L'insopportabile finale di WandaVision
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Sappiate fin da subito che questo articolo è pieno di SPOILER senza alcun ritegno, quindi se non avete ancora visto questa serie e pensate di farlo, e io ve lo consiglio perché è una bella serie, allora smettete di leggere ADESSO. 
Allo stesso tempo non vuole essere una recensione. Non amo scrivere le recensioni di prodotti Marvel perché hanno un tale seguito di fan che non mi è possibile scrivere niente che non sia già stato scritte altre mille volte da altri molto prima e probabilmente pure meglio. Io ho i miei tempi, quando parlo sul blog di un qualsiasi prodotto è facile che per il web sia ormai ampiamente passato di moda, e coi film Marvel è matematico.
Alla fine spesso lo faccio lo stesso perché, nonostante tutto, gli articoli sui prodotti Marvel sono sempre tra i più letti. Stavolta però niente recensione, ma solo un'opinione e quattro chiacchiere sul finale.

È una bella serie WandaVision, certo non è Legion che continua a essere di gran lunga la miglior serie televisiva sui supereroi, e francamente anche Doom Patrol mi è piaciuta di più, ma si guadagna un terzo posto (non che abbia visto tutte le serie di supereroi esistenti, ma basandomi su recensioni, impressioni e commenti quelle che non ho visto mai le guarderò, a parte forse The boys). 

martedì 6 aprile 2021

Star Trek Discovery, la terza stagione.

Star Trek Discovery terza stagione recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ok, già le prime due stagioni di Discovery non erano "Star Trek". Star Trek, da The Next Generation in avanti, ha tutta una serie di sottotesti sociologici e filosofici. Sottotesti che già in Enterprise cominciavano a latitare, ma erano ancora presenti. Nelle prime due stagioni di Discovery mancano del tutto.
Ho già parlato del mio rapporto con Star Trek nell'articolo su Picard e gli elfi di Dune. Le nuove incarnazioni di Star Trek non sembrano in grado di riprendere quel tipo di tematiche e di filosofia. Parlai qui del film Into Darkness, e un altro discorso sui film lo feci tempo fa qui.
Come già dissi per Picard, la mancanza delle tematiche in questione mi dispiace ma non ne faccio un dramma, perché io ho un amore anche verso l'ambientazione in sé. Parliamo di phaser, di teletrasporto, di velocità di curvatura, di ponti ologrammi e compagnia cantante, e io sono già contento. Sì, è un effetto nostalgia evidente. Che volete farci, sono diversamente giovane.

Le prime due stagioni di Discovery mi accontentavano in questo, perché era una buona serie di fantascienza ambientata nell'universo di Star Trek. Non era perfetta, la sceneggiatura a volte faceva acqua e non riesco a sopportare il nuovo, ingiustificato aspetto dei Klingon, ma l'ho comunque guardata con piacere (molto più di quel buco di sceneggiatura con buoni attori e messa in scena intorno che è Picard).

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