martedì 28 marzo 2023

Xenoblade Chronicles, troppa roba per questo povero vecchio

Xenoblade Chronicles recensioneSalve a tutti, È il moro che vi parla!

Xenoblade Chronicles ha una premessa abbastanza particolare: il mondo su cui si svolge è un mare infinito, nel quale in tempi incommensurabilmente antichi due titani di proporzioni immani si sono dati battaglia per un tempo incalcolabile. Sono infine riusciti a uccidersi, rimanendo bloccati per l'eternità in un abbraccio mortale, sorretti l'uno dall'altro. Dai loro corpi sono nate le terre emerse.

Isole e continenti creati dal corpo di divinità defunte, un'idea di per sé non originalissima, già sentita anche in alcune mitologie. La particolarità, in Xenoblade Chronicles, e che qui questo è sicuramente vero, visto che i due titani sono morti in piedi e in piedi sono rimasti, perfettamente riconoscibili per la loro natura.

Eoni passano dal terribile scontro, e la vita si sviluppa e si evolve dentro e sulla superficie dei corpi dei due giganti. Vita che su uno dei due è biologica, mentre l'altro sembra piuttosto abitato da una sorta di macchine senzienti.
La nostra storia inizia dopo millenni di guerra fra le due fazioni, tra le quali non sembra essere possibile una convivenza pacifica. Millenni in cui la tecnologia si è sviluppata per poi regredire più di una volta, quindi non è difficile imbattersi in antichi artefatti tecnologici di cui nessuno comprende il funzionamento, dei quali il più importante è la "Monado", una spada che sembra essere l'unica arma leggera in grado di perforare facilmente le corazze dei Meckon, la fazione tecnologica (l'artiglieria pesante sembra funzionare).

Dopo l'ultima battaglia che, grazie alla Monado, ha visto vincitrice la fazione biologica, c'è stato un anno di pace, interrotto da un nuovo attacco dei Meckon alla colonia dove risiede il protagonista, attacco che porta distruzione e morte e che spinge il protagonista, uno dei pochissimi in grado di brandire la Monado, a partire in cerca di vendetta contro il particolare Meckon che ha portato la devastazione a casa sua.

martedì 21 marzo 2023

Opinioni in pillole, serie TV di supereroi: Loki, Occhio di Falco, Peacemaker.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di tre serie TV di supereroi. 
I commenti sono stati scritti dopo la visione delle serie, quindi possono essere anche vecchiotti: ad esempio ho scritto quello di Loki prima di vedere le altre pellicole Marvel citate e già recensite sul blog, ho solo aggiunto un paio di cose alla fine col senno di poi.


Loki recensione

Loki

La serie ha una storia che sarebbe anche bella... Se durasse la metà. E sono solo 6 episodi!
Come si fa a rendere noiosa una storia diluita in soli 6 episodi? Beh, è abbastanza semplice, se la storia che hai si adatterebbe al massimo a un film. Uno corto.
Questi parlano, parlano, parlano. Si potrebbe fare il gioco di bere ogni volta che Loki e Mobius si siedono a un tavolo a parlare e uscirne piuttosto brilli.
E' vero, è una storia abbastanza intricata e probabilmente servivano degli spiegoni, anche perché di solito tutte queste parole servono a spiegare questo e quello, non ci sono molte divagazioni inutili.... ma non ci credo che non si riusciva a riassumere meglio il tutto. Sono sicuro che in un paio d'ore ce la saremmo potuta cavare tranquillamente.

martedì 14 marzo 2023

Opinioni in pillole, Zagor: La nave volante, Il passato di Rochas, La maschera del diavolo

Salve a tutti, È il moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, magari modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.


Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo recensione

Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo

Questo Color Zagor è l'ultimo, almeno per ora, della "Trilogia di Ol-Undas", la città nascosta sulla cima di una rupe isolata, dove per millenni è sopravvissuto un insediamento atlantideo nel quale ciò che rimane dell'antica tecnologia avanzata viene trattato alla stregua di magia, misteriosa e nelle mani dei pochissimi che hanno qualche idea di come si usa. Come ci ricorda l'introduzione la prima apparizione di Ol-Undas fu nel 1990 nello speciale n.3 La città sopra il mondo di Toninelli e Ferri, ed è stata ripresa recentemente nel 2020 con il Color Zagor n. 11. Ammetto di ricordare poco le due storie citate, la seconda in particolare che molto probabilmente ho letto una volta sola, ma non ho voglia di rileggerle e mi accontento del riassunto a inizio volume.

Color Zagor n. 16: La nave volante, di Perniola e Russo recensione

martedì 7 marzo 2023

Il manichino, di S.L. Grey

Il manichino, di S.L. Grey, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Questo articolo aleggia tra le bozze del blog da qualcosa come cinque o sei anni, finalmente ho deciso di esumarlo con giusto quache aggiustamento.

Il Manichino (The Mall) è un libro del 2011 scritto da S.L. Grey, pseudonimo della coppia di autori inglesi Sarah Lotz e Louis Greenberg, del quale mi risulta che sia stato pubblicato solo un altro libro in italiano, Una casa a Parigi (The apartement).

Il libro deve essere uscito in uno di quei momenti in cui dichiarare che si sta pubblicando un horror era come dire che ti sta crescendo una terza gamba al posto di un capezzolo, visto che sulla copertina italiana campeggia la fuorviante scritta "Un Grande Thriller".
O così, o chi decide questi strilloni non solo non legge il libro, ma nemmeno la quarta di copertina, che mi basta riportare qui:

Dan è un ragazzo inquieto e poco socievole che lavora in uno squallido, enorme centro commerciale. Odia il suo lavoro. Rhoda è una giovane freak nera, sfregiata da una cicatrice che tutti guardano con orrore, e ha qualcosa in comune con Dan: odia la propria vita. Un giorno Rhoda, per procurarsi la cocaina, trascina al centro commerciale il bambino a cui fa da baby sitter ma, in un momento di disattenzione, il ragazzino sparisce e lei va nel panico. Poi vede Dan e lo costringe ad aiutarla. Mentre esplorano corridoi illuminati dai neon sulle tracce del piccolo, inquietanti sms li attirano nelle viscere dell'edificio, dove sono accatastati mucchi di vecchi manichini e dal soffitto gocciola uno strano liquame. Tentando di fuggire da quel macabro spettacolo, si rendono conto di essere rimasti invischiati in un allucinante gioco a quiz gestito da qualcuno che rimane sempre nell'ombra e che dall'ombra osserva e ascolta ogni loro minimo gesto, ogni sillaba, ogni brivido d'orrore. Inseguiti da esseri informi, precipitano in un inquietante e mostruoso mondo parallelo, dove i commessi sono incatenati ai banconi, dove nessuno è normale, dove l'universo intero sembra popolato da manichini e freak che ai tavolini del bar si cibano di poltiglie sanguinolente. Riusciranno mai Dan e Rhoda a ritornare alla loro realtà? A sfuggire alla mente mostruosa che li vuole persi per sempre nei labirinti infernali dell'enorme, disumano centro commerciale?

Qualche dubbio che sia un horror? No? Beh, andate a dirlo alla Newton Compton, loro sì che sono editori seri, mica come quelli che si autopubblicano su Amazon, tzè.
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