giovedì 28 novembre 2019

Chi è Jonah Hex?

Chi è Jonah Hex?Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Grazie principalmente a Tex, il western è un genere fumettistico che in Italia va ancora per la maggiore. Il punto è che si parla, appunto, sempre quasi esclusivamente di Tex. Tutti gli altri fumetti western della Bonelli hanno chiuso i battenti ormai da decenni (Zagor non è un western), le altre case editrici italiane nemmeno ci provano, al massimo ogni tanto salta fuori qualche storia autoconclusiva o miniserie, oppure la traduzione di qualcosa di francese.
Non stupisce quindi che non si parli praticamente mai di Jonah Hex, un fumetto scritto là dove il western è successo davvero, negli Stati uniti.

Mentre il fumetto western italiano per eccellenza, Tex, ha come principale fonte di ispirazione i film western degli anni 50 e 60  americani, il più importante fumetto western americano, Jonah Hex, Sì ispira decisamente agli spaghetti western italiani. Che giro, eh?

Ho avuto modo di leggere le sue prime storie, degli anni 70, e ne esce il ritratto di un personaggio molto intrigante: il fumetto si ambienta negli anni immediatamente successivi alla guerra di secessione, e Jonah Hex è un ex ufficiale confederato, che ora si guadagna da vivere come cacciatore di taglie. Le sue storie sono classiche trame da spaghetti western: caccia all'uomo, vendetta, prostitute amorevoli, vendetta, deserti attraversati a piedi senz'acqua, vendetta, paesi infestati da banditi dove uno straniero arriva a mettere ordine, vendetta.... Ma più che altro vendetta.
In tutto questo emerge, grazie a pochi accenni sparsi qua e là, la vera essenza del protagonista, nascosta sotto la fama da spietato bounty killer.

martedì 26 novembre 2019

Stories Untold

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Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Stories Untold, da me scaricato gratuitamente grazie alle promozioni dell'Epic Store, è uscito nel 2017 per Windows e Mac sviluppato da No Code.

Cavalcando l'onda nostalgica per tutto ciò che proviene dagli anni '80, il gioco si propone come una sorta di avventura testuale "potenziata", unita a un punta e clicca a schermata semi fissa a enigmi e con anche una parte di esplorazione in soggettiva.

Ci sono quattro storie, affrontabili dall'inizio in qualsiasi ordine, ma non avrebbe senso. Sebbene le prime tre sembrino scollegate, la quarta tira le fila di tutto.
Proviamo ad esaminarle una per una.

giovedì 21 novembre 2019

Il Grigio Levriero, di Paolo Palmisano.

il grigio levriero paolo palmisano

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Iniziamo con la sinossi:
Anno 1724. Il pirata Morgan Sherwood sta solcando l'Atlantico diretto in Italia alla ricerca del famoso tesoro di Arenzano. Nei suoi incubi è tormentato da un demoniaco levriero grigio, rappresentazione della "Greyhound", la minacciosa nave della Marina Britannica che gli sta dando la caccia.
Preoccupato per la sua vita a causa di un presagio di morte, deciderà di scrivere una lettera alla figlia in cui svelerà chi è davvero. Morgan Sherwood non è infatti il suo vero nome. Attraverso i suoi avventurosi ricordi, scopriremo la persona che si cela dietro la maschera da pirata e il motivo per cui sta cercando proprio quel tesoro. Ad accompagnarlo nella ricerca ci sono John "occhio fantasma" e Pierre "occhio scintillante", gli unici sopravvissuti di una ciurma chiamata "Pirati Maledetti", dotata di poteri magici.

martedì 19 novembre 2019

Full Throttle: un giro in moto in un deserto di pixel.

full throttle recensioneSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho già accennato al fatto che, pur videogiocando da una vita, ho scoperto le avventure grafiche solamente in tempi molto recenti (davvero, parliamo di un anno o poco più), grazie anche allo ScummVM su Android.
Sto preparando un post con la classifica delle mie avventure grafiche preferite, ma voglio prima giocarne ancora un po', giusto per avere un po' di materiale... :-)
Nel frattempo voglio parlare di una che mi ha colpito particolarmente, in positivo: Full Throttle, creato dalla solita Lucas Arts nel 1995, sviluppato appunto grazie allo SCUMM.

Full Throttle si ambienta in un futuro che mostra influenze sia dal cyberpunk sia dal genere post-apocalittico alla Mad Max. In questo futuro i veicoli su ruote sono sempre più rari, sostituiti da macchine senza ruote che si muovono a una spanna da terra un po' come degli hovercraft. Solo le numerose bande di motociclisti sembrano essere ancora affezionati alle care, vecchie gomme che mordono l'asfalto.

Proprio una di queste bande, i Polecats, incontra per caso, in un bar, l'anziano manager di una delle ultime ditte che costruisce ancora le rombanti, spettacolari e tutt'altro che pratiche moto che loro cavalcano e trattano con l'amore che si riserva alle fidanzate. Ma qui gli eventi precipitano, i Polecats vengono accusati di un crimine che non hanno commesso e il loro capo, Ben, rimasto isolato dagli altri, inizia la sua avventura alla ricerca di un modo per scagionare la sua banda e riabilitarne il nome.

giovedì 14 novembre 2019

Nate Baertsch per i Masters Of The Universe!

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

ancora grandi illustratori al lavoro sui Masters Of The Universe. Che ve lo dico a fare?
Stavolta tocca all'americano Nate Baertsch. Basta, poche parole, molte immagini! A voi la gallery!

Nate Baertsch Masters Of The Universe

martedì 12 novembre 2019

Nightbird, di Lucia Patrizi

Nightbird, di Lucia Patrizi recensioneSalve a tutti, è il Moro che vi parla!

Abbiamo già parlato di Lucia Patrizi da queste parti, per l'esattezza negli articoli relativi ai suoi due precedenti romanzi, Il posto delle onde e My little moray eel.
Di seguito, la quarta di copertina di Nightbird:

Roma. Oggi. Irene e Giada sono acchiappafantasmi professioniste. Ma il loro metodo di lavoro è un po' particolare: Irene disinfesta i luoghi appositamente infestati da Giada al fine di procacciarsi nuovi, danarosi clienti. I quali credono di avere a che fare con lo spettro infuriato del proprio trisavolo, e non sospettano trattarsi invece di una messinscena ben orchestrata. Sì, perché Giada è realmente un fantasma. Le sue sono vere infestazioni, seppur abusive. Ma questo non impedisce alle due ghostbusters di mantenere "vivo" il profondo, contrastato legame che le unisce, messo a dura prova dal terribile evento che ha segnato per sempre le loro esistenze: la morte di Giada. Questo precario equilibrio si infrange quando, in una villa abbandonata sul lago di Bracciano, Irene e Giada si trovano di fronte a un'infestazione precedente alla loro. Una forza perversa, antica e brutale, si è risvegliata e minaccia di annientare tutto ciò che incontra. E tempo allora di fare le acchiappafantasmi sul serio, anche se questo significa affrontare la più devastante minaccia sovrannaturale per Roma (e per il mondo intero) e fare i conti una volta per tutte con il passato. E con la bicicletta chiamata Nightbird.

giovedì 7 novembre 2019

Zagor le origini 6 - L'eroe di Darkwood

zagor le origini 6 L'eroe di DarkwoodSalve a tutti, È il moro che vi parla!

Siamo alla fine di questa miniserie, ed è ora di tirare le somme. Ma prima, qualche parola sul sesto numero.

Il sesto volume di Zagor - Le origini ha la caratteristica di essere diviso in due metà nettamente separate. Nella prima viene recuperato il personaggio di Manuel, il trapezista che per primo ha insegnato a Zagor a volteggiare tra i rami degli alberi, personaggio creato appositamente per questa miniserie. La prima metà e anche la più interessante proprio in quanto inedita, ma non solo. Ci sono momenti toccanti che colpiscono, e uno Zagor ancora scosso dagli eventi che l'hanno coinvolto, trascinato dal furore della gioventù, che non disdegna di uccidere un nemico colpendolo di sorpresa alle spalle.
Nella seconda metà, e lo stacco si avverte distintamente, torniamo al remake/riassunto di un episodio classico, che è un po' la cifra stilistica di questa miniserie. L'albo in questione è Il re di Darkwood, che poi è la seconda parte di Zagor racconta, dal momento in cui Zagor incontra i Sullivan alla sua prima apparizione al raduno dei sakem nella radura della piccola acqua.

lunedì 4 novembre 2019

Un videogioco dalla mia infanzia: Digger

digger1-1Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho questo particolare ricordo della mia infanzia:
avrò avuto sette o otto anni, e capitava ogni tanto che mia madre mi portasse con lei in ufficio. Presumo che capitasse magari quando lavorava di sabato o quando per qualche motivo non c'era scuola e i nonni non potevano guardarmi.
Per tenermi buono mi metteva davanti a un computer con un videogioco, che mi pare fosse stato procurato da mio padre. Il videogioco in questione stava tutto su un floppy disk di quelli grandi, da 5 pollici e un quarto (in realtà so che ne esistevano di anche più grandi, ma non li ho mai visti né all'epoca né dopo), rosso fiammante. Ricordo che mi affascinava il fatto che fosse "molle".

La mia memoria non è così precisa, così mi tocca consultare Wikipedia per sapere che questi dischetti potevano avere tre formati di memoria: 160, 360 o 1200 KB. Significa che al giorno d'oggi sarebbe piuttosto improbabile riuscire a farci stare anche una sola fotografia. Il dischetto era avviabile, ciò significava che si poteva usarlo anche per far partire il computer, e se non ricordo male era l'unico modo per poter giocare.

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