martedì 13 giugno 2023

Opinioni in pillole, film Marvel: Black Panther: Wakanda Forever e I Guardiani Della Galassia Vol. 3

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi e meno brevi su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di due degli ultimi film Marvel, almeno gli ultimi che ho visto io. 


Black Panther: Wakanda Forever recensione

Black Panther: Wakanda Forever

Non volevo vederlo questo film, ormai l'universo cinematografico Marvel ha davvero sfrangiato i marroni. Ma alla fine ci sono cascato ancora, anche se certo non mi ha attirato in sala. E meno male!
Due ore e mezza di film, esclusi i titoli di coda, di cui percepite almeno il triplo. Come avrei potuto resistere alla visione in sala? Già mi immagino alla fine del primo tempo, sorpreso dall'accensione delle luci a martellarmi le parti basse con una bottiglia come Tafazzi. Almeno a casa ho potuto guardarlo in tre comode sessioni. Giuro, quando ho guardato l'orologio dopo aver interrotto la seconda sessione ho esclamato: "ma come, è passata solo mezz'ora?!"
Incredibile la capacità degli autori di prolungare per due ore e mezza una trama che tranquillamente ci stava in metà del tempo, e comunque non sarebbe stata 'sto granché nemmeno così. Personaggi secondari inutili e che sembrano (e probabilmente sono) inseriti solo per mettere dentro carne giovane a cui dedicare nuovi spin-off, o uomini-gag senza nessuna utilità nella trama (Martin Freeman, sto parlando con te). Verso la fine l'unica mia speranza era che Namor facesse fuori tutti e poi radesse al suolo l'intera civiltà della superficie, come era sua intenzione. E invece niente, questa vita non regala nessuna soddisfazione.

Un film di una noia mortale, non è il peggior film del MCU solo perché quel premio è ancora in mano all'ultimo Thor, ma ci manca poco. Rispetto al predecessore, poi, sebbene sia forse più intrigante come trama (per quanto sia diluita), viene a perdersi parte di quell'aspetto stilistico e di design dell'achitettura wakandiana, misto di antico e moderno, qui meno importante ed evidente. E anche dell'achitettura e del design della nazione avversaria Talokan si vede poco, ma quel poco non è male.

Black Panther: Wakanda Forever recensione

Ci sono degli aspetti positivi? Mah, diciamo che apprezzo come la morte dello sfortunato attore protagonista della prima pellicola non sia stata ignorata e risolta con un cambio di attore, ma inserita nella storia trasformando l'intero film in un omaggio e in un saluto a un attore che, forse più per calcolo che per caso, è diventato un eroe per una larga fetta di pubblico statunitense, quella con il suo stesso colore della pelle. Come è stato possibile questo? Cosa ha fatto Chadwick Boseman per diventare una specie di simbolo per molti neri americani? Beh, non lo so, magari in vita ha fatto del bene a tantissime persone, ma come attore? Cosa hanno fatto il suo personaggio e il suo film? Cosa hanno di speciale rispetto a molti altri film e personaggi usciti prima? Perché ho l'impressione che l'unico merito del suo personaggio sia che picchia dei bianchi in film di successo? Sarà, a me sembra che tutto sia stato molto costruito, magari mi sbaglio, se tra i miei lettori c'é qualcuno che ne sa più di me al riguardo si senta libero di intervenire.

Sia come sia, ormai Boseman era troppo popolare per sostituirlo semplicemente (cosa che nel MCU è già stata fatta altre volte, vedi Hulk o War Machine), così si sceglie di inserire il suo funerale a inizio film in modo quasi metanarrativo e far proseguire la storia a sua sorella, che nel primo film era poco più di una specie di spalla comica e qui diventa un personaggio tormentato e drammatico (oltre a menare come un fabbro nonostante pesi trenta chili con le scarpe addosso). Il suo arco narrativo funziona e lei riesce a mostrare il suo tormento per essersi ritrovata in un ruolo che non voleva. Una scelta apprezzabile.

Altra cosa che mi è piaciuta, e guarda caso è piaciuta solo a me, è il restyling di Namor, che passa da essere un generico culturista in costume da bagno a un ben meglio caratterizzato maya/inca/azteco. Sarà che sono di parte, le civiltà precolombiane sono una delle mie passioni, ma il nuovo look mi piace. L'attore forse interpreta il personaggio in modo un po' troppo "viscido", ma rimane un avversario con un background e delle motivazioni valide, il che è più di quello che si può dire della maggior parte dei cattivi del MCU. Belli anche i suoi soldati, che diventano blu quando escono dall'acqua e che cantano con lo stesso effetto delle sirene della tradizione medievale. 

Black Panther: Wakanda Forever recensione
Pare che abbiano perfino dovuto ridurgli digitalmente il pacco!

Non siamo al disastro totale, quindi, ma rimane un film che sarebbe stato considerabile nella media del MCU se fosse durato un'ora in meno. Così com'è è insopportabile.

Un amico mi ha proposto questa teoria: il motivo per cui ora tutti i film sono mostruosamente lunghi, il più delle volte inutilmente, potrebbe essere perché vengono fatti già pensando alle piattaforme streaming, dove forse far stare più tempo lo spettatore davanti allo schermo permette un guadagno maggiore. Mi sembra un'ipotesi valida.


I guardiani della galassia vol. 3 recensione

I guardiani della galassia vol. 3

A differenza del film di cui sopra, questo volevo proprio vederlo, perché i due precedenti mi erano piaciuti molto. Come si può non amare questi pasticcioni spaziali? E avevo ragione, perché si tratta probabilmente del miglior film del MCU uscito dopo il finale di stagione dei due Avengers Infinity war e Endgame. Si, anche il Dottor Strange di Sam raimi era bello, ma aveva il difetto non trascurabile di obbligare a vedere un telefilm per consentire di capirlo. Difetto comunque che ha anche questo, perché bisogna aver visto i due Avengers di cui sopra per capire perché Gamora è così diversa da quella che ci ricordiamo, ma almeno rimaniamo all'interno di del ciclo cinematografico, e poi quei due film li abbiamo visti tutti no?

A parte questo, non ci sono altre riferimenti all'ormai enorme l'universo Marvel, in che è solo un bene.

Si rischiava il disastro, con un regista ormai passato definitivamente alla Distinta Concorrenza (oltretutto in un ruolo di primissimo piano) che aveva ancora un film da girare per la Marvel. Poteva essere solo un compitino giusto per chiudere il contratto, e invece James Gunn ha dimostrato di essere un professionista serio e/o di amare i personaggi a cui ha regalato una notorietà che non hanno mai avuto nei fumetti, e che hanno fatto lo stesso con lui, che prima di essere uno dei nomi più importanti del fenomeno cinematografico dell'inizio di questo millennio, i cinecomic, era "solo" un talentuoso regista e sceneggiatore di film horror.

I guardiani della galassia vol. 3 recensione

Inutile tentare confronti con i fumetti, ormai questi personaggi sono ben lontani dalle loro controparti cartacee e felici di esserlo. Immagino che qualche nerd potrebbe risentirsi per il trattamento riservato ad Adam Warlock, personaggio nei fumetti molto più importante di tutti gli altri che compaiono nella pellicola messi insieme e che qui diventa un bietolone rincretinito, ma d'altronde non sono i nerd il principale target di queste pellicole, ormai dovremmo essercene fatta una ragione.

Rispetto ai due film precedenti si ride di meno. I personaggi non sono diventati più seri, anzi, Drax sembra sempre più stupido a ogni film, ma c'è in generale meno spazio per le battute sceme in favore di una storia che gira intorno al personaggio di Rocket Raccoon e che tenta con discreto successo di strappare qualche lacrimuccia.
Il cattivo, l'Alto Evoluzionario interpretato da un uomo il cui nome sembra il frutto di una smanacciata a caso sulla tastiera (Chukwudi Iwuji, già visto in Peacemaker sempre firmato da James Gunn), è finalmente un cattivaccio cattivissimo da fumetto, uno di quelli che è bello odiare e che ti fanno esaltare quando vengono finalmente presi a pizze in faccia.

I guardiani della galassia vol. 3 recensione

Non si risparmiano sangue e parolacce, pur senza mai superare i limiti del PG13. In effetti ci sono delle scene abbastanza splatter, ma sempre ai danni di mostri vari il cui sangue non è di colore rosso, un trucchetto per sfuggire alle maglie della censura.

Rimango dell'opinione che il miglior film dei Guardiani sia il primo, ma questo è la giusta chiusura del cerchio, il film nel quale gli archi narrativi, pur non del tutto chiusi (stiamo parlando sempre della Marvel, in fondo), trovano una loro efficace conclusione, il saluto a dei personaggi, sfigati, stupidi, volgari e violenti che nei fumetti erano assolutamente di secondo piano e al cinema sono riusciti a diventare i preferiti di tutti.

Grazie quindi a James Gunn per averci regalato il miglior film del dopo-Endgame, e ora che se ne è andato lui possiamo essere relativamente sicuri che nessuno dei prossimi film del MCU varrà il prezzo del biglietto.

Il Moro

Gli altri film Marvel di cui ho parlato sul blog

3 commenti:

  1. Il tuo amico secondo me ha ragione, ormai questi film vengono pensati solo per lo streaming. Per quanto riguarda il giudizio sui due film, concordo in pieno con quanto hai scritto!

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  2. Vedi, la Marvel mette d'accordo tutti, nel bene e nel male!

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