martedì 14 novembre 2023

Opinioni in pillole: Dead Space 3 e Dead Space: Extraction

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di due videogiochi facenti parte della serie di Dead Space.


Dead Space 3

Dead Space 3 recensione


Ho rispolverato la mia PS3 per questo gioco, sebbene dei predecessori non ricordassi nulla, li ho giocati troppi anni fa. Ho cercato su Wikipedia per il riassunto delle puntate precedenti. Non che ci sia una storia così complicata, comunque.
I vaghi ricordo che ho di Dead Space 1 e 2 non mi permettono di dire con certezza se il terzo sia meglio o peggio degli altri. Quello che posso dire è riferito a tutta la saga: Dead Space è una serie di videogiochi survival horror/sparatutto in terza persona, con visuale da dietro le spalle del protagonista. L'ambientazione spaziale cupa, tutta all'interno degli angusti e fumosi corridoi di astronavi o stazioni spaziali, e i mostri che escono dalle fottute pareti (beh, principalmente dai condotti di aerazione) urlano "ALIENS!" a prieni polmoni.

Dead Space 3 recensione


 La particolarità è che i nemici vanno colpiti in punti specifici, bisogna tagliar via loro le braccia, pena sprecare una valanga di munizioni. E come cavolo si fa a pretendere che io riesca a fare una cosa del genere con un joypad? Se ci avessi giocato su PC con un mouse probabilmente l'avrei finito ridendo, così il livello di difficoltà si alza enormemente!
In realtà, a livello di difficoltà normale, il gioco ti fa trovare medikit e munizioni in abbondanza, quindi sprecarne e farsi colpire un po' di volte non è un grande problema. La frustrazione è più percepita che reale, perché un sacco di colpi vanno a vuoto e i nemici, che sono tutt'altro che lenti, spesso e volentieri riescono ad arrivarci addosso e a massacrarci di botte ben prima che riusciamo a staccar loro quelle braccia che oltretutto hanno l'abitudine di mulinare follemente, e una volta che sono così vicini noi possiamo solo sparare a caso sperando di beccare qualcosa. Cionostante, proprio grazie alle risorse abbondanti, morire non sono è così frequente.
Un metodo per eliminare i nemici senza sprecare un arsenali è rallentarli con la "stasi": non ricordo se nei precedenti episodi si spiegava da cosa derivino i due superpoteri che il protagonista e anche gli altri personaggi possono utilizzare, la telecinesi e la stasi, cioè la capacità di rallentare nemici e altri oggetti in movimento. Mi sembra comunque che fossero marchingegni tecnologici, non roba magica o poteri mentali. La stasi però è limitata, e le risorse per quella sono decisamente più difficili da trovare, quindi bisogna morire tre o quattro volte nello stesso punto prima di decidere che ne vale la pena.
Sul fronte della difficoltà sono comunque da segnalare alcune "stanze" che si aprono solo dopo un certo periodo di tempo o dopo aver eliminato tutti i nemici presenti, nelle quali la difficoltà si impenna bruscamente. Avere decine di nemici che ci corrono incontro contemporaneamente da tutte le parti e cercare di colpirli alle gambe senza l'ausilio del mouse può diventare frustrante al punto di rischiare la vecchia pratica del lancio del joypad, anche a livello facile.

Dead Space 3 recensione


Rispetto ai capitoli precedenti, se ricordo bene, mi sembra che sia diventato decisamente più complesso il "terminale" che permette di costruirsi nuove armi. Ora siamo liberi di fare praticamente quello che vogliamo con i pezzi trovati in giro, creando un'arma nuova da una "base" (praticamente l'impugnatura) su cui innestare vari tipi di pezzi che permettono di avere armi con differenti tipi di fuoco, a cui innestare anche poi dei potenziamenti della potenza, della ricarica, eccetera. 
C'è una serie di progetti già pronti, che permettono già da soli di creare una quantità spropositata di armi diverse, ma solo dopo svariate ore di gioco avremo abbastanza risorse per riuscire a crearne una. Oppure si può pasticciare unendo insieme parti a piacere. In questo modo ho costruito già subito all'inizio l'arma che ho usato per quasi tutto il gioco, che poi è solo la lama di plasma grossa già presente nei giochi precedenti.
Il fatto di potersi personalizzare le armi è interessante, ma si finisce per passare un mucchio di tempo nella schermata del teminale a fare e disfare, e io non ho più questa pazienza con i videogiochi. Un po' frustrante anche il fatto di dover arrivare molto avanti e raccogliere un sacco di risorse prima di poter davvero sbizzarrirsi un po' con la creazione. 

Parlando della trama, sarà che non mi ricordavo niente dei precedenti capitoli, ma l'ho trovata sbiadita e poco interessante. D'altronde per il 90% del tempo ci limitiamo ad andare in giro per corridoi, la trama ha ben poca importanza.

Saranno i ricordi sbiaditi, ma mi sembra che i giochi precedenti mi fossero piaciuti molto di più di questo, che mi ha lasciato piuttosto freddo, tanto che a un certo punto ho smesso di giocarci, senza portarlo a termine: l'ho mollato per un po' e poi me ne sono proprio dimenticato! Strano anche che mi sia ricordato di scriverci un pezzo... Al momento in cui scrivo sarà passato più di un mese dall'ultima volta che l'ho preso in mano, e la voglia di farlo è zero. Mi sa che rimarrà lì.


Dead Space: Extraction

Dead Space: Extraction recensione


Poco dopo aver scritto quanto vedete sopra riguardo a Dead Space 3 ho iniziato anche Dead Space: Extraction, spin-off nonché prequel della saga uscito più o meno insieme a Dead Space 2, nel 2011, due anni prima del terzo capitolo.

Non più un action/sparatutto in terza persona, ma uno sparatutto e basta sui binari, o "rail shooter" per fare gli anglofoni. Il telecomando Wii può infatti essere usato come pistola, e l'unica cosa che il giocatore deve fare è sparare e seguire la storia senza poter influire sugli eventi. Non siamo noi a decidere dove il personaggio sta guardando, e questo procura durante il gioco anche delle simpatiche bestemmie, quando il tizio decide di muoversi proprio mentre si sta sparando, sballandoci ovviamente la mira.

Dead Space: Extraction recensione


La tendenza ad agitarsi troppo dei diversi personaggi che controlleremo durante il gioco si riflette soprattutto sulla raccolta di energia e munizioni: vanno raccolte con il tasto A, che sarebbe la telecinesi, ma il più delle volte compaiono sullo schermo per pochissimi secondi (anche meno di uno) e in quei momenti tante volte il personaggio sta correndo o si sta guardando intorno, e di conseguenza l'inquadratura è più ballerina che mai. Dopo un po' comunque ci si fa l'abitudine: io ho preso a schiacciare continuamente A a caso in tutti i momenti in cui non dovevo schiacciare B per sparare. Funziona!

Anche il sistema di controllo è un po' troppo complicato per uno sparatutto su binari: questa cosa che devo usare anche il Nunchuk mi sta abbastanza sulle balle.
Già normalmente, nei rail shooter sulla Wii ho notato che il telecomando è talmente leggero che e il grilletto è messo in modo che premendolo anche il più delicatamente possibile un po' il telecomando si sposta e la mira viene sballata. Con un po' di pratica in altri giochi sono riuscito a ovviare a questo problema tenendo il telecomando con due mani e appoggiandomi da qualche parte (di solito sulla pancia, spaparanzato sul divano), ma in questo caso la sinistra deve reggere il nunchuck, che serve per ricaricare, usare la stasi, cambiare arma e colpire con attacchi corpo a corpo. Comunque alla fine ci si abitua, se si riesce a superare il notevole scoglio iniziale.

Dead Space: Extraction recensione


Extraction mi è piaciuto decisamente di più di Dead Space 3, per varie ragioni. Innanzitutto essendo un prequel e per di più con protagonisti diversi da quello solito, anche senza ricordarsi le "puntate precedenti" si va lisci lo stesso. La trama è molto semplice e in pratica si tratta nient'altro che di sopravvivere a un'infestazione di necromorfi, ma essendo completamente guidata e con una regia passabile risulta comunque più appassionante di quella di Dead Space 3. Non c'è il "terminale" dove perdere delle mezz'ore a cercare di costruirsi delle armi efficaci, le armi si trovano in giro e si può portarne fino a quattro per volta, dovendo di volta in volta scegliere quale lasciare indietro. Questo ovviamente può far incazzare un po' quando si trovano armi nuove che si rivelano peggiori di quelle abbandonate: non si può tornare indietro a recuperarle, a meno di rifarsi tutto il livello. Delle magagne del sistema di controllo abbiamo già parlato, ma risulta lo stesso più comodo che cercare di mirare agli arti di mostri che corrono con un joypad, soprattutto dopo che si prende la mano. E c'è l'ulteriore vantaggio che la stasi si rigenera lentamente, quindi si può usarla con molta più dovizia che nel terzo capitolo. Oltretutto ci sono anche diversi pezzi più "horror", con visioni e roba così, che risultano efficaci grazie alla prima persona e che mancano nel terzo, e alcuni colpi di scena inaspettati resi possibili dal non essere costretti a utilizzare il protagonista principale della saga.

Insomma, non è un gioco perfetto, ma è comunque divertente e vale il tempo speso.

Dead Space 3 dovrebbe essere l'ultimo della saga, ma non avendolo portato a termine non so come la storia va a finire... qualcuno ha voglia di raccontarmelo?


Il Moro

Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.

6 commenti:

  1. Non conosco Extraction, vabbè che proprio la Wii che mi è sconosciuta!
    Comunque il terzo capitolo giocato e piaciuto, su PC, ma non come gli altri e soprattutto il primo. Resta in ogni caso gran gioco e grandissima saga ;)

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    1. No, sulla qualità media della saga OK ma il terzo non l'ho proprio digerito. Meglio quello sulla wii, non perfetto ma decisamente più divertente.

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  2. Anche io non l'ho mai finito il 3. Prima mi ero bloccato, poi da ubriaco sono riuscito a superare quel punto, non so come ma dopo un po' ho dato la priorità ad altro.
    Per quelli in terza persona non sarei capace a usare il mouse.
    Sull'arma con più modifiche mi sembra sia come dici, più elaborata e più perdita di tempo. La pensiamo uguale.

    Extraction lo avevo iniziato ma non mi fanno impazzire i giochi su binario. Anche se ne ho in lista qualcuno per la VR (lì lo tollero).

    Poi ce ne era un altro, Igniton ma anche quello non l'ho giocato, anche se lo avevo scaricato sulla PS3 modificata.

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    1. Giocare da ubriaco: ecco la soluzione! Perché impegnarsi e mettersi a cercare guide online, quando basta una bottiglia di grappa per superare ogni difficoltà? Nei videogiochi come nella vita! 🤣🤣

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    2. Ahahah nei titoli horror o quelli con tensione come gli stealth, confermo che funziona. Magari anche le canne ma non faccio uso di cannabis.
      Sto giocando a The Evil Within, non so se conosci, horror di Mikami (il papà di Resident Evil), alcune volte, dopo svariate morti, stoppo e rimando alla sera, dopo la terza birra! Stoppo e stappo 😆

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    3. 🤣🤣 Meglio che usare le guide!

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