martedì 29 agosto 2023

Oppenheimer: ogni scarrafone è capolavor'a mamma soja

Oppenheimer Nolan recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Grazie a un'iniziativa di uno dei cinema delle mie parti, sono riuscito a vedere questo film in lingua originale sottotitolato. È stata un'esperienza particolare perché, sebbene già da un po' guardi quasi sempre film e telefilm in inglese, al cinema non l'avevo ancora mai fatto. C'era più gente di quanto mi aspettassi, e l'età media era più bassa, ma sono riuscito comunque a guardarmi il film e grazie forse ai sottotitoli che costringono a stare più attenti per tutta la durata non si è sentito volare una mosca.

Ciò detto, se questo film l'avessi visto a casa invece che al cinema pagando il biglietto, non sono sicuro che sarei arrivato alla fine.

Non ho letto nemmeno una recensione prima di andare al cinema, quindi al momento in cui scrivo non so come questo film sia stato accolto, ma essendo un film di Nolan immagino che la media sia la solita, ci saranno tanti che inneggiano al capolavoro è pochi che dicono che forse proprio capolavoro non è, e io come al solito sono tra questi [aggiornamento: l'articolo l'ho scritto venerdì, il contenuto di questa parentesi lunedì, nel frattempo ho letto qualche recensione ed è andata esattamente così]. Diciamo che è la seconda volta che esco dal cinema dopo un film di Nolan non dico rimpiangendo i soldi del biglietto, ma comunque ripensando a tutte le cose che semplicemente non funzionavano (la terza contando Interstellar, anche se in seguito dopo aver scritto quella recensione l'ho un po' rivalutato). 

Oppenheimer è fatto di brevissimi flash, scene di pochi secondi montate in modo da sembrare le luci stroboscopiche di una discoteca, che alternano quattro o cinque piani temporali spesso difficili da distinguere (difficili nel senso che allo spettatore è richiesta una certa concentrazione, ma se non vi mettete a spippolare il cellulare durante la visione è impossibile perdere il filo). In questi che sembrano perlopiù minuscoli frammenti di dialogo, peraltro sommersi da musiche assordanti che cercano di rendere epiche anche scene che di epico non hanno nulla, in cui i personaggi raccontano e parlano di persone e avvenimenti che sono successi fuori scena. Nella prima parte in particolare, ben poco viene mostrato di quello che succede, tutto è affidato alle parole dei personaggi che raccontano le cose. Altro che "show don't tell", questo è "tell e bom". Non è così che si racconta una storia.
È tutto qui il grande kolossal di Christopher Nolan: uno stuolo di attori famosi (e spaventosamente bravi, non ce n'è uno che non dia una prova magnifica) che parlano chiusi in delle stanze. I cento milioni del budget saranno serviti solo per gli stipendi di tutti questi attoroni, immagino.

Oppenheimer Nolan recensione

Oltretutto nei primi tre quarti d'ora abbondanti veniamo a sapere che Oppenheimer è stronzo ed egoista perché tutti continuano a ripeterlo, ma lui non è che faccia molto per dimostrarlo.

Per fortuna nella seconda metà, da quando iniziano gli studi sulla bomba atomica e tutta la parte fino ai test di Los Alamos, finalmente ci viene mostrato qualcosa invece che solo raccontato. Questa è decisamente la parte più interessante del film oltre che la più lineare. Abbiamo anche delle splendide scene, come quelle più surreali di Oppenheimer che vive contemporaneamente l'esultanza per il successo e i sensi di colpa per aver costruito un arma così distruttiva. Sensi di colpa che comunque non sembrano toccare più di tanto né lui né gli altri scienziati di Los alamos né i militari con cui hanno a che fare, quando calcolano senza pensarci troppo il numero di potenziali vittime. Inquietante.
Fa il paio con il messaggio finale del film, che sarà banale e scontato ma non per questo meno forte e importante: creare la bomba atomica è stata una cazzata. Probabilmente la più grossa cazzata della storia.

Oppenheimer Nolan recensione

Nell'ultima parte torna il montaggio sincopato, con l'aggiunta di un po' di Nolanate, rivelazioni e ribaltamenti di prospettiva su quanto è successo prima... Tutte cose però che prima non c'erano comunque state mostrate ma solo raccontate, o addirittura ci vengono raccontate solo in questo momento!

Ma si sa che la cifra stilistica di Nolan è complicare le cose semplici e giocare su diversi piani temporali, quindi ai suoi ammiratori questo sarà sicuramente piaciuto.

Sarà anche perché, conoscendo poco e niente della vera storia di J. Robert Oppenheimer, mi aspettavo la storia di uno scienziato, e invece ho avuto una storia dove di scienza si è parlato pochissimo preferendo concentrarsi sulla vicenda umana e politica. Sarà che le mie aspettative sono state disattese. Sarà.

Oppenheimer Nolan recensione

Giusto perché non mi sono ancora lamentato abbastanza, anche la famosa esplosione non mi è piaciuta per niente. Si sa che Nolan ha realizzato questa esplosione dal vivo senza utilizzare la CGI, filmando una reale esplosione ottenuta con benzina e altri elementi. In pratica ha fatto quello che hanno sempre fatto tutti prima che gli effetti speciali al computer diventassero meno dispendiososi che quelli a mano, però adesso fa notizia.
Peccato che è il risultato finale, a parer mio, non sia niente di che. Quello che manca da questa scena è la scala: se tu mi riprendi da vicino una colonna di fuoco, senza mettere nessun elemento sullo sfondo o davanti che mi dia un'idea di quanto è grande, io sullo schermo vedo una palla di fuoco ripresa da vicino. Non ho la minima idea di quanto sia grande. Giusto la mattina del giorno che sono andato a vedere Oppenheimer ho letto questo articolo di Cassidy su The Day After dal quale ho preso questa immagine: 

Oppenheimer Nolan recensione

Questa scena, ottenuta pompando inchiostro e vernice in un serbatoio d'acqua ripreso al contrario, sarà sicuramente poco realistica, ma da comunque l'idea dell'enormità dell'esplosione, grazie alle automobili riprese in primo piano. Nella tanto decantata scena dell'esplosione del film di Nolan, manca il termine di paragone e quindi l'esplosione in questione non ha dimensioni, e riesce ben difficile spacciarmela per un'esplosione gigantesca.

Niente, Nolan non riesce più a dirmi nulla, e anche stavolta ci ha messo tre buone orette per dirmelo. La prossima volta asciughiamo un po', eh?

Il Moro


8 commenti:

  1. Non il capolavoro decantato da troppi, né il film più importante del secolo, ma "solo" ottimo cinema e probabilmente il film che ho preferito tra quelli recenti di Nolan. A me lo scoppio della bomba ha emozionato molto invece, ma con quell'amaro fondo di orrore che poi è esploso nelle sequenze successive.

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    1. Della scena della bomba è bello quello che gli sta intorno, tutta la preparazione con gli schermi per gli occhi, la gente sdraiata a terra dalla parte opposta, eccetera. ma è proprio il botto in sé, decantato da internet perché Nolan ha ripreso una vera esplosione invece di usare degli effetti speciali digitali, a non avermi detto nulla.
      L'"orrore" io l'ho sentito negli scienziati che scherzano e scommettono su quanti morti farà l'esplosione.

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  2. Capolavoro no, ma si sa come funziona "Infernet" no? Male. La parte del piano di Strauss è molto "tell" ma è un personaggio che espone il suo piano, quindi un espediente classico, per un film che ha tanti campi e controcampi (non è il virtuosismo la sua forza). Il libro da cui è tratto è un fiume i informazioni, personalmente l'ho trovato il più lineare da seguire, anche se la prima ora è piena di informazioni, grazie per la citazione! ;-) Cheers

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    1. Il libro non l'ho letto ma so che è un tomo pesantissimo, oltretutto scritto da una giornalista, quindi presumo in stile inchiesta e sicuramente molto più preciso e lineare. Ci sta che Nolan abbia voluto giocare con il tempo saltando avanti e indietro per rendere la storia più in linea con il suo modo di fare cinema, ma ho trovato il "tell" non solo eccessivo, sembra quasi che ci sia solo quello!

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  3. Ho deciso di vedere il film quando verrà offerto da qualche piattaforma streaming. Tre ore sono tante e Nolan comincio a non reggerlo più. Film come Memento mi erano piaciuti tantissimo, ma se adesso a ogni pellicola arrivano questi virtuosismi sempre più barocchi e complicati allora per me basta così... con Tenet ne ho avuto abbastanza, grazie.

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    1. Questo a me è piaciuto più di Tenet. Diciamo che in Oppenheimer l'arzigogolamento forse serve a rendere più intrigante e cinematografica una storia altrimenti troppo lineare, trattandosi di una storia vera, mentre in Tenet le cose venivano complicate solo per il gusto di complicarle. Ma hai ragione, meglio guardarlo sul divano con la possibilità di suddividerlo in più visioni e risparmiare il dolore al sedere... anche se aumenta il rischio di confondersi.

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  4. Ormai io e Nolan non ci parliamo più, neanche "buongiorno" e "buonasera" :-D
    Quindi a naso penso proprio di essere nella minoranza che non solo non grida al capolavoro ma è ben felice di non aver speso soldi. Dubito che vedrò mai questo film, lo metterò accanto a "Tenet", cioè ai film di Nolan della serie "Grazie, come se avessi accettato" :-P

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    1. Il vantaggio di Tenet è che aveva delle belle scene d'azione con gente che andava all'indietro nel tempo, male che vada uno può guardarsi solo quelle!

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