martedì 17 ottobre 2023

Opinioni in pillole, fantastico italiano: Memorie di un cuoco d'astronave, Alice nel paese della Vaporità, La vita erotica dei superuomini

 Salve a tutti, È il moro che vi parla!

Raccolgo in un unico articolo i commenti che ho scritto per alcuni libri che ho letto, commenti troppo corti per diventare post a sé stanti e che non ,mi andava di approfondire di più. In questo caso, vi parlo di tre romanzi di fantastico-fantascienza di autori italiani.


Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai, lo sceneggiato radiofonico.

Il libro di Massimo mongai è del 1997 e ha vinto il premio Urania, ma io non l'ho mai letto. Ho invece ascoltato lo sceneggiato radiofonico del 2001. 

Prima ancora della trama quello che salta di più all'occhio (cioè, all'orecchio) è la struttura dello sceneggiato stesso. La storia passa in secondo piano, quando è inframezzata da una tale quantità di lunghissimi intermezzi musicali.
Ogni due per tre parte una canzone, solitamente canzoni pop degli anni '80/'90. Tendenzialmente ci sono parti recitate di due/tre minuti al massimo (e anche di meno) seguiti da canzoni riprodotte per intero, quindi con durata media di quattro minuti. Facendo un calcolo a spanne, oltre i due terzi di ogni puntata sono occupati da canzoni che abbiamo già sentito tutti almeno cento volte. Aggiungiamoci la sigla iniziale e quella finale, e in ogni puntata, la cui durata è poco sotto la mezz'ora, abbiamo al massimo, quando va bene, un quarto d'ora di sceneggiato. 

Questo è fastidioso, perché non c'è niente di male a fare puntate da un quarto d'ora. Così, mi viene da pensare che avessero degli episodi da dieci minuti ma prendessero più sovvenzioni se arrivavano a mezz'ora, o qualcosa del genere.
Per quanto riguarda la trama, si tratta di una serie di simpatiche storielle slegate l'una dall'altra, in cui seguiamo le vicende di questo cuoco d'astronave che si trova ad avere a che fare con alieni bizzarri in problemi strampalati, molti dei quali creati da lui stesso. Attori bravissimi  e dialoghi incredibilmente ben scritti, storie mediamente poco interessanti ma abbastanza divertenti. Non ci fosse da mandare avanti le canzoni in continuazione mi sarebbe piaciuto molto di più.

Il libro, se vi interessa, lo trovate qui, probabilmente è meglio dello sceneggiato.


Alice nel paese della Vaporità, di Francesco Dimitri. recensione

Alice nel paese della Vaporità, di Francesco Dimitri (2010).

Ho letteralmente adorato Pan, il precedente libro di Francesco Dimitri, al punto che è sempre tra i primi che mi vengono in mente se penso a quali siano i miei romanzi preferiti di autori italiani. Questo Alice nel paese della vaporità, del 2010, l'ho comprato poco dopo aver letto Pan, ma per qualche motivo misterioso è rimasto a prendere polvere su uno scaffale per anni. Non è nemmeno lontanamente quello che era lì parcheggiato da più tempo, comunque, dico sempre che non mi resta abbastanza vita da vivere per leggere tutti i libri che ho già, e continuo a comprarne.
Dopo questo libro, ho perso completamente di vista Francesco Dimitri. Devo andare su Wikipedia per scoprire che ha scritto altri tre romanzi dopo questo, per un totale di 6 romanzi nel giro di una quindicina d'anni, non quello che si dice un autore prolifico.

Alice nel paese della vaporità non è bello come Pan, diciamolo subito, ma è comunque un buon libro.
Si tratta di una sorta di incrocio tra una generica ambientazione steampunk da gioco di ruolo, Alice nel paese delle meraviglie e qualcosa di La storia infinita. Detto così sembra poco originale, ma in realtà leggendo capiamo che c'è di più.
Lo steampunk sembra quasi una sorta di scusa per vendere il libro agli appassionati, perché se ne vede pochissimo, è limitato a poche pagine iniziali. In seguito alice si sposta nello Steamland, una sorta di "wasteland" postapocalittica ricoperta dalla Vaporità, una specie di nebbia che, oltre a funzionare come fonte di energia se incanalata nel modo corretto, procura allucinazioni se respirata senza precauzioni.
Qui il libro prende una sua identità, seguendo vagamente il canovaccio di Alice nel paese delle meraviglie semplicemente come una base su cui poi andare a costruire qualcosa di più personale.

Il libro è ben scritto e scorre in fretta. Posso affermare con sicurezza che un altro autore con lo stesso materiale avrebbe scritto almeno una trilogia, se basta. Dimitri invece non si fa scrupoli a eliminare tutto il superfluo e a mantenere la sua storia asciutta... a momenti pure troppo. C'è in effetti un momento centrale in cui si ha quasi l'impressione di leggere un riassunto. Tre libri no, magari neppure due, ma almeno un cinquantina di pagine più ci sarebbero state bene.

Verso la fine si vira un po' sul surreale, e come ho già detto altre volte io odio il surreale, ma stavolta non è stato pesante, anzi, grazie a un interessante spunto metanarrativo è riuscita a piacermi anche quella parte.

Potete acquistarlo qui.


Marco Mancassola - La vita erotica dei superuomini (2008)

Questo audiolibro è letto da Riccardo Ricobello, uno di quegli attori dei quali si può dire che rende appassionante anche la lista della spesa, come ho già detto in passato, peraltro. Ebbene, ho scoperto che anche lui ha dei limiti.

A leggere la quarta di copertina, che se volete trovate sulla pagina Audible dell'audiolibro, avevo pensato che fosse un thriller con venature erotiche, magari in modo ironico. Ecco, no.
Inizialmente non sembra altro che una fanfiction pruriginosa, in cui i protagonisti hanno casualmente lo stesso nome di famosi supereroi. Cioè, in teoria sono quelli stessi supereroi invecchiati, ma in pratica non gli assomigliano per niente. Le personalità sono diverse, e il fatto di essere invecchiati impedisce loro di usare gran parte dei loro superpoteri.
Ora, come cavolo si fa a scrivere una scena di sesso con Reed Richards che non usa i suoi poteri di allungamento? E' come darsi la zappa sui piedi da soli. Per fortuna più avanti ci sono altre scene in cui, invece, si allunga.

Ho ascoltato la prima ora e mezza con il dito spesso sull'"avanti veloce", prima che qualcosa della paventata trama da thriller saltasse fuori... per poi sparire subito. Diventa un po' più interessante quando si inizia a scavare nell'ossessione di questo signore anziano che dovrebbe essere Reed Richards per l'amante, un'astronauta molto più giovane di lui, ma anche quelle parti sono semplicemente troppo lunghe e ripetitive. Dopo un po' si ricomincia con l'avanti veloce.

Il romanzo è diviso in macrocapitoli, ognuno dedicato a un diverso supereroe (con assoluto spregio dell'universo fumettistico di appartenenza): nell'ordine Reed Richards dei Fantastici 4, Batman, Mistica degli X-Men, poi c'è un capitolo dedicato al detective che indaga sugli omicidi e uno per Superman.
Da questa mescolanza di supereroi di diverse case editrici capiamo anche che la conoscenza del mondo dei supereroi da parte dell'autore è superficiale, o quantomeno che non gli interessa. Mai, nemmeno per un istante, si ha durante il libro la sensazione di essere in un futuro del mondo descritto nei fumetti. Le citazioni, soprattutto nell'universo Marvel, non servono solo a far contenti i fan, ma anche e soprattutto a dare l'impressione di esssere in un mondo condiviso, in cui i supereroi agiscono da anni e interagiscono tra di loro. Invece, in questo romanzo le citazioni sono pochissime e spesso nemmeno corrette o riferite solo ad altri avvenimenti di cui si parlerà più avanti nello stesso libro. L'idea è che l'autore abbia utilizzato dei nomi famosi, e mi piacerebbe sapere come ha avuto le licenze, per scrivere una storia tutta sua che avrebbe funzionato esattamente allo stesso modo senza di essi ma avrebbe venduto cento volte di meno. Lo stesso Reed Richards qui è ridotto a essere solo uno scienziato di fama, invece che l'uomo più intelligente del pianeta capace di costruire macchine del tempo e portali interdimensionali. La cosa più emozionante che gli capita (a parte scopare come un riccio una ragazza più giovane di suo figlio) è dover decidere se accettare la candidatura dell'amante per una missione spaziale.

Sono andato avanti usando spesso l'avanti veloce per quattro ore di ascolto (e senza mai perdere il filo!), sperando che qualcuno finalmente uccidesse questa copia sfigata di Mr. Fantastic, possibilmente nel modo più doloroso possibile (dato che la sinossi parla di omicidi e che lui riceve un paio di velate minacce durante la storia è ovvio che il suo capitolo finisca così), e con la vaga curiosità di arrivare al capitolo di Batman, poi la noia ha vinto e ho mollato. Da evitare.


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Il Moro

Qui trovate gli altri romanzi fantasy-fantastici di cui ho parlato sul blog

Nello specifico, romanzi italiano di genere fantastico:

L'isola dei liombruni, di Giovanni De Feo
Il 18° vampiro, di Claudio Vergnani
Il Grigio Levriero, di Paolo Palmisano
Nightbird, di Lucia Patrizi
N di Menare e Riviera Napalm
Memorie di un cyborg, di Alex Zaum
Time Deal di Leonardo Patrignani
Storie di romanticismo, creature orribili e mostri giganti. di Michele Borgogni
Gli universi di Ailus, AA.VV.
Hydrostasis, di Mirko Dadich
Spacefood - la nuova gastronomia siderale, di Andrea Coco
Demon Hunter Severian - La signora dei cancelli della notte, di Giovanni Anastasi
Il posto delle onde, di Lucia Patrizi
Ambrose, di Fabio Carta
Tramonti a mezzanotte, di Aristide Capuzzo
De Bello Alieno, di Davide Del Popolo Riolo
Poison fairies - I re delle macerie, di Luca Tarenzi
Sarranieri Schianta Diavoli, di Massimo Mazzoni
Poison Fairies - La guerra della discarica, di Luca Tarenzi
Arma Infero, di Fabio Carta
Ghites - Imago Mortis, di Samuel Marolla
Rebirth - volume 1, di Antonio Pantaleoni e Fabrizio Rigante
Terminal Shock, di Giovanni De Matteo
La guerra del 13, di Massimo Mazzoni
Le storie di Perfection, di Germano "Hell" Greco
Masche e La Morte Mormora, di Fabrizio Borgio
My little moray eel, di Lucia Patrizi
Il giorno del drago, di Mala Spina
Punto Nemo e Il Seme Di Azathoth, di Domenico Attianese
Fata a vapore, di Alexia Bianchini
I senza-tempo, di Alessandro Forlani
L'elenco telefonico di Atlantide, di Tullio Avoledo
Ritmo, di Massimo Mazzoni
Dov'è Joker, di Marcello Nicolini
Girfriend from Hell, di Germano M.
e, ovviamente, giusto per farmi un po' di pubblicità, la saga di Ucrònia scritta da me e MaXalla, Chaveyo scritto da me e Luigi Iapichino (che non è proprio fantastico ma, ehi, fatemi causa) e il mio Zombi S.p.A.

2 commenti:

  1. Sono rimasto indietrissimo col tuo blog e comincio a recuperare da qui, perché hai citato alcuni titoli che mi incuriosiscono da tempo immemore senza aver mai trovato il coraggio di iniziarli. Ti ringrazio, perché mi hai regalato del tempo libero, visto che adesso è sicuro che non li inizierò :-D

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