martedì 6 giugno 2023

Due classici romanzi horror sulle case stregate: L'incubo di Hill House e La casa d'inferno

Sue classici romanzi horror sulle case stregate: L'incubo di Hill House e La casa d'inferno

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Riunisco qui i miei commenti a due classici che più classici non si può sulle case stregate, due libri che hanno fatto storia e creato degli stilemi e dei topos narrativi che nessuno di coloro che ha scritto di case infestate dopo di loro ha potuto ignorare.


La casa d'inferno, di Richard Matheson

Intendiamoci, io adoro Richard Matheson, trovo strepitosi i suoi racconti e Tre millimietri al giorno è uno dei miei libri preferiti di sempre. Ma La casa d'inferno è una noia mortale. 

Si tratta di una classicissima storia di case infestate, classica che più classica non si può. Tutto avviene come da manuale, l'unico elemento intrigante è lo scontro tra lo spiritismo dei medium e la razionalità scientifica dello scienziato, convinto che le manifestazioni spiritiche siano in realtà dovute a residui di energia elettromagnetica che i medium riescono a dirigere inconsciamente.

Ora, il libro è del 1971. Se sembra già visto è perché tutti hanno copiato da qui, Stephen King in particolare.
Il punto è che io non l'ho letto nel 1971, l'ho letto nel 2021, e quindi ogni cosa che succede mi sembra già vista e ampiamente prevedibile. Vogliamo dire che è invecchiato male? O il problema di percezione è solo mio?

Inoltre, lo stile di scrittura è pesantissimo, ci sono molte cose descritte nei minimi dettagli, in modo decisamente eccessivo. Cose tipo "aprì il cassetto destro del mobiletto in mogano, vi infilò la mano destra fino a trovare la lametta e la schiuma da barba, si umettò la faccia e vi applicò la schiuma con entrambe le mani. Aprì il rasoio con uno scatto tenendolo con la mano destra, facendo attenzione a non tagliarsi, poi lo appoggiò delicatamente sulla parte alta della guancia sinistra e iniziò un lento movimento discendente, seguendo la linea del mento..." Ora, questo me lo sono inventato, ma di pezzi del genere il libro è pieno.

Ancora notevole al giorno d'oggi l'ultima parte, la più movimentata, e in generale le parti più di "suspance", nelle quali Matheson dimostra la maestria di un grande autore horror. E' maledettamente difficile fare paura con un romanzo, che non ha le stesse possibilità di un film. Stephen King non c'è mai riuscito, per dire. Matheson, in alcuni momenti, qui fa davvero paura, grazie a una proprietà di scrittura invidiabile. Ma quelle poche parti sono un po' poche per sopportare un libro che, purtroppo, è davvero, diciamolo, invecchiato male.


L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson 

Intro priva di spoiler: L'incubo di Hill House, noto anche come  La casa degli invasati, è splendido e dovreste sicuramente leggerlo, una storia di fantasmi in grado di irretirvi tra le sue pagine e stupirvi con evoluzioni inaspettate. Non potrete non simpatizzare con la protagonista ed essere totalmente partecipi delle sue vicende. Ma non aspettatevi quello che vi aspettate. Leggetelo.

Attenzione ora, anche se questo romanzo è del 1959 c'è sicuramente molta gente che non l'ha ancora letto, per cui vi avviso: dal prossimo paragrafo ci saranno spoiler. Chi non vuole leggerli non vada oltre e corra a procurarsi il libro.

L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione
L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione
L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione

Una particolarità di questo libro è che fino a oltre la metà (è un libro abbastanza corto, 200 pagine scritte grosse) non succede assolutamente nulla di horror. L'autrice si prende tutto questo spazio per presentare i personaggi, in particolar modo la protagonista, Eleanor.
Eleanor è un personaggio costruito meravigliosamente. Il modo in cui la povera, tenera Eleanor entra nel cuore del lettore è roba che dovrebbe essere insegnata in qualsiasi scuola di scrittura.
Al lettore non verrà da rimpiangere nemmeno una delle oltre 100 pagine dedicate a definire personaggio della protagonista (e nel frattempo comunque vengono introdotti anche gli altri personaggi e la casa che li ospita). Ci esaltiamo con lei mentre ritrova, in questa casa stregata, un piccolo scampolo di serenità, dopo una vita di tribolazioni.
Ed ecco la magia di questo libro: tu lo sai che deve succedere "qualcosa". Lo sai perché questo è un libro dell'orrore. Lo aspetti, anche, perché comunque la lentezza della narrazione ti fa venire da pensare "allora, quand'è che si va avanti?". Eppure, allo stesso tempo, speri che non succeda nulla. Perché sei talmente affezionato a questo protagonista che vorresti che non le succedesse nulla di male, non adesso, proprio ora che cominciando a riaffermare se stessa dopo anni passati ad annullarsi.

L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione
L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione
L'incubo di Hill house, di Shirley Jackson recensione

Ci vuole un po' prima che capiamo che, in realtà, non deve "succedere" proprio niente.
La casa non ha in serbo orribili mostri, apparizioni spaventose, ectoplasmi, effettacci sanguinolenti o altra roba del genere. Giusto qualche rumore inquietante di tanto in tanto e qualche zona misteriosamente fredda.
Ma c'è qualcos'altro di strano e sottile: il fascino che esercita sulla protagonista.
Lei è debole, ferita nell'animo da una vita passata da nullità. In questa nuova situazione si sente serena, felice. Non si riesce nemmeno a capire con certezza se la sua crescente ossessione per Hill House sia colpa dell'influenza della casa o conseguenza del suo disagio. Raramente ho provato una tale empatia per un personaggio letterario.
Insomma, per quanto sia lento, questo libro è meraviglioso e mi sento di consigliarlo a tutti.


Il Moro

Tutti i romanzi horror di cui ho parlato nel blog

11 commenti:

  1. Grandi classici oggi, con il Maestro Matheson poi, mi fai svoltare al meglio la giornata ;-) Cheers

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    1. Matheson ha scritto meraviglie, questo però, pur avendo indubbiamente posto le basi per molte cose, oggi risulta invecchiato e scritto con uno stile pesante e noioso.

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  2. Quello di Matheson, lo ammetto, non l'ho mai letto ma quello della Jackson è un capolavoro che non manca nella mia libreria!

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  3. Credevo che la serie di Flanagan (Hill House) avesse a che fare col libro, ma da come lo descrivi si tratta di una cosa molto diversa...

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    1. La serie non l'ho vista, non ho abbastanza vita per seguire tutte le serie tv che vorrei... ma ho già sentito dire in giro che col libro c'entra poco.

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  4. Letti entrambi.
    De La casa d'inferno ho l'edizione Fabbri scovata a due spicci su Ebay.
    Condivido in toto, Matheson ha scritto due bombe clamorose con Tre millimetri al giorno ed Io sono leggenda, ma in questo e in Al di là dei sogni, mi è piaciuto poco o nulla.
    Molto buono, invece, anche Io sono Helen Driscoll.
    Che dire, l'incipit del libro di Shirley ha fatto scuola, ed è tuttora un capolavoro.
    Se non lo hai già letto, ti consiglierei, Abbiamo sempre vissuto nel castello, forse meno bello, ma altrettanto subdolo ed inquietante.

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  5. Per anni il mio amore per Matheson è stato inattaccabile, poi mi è capitato di leggere cose meno famose e ho scoperto che Richard era un essere umano, quindi a volte scriveva bene a volte male: questo della casa gli è venuto proprio male! Per carità, è scritto bene e parliamo di un signor romanzo, non di roba improvvisata, però è proprio noioso.
    Sono rimasto deluso anche dalla Jackson, forse perché del suo romanzo ho sempre sentito parlare super-stra-benissimo e mi aspettavo chissà che, invece sì, siamo sempre in serie A, parliamo sempre di scrittori che ti devi togliere il cappello, ma mi aspettavo fuochi d'artificio invece al massimo ho trovato una candela tremula nel buio di una casa oscura.

    Avendoli poi letti insieme per un mio ciclo zinefilo sui relativi film che ne sono stati tratti, mi è sembrato di leggere la stessa storia raccontata in modo diverso. Diciamo che Matheson non l'ha certo nascosto, visto che si è limitato a cambiare "i" con "e" per il suo romanzo :-P

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    1. Eh, giocoforza i libri sulle case stregate un po' si devono assomigliare, ma l'approccio della Jackson in questo caso mi sembra lo stesso decisamente più "fresco" e interessante, nonostante sia addirittura del '59!

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  6. Leggo dall'albergo val pusteria www.diewaldruhe.com/it

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