Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Forse avrete notato che tra i miei racconti pubblicati in rete, nella colonna qui a destra, è comparsa una nuova copertina, quella di AVATAR.
Visto che me lo sono già sentito chiedere, la parola avatar non l'ha inventata James Cameron, e quindi col film non c'entra una fava. Sapevatevelo.
Avatar ha partecipato al concorso "L'evoluzione della farfalla" per racconti fantastici indetto da Origami Edizioni. Non è arrivato primo, ma è stato tra i dieci selezionati per la pubblicazione (su 147 racconti pervenuti, quindi per me è già un bel risultato).
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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mercoledì 30 ottobre 2013
martedì 29 ottobre 2013
Deadlight, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Oggi vi presento Deadlight, videogioco per pc (disponibile anche per Xbox360) sviluppato dai Tequila Works, un team indipendente (o quasi) formato da un mucchio di persone, molte delle quali con un passato all'interno di grandi major.
La trama non è niente di che: apocalisse zombi, gruppo di sopravvissuti in quel di Seattle, uno di loro all'inizio viene separato dagli altri e cerca di raggiungerli nella Zona Sicura, dove gli ultimi militari superstiti accolgono i civili.
Ci sono sviluppi successivi della trama, legati sia al passato del protagonisa, Randall Wayne, sia a quello che troverà durante il suo viaggio... Tutto talmente già stravisto che anche solo un minimo accenno vi farà già intuire il finale, quindi evito (posso dire di aver capito come sarebbe finito dopo la prima mezz'ora di gioco, su un totale di circa cinque).
L'unica cosa originale che ho notato è che invece di chiamarsi "zombi" le creature si chiamano "ombre". Ma perché? Mah.
Comunque, visto che si tratta di un gioco basato sull'azione, andiamo oltre.
Oggi vi presento Deadlight, videogioco per pc (disponibile anche per Xbox360) sviluppato dai Tequila Works, un team indipendente (o quasi) formato da un mucchio di persone, molte delle quali con un passato all'interno di grandi major.
La trama non è niente di che: apocalisse zombi, gruppo di sopravvissuti in quel di Seattle, uno di loro all'inizio viene separato dagli altri e cerca di raggiungerli nella Zona Sicura, dove gli ultimi militari superstiti accolgono i civili.
Ci sono sviluppi successivi della trama, legati sia al passato del protagonisa, Randall Wayne, sia a quello che troverà durante il suo viaggio... Tutto talmente già stravisto che anche solo un minimo accenno vi farà già intuire il finale, quindi evito (posso dire di aver capito come sarebbe finito dopo la prima mezz'ora di gioco, su un totale di circa cinque).
L'unica cosa originale che ho notato è che invece di chiamarsi "zombi" le creature si chiamano "ombre". Ma perché? Mah.
Comunque, visto che si tratta di un gioco basato sull'azione, andiamo oltre.
sabato 26 ottobre 2013
La mia storia del cesso
Va bene, dai, l'hanno fatto tutti, lo faccio anch'io, che poi non si dica che sono asociale.
Cos'è la storia del cesso? Vi andate a leggere questo articolo di Hell e a guardare il video in esso contenuto, e lo sapete.
Hell, senza faro apposta, ha dato il via all'ennesimo meme. Colpa tua, Hell, ce ne ricorderemo.
E allora, le domande sono quelle che seguono alla prima "cosa fai nella vita" se ti sbagli di rispondere "scrivo". Bravo, fesso. E quindi andiamo avanti di "cosa scrivi", "come hai cominciato", "perché hai cominciato" e "ma hai anche un lavoro vero?"
E allora, perché no? Ecco a voi la VERA STORIA VERAVERAMENTE VERA di come ho deciso di diventare lo scrittore più importante della storia dell'umanità e della transumanità!
Cos'è la storia del cesso? Vi andate a leggere questo articolo di Hell e a guardare il video in esso contenuto, e lo sapete.
Hell, senza faro apposta, ha dato il via all'ennesimo meme. Colpa tua, Hell, ce ne ricorderemo.
E allora, le domande sono quelle che seguono alla prima "cosa fai nella vita" se ti sbagli di rispondere "scrivo". Bravo, fesso. E quindi andiamo avanti di "cosa scrivi", "come hai cominciato", "perché hai cominciato" e "ma hai anche un lavoro vero?"
E allora, perché no? Ecco a voi la VERA STORIA VERAVERAMENTE VERA di come ho deciso di diventare lo scrittore più importante della storia dell'umanità e della transumanità!
mercoledì 23 ottobre 2013
Piani sequenza spacconi
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Innanzitutto una breve precisazione: forse avete notato che ho inserito un tasto "donazioni" lì sulla destra. E forse ora voi credete che io sia un blogger barbone che pensa che il suo perdere tempo a ciarlare di stupidaggini da nerd sia equiparabile al lavoro di un professionista. Che nonostante tutte le mie pose da paladino dell'ideologia del libero scambio delle informazioni io non sia altro che un venduto che mira solo ai vostri soldi.
Bravi, avete ragione su tutto. Andiamo avanti con l'argomento del giorno.
Del recente film Gravity si è detto tutto e il contrario di tutto. Chi lo adora, chi lo odia, io la mia l'ho detta qui.
Gravityi si apre con un piano sequenza di 17 minuti o giù di lì. Non sono sicuro che non ci sia nessuno stacco, come non sono sicuro che non sia girato tutto in CGI con le facce degli attori incollate dopo sulle tute, ma è sicuramente spettacolare.
Ma quali sono i piano sequenza più spaccaculi della storia del cinema?
Innanzitutto una breve precisazione: forse avete notato che ho inserito un tasto "donazioni" lì sulla destra. E forse ora voi credete che io sia un blogger barbone che pensa che il suo perdere tempo a ciarlare di stupidaggini da nerd sia equiparabile al lavoro di un professionista. Che nonostante tutte le mie pose da paladino dell'ideologia del libero scambio delle informazioni io non sia altro che un venduto che mira solo ai vostri soldi.
Bravi, avete ragione su tutto. Andiamo avanti con l'argomento del giorno.
Del recente film Gravity si è detto tutto e il contrario di tutto. Chi lo adora, chi lo odia, io la mia l'ho detta qui.
Gravityi si apre con un piano sequenza di 17 minuti o giù di lì. Non sono sicuro che non ci sia nessuno stacco, come non sono sicuro che non sia girato tutto in CGI con le facce degli attori incollate dopo sulle tute, ma è sicuramente spettacolare.
Ma quali sono i piano sequenza più spaccaculi della storia del cinema?
domenica 20 ottobre 2013
Orfani - Piccoli spaventati guerrieri, di Recchioni e Mammuccari - prime impressioni
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Parliamo della nuova fatica della Bonelli, Orfani, Di cui è appena uscito il primo numero. Qualcuno avrà notato (altrimenti glielo faccio notare io, tiè :-p ) che invece di recensione nel titolo del post ho scritto prime impressioni, e il motivo è semplice: questo numero è pura e semplice introduzione, quindi è troppo presto per dare un giudizio.
Roberto Recchioni è stato più volte salutato come il salvatore della patria in ambito fumettistico. Sarà così?
Dal canto mio, posso dire di aver semplicemente adorato John Doe (del quale ho una recensione pronta da una vita e mezza, che per un motivo o per l'altro ho sempre rimandato di pubblicare), scritto in tandem con Lorenzo Bartoli. Mi è piaciuto anche Mater Morbi di Dylan Dog, che ho recensito qui, anche se non l'ho trovato il capolavoro che molti dicono. Ma a me Dylan Dog non è mai piaciuto.
Ma torniamo a parlare dell'argomento del post.
Parliamo della nuova fatica della Bonelli, Orfani, Di cui è appena uscito il primo numero. Qualcuno avrà notato (altrimenti glielo faccio notare io, tiè :-p ) che invece di recensione nel titolo del post ho scritto prime impressioni, e il motivo è semplice: questo numero è pura e semplice introduzione, quindi è troppo presto per dare un giudizio.
Roberto Recchioni è stato più volte salutato come il salvatore della patria in ambito fumettistico. Sarà così?
Dal canto mio, posso dire di aver semplicemente adorato John Doe (del quale ho una recensione pronta da una vita e mezza, che per un motivo o per l'altro ho sempre rimandato di pubblicare), scritto in tandem con Lorenzo Bartoli. Mi è piaciuto anche Mater Morbi di Dylan Dog, che ho recensito qui, anche se non l'ho trovato il capolavoro che molti dicono. Ma a me Dylan Dog non è mai piaciuto.
Ma torniamo a parlare dell'argomento del post.
giovedì 17 ottobre 2013
Dune, di Frank Herbert - recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Io non dovrei mettermi a fare la recensione di Dune. E' un libro troppo importante, maestoso, profondo, e temo di non essere in grado di coglierne tutte le sfumatre, le riflessioni filosofiche, i molteplici livelli di lettura.
Provo a buttare giù qualcosa lo stesso, che ne dite?
La trama: L'imperatore affida al duca Leto Atreides il compito di governare Arrakis, un pianeta tremendamente arido ma sul quale si trova la sostanza più pericolosa dell'universo: la Spezia, in grado di prolungare la vita umana e di donare una limitata prescienza, necessaria per i piloti di navi spaziali da quando un editto imperiale ha vietato lo sviluppo di intelligenze artificiali.
Questo incarico però è frutto di un complicato complotto del barone Harkonnen, della famiglia rivale degli Atreides, per distruggere gli Atreides insieme al loro buon nome.
Il giovane Paul, il protagonista della storia, scampa all'attentato insieme alla madre Jessica, membro del corpo delle Bene Gesserit, un'organizzazione politico-religiosa di importanza cruciale nell'universo. Accolto malvolentieri dai Fremen, gli abitanti oppressi di Arrakis, Paul scoprirà di essere il prescelto per realizzare un destino terribile...
Io non dovrei mettermi a fare la recensione di Dune. E' un libro troppo importante, maestoso, profondo, e temo di non essere in grado di coglierne tutte le sfumatre, le riflessioni filosofiche, i molteplici livelli di lettura.
Provo a buttare giù qualcosa lo stesso, che ne dite?
La trama: L'imperatore affida al duca Leto Atreides il compito di governare Arrakis, un pianeta tremendamente arido ma sul quale si trova la sostanza più pericolosa dell'universo: la Spezia, in grado di prolungare la vita umana e di donare una limitata prescienza, necessaria per i piloti di navi spaziali da quando un editto imperiale ha vietato lo sviluppo di intelligenze artificiali.
Questo incarico però è frutto di un complicato complotto del barone Harkonnen, della famiglia rivale degli Atreides, per distruggere gli Atreides insieme al loro buon nome.
Il giovane Paul, il protagonista della storia, scampa all'attentato insieme alla madre Jessica, membro del corpo delle Bene Gesserit, un'organizzazione politico-religiosa di importanza cruciale nell'universo. Accolto malvolentieri dai Fremen, gli abitanti oppressi di Arrakis, Paul scoprirà di essere il prescelto per realizzare un destino terribile...
lunedì 14 ottobre 2013
Grandi ascolti e nuovi concorsi!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Innanzitutto, annuncio la lieta novella:
ho superato le 20.000!!!
Allora, contando che il blog è stato aperto ad Aprile 2012, e ha girato la boa delle 10.000 visite nell'aprile 2013...
Un anno per le prime 10.000. 6 mesi per altre 10.000.
Questo vuole dire che, se la matematica non è un'opinione in 3 mesi arriverò a 30.000. In 4 mesi e mezzo a 40.000... insomma, nel giro di poco più di sei mesi arriverò a 10.000 visite al GIORNO! BWAAHAHAHAH!
Innanzitutto, annuncio la lieta novella:
ho superato le 20.000!!!
Allora, contando che il blog è stato aperto ad Aprile 2012, e ha girato la boa delle 10.000 visite nell'aprile 2013...
Un anno per le prime 10.000. 6 mesi per altre 10.000.
Questo vuole dire che, se la matematica non è un'opinione in 3 mesi arriverò a 30.000. In 4 mesi e mezzo a 40.000... insomma, nel giro di poco più di sei mesi arriverò a 10.000 visite al GIORNO! BWAAHAHAHAH!
Sproloqui a parte, grazie a tutti per l'affetto, e soprattutto la pazienza dimostratami.
No, la birra non ve la offro lo stesso.
venerdì 11 ottobre 2013
Recensione di Gravity, un film non per tutti.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Alfonso Cuarón, già autore dello splendido I figli degli uomini, scrive, sceneggia, produce e dirige questo Gravity. Visto che in campo si vedono solo due attori, a questo punto sembra che a questo film ci abbiano lavorato davvero in pochi! XD
Gravity ha ben poca trama: un gruppo di astronauti è nello spazio per riparare il telescopio Hubble, e vengono colpiti da uno sciame di detriti spaziali ad alta velocità. E sbadabam, vroaaam, putupum, spatacrash. Ma senza effetti sonori, che siamo nello spazio.
Ma la bellezza di Gravity non è nella trama miserella, ma nella forza pazzesca delle immagini.
Non esito a dire che, visivamente, Gravity è un fottuto capolavoro. Fatevi un regalo e andate a vederlo in un cinema con lo schermo il più grande possibile e in 3D. Sì, proprio quel 3D che io odio con tutto il cuore, perché questo è il primo film dopo Avatar in cui il 3D mostra davvero le sue potenzialità... e, come e più che Avatar, visto a casa perde più di metà del suo valore.
Alfonso Cuarón, già autore dello splendido I figli degli uomini, scrive, sceneggia, produce e dirige questo Gravity. Visto che in campo si vedono solo due attori, a questo punto sembra che a questo film ci abbiano lavorato davvero in pochi! XD
Gravity ha ben poca trama: un gruppo di astronauti è nello spazio per riparare il telescopio Hubble, e vengono colpiti da uno sciame di detriti spaziali ad alta velocità. E sbadabam, vroaaam, putupum, spatacrash. Ma senza effetti sonori, che siamo nello spazio.
Ma la bellezza di Gravity non è nella trama miserella, ma nella forza pazzesca delle immagini.
Non esito a dire che, visivamente, Gravity è un fottuto capolavoro. Fatevi un regalo e andate a vederlo in un cinema con lo schermo il più grande possibile e in 3D. Sì, proprio quel 3D che io odio con tutto il cuore, perché questo è il primo film dopo Avatar in cui il 3D mostra davvero le sue potenzialità... e, come e più che Avatar, visto a casa perde più di metà del suo valore.
martedì 8 ottobre 2013
Dragonero, recensione dei primi 4 numeri
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Come promesso, torniamo a parlare di Dragonero dopo i primi 4 numeri, che compongono un'unica storia.
Vi invito a riguardarvi il mio precedente post su Dragonero, perché gran parte delle considerazioni fatte allora valgono ancora adesso: mi piace l'ambientazione fantasy che è stata creata, non davvero originale ma nemmeno (o non solo) il solito classico mondo medievale trito e ritrito, grazie soprattutto all'introduzione dei tecnocrati (sì, credo di averli già visti da qualche altra parte, ma credo anche che un'ambientazione fantasy classica abbia dei limiti abbastanza precisi: uscirne vuol dire, semplicemente, che non è più fantasy classico ma diventa qualcos'altro).
Si confermano personaggi simpatici, ma tutti che sanno di già visto. Il protagonista si discosta solo di poco dall'eroe bonelliano classico: l'ho visto colpire un avversario alle spalle senza premurarsi di avvisarlo prima. A parte quello più o meno è il solito.
Ma è anche vero che questa non è una miniserie ma una serie regolare, quindi ci vuole un personaggio "eroico" per poterlo infilare in tutte le avventure possibili, no? Un personaggio meno "eroico" non accetterebbe di buttarsi in mezzo all'azione...
Come promesso, torniamo a parlare di Dragonero dopo i primi 4 numeri, che compongono un'unica storia.
Vi invito a riguardarvi il mio precedente post su Dragonero, perché gran parte delle considerazioni fatte allora valgono ancora adesso: mi piace l'ambientazione fantasy che è stata creata, non davvero originale ma nemmeno (o non solo) il solito classico mondo medievale trito e ritrito, grazie soprattutto all'introduzione dei tecnocrati (sì, credo di averli già visti da qualche altra parte, ma credo anche che un'ambientazione fantasy classica abbia dei limiti abbastanza precisi: uscirne vuol dire, semplicemente, che non è più fantasy classico ma diventa qualcos'altro).
Si confermano personaggi simpatici, ma tutti che sanno di già visto. Il protagonista si discosta solo di poco dall'eroe bonelliano classico: l'ho visto colpire un avversario alle spalle senza premurarsi di avvisarlo prima. A parte quello più o meno è il solito.
Ma è anche vero che questa non è una miniserie ma una serie regolare, quindi ci vuole un personaggio "eroico" per poterlo infilare in tutte le avventure possibili, no? Un personaggio meno "eroico" non accetterebbe di buttarsi in mezzo all'azione...
sabato 5 ottobre 2013
Verona!
Verona!
Città di luci e d'incanti, ove il viaggiatore si ferma ad ammirare le splendide geometrie create dalla ricchezza.
L'occhio indugia sugli archi e si perde tra i colonnati, confuso da prospettive sfuggenti e ammaliato dallo splendore degli ori.
Ma il viaggiatore continua il suo viaggio prima che l'occhio possa aguzzare lo sguardo abbastanza da scorgere il sangue che macchia le basi delle colonne, scivola lento negli scolatoi dei vicoli, si secca inosservato dove la luce del sole non arriva mai a fugare le ombre.
Verona!
Dove i viandanti vengono accolti dai sorrisi dei tavernieri e dalle voci gioiose dei mercanti. L'animo s'innalza lieto per le strade affollate, risuonanti di vita e di risate.
Ma gli osti consigliano ai viandanti di rimanere negli ostelli, la sera, quando con il buio un diverso tipo di creature prende possesso delle strade. Creature mosse da un odio che nemmeno loro capiscono, ma dal quale si lasciano divorare con voluttà.
Verona!
Dove i mille profumi degli incensi e delle merci esotiche riescono a malapena a coprire il puzzo della putrefazione. Se venite a Verona, che sia come tappa in un viaggio verso mete più meritevoli. Non fermatevi abbastanza da accorgervi dell'odio che macera dietro le porte chiuse, che spia da dietro le pesanti tende alle finestre, che si muove rapido e furtivo nelle strade buie, che si agita sotto la dorata superficie come un mostro nascosto nel sottosuolo, in attesa.
Venite a visitare Verona, viandanti, ma non fermatevi, non fermatevi! Non ostentate coraggio se non sapete a cosa andate incontro. Non sfidate la fortuna credendo di essere estranei al vortice dell'odio.
Nessuna delle due famiglie è abbastanza potente da prendere il potere, ma entrambe lo sono abbastanza perché il potere non possa far cessare la loro faida.
Nemmeno i membri più anziani ricordano come sia iniziata, nè a nessuno interessa. L'odio in Verona è immortale, nasce dall'odio e scaturisce nell'odio generandone sempre di nuovo, sconvolgendo gli uomini fino a renderli qualcosa di diverso.
Ammirate gli splendidi palazzi, forestieri, assaporate i nostri vini deliziosi e gioite delle risate delle nostre fanciulle, ma non affrontate la notte, non sfidate il mostro, perché esso travolgerà ogni cosa sul suo cammino.
Andate oltre, viandanti, andate oltre, e sappiate che la nostra invida vi insegue, voi che potete.
Città di luci e d'incanti, ove il viaggiatore si ferma ad ammirare le splendide geometrie create dalla ricchezza.
L'occhio indugia sugli archi e si perde tra i colonnati, confuso da prospettive sfuggenti e ammaliato dallo splendore degli ori.
Ma il viaggiatore continua il suo viaggio prima che l'occhio possa aguzzare lo sguardo abbastanza da scorgere il sangue che macchia le basi delle colonne, scivola lento negli scolatoi dei vicoli, si secca inosservato dove la luce del sole non arriva mai a fugare le ombre.
Verona!
Dove i viandanti vengono accolti dai sorrisi dei tavernieri e dalle voci gioiose dei mercanti. L'animo s'innalza lieto per le strade affollate, risuonanti di vita e di risate.
Ma gli osti consigliano ai viandanti di rimanere negli ostelli, la sera, quando con il buio un diverso tipo di creature prende possesso delle strade. Creature mosse da un odio che nemmeno loro capiscono, ma dal quale si lasciano divorare con voluttà.
Verona!
Dove i mille profumi degli incensi e delle merci esotiche riescono a malapena a coprire il puzzo della putrefazione. Se venite a Verona, che sia come tappa in un viaggio verso mete più meritevoli. Non fermatevi abbastanza da accorgervi dell'odio che macera dietro le porte chiuse, che spia da dietro le pesanti tende alle finestre, che si muove rapido e furtivo nelle strade buie, che si agita sotto la dorata superficie come un mostro nascosto nel sottosuolo, in attesa.
Venite a visitare Verona, viandanti, ma non fermatevi, non fermatevi! Non ostentate coraggio se non sapete a cosa andate incontro. Non sfidate la fortuna credendo di essere estranei al vortice dell'odio.
Nessuna delle due famiglie è abbastanza potente da prendere il potere, ma entrambe lo sono abbastanza perché il potere non possa far cessare la loro faida.
Nemmeno i membri più anziani ricordano come sia iniziata, nè a nessuno interessa. L'odio in Verona è immortale, nasce dall'odio e scaturisce nell'odio generandone sempre di nuovo, sconvolgendo gli uomini fino a renderli qualcosa di diverso.
Ammirate gli splendidi palazzi, forestieri, assaporate i nostri vini deliziosi e gioite delle risate delle nostre fanciulle, ma non affrontate la notte, non sfidate il mostro, perché esso travolgerà ogni cosa sul suo cammino.
Andate oltre, viandanti, andate oltre, e sappiate che la nostra invida vi insegue, voi che potete.
mercoledì 2 ottobre 2013
Gli elfi di Cintra e L'esercito dei Demoni, di Terry Brooks.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Abbiamo già parlato del primo libro dell'ultima triloga di Terry Brooks, I figli di Armageddon. La trilogia si chiama La genesi di Shannara, e gli altri due libri che la compongono sono Gli elfi di Cintra e L'esercito dei demoni.
Paprlando del primo libro, mi sono lamentato dell'eccessivo utilizzo dei vari clichè del fantasy, che ormai mi hanno francamente sfrantumato... sono diventato vecchio. ;-)
Nei due volumi successivi, beh, ormai i clichè ce li abbiamo, quindi ci si fa meno caso.
Il lavoro di Terry Brooks resta sicuramente superiore alla media del fantasy da quattro soldi con cui vengono riempiti gli scaffali delle librerie italiane, e sapete bene di cosa sto parlando. Anche perché, nonostante i cliché, Brooks per questa trilogia ha tirato fuori un'ambientazione abbastanza nuova, un futuro apocalittico mischiato con elfi e magie.
Eppure, sono convinto che avrebbe potuto fare di meglio.
Abbiamo già parlato del primo libro dell'ultima triloga di Terry Brooks, I figli di Armageddon. La trilogia si chiama La genesi di Shannara, e gli altri due libri che la compongono sono Gli elfi di Cintra e L'esercito dei demoni.
Paprlando del primo libro, mi sono lamentato dell'eccessivo utilizzo dei vari clichè del fantasy, che ormai mi hanno francamente sfrantumato... sono diventato vecchio. ;-)
Nei due volumi successivi, beh, ormai i clichè ce li abbiamo, quindi ci si fa meno caso.
Il lavoro di Terry Brooks resta sicuramente superiore alla media del fantasy da quattro soldi con cui vengono riempiti gli scaffali delle librerie italiane, e sapete bene di cosa sto parlando. Anche perché, nonostante i cliché, Brooks per questa trilogia ha tirato fuori un'ambientazione abbastanza nuova, un futuro apocalittico mischiato con elfi e magie.
Eppure, sono convinto che avrebbe potuto fare di meglio.
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