martedì 24 ottobre 2023

Hanna & Barbera Beyond: Wacky Raceland e Dastardly e Muttley

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Torno a parlare del progetto Hanna & Barbera Beyond, progetto del 2016 della DC Comics che prevedeva di riprendere i personaggi dei cartoni animati e riproporli in una chiave cupa e adulta. Forse ricorderete che vi ho già paralto di Scooby apocalypse e di Flinstones Beyond. Questa volta tocca alla banda di La corsa più pazza del mondo, che ha addirittura due miniserie diverse dedicate.

 

Wacky Raceland, di Ken Pontac, Leonardo Manco e Mariana Sanzone


Ecco quindi Wacky Races, che qui diventa Wacky Raceland

Non mi sovviene come si chiami quel trafiletto che molto spesso nei fumetti americani si trova sopra il titolo come introduzione (magari si chiama introduzione?) ma ve lo traduco qui perché è una descrizione molto precisa di quello che è questa serie:

La Terra è in rovina. L'invisibile e onnipotente Annunciatore ha promesso che il vincitore di una serie di corse automobilistiche sarà ammesso nel circolo di Utopia, un paradiso leggendario che è l'ultimo bastione dell'umanità nel pianeta distrutto. I bizzarri piloti e i loro veicoli senzienti competono per la sopravvivenza correndo attraverso un deserto apocalittico pieno di laghi radioattivi, tempeste di polvere nanotecnologica e mutanti cannibali. C'è posto solo per un vincitore, e chiunque dal secondo posto in giù sarà lasciato a morire nelle Wacky Raceland.


In principio fu Death Race 2000 (qui parlai del seguito Death Race 2050), o almeno io non sono riuscito a trovare esempi precedenti al 1975 di film basati su corse di macchine in ambientazioni distopiche o post-apocalittiche. Lo stesso nasce, pare, sulla scia di Rollerball, con l'intenzione anzi di sfruttarne il successo come lancio pubblicitario. C'è da dire, comunque, che il film è ispirato al racconto breve The Racer di Ib Melchior, del 1956, quindi è possibile che ci siano altri esempi letterari di questo sottogenere anche prima del '75.
In seguito il genere ha sfondato, soprattutto in ambito videoludico: i giochi di combattimenti automobilistici, molti dei quali ambientati in futuri distopici, sono troppi per poterli contare.
Lo stesso Death Race 2000, a guardarlo, sembra una versione cupa e violenta dei cartoni animati delle Wacky Races (il cartone esiste dal 1968), anche se non mi risulta si sia mai parlato di una diretta ispirazione, quindi l'esistenza di questo Wacky Raceland sembra quasi una chiusura del cerchio.


Forse avrete notato che ho fatto un sacco di giri di parole, senza parlare davvero del fumetto. Questo perché, oltre a quello che vi ho tradotto più sopra, di questo fumetto c'è poco da dire.
E' una lettura godibile, soprattutto per quelli a cui, come a me, piace vedere in azione "versioni alternative" di personaggi. Però non riesce a essere una lettura memorabile, perché l'unica cosa degna di nota sono proprio queste "versioni alternative", la storia non è un granché. 
In ogni volume c'è una parte che segue la gara e una che racconta le "storie delle origini" di uno dei concorrenti (non vengono esaminati tutti, purtroppo). Alcune sono interessanti, altre meno.
Quando si mette in scena una corsa automobilistica in uno scenario post-apocalittico, uno si aspetta qualcosa sullo stile di Mad Max Fury Road o Blood Drive
Solo una minima parte di tutto questo arriva in Wacky Raceland, striminzito in poche pagine. Troppo pochi e non abbastanza interessanti i pericoli a cui i piloti vanno incontro, e in generale la corsa risulta sopraffatta dai flashback che costituiscono il tema principale. Dà l'idea di un compitino svolto con diligenza ma senza alcun guizzo, qualcuno ha voluto fare questa versione adulta dei personaggi di Hanna & Barbera e qualcun altro si è trovato costretto per contratto a scivere la storia. Il qualcuno in questo caso è Ken Pontac, che ha sempre lavorato come sceneggiatore per  televisione e videogiochi (ha lavorato a svariati titoli di Sonic dal 2010 a oggi). 
Nota positiva per i disegni, realizzati da Leonardo Manco e colorati da Mariana Sanzone, entrambi argentini.


Dastardly & Muttley, di Garth Ennis 


Dastardly & Muttley, di Garth Ennis recensione


Forse non tutti sanno che Wacky Races ha avuto una manciata di spin-off, di cui il più noto è probabilmente Dastardly e Muttley e le macchine volanti. In quel cartone i due pilotavano un aereo durante la prima guerra mondiale, al comando di una squadriglia, e davano la caccia a un piccione viaggiatore per impedirgli di consegnare informazioni importanti al nemico.
Ecco, anche Dastardly e Muttley e le macchine volanti è stato oggetto di un "remake" all'interno del progetto Hanna & Barbera Beyond, ma attenzione al nome in copertina.
A differenza dei poveracci che sono stati costretti a scrivere gli altri fumetti di cui abbiamo parlato, ai testi qui abbiamo nientepopodimeno che Garth Ennis, che è senza dubbio uno tra i più importanti autori di fumetti americani (autore tra le altre cose di The Boys).

E si vede. Niente da fare, il fumetto spesso funziona così. Possono capitare belle storie scritte da autori solitamente mediocri, ci sta il guizzo, ma quando c'è un autore con un nome come questo, puoi stare sicuro che anche le sue cose meno ispirate sono comunque al di sopra della media.

Il tema era "una versione adulta e magari anche cupa dei cartoni di Hanna & Barbera"? Bene, Ennis se ne sbatte e fa di testa sua, buttando tutto in caciara. Bravo, ragazzo.
Qui Dastardly e Muttley, entrambi umani, sono piloti di un aereo da guerra, ma in tempi moderni, inviati a indagare sull'esplosione di un impianto che realizza energia atomica sfruttando un elemento instabile. 
Ma qualcosa è andato parecchio storto da quelle parti, ed ecco che cose parecchio storte cominciano a capitare anche ai due, a cominciare dalla fusione di Muttley con il suo cane...

Dastardly & Muttley, di Garth Ennis recensione


In seguito al misterioso incidente nucleare, un drone inizia ad andarsene in giro per il mondo fuori controllo, mischiando nelle zone in cui passa la realtà con i... cartoni animati.
I militari che cercano di contenere l'effetto impazziscono, Dastardly e Muttley cercano di risolvere la situazione senza esserne in grado, e Garth Ennis non rinuncia a mettere anche qui un po' della violenza che caratterizza i suoi fumetti, stavolta declinata come in un cartone animato.
Avete presente quanto male si fanno nei cartoni di Tom e Jerry? Ecco, una cosa del genere, ultraviolenza ma senza una goccia di sangue.
Bravo anche il disegnatore belga Mauricet che riesce a rendere bene l'idea di questa ambientazione realistica in cui si intrufolano personaggi e situazioni da cartoni animati.

Anche se non li ho ancora letti tutti e probabilmente non lo farò, sono sicuro lo stesso che questo sia a mani basse il.miglior fumetto del progetto Hanna & Barbera Beyond, per non dire l'unico che vale davvero la pena di leggere.

Il Moro.


3 commenti:

  1. Devo dire che mi incuriosiscono, prima o poi una possibilità gliela darò.

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  2. Il primo che ho trattato è una lettura carina, ma Ennis è di un altro livello, c'è poco da fare.

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