Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Raccolgo in un unico articolo i commenti che ho scritto per alcuni film che ho visto, commenti troppo corti per diventare post a sé stanti e che non avevo voglia di approfondire. In questo caso, sono tutti e tre film con elementi fantascientifici, anche se forse Godzilla rientrerebbe più nel "fantastico".
Essendo che a volte questi commenti rimangono ad aleggiare tra le bozze del blog a lungo, potrebbe essere passato davvero parecchio tempo da quando ho visto questi film al momento della pubblicazione.
Godzilla vs Kong
Rispetto ai film precedenti questo ha un grande pregio: non perde troppo tempo a mostrarci le miserie di questi piccoli, inutili umani per concentrarsi sul wrestling tra mostri. Sì! Evviva!
Anche i personaggi, comunque, funzionano decisamente meglio che negli altri film della saga, forse proprio perché non parlano troppo. In particolare mi è piaciuto il personaggio di Nathan, interpretato da uno dei mille fratelli Skarsgård, che non è né un eroe né un codardo, ma uno che si arrabatta come può adattandosi alla situazione.
Quello che ci interessa comunque sono i mostri che se le danno, e qui se le danno in quantità. C'è anche una parte ambientata nella "Terra Cava" con altri mostri che se le danno.
Bello lo scontro tra Godzilla e Kong sulle navi, con Kong che salta da una nave all'altra. Bello proprio per quello, perché è uno scontro con un particolare "handicap" che gli autori hanno saputo sfruttare.
Meno interessanti sia i combattimenti nella Terra Cava che quelli cittadini, anche quello con tutti i palazzi illuminati da luci al neon (nella realtà non ne hanno così tanti, almeno a giudicare dalle foto).
Il problema è lo stesso di cui abbiamo parlato nell'articolo sul secondo film di Godzilla, anche se qui è meno accentuato: manca la sensazione di "enormità" delle bestie, questi palazzi sembrano di cartapesta né più e né meno di quelli dei primissimi film giapponesi su Godzilla. Sono lì, fermi, disabitati. Nell'odiatissimo, primo Godzilla americano di Emmerich la sensazione di "distruzione" era ben più verosimile e appagante, nonostante il mostro fosse molto più piccolo. E, mentre il film su Godzilla precedente aveva comunque un paio di scene dedicate a Rodan dove si vedeva una bella devastazione, qui queste mancano, anche quella delle navi sembra troppo "finta".
Bel film di botte, comunque, anche se il mio preferito di questo "monsterverse" rimane King Kong.
Free Guy
Ryan Reynolds ha trovato il suo ruolo come attore action-comico. E' una comfort zone da cui difficilmente avrà voglia di uscire, ma questo è un problema suo: visto che questo ruolo gli riesce benissimo, a noi che lo guardiamo non può che far piacere!
Appare scritta intorno a lui la storia di questo Free Guy, in un ruolo ironico e autoironico come ormai di consueto.
Il nostro Guy è un PNG di un MMORPG, un genere di giochi che non ho mai voluto toccare neanche con un bastone, ma ho giocato a un paio di GTA e a giochi come Saints Row IV, Bully e altra roba del genere, giochi ai quali il sistema del gioco fittizio Free City è pesantemente ispirato. Ho quindi familiarità con le dinamiche che vedono i giocatori andare in giro ad ammazzare gente a caso per passare il tempo (cosa che ammetto di aver fatto allo sfinimento in Parasite).
Come altri film quali Pixels e Ready Player One anche Free Guy è quindi un prodotto dedicato principalmente ai videogiocatori, come ulteriormente provato dai numerosi cameo di youtuber specializzati in videogiochi (quindi videogiocatori relativamente giovani, diversamente da quelli per cui era pensato Pixels. Infatti io non ne conosco nemmeno uno). E diversamente da Ready Player One qui le citazioni videoludiche, seppur numerose e divertenti, non diventano preponderanti. Proprio per questo, il film risulta comunque comprensibile e godibile anche da chi di videogiochi capisce poco, anche se non farà loro lo stesso effetto.
La storia è piuttosto semplice e prevedibile, ma il regista Shawn Levy tiene bene in mano la situazione mantendo le scene d'azione quasi sempre sullo sfondo e senza quindi trasformare il film in un baraccone di esplosioni, dedicando il primo piano alla vicenda del protagonista e a un'introspezione psicologica accennata e tagliata con l'accetta, quindi perfetta per il tipo di film.
Taka Waikiti interpeta il "cattivo", rendendolo però una macchietta troppo esagerata per essere credibile.
Un film simpatico e divertente, ma che non riesce a fare il salto e diventare memorabile. Comunque da vedere.
Kill Switch - La guerra dei mondi
Kill Switch è il titolo originale della pellicola, a cui è stato aggiunto in italia La guerra dei mondi. Stranamente, è meno fuorviante di quanto si possa credere, quindi stavolta non abbiamo toppo da lamentarci. In originale il film è conosciuto anche come Redivider, che preso per conto suo non dice nulla ma è significativo lo stesso in quanto palindromo.
Non svelerò nulla della trama perché questo è un film molto basato sul mistero di cosa cavolo sta succedendo. Abbiamo l'alternanza di due piani temporali, il presente reso con la tecnica della soggettiva, come Hardcore Henry, per dirne uno, senza però voler essere un "found footage" come Troll Hunter. I flashback invece sono ripresi normalmente.
Si tratta di un filmetto del 2017 con lo stesso attore protagonista di Legion, che fa il suo dovere di intrattenere senza niente di più. Tutto il lato fantascientifico risulta molto più "fanta" che scientifico, la storia è praticamente limitata a "porta l'oggetto nel posto mentre tutti cercano di ammazzarti", e anche visivamente si è visto di meglio, anche per quanto riguarda le scene in soggettiva che, finché non se ne abusa, spesso permettono un grande coinvolgimento, obbiettivo qui centrato solo in parte.
Non è male, in realtà, si lascia guardare, soprattutto la prima parte, in cui ancora non si capisce cosa sta succedendo e ci si sente più coinvolti in tutti i casini che avvengono su schermo, poi, man mano che il mistero viene svelato, diventa anche meno interessante.
Non rimpiango l'ora e mezza che ho speso per vederlo, ma non è un film che mi ricorderò a lungo.
Il Moro
Ho visto solo i primi due, si danno di santa ragione e tanto mi è bastato, l'altro invece apprezzato tanto, perché mi ci sono davvero divertito ;)
RispondiEliminaSiamo allineati!
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