Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di tre film d'animazione americani usciti nel 2023, due al cinema e uno direttamente in streaming. Le opinioni sono nell'ordine in cui ho visto i film e sono state scritte subito dopo la visione, quindi anche a diverso tempo di distanza l'una dall'altra.
Nimona
Nimona è una notevole sorpresa, un film d'animazione avventuroso-fantasy-fantascientifico divertente e con una storia appassionante.
Certo, il protagonista omosessuale farà gridare a molti qualche frase fatta sulle pietanze cucinate con il woke, ma a parte che potranno vivere delle avventure pure gli omosessuali, in questo caso non può davvero essere considerato un problema, dato che non risulta forzato e anzi è giustificato dalla storia, che senza questo particolare avrebbe dovuto essere chiaramente diversa.
Un po' più forzate le diverse etnie dei personaggi, che stonano parecchio con l'ambientazione: in una città che da 1000 anni è chiusa tra mura da cui nessuno entra e nessuno esce, da dove arrivano le popolazioni delle diverse etnie? Non si parla mai di minoranze chiuse in sé stesse, anzi, quindi sarebbe logico che dopo 1000 anni il sangue si sia diluito. Sembra una stupidaggine ma durante la visione ci si fa caso, soprattutto in questo periodo in cui l'argomento è sulla bocca di tutti.
A mio figlio non ne è fregato nulla, comunque.
Anche l'ambientazione risulta intrigrante: un mondo in cui la società è rimasta ferma a tradizioni e mode del medioevo, ma in cui la tecnologia è andata avanti. Ecco quindi cavalieri con spade elettroniche, moto volanti al posto dei cavalli, i design di corazze e di armature medievali modernizzati, e tutta una serie di simpatici accorgimenti.
E poi c'è Nimona, che è praticamente Beast Boy dei Teen Titans ma con più possibilità di trasformazione e più simpatica, in particolare nella sua continua brama di distruzione.
È un cartone animato per un pubblico giovanile, quindi non dobbiamo stupirci se la storia la ruota tutta intorno all'accettazione del diverso, ma c'è spazio anche per altri temi di attualità come le fake news e la manipolazione dell'informazione.
A mio figlio di otto anni mi è piaciuto molto, si è emozionato e appassionato. Visione consigliata anche agli adulti.
Tartarughe Ninja Caos Mutante
Non sono mai stato un fan delle TMNT. Anzi, mi sono sempre state abbastanza sulle balle.
Questa antipatia deriva dai.tempi della mia infanzia: le Turtles sono uscite più o meno in contemporanea con la fine dell'era dei Masters, ed essendo che erano entrambi della Mattel all'epoca avevo avuto l'impressione che avessero smesso di fare i Masters perché preferivano fare le tartarughe Ninja. Stupidi anfibi, rimanete nelle fogne.
Quindi ho visto solo qualche puntata della serie degli anni 90 e non più di una o due delle successive, non ho mai letto i fumetti, e di tutti quanti i film non credo di aver mai visto più che i trailer. Ho giusto giocato a qualche videogioco, e ho pure scritto un articolo su tutti i videogiochi delle Tartarughe Ninja esistenti, ma ancora non ho capito perché l'ho fatto. Più per un intento enciclopedico che perché mi piacessero, comunque.
Perché sono addirittura andato al cinema a vedere questo film, dunque? È presto detto: tra i doppiatori compaiono anche due youtuber, Kendal e Lorenzist, e mio figlio li adora tutti e due! Ah ma sta rischiando di essere diseredato da un momento all'altro, ve lo dico io.
Non essendo un fan non mi sono quindi sentito particolarmente infastidito né dal cambio di etnia e fisicità di April, né da Splinter che qui è un topo mutante invece che un umano trasformato. La prima è solo estetica, la seconda alla fine ci sta, permette di semplificare la "origin story" così da sbrigare questa pratica in fretta e tornare alla storia principale, e la trovata di come imparano le arti marziali è abbastanza scema da far ridere (ehi, c'è Seth Rogen alla sceneggiatura, ricordiamolo).
Il film è disegnato con uno stile particolare, che sembra rifarsi a quanto visto in Spider-Man - Un nuovo universo. Presumo che lo stile schizzato e i volti storti possano essere ispirati allo stile dei fumetti, ma non avendoli mai letti è solo un'idea. Fatto sta che a momenti sembra davvero di vedere un fumetto in movimento, uno di quei fumetti indipendenti dallo stile strampalato. Peccato che nelle scene d'azione più concitate non ci si capisca niente, tra disegni schizzati e troppo dettagliati e regia confusionaria, con le solite riprese troppo da vicino che sembrano fatte apposta perché non si capisca nulla. Sarà anche che sono stato costretto a vederlo in 3D, non c'erano altre possibilità dalle mie parti.
Il ritmo sostenutissimo e l'azione concitata, unita a una trama molto semplice, lo rende scorrevole e divertente, ma viene lasciato indietro qualsiasi approfondimento dei personaggi. Anche le quattro tartarughe sono completamente intercambiabili, giusto quello con la maschera rossa che ha le crisi di rabbia si distingue un po' dagli altri (non ricordo nemmeno il nome, visto quanto sono fan?), per il resto fanno tutti gli stessi discorsi e hanno tutti le stesse idee. Forse un pochino più caratterizzato il padre-topo, ma è il classico padre timoroso che teme per i suoi figli una volta che questi saranno liberi di uscire per il mondo, visto e stravisto. Con la differenza che i suoi figli sono effettivamente dei mostri e che il mondo cercherebbe effettivamente di ucciderli se si mostrassero in giro.
Lo schizofrenico Seth Rogen azzecca un film e ne sbaglia due, in questo caso la sua (e di altri) sceneggiatura lascia a desiderare, ma la regia ipercinetica di Jeff Rowe (I Mitchell contro le macchine) e il particolare stile di disegno salvano la situazione realizzando un film divertente dall'inizio alla fine. Anche all'ottenne di casa è piaciuto, ma anche lui si è lamentato delle scene d'azione in cui non si capiva cosa stava succedendo.
Riguardo ai maledetti youtuber, non li ho riconosciuti durante la visione (nonostante abbia sentito le loro voci un numero davvero eccessivo di volte) e ho poi verificato chi fossero all'uscita dal cinema: uno era lo scienziato all'inizio, e in effetti anche se ha cammuffato la voce abbastanza da non farsi riconoscere si sentiva che era tutt'altro che un professionista, ma non era nemmeno orrobrioso come ho sentito altre volte in simili operazioni. L'altro era uno degli sgherri del cattivo, quello con un solo occhiale con la lente gialla (sì, i nomi di 'sti tizi non riescono proprio a entrarmi in testa), come doppiaggio non mi è sembrato peggiore degli altri, ma sarà perché ha parlato pochissimo.
Spider-Man - Across the spider verse
Il seguito del miglior film di Spider-Man post Sam Raimi sarebbe a sua volta il miglior film di Spider-Man post Sam Raimi, se non esistesse già il primo.
Questo perché Spider-Man - Across the Spider Verse è uno di quei film che è come il primo, ma di più!
La particolare resa grafica non è più una novità dopo il primo, per questo il livello di follia grafica, di design, di elementi in movimento, è spinto all'estremo. Pure troppo, ci sono dei momenti in cui c'è talmente roba che schizza in giro come una dannata che riesce difficile riuscire a seguire l'azione.
Mentre si guarda il film non si può fare a meno di esaltarsi per tutta questa meraviglia visiva e cercare di non sbattere nemmeno gli occhi per non perdersi nulla... e per non rischiare di non capire cosa diavolo sta succedendo, cosa che può capitare e capita spesso. Tutto quello che vediamo sullo schermo, oltre a essere un'orgia di citazioni nerd delle quali non credo di aver colto nemmeno la decima parte (i vari ragni paralleli saranno davvero apparsi tutti in fumetti o altre precedenti incarnazioni dell'uomo ragno?), rende omaggio a vari stili artistici, arte moderna, pop, murales, spesso fusi insieme, vedi gli spezzoni con l'avvoltoio rinascimentale o il fighissimo e contraddittorio Spider-punk. Incredibile come, sebbene siano disegnati e animati con uno stile diverso da quello che li circonda, riescano comunque a non sembrare staccati dal resto e tutto si amalgami alla perfezione.
Altro punto di forza è che le millemila citazioni, pur andando a esaltare tutti gli spider-nerd, non sono mai necessarie per comprendere la storia che risulta sempre perfettamente chiara anche a chi non ha mai letto un fumetto dell'uomo ragno in vita sua (vedi mia moglie e mio figlio, per esempio. Non che io ne abbia letti molti di più, se cercate fumetti di Spider-Man in questo blog trovate giusto questi tre).
L'orgia visiva rischia a volte di sovrastare la storia (un po' come la splendida colonna sonora, che almeno nella versione doppiata in italiano spesso rende difficile capire cosa dicono i personaggi). Tutto quello che era possibile migliorare dal primo film lo è stato, come se gli autori avessero fatto tesoro delle opinioni decidendo di aggiustare tutto quello che era stato criticato. Ecco quindi che invece di inserire versioni parallele di Spider-Man per poi fare loro fare poco o niente, l'attenzione si incentra su Miles e Gwen, lasciando alle altre versioni ruoli da comparse/citazioni e solo in pochi casi qualcosa di più (Spider-Man 2099 è sempre fighissimo da vedere, anche se credo che la caratterizzazione c'entri poco con il fumetto, che comunque mi riprometto di leggere ormai da anni, prima o poi provvederò).
La storia risulta quindi appassionante, dei ragazzi isolati dal resto del mondo per via della loro doppia vita e che possono trovare degli amici e dei simili solo tra le versioni alternative di loro stessi. Un romanzo di formazione, dubbi sulla natura di un eroe, le difficoltà di una doppia vita, tutte cose prevedibili e già viste se volete nei fumetti dell'Uomo Ragno (qualsiasi versione), ma non bisogna considerarle in questo modo quanto piuttosto "classici". A questo proposito, interessante anche l'analisi sul fatto che a tutti loro è morto qualcuno, sia zio Ben o altri zii o parenti vari, sulla qual cosa si fa anche dell'ironia.
Ottima anche la scelta del cattivo, un tizio che non avevo mai sentito e che nei fumetti mi dicono essere un avversario di bassissimo livello, che qui diventa pericolosissimo e permette di svincolarsi dai soliti quatto cattivi classici già visti.
Difetti: a parte le già citate parti in cui riesce difficile capire cosa succede o cosa dicono i personaggi, metterei una lunghezza eccessiva (più di due ore senza contare i titoli di coda: dato che è quasi tutto scene d'azione, qualcuna poteva anche essere un po' più corta) e il fatto che ti lascia lì sul più bello, come un Il ritorno dello Jedi qualsiasi, e adesso mi tocca aspettare chissà quanto per il seguito sapendo che dovrò rivedermi il primo perché non mi ricorderò più nulla. Beh, poco male, in fondo.
Il Moro
Le grandi menti pensano all'unisono! 😄
RispondiEliminaSono troppo vecchio per questi film, ma ti ho letto con piacere :-P
RispondiEliminaEh, a noi anziani tutte queste luci stroboscopiche confondono! 😄
EliminaAhahah il contrario di me, che adoro le Tartarughe Ninja 🤣
RispondiEliminaNon ho idea di chi siano i doppiatori youtuber ma tuo figlio andrebbe rinchiuso nello scantinato fino a che non li dimentica! E ti odio perché ti sei anche informato su chi avessero prestato la voce.
Avrei preferito restare ignorante su questa "opera", soprattutto per Orango April!
Ho trovato il modo di disintossicarlo dagli youtuber: il tempo giornaliero che prima aveva a disposizione per guardare youtube è stato convertito in tempo a disposizione per giocare ai videogiochi! Mia moglie non è d'accordo, ma io sono sicuro di aver fatto bene, agli youtuber non pensa quasi più! 😄
EliminaHo visto solo il primo ancora per il momento, gli altri infatti devo vedere, comunque Nimona carino ma niente di più ;)
RispondiEliminaA me è piaciuto parecchio, non un capolavoro ma meglio di molto altro visto ultimamente, anche di quello delle tartarughe ninja direi.
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