giovedì 23 luglio 2020

I migliori picchiaduro a scorrimento degli anni '90: posizioni 61-70


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Benvenuti nella seconda parte della mia personale classifica dei beat'em up a scorrimento degli anni '90! Per ulteriori informazioni potete rileggervi l'introduzione della prima pagina, ora invece andiamo avanti con la seconda informata di botte, botte e ancora botte!
Al fondo dell'articolo trovate i link alle altre pagine della classifica. Iniziamo.

70 - The death and return of Superman (SNES e Mega Drive, Blizzard Entertainment, 1994)
Sorvoliamo sul fatto che Superman dovrebbe essere molto più "devastante" di quello che si vede nel gioco, diciamo che gli hanno fatto bere una camomilla alla kriptonite prima di iniziare.
Il gioco mette a disposizione pochissime mosse e un solo personaggio, ma più avanti potremo controllare gli altri "sostituti" di Superman. Si possono sparare i raggi dagli occhi ma è peggio che inutile, carino il fatto di poter prendere il volo in qualsiasi momento ma anche quello non è che serva a molto.
E niente, non ce la faccio a sorvolare su Superman che le prende da dei teppisti con la cresta.





69 - Mad Stalker: Full Metal Forth (Sharp X68000, PC Engine, Fill-in-Cafe, 1994)

Ambientato in un futuro in cui la polizia usa delle tute potenziate, ci vede al comando di uno "slavegear" con cui ripulire la città da altri slavegear controllati da un'intelligenza artificiale impazzita.
Il gioco offre una quantità di mosse discreta e una grafica pulita, ma è abbastanza noioso alla lunga: non offre quasi nessuna varietà di situazioni e i nemici si assomigliano tutti. Gode di una bella introduzione in stile anime.
La versione PC Engine risulta migliore di quella originale per Sharp X68000 grazie ad alcuni miglioramenti nel gameplay. Il gioco riceve anche un remake per PSX nel 1997, che però non sfrutta nemmeno lontanamente "la potenza di PlayStation", proponendo una grafica mediocre per la console e musiche insopportabili. L'introduzione animata è misteriosamente sparita, la quantità di mosse a disposizione è aumentata grazie a un tasto per l'attacco in più oltre ai due originali, ma anche qui i nemici sono pochini e tutti uguali. Il gioco è terribilmente monotono, e oltretutto non si riesce a capire quanto siano grandi questi robot, visto che sembrano del tutto distaccati dallo sfondo: a volte arrivano al secondo piano delle case, a volte sono alti come persone. Mah.






68 - Comix Zone (Mega Drive, Sega, 1995)
Da lodare l'intenzione: un autore di fumetti si ritrova all'interno del fumetto che stava disegnando, mentre il cattivo dello stesso è al di fuori e disegna man mano per il protagonista nuove difficoltà e ostacoli da affrontare. Questo permette alcune interessanti scelte di design: il protagonista si muove spostandosi da una vignetta all'altra, con la possibilità in alcuni casi di saltarne qualcuna scavalcando lo spazio bianco tra le vignette. Discreta quantità di mosse disponibili, ma quelle più avanzate sono difficili da fare. Peccato per la notevole brevità e la difficoltà ai limiti del sovrumano: una sola vita, pochissimi medikit per ripristinare l'energia, nemici che richiedono moltissimi colpi per essere buttati giù e si parano pure. E se cadete in un dirupo è subito game over. Potrebbe anche essere il gioco più difficile di tutta la classifica, o almeno io l'ho trovato tale (calcoliamo che la difficoltà nei giochi arcade è superabile grazie ai crediti infiniti offerti dal MAME, trucco che qui non è disponibile), e questo è il motivo principale per cui non ha una posizione più avanzata.
Successivamente alla prima uscita per Mega Drive/Genesis è uscito in molte raccolte, e ora è disponibile gratuitamente per Android e IOS, se riuscite a sopportare la quantità bestiale di pubblicità. Questa versione è un po' più facile grazie alla possibilità di riavvolgere il tempo di 15 secondi, ma per farlo bisogna guardarsi una pubblicità.





67 - Super Double Dragon (arcade e Super Nintendo, Technos, 1992)

Ho sempre avuto un cordiale odio per Double Dragon, nonostante ce l'avessi nel bar vicino a casa. O forse proprio per quello. Poche mosse a disposizione, grafica così così, lo trovo in generale poco divertente. Super Double Dragon, per Super nintendo, è in genere considerato tra i migliori della saga.





66 - Gurume Sentai Barayarō (SNES, Winds, 1995)

Un gioco surreale, ambientato in una città fittizia che si è ripresa dopo una guerra nucleare. Le radiazioni hanno lasciato nei residenti uno strascico: devono ingerire continuamente grandi quantità di proteine per sopravvivere. Qui tre personaggi potenziati geneticamente, dai nomi Bonjour, Mademoiselle e Très Bie, vengono incaricati dal governo della città di distruggere una gang che sta diventando troppo potente. Poi saltano fuori anche alieni e mutanti, non è molto chiaro.
La storia delle proteine serve per giustificare la principale caratteristica che distingue il gioco dagli altri: durante i livelli si possono raccogliere diversi ingredienti, che a differenza che nella maggior parte dei picchiaduro non restituiscono subito energia, ma vanno usati in un mini-gioco tra un livello e l'altro. Combinando i diversi ingredienti possiamo ottenere dei potenziamenti, quali restituzione di energia e altri bonus.
Il gioco è molto difficile, ma è profuso con una certa ironia, con personaggi e nemici bizzarri. Abbiamo anche un tasto per metterci in posa a mostrare i muscoli. La CPU ci assegna anche un aiutante in alcune situazioni, quando giochiamo da soli.
L'originale era disponibile solo in Giappone, ma nel 2019 è stata rilasciata una nuova versione della cartuccia per SNES con il gioco in inglese.






65 - Pu-Li-Ru-La (arcade, Taito, 1991)
Si tratta senza dubbio di uno dei picchiaduro più bizzarri mai creati.
Improntato a uno stile decisamente surreale, ci muoviamo colpendo nemici strampalati su sfondi ben oltre i limiti dell'assurdo, spesso vere e proprie foto di persone, probabilmente gli sviluppatori stessi, in posizioni e atteggiamenti decisamente "strani". Un umorismo maledettamente bizzarro e maledettamente giapponese, infatti è stato in parte censurato nelle versioni internazionali.
E' sulle bizzarrie che il gioco si basa quasi esclusivamente, tolte quelle il gioco non è il massimo.





64 - Splatterhouse 2 (Mega Drive, Namco, 1992)
Sebbene il personaggio assomigli molto a Jason di Venerdì 13, non è lui (se vi interessa, qui ho raccolto tutti i videogiochi ispirati a Venerdì 13). La maschera è stregata, e il protagonista deve utilizzare i poteri che essa gli dà per liberare la fidanzata, prigioniera in una casa anch'essa stregata. Nel primo capitolo, del 1988, la maschera era proprio da hockey, nel secondo diventa una maschera kabuki per la versione giapponese e una da teschio per la versione internazionale.
Mosse meno di così non si può, ma si può raccogliere una notevole quantità di armi. Intrigante l'ambientazione horror, che ci permette di ridurre a poltiglia sanguinolenta una gran quantità di mostri schifosi. Tecnicamente abbastanza dimenticabile.





63 - Splatterhouse 3 (Mega Drive, Namco, 1993)
Ora Rick oltre alla moglie ha anche un figlio da salvare, dentro un'altra casa stregata. Rispetto al primo cambia l'aspetto della maschera, il set di mosse, ma soprattutto il gioco guadagna una mezza dimensione, diventando simile a quasi tutti quelli presentati in questa classifica. E' stata aggiunta anche la possibilità per il protagonista di trasformarsi, una volta riempita una barra apposita, in un bestione dalla forza devastante. Inoltre bisogna stare attenti al tempo: se non si riesce a liberare in tempo moglie e figlio questi moriranno, portando a quattro finali diversi (salva tutti, non salva nessuno, ne salva solo uno dei due). Una volta liberata una stanza dai nemici è possibile aprire una mappa e studiare il percorso più breve per arrivare da moglie o figlio.
Le modifiche al gameplay sono il motivo per cui non ho accorpato i titoli della saga di Splatterhouse in un un'unica posizione, come ho fatto con altre. Il 2D dei capitoli precedenti, però, portava un po' più di varietà al gameplay aggiungendo elementi platform, gameplay che qui soffre anche della carenza di mosse a disposizione, oltre che di una certa rigidità e di collisioni non perfette. Però il boss del terzo livello è un orsacchiotto demoniaco.
Nel 2010 è uscito un remake in 3D del primo gioco per PS3 e XBox.






62 - Two Crude Dudes (Arcade, Data East, 1990)
Anche noto come Crude Buster (il che ribalta il significato, da "due tizi grezzi" a, più o meno, "quelli che combattono i grezzi"). Interpretiamo due mercenari assoldati dal governo per scacciare a suon di pugni un'organizzazione terroristica chiamata "Big Valley" da New York, città in rovina dopo un'esplosione nucleare causata dalla stessa gang.
Non ci sono molte mosse a disposizione, ma possiamo sollevare praticamente qualunque cosa per scagliarla contro i nemici.
All'epoca dell'uscita ebbe recensioni molto positive, sia l'arcade che la conversione per Mega Drive. Peccato che il tempo passi per tutti, perché oggi appare piuttosto grezzo graficamente, anche se lanciare di tutto addosso al nemico (anche il nemico stesso) rimane divertente. Peccato che sia lento e ci voglia troppo tempo per rialzarsi quando si viene buttati a terra.






61 - Pretty soldier Sailor Moon (arcade, Banpresto, 1995)
Yess, esiste anche un picchiarello a scorrimento di Sailor Moon, lo sapevate?
Non ho mai seguito la serie, ma mi dicono che come trama (trama?) copra la prima stagione.
Da un gioco di Sailor Moon ci si aspetterebbe che i personaggi possano lanciare magie, e invece il gioco è solo un altro clone di Final Fight. Nonostante l'aspetto delicato delle combattenti che vestono alla marinara, quindi, andiamo avanti a menare a mani nude orde di nemici il cui aspetto mostruoso presumo sia stato tratto dall'anime, con mosse molto limitate. La magia è presente, comunque, con un metodo mutuato da Golden Axe, quindi dei cristalli da raccogliere e più se ne ha più è potente la magia, che arriva accompagnata da una scenetta del cartone animato.





Abbiamo finito per questa settimana, appuntamento alla prossima con le posizioni dalla 41 alla 50!

Qui trovate i link a tutte le pagine di questa classifica

Posizioni 71-80
Posizioni 51-60
Posizioni 41-50
Posizioni 31-40
Posizioni 21-30
Posizioni 11-20
Posizioni 1-10

E vi metto già anche i link relativi alla classifica degli anni 2000:
Posizioni 11-20
Posizioni 1-10

degli anni 2010:
Posizioni 1-10

e dei giochi amatoriali creati con OpenBOR:


Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


Il Moro

4 commenti:

  1. Confermo la difficoltà estrema di Comix Zone, l'ho scoperto solo l'anno scorso quando ho preso Sega Mega Drive Collection per la Switch, l'ho provato ma praticamente muoio subito...
    Gli altri non li conoscevo, a parte Double Dragon. Quello di Sailor Moon mi pare carino e la grafica non è affatto male, magari menassero così anche nell'anime o nel manga!

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    1. LA parte bassa della classifica è per forza di cose piena di roba poco conosciuta, infatti immagino che possa essere anche la parte più interessante per gli appassionati. A parte Double Dragon e Comix Zone, che sono famosi ma che io proprio non ho sopportato. In altre classifiche li si trova sempre tra i primi posti.

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  2. 70- quoto tutto, un'occasione mancanza perché quello è stato uno dei migliori periodi dell'Azzurrone ma è stato trasporto di merda.
    67- a me piaceva la saga ma questo non è il mio preferito.
    68- peccato anche per questo, magari ci riprovo con la versione Android, che scopro ore da te.
    66- in pratica è un precursore dei nuovi action-RPG, dove in giochi tutte botte, devono sempre inserire 'sto cazzo di elemento GdR (che odio!).
    65- ma no! Ahahah 😅
    63- conosco solo il remake ma di nome.

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    1. Comix Zone puoi provarlo, ma a tuo rischio e pericolo. Io non ho mai giocato a un "souls", ma in quanto a giochi difficili Comix Zone non ha da farsi insegnare nulla da nessuno.

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