giovedì 17 settembre 2020

I migliori picchiaduro a scorrimento degli anni '90: posizioni 1-10

top ten side scrolling beat'em up


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ed eccoci nella parte alta della classifica nonché nell'ultimo articolo di questo specialone sui picchiaduro a scorrimento degli anni '90!
Ultimo ripassino delle regole: solo anni '90, no grafica 3D, classifica basata su gusti personali.
Al fondo dell'articolo trovate i link a tutte le precedenti pagine di questa classifica.
Ovviamente, le posizioni più avanzate sono più o meno tutte occupate da nomi piuttosto conosciuti, se siete alla ricerca di titoli che non avete ancora provato spulciate le pagine precedenti!
Pronti al rush finale? Via!


10 - Golden Axe
Allora, parliamoci chiaro: io ho un rapporto d'affetto con Golden Axe, un gioco che da ragazzino adoravo alla follia, avevo perfino il poster in camera. Avrei voluto metterlo al primo posto, ma francamente nessun gioco della saga se lo sarebbe meritato. Anzi, non sono nemmeno sicuro che si meritasse un posto tra i primi dieci.
Alla fine, ho messo l'intera saga al decimo posto, così almeno ho potuto usarlo per aprire l'ultimo articolo! Per farvi capire però quanto ho amato Golden Axe, vi rimando agli articoli che ho dedicato specificatamente a questa saga:
Golden Axe Perfect: recensione di un gioco che non esiste
Il video si riferisce a Golden Axe: The Revenge of Death Adder.




9 - Undercover Cops (arcade, Irem, 1992)
Poliziotti postapocalittici impegnati a menare punk postapocalittici e mutanti con le armi più improbabili. Questi tizi sono in grado di sollevare qualsiasi cosa, comprese intere automobili, e staccare colonne di marmo da usare come mazze! Anche la donna, poi dici che non c'è la parità dei sessi! Non ho idea del perché si intitoli "Undercover Cops" visto che questi vanno in giro a menare gente senza fare nulla per nascondersi... Il design in generale ricorda molto Kenshiro (vedi le spalline metalliche attaccate alla canottiera), sopratutto sono spettacolari alcuni boss (anche se davvero difficilissimi). Quantità di mosse a disposizione discreta, si possono anche lanciare smart bomb. La versione per il mercato internazionale è uscita decurtata rispetto a quella giapponese, con meno mosse a disposizione e altri tagli, ma una nuova versione, chiamata Undercover Cops Alpha: Renewal Version, disponibile credo solo per MAME, ci dà la possibilità di giocare alla versione giapponese con il testo in inglese.
Ha avuto anche una riduzione in manga e un sequel per Game Boy.

 




8 - Light Bringer, anche conosciuto come Dungeon Magic (arcade, Taito, 1994)
Classica ambientazione fantasy particolarmente ispirata a quello che si vede in GDR come Dungeons & Dragons. Gli avventurieri si muovono in sotterranei anche abbastanza intricati, con tanto di mappa e diversi percorsi possibili, diverse stanze da superare con poco tempo a disposizione, con a volte alcuni semplici enigmi ambientali o sezioni vagamente platform. Il tentativo di creare qualcosa di originale si scontra però con la realizzazione tecnica. La visuale isometrica vale solo per gli ambienti, perché i personaggi sono visualizzati come se ci fosse una classica visuale laterale. Questo porta a movimenti non precisi, che nelle pur rare e brevi sezioni platform conducono a continue cadute nel vuoto, nella lava o quello che è. Si possono sollevare casse e massi, ma serve più che altro per i semplici enigmi ambientali di cui sopra (sposta la cassa sopra l'interruttore, tipo), se scagliati contro i nemici non gli fanno niente.
Le mosse a disposizione dei personaggi non sono moltissime, ma sono sufficienti. Nemici molto vari e boss interessanti, spesso mostri così grossi da non starci tutti nello schermo.
Anche qui si può giocare anche in quattro, ma in questo caso il casino su schermo diventa un po' eccessivo. Come molti dei giochi in cui si può giocare in quattro, da soli è difficilissimo.




7 - Night Slashers (arcade, Data East, 1994)
Un'ambientazione horror che rimanda ai classici B-movies con i mostri come Dracula o Frankenstein, esaltata da una violenza vista raramente in titoli di questo genere, con nemici (in genere zombi o mostri vari) ridotti a poltiglia sanguinolenta quando sconfitti, teste che esplodono e amenità del genere. Grafica buona, belle musiche, e un gran numero di mosse a disposizione dei tre personaggi, anche da eseguire in coppia. Peccato che siano molto difficili da eseguire, perché le più potenti devono essere "caricate" tenendo premuto il tasto di attacco, e i nemici nel mentre non è che vi stiano a guardare... in pratica non ci si riesce quasi mai. Si possono usare diverse armi, anche da fuoco. Inoltre sono disponibili tre finali diversi a seconda del personaggio che si sta usando.
La versione occidentale è stata ridicolmente censurata (sangue verde e cose così) e mutilata delle scenette d'intermezzo. Scene d'intermezzo di cui, però, se non capite il giapponese non capirete una mazza... Esiste comunque un metodo per togliere la censura dalla versione occidentale infatti nel video sotto il sangue è bello rosso.
Consiglio anche la versione modificata di questo gioco realizzata con OpenBOR: il gioco è lo stesso, ma ci sono più boss e stage ripresi da altri giochi che non contrastano minimamente con il gioco originale, più sangue, nuove musiche, i corpi nei nemici sconfitti rimangono per terra, e soprattutto le mosse speciali sono state rese molto più facili da fare, ottenendo un gioco superiore rispetto all'originale e una delle migliori mod per OpenBOR di sempre.





6 - Armored Warriors (arcade, 1994)
L'ambientazione è particolare: siamo alla guida di robottoni, non necessariamente umanoidi, e siamo in guerra con una fazione aliena in possesso di robottoni simili (abbiamo già visto titoli con robottoni in questa classifica, ma si contano sulle dita di una mano monca).
La quantità di mosse a disposizione è discreta, e comprende anche un'arma da spalla con munizioni limitate, ma ad aumentare grandemente la varietà c'è la possibilità di aggiungere pezzi ai robot. Possiamo sostituire la mitraglia da spalla con lanciamissili o altro, le braccia con lame laser, trapani e altro, le gambe con cingoli o razzi... Le mosse ovviamente cambiano di conseguenza, diventando in alcuni casi piuttosto devastanti. Raccogliendo un bonus poi i mech si possono anche unire in un mega robottone. Insomma, devastazione assicurata! Che dire poi dei piccoli umani che schiacciamo sotto i piedi? :-D
La grafica è splendida e molto particolareggiata. Bisogna però dire che con tutte quelle esplosioni e mech che vanno avanti e indietro spesso salta fuori la sindrome da film dei Transformers, in particolar modo quando si gioca in tre: spesso e volentieri c'è troppo casino sullo schermo per capire cosa sta succedendo. Manca un po' anche quell'appagante sensazione di "menare" che si ha con personaggi umani. Rimane comunque uno dei migliori esponenti del genere per il puro divertimento che concede.
Ha avuto uno spin-off nel 1995, intitolato Cyberbots: Full Metal Madness, con un sistema simile di cambio delle parti dei robot per ottenere attacchi ed effetti diversi, ma in questo caso si tratta di un picchiaduro uno contro uno.





5 - Guardians/Denjin Makai II (arcade, Banpresto, 1995)
Ambientato in un interessante setting cyberpunk. ben rappresentato grazie a fondali che illustrano il mondo di gioco essendo qualcosa in più di semplici sfondi (anche parzialmente distruggibili), presentando cose come parchi divertimenti, centri commerciali, porti, ben più interessanti delle solite strade e pieni di dettagli anche animati. La trama prevede una gang futuristica che si allea con dei demoni.
Mette a disposizione il grandioso numero di otto personaggi selezionabili (numero superato solo dalle varie versioni "special", "super", "vattelapesca" dei picchiaduro della IGS), oltretutto ognuno con una grande quantità di mosse a disposizione, mosse speciali a energia, mosse di coppia. Presenta poi nemici vari e spesso anche bizzarri, tra cui alcuni boss davvero splendidi, quadri in stile shoot'em up per spezzare la monotonia, bivi nel percorso. Sebbene in generale sia poco conosciuto, non esito a metterlo tra i migliori beat'em up a scorrimento di sempre. Peccato per le musiche, fastidiose ai limiti della denuncia.





4 - Dungeons & Dragons: Shadows over Mystara (arcade, 1996)
Migliora tutto quello visto in Tower Of Doom, per ottenere uno dei più bei picchiaduro a scorrimento di sempre. A cominciare dal lato tecnico, con grafica e musiche al top, per proseguire con una componente da GDR importante. Abbiamo decine di oggetti da raccogliere per implementare, seppur di poco, le nostre caratteristiche (stivali magici per andare un po' più veloci, talismani che ci proteggono dal fuoco, cose così) che si rompono dopo un po' per l'uso. Tra questi oggetti troviamo anche armi incantate con effetti particolari e spesso spettacolari. Fare attenzione agli elementi dà un effettivo vantaggio: usare una spada infuocata contro un mostro fatto di ghiaccio vuol dire vederlo andare giù con pochi colpi. Abbiamo poi decine di scontri con boss spettacolari, magie devastanti, molti nemici diversi, e una gran quantità di bivi nel percorso, che possono anche portare a trovare equipaggiamenti speciali o addirittura boss segreti. Cinque personaggi con caratteristiche ben definite: guerriero, mago, chierico, ladra, nano ed elfa, e la scelta dell'uno o dell'altro porta a cercare di affrontare il gioco in maniera molto diversa. 
Insomma un gioco molto più complesso e intrigante della media.
Perché non è questo il capolavoro totale e tombale allora?
Innanzitutto i personaggi hanno a disposizione poche mosse, almeno poche utili: in effetti continuano ad essere completamente inutili la possibilità di accovacciarsi (ma non escludo che dei giocatori pro possano riuscire a sfruttarla meglio di me) e gli oggetti da lancio.
E poi l'inventario. L'ho già detto altre volte e lo ribadisco: aprire l'inventario nel mezzo della rissa è un suicidio, in qualsiasi picchiaduro. I due maghi, poi, quelli per i quali l'utilizzo delle abilità che si scelgono dall'inventario è non solo molto più utile che per gli altri personaggi ma addirittura necessario, invece di avere una sola pagina di menu ne hanno addirittura tre.
E poi c'è la difficoltà, assurda, che a momenti rende frustrante anche giocarci col MAME con i crediti infiniti (ma ovviamente su Youtube si trovano anche video di gente che riesce a finirlo senza mai farsi toccare. Non si accovacciano mai neanche loro, comunque).





3 - Alien vs. Predator (arcade, 1994)
Anni prima degli orribili film, ci mette a disposizione due marine e due predator con cui fare a pezzi orde di alieni.
Come qualità tecnica, complessità, varietà e profondità non è nemmeno da mettere vicino a Dungeons & Dragons: Shadow over Mystara, ma ha qualcosa che a quest'ultimo manca: il divertimento.
E' dannatamente veloce e divertente, con un mucchio di nemici e di esplosioni sullo schermo. La varietà dei nemici è scarsina, ma ne arrivano talmente tanti che non importa. Tempo fa dedicai a questo gioco un intero articolo, ospitato sul blog Aliens30anni. Lì potrete trovare, oltre a una recensione completa, anche alcune interessanti curiosità su questo gioco.




2 - Battle Circuit (arcade, Capcom, 1997)
Ispirato, come anche Captain Commando, alla fantascienza anni '50, è considerato in genere il "canto del cigno" della Capcom nel campo dei picchiaduro a scorrimendo a 2.5D. La grafica e la folle trama ci portano in un mondo fumettoso dove la nostra squadra di cacciatori di taglie mutanti deve fermare uno scienziato pazzo che vuole infettare tutti i computer del mondo con un supervirus in grado di prenderne il controllo. Ancora più folli sono i personaggi selezionabili, tra i più originali di sempre: ci sono il classico cyborg-fighetto con attacchi elettrici e un mutante con poteri simili a Mr. Fantastic, ma c'è anche una donna-fiore-animale sempre accompagnata da una specie di volpe spaziale, c'è una bambina in groppa all'unico struzzo al mondo capace di volare, c'è una... pianta carnivora. E anche i nemici e i boss, spettacolari, rispecchiano la bizzarria dei protagonisti. La varietà è assicurata dalle numerose mosse speciali, acquistabili tra un livello e l'altro nell'apposito negozio.
Anche questo è sicuramente meno profondo e complesso di Dungeons & Dragons: Shadows over Mystara (mancano i bivi nel percorso, giusto per segnalare la lacuna più evidente), ma il divertimento compensa le mancanze.




1 - Guardian Heroes (Saturn, 1996, nel 2011 è uscita una versione HD per XBOX360)
Ottima grafica, belle musiche, un gozzilione di mosse, personaggi molto diversi tra loro, intelligenza artificiale dei nemici decisamente superiore alla media, elementi rpg piuttosto approfonditi ma che non diventano preponderanti (come nel caso ad esempio di Princess Crown). Come abbiamo visto, in questa classifica i beat'em up con una trama importante sono giusto una manciata, e la trama del terzo (andate a cercarlo nelle altre pagine della classifica) non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dei primi due. Guardian Heroes sarebbe il beat'em up con la trama più profonda e interessante in assoluto, se non avessimo in questa stessa classifica anche Princess Crown, che però è più RPG che picchiaduro.
La scelta di non usare il classico 2D e mezzo ma di inserire tre "righe" orizzontali sulle quali spostarsi tramite la pressione di un tasto apposito rende meno intuitivo e più difficoltoso il primo impatto, ma una volta che ci si è abituati permette un approccio più tattico del solito, contando anche la maggior intelligenza artificiale dei nemici. Peccato solo che a volte diventi un po' confusionario. Ebbene, questo gioco si piazza secondo me al primo posto.




Come già detto, ho volutamente escluso tutti i picchiaduro a scorrimento che sfruttano la grafica poligonale in 3D, per il semplice motivo che a me non piacciono. Questo sarà pure un parere personale, per carità, ma nessuno dei beat'em up con grafica poligonale che ho provato mi ha dato una minima parte della soddisfazione dei cari vecchi pixel. Ricordo con moderato piacere giusto qualche partita a Die Hard The Arcade del 1996 e Zombie revenge del 1999 per Dreamcast. Se volete provare a suggerirmene qualcuno...

Voi che ne pensate? Siete d'accordo con la classifica? Lo so che la risposta è "no"... ;-)

Allora, ancora due cose.
La prima: se pensate che abbia dimenticato qualche titolo, non esitate a segnalarmelo. Sto pensando a un post con i "ripescati", se ne salteranno fuori abbastanza.
La seconda: non è finita qui! come avrete già intuito è già pronta la classifica con i migliori beat'em up a scorrimento degli anni 2000, che arriverà puntuale giovedì prossimo.
Restate in zona!

Vi lascio con i link relativi alla classifica dei picchiaduro degli anni '90:



degli anni 2000:
Posizioni 11-20
Posizioni 1-10

degli anni 2010:
Posizioni 1-10

e dei giochi amatoriali creati con OpenBOR:

Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


Il Moro

6 commenti:

  1. Anche ai vertici della classifica trovo titoli a me ignoti, ma stavolta c'è AVP al terzo posto che mi illumina il cuore, visto quanto ci ho giocato in versione Mame :-P
    Peccato i film non abbiano saputo ricreare quella gran voglia di divertimento e di caciara che il gioco sublimava!

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    1. Ne parlai anche sul tuo blog... ricordi la teoria semicospirazionista secondo cui il protagonista è dutch del film predator, che è stato preso come modello da skynet come modello per il suo Terminator? 😉

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  2. Non un fan del genere, ma su Golden Axe ci buttai tante ore con gli amici nei primi anni 90! :--D

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    1. Il mio primo approccio con Golden Axe è con la versione per commodore 64... Un'ora di caricamento, e magari poi dava anche "load Failure"! Non me lo dimenticherò mai!

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  3. Praticamente ho giocato solo a Golden Axe, anche se alcuni me li ricordo in sala.

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    1. Io di Golden Axe ho letteralmente consumato il 3, su mega drive.

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