martedì 13 dicembre 2022

Opinioni in pillole, Zagor: Il battello dei misteri, L'inarrestabile, La macchina del tempo

 Salve a tutti, È il moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.



Zagor speciale n. 35, Il battello dei misteri

Trattasi di una raccolta di storie già edite ma al di fuori della serie regolare. Nella fattispecie, la più lunga e quella che da il titolo allo speciale è una storia pubblicata in formato a striscia qualche anno fa, imitando lo stile in cui erano pubblicate le prime storie di Zagor. L'imitazione continua anche nei disegni, Sedioli e Verni ci riportano ai tempi di Ferri, e nel ritmo della narrazione, che tiene conto del formato presentando una vicenda ben suddivisa in ogni albetto, con il ritorno alle didascalie, alcune delle quali illustrate. Una ventata di amarcord ben fatto perché invece di andare a ripescare argomenti e tematiche si è recuperata la modalità narrativa dei primi numeri, con tanto di didascalie (della cui scomparsa ancora mi dolgo).
Forse proprio grazie a questi vincoli Burattini qui è al suo meglio, orchestra una storia appassionante dal ritmo indiavolato priva degli spiegoni e dei cali di tensione che caratterizzano gran parte dei suoi ultimi lavori. 


Abbiamo poi alcune storie decisamente più brevi, apparse in albetti celebrativi o in occasione di fiere o simili. Una vede i nostri eroi alle prese con una caricatura della strega Nocciola, storiella molto divertente e splendidamente disegnata. Un'altra ha la particolarità di essere lunga solo otto tavole, ognuna con un disegnatore diverso. Il risultato è straordinariamente omogeneo, e dimostra come si possono scrivere storie anche brevissime di Zagor giocando con gli stereotipi e su cose che il lettore già conosce senza bisogno di spiegargliele. Anche questa viene dalla penna di Burattini, altra prova che lavora meglio quando ha dei limiti. La quarta risale al 1997, ed è scritta da Nolitta e disegnata da Ferri. Anche questa è una storiella divertente. L'ultiima, La mappa del tesoro, è la più debole del gruppo, proviene da una fanzine e l'autore e disegnatore Yannis Ginosatis imbastisce una buona trama, ma i disegni risultano strani, con anatomie deformate e inquadrature confusionarie.

La decisione di pubblicare un numero speciale con una raccolta di storie edite fuori collana mi sembra buona, l'unica cosa è che dalla copertina non si capisce che le storie non sono inedite, e questo potrebbe trarre in inganno. Burattini ribadisce spesso che le storie di Zagor sono pensate non tanto per il lettore attento ed esperto quanto piuttosto per il lettore occasionale che compra un albo ogni tanto. Sorvoliamo sul fatto che secondo me questa cosa ha poco senso, visto che sappiamo bene che in Italia i lettori occasionali sono scomparsi e ormai quelli che leggono sono gli aficionados che seguono una saga da una vita. Ma proprio pensando ai lettori occasionali, che come tali non seguono forum e pagine varie che potessero avvisarli prima, non sarebbe stato giusto dichiarare già in copertina che rischiavano di leggere storie già lette? Invece bisogna aprire il volume e leggere la prima pagina per saperlo, cosa che non è così scontato fare in edicola.
Alcuni collezionisti si sono poi lamentati del fatto che le storie siano state ristampate in uno degli speciali invece che usare un qualche altro formato, perché in questo modo chi aveva già le storie si ritrova con un buco nella collezione degli speciali, o lo compra lo stesso anche se le ha già lette. Per fortuna non mi faccio di questi problemi.


Zagor l'inarrestabile recensione

Zagor 686/688, L'inarrestabile, di Rauch e Coppola

Quest'anno è uscito il tredicesimo film della saga di Halloween, evento piuttosto strombazzato dalla pubblicità più che altro per il fatto che sarebbe l'ultima apparizione di Jamie Lee Curtis nel franchise, che proprio con il primo Halloween è entrata nel mondo del cinema. Se il film ha altre qualità per cui essere ricordato, io non le ho notate.
Michael Myers ha così superato Jason Whoores con la serie di Venerdì 13 che è arrivata "solo" a 12 film, compreso il crossover con Freddy Krueger, e Leatherface con i nove film di Non aprite quella porta (l'ultimo è anch'esso del 2022).
E' abbastanza chiaro che Rufus sia un omaggio a questi muscolosi assassini mascherati, dei quali riprende anche la tematica dell'attaccamento a una famiglia malata. Nella sua prima apparizione era la sua vera famiglia, qui è questa banda di trafficanti comandata da una tremenda matrona.
L'omaggio, però, risulta abbastanza limitato.
Dalle copertine pregustavo un bel "Zagor contro Michael Myers", un omaggio al cinema come Zagor ha fatto molte altre volte, stavolta virato sullo slaher. E in effetti ci sono alcune scene di ammazzamenti piuttosto "crude" rispetto alla media zagoriana. Poi però Rufus finisce in secondo piano, superato in importanza da una classica storia western di trafficanti di armi e whisky che cercano di eliminare Zagor in combutta con gli indiani loro clienti. 
Di questi altri cattivi, gli indiani sono privi di qualsiasi spessore, ma almeno i trafficanti godono di una caratterizzazione interessante, seppur niente che non abbiamo già visto. La mamma malvagia è tosta e si dimostra in grado di mettere Zagor in grosse difficoltà, ed è divertente vederla agire in modo così spietato che sembra quasi peggio dell'assassino mascherato.
Già, e Rufus dove è finito nel frattempo?

Zagor l'inarrestabile recensione

Forse è colpa mia che mi ero fatto delle aspettative per una storia che doveva andare in un certo modo e invece è andata in un altro. Fatto sta che io mi aspettavo un remake di Halloween in salsa zagoriana, e invece ho avuto una discreta storia western in cui ogni tanto salta fuori un pazzo mascherato.
Il risultato è comunque maggiore della somma delle parti, e la storia si fa seguire con piacere. Peccato però perché con un villain del genere secondo me si poteva fare qualcosa di più, valorizzarlo meglio in una storia che avrebbe meritato di essere ricordata invece di finire nel mucchio delle discrete.
Discreti anche i disegni, che si limitano a fare il loro dovere.
Un po' di cattivo gusto inserire una gag di Cico a Pleasant Point immediatamente dopo la morte di Jenny.


Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

Zagor più n. 7: La macchina del tempo

L'alternanza storie realistiche/storie fantastiche ci porta stavolta quattro storie, più una cornice, di genere fantastico (quasi tutte).

Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

La macchina del tempo, di Serra e Voltolini

E' la storia- cornice, quella in cui Zagor incontra dei tizi, si siede con loro intorno a un fuoco e inizia a raccontare storie come un anziano pensionato. In questo caso i tizi in questione sono Jesse e Roberts di Altrove, che Zagor stesso ha convocato per mostrare loro un bizzarro fenomeno, legato all'ultima delle storie che verrà raccontata.
Essendo una storia-cornice c'è poco da dire, se non che mi aspettavo qualcosa di più dal personaggio di Muldoon, che da come viene caratterizzato dall'inizio pensavo dovesse avere più peso mentre invece è quasi inutile. Mi piace però come si ricolleghi alla storia narrata per ultima.

Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

La piantagione dell'orrore, di Testi e Della Monica

porta subito alla mente quei racconti e film di Stephen King tipo I figli del grano, ma qui ci sono degli invasati mascherati che ammazzano la gente senza alcuna ragione specifica. Storia discreta con belle atmosfere orrorifiche anche nei disegni di Della Monica. L'espediente del "diario ritrovato" è chiaramente ripreso dal classico horror gotico e, volendo andare a vedere cose che probabilmente l'autore non ha inserito volutamente, si può notare un po' di quella diffidenza verso il mondo rurale tipica di Lovecraft.
Forse soffre un po' la brevità, ad esempio pensavo che il primo che Zagor ha liberato stesse nascondendo qualcosa, ma ulteriori sviluppi avrebbero occupato troppe pagine.

Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

Territorio Shawnee, di Zamberletti e Torricelli

In questa storia abbiamo un Cico un po' troppo efficiente, capisco non voler mostrare un Cico troppo stupido per evitare critiche del tipo "Cico deve essere buffo, non deficente!", ma così si esagera dall'altra parte, e un notorio pasticcione diventa un freddo uomo d'azione che lancia i piatti manco fossero shuriken.
Mi piace molto l'alternanza passato/presente e la rivelazione finale, fino all'ultimo (SPOILER) ho pensato che il puma fosse il ragazzino malato trasformato tipo licantropo, la verità è più triste e romantica. (FINE SPOILER).
Per me la storia più emozionante del volume.

Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

La fossa, di Burattini e Bisi

La prima cosa che si nota è lo stile di disegno: Bisi rinuncia al bianco e nero netto per disegni sfumati in toni di grigio. Il risultato è notevole, peccato per la parte finale che si svolge dentro alla caverna e per questo dovrebbe essere molto più scura. Sarebbe stato decisamente più "figo", se mi permettete un'espressione da diversamente giovane, vedere Zagor affrontare i suoi nemici uno per volta sbucando dall'oscurità.
Anche qui la brevità chiede il suo scotto: per il personaggio di Zeb Johnson, che vive nella caverna da un sacco di tempo, sembra quasi logico che debbano saltare fuori segreti inconffessabili, o che sia un folle o comunque nasconda qualcosa, e invece niente, la storia si risolve in modo un po' troppo lineare.
E' l'unica storia a non presentare elementi soprannaturali.

Zagor più n. 7: La macchina del tempo recensione

L'uomo venuto dal futuro, di Serra e Ambu

Dopo i morbidi grigi di Bisi arrivano i bianchi e neri tagliati con l'accetta e i personaggi spigolosi di Ambu, che viaggia con disinvoltura tra cuper foreste e scenari da science fiction con un occhio ai fumetti fantascientifici di Skorpio e Lanciostory degli anni '70, regalandoci tavole splendide. 
La storia è un omaggio alla fantascienza classica tanto amata da Serra, come sa chi legge Nathan Never. Si vede nelle tute che ricordano quelle di Flash Gordon o altri contemporanei, con i caschi tutto vetro, o nella macchina che è chiaramente una citazione del telefilm The Time Tunnel (in Italia Kronos - Sfida al passato). Ma anche nelle ragioni del cattivo, chiaramente disturbato con ben poco di realistico.
Sicuramente la storia più bella del volume.

Nel complesso abbiamo una buon numero speciale, forse il migliore degli Zagor Più con le storie brevi, ma si nota che le due storie migliori sono anche quelle che hanno una quantità di pagine perfettamente commisurata alla storia da raccontare. Le altre sembrano mancare di qualcosa, come se fossero embrioni di idee che avrebbero potuto essere sviluppati in modo più ampio, ma non essendo comunque sufficienti a riempire i soliti due volumi hanno subito ulteriori riduzioni.
Io amo le storie brevi, per la sperimentazione che permettono. Però forse bisognerebbe ripensare un po' la formula: o accetti storie che siano "davvero" storie brevi e non idee non sviluppate per storie più lunghe, oppure cerchi di organizzarti meglio dando maggiore flessibilità nel numero di pagine a disposizione. Tipo, invece di quattro brevi, mettine due brevi e una più lunga, anche se comunque meno di un volume della serie regolare, così che ognuno abbia a disposizione il numero di pagine che gli serve.
Ma è un discorso che abbiamo già fatto e che riguarda anche la serie regolare.

Il Moro

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2 commenti:

  1. Mi manca l'ultimo, che ancora non ho trovato lo sghiribizzo di leggere.
    Avendo letto molto poco dello Zagor classico ho apprezzato lo speciale, e mi è ha divertito la storia "halloweeniana", dopo essermi pregustato l'origine di Rufus in quella storia di vent'anni fa. Da quanto leggo mi sa che è piaciuta più a me che a te :-P
    Inoltre in questi ultimi tempi noto che Zagor a sorpresa sfoggia delle tecniche marziali davvero ghiotte, che non mi aspettavo dal personaggio: si vede che in redazione si vedono i film giusti.

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    1. Sì ricordo il tuo articolo, è piaciuta di più a te! XD
      Lo Zagor più non è male, secondo me potresti apprezzarlo. Niente di trascendentale, comunque.

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