The Italian Way of cooking, di Marco Cardone
Negli ultimi anni la letteratura italiana del fantastico mi ha dato grandi soddisfazioni.
Penso a My Little Moray Eel di Lucia Patrizi, Hydrostasis di Mirko Dadich, Poison fairies di Luca Tarenzi, la saga di Eternal War di Livio Gambarini, Riviera Napalm di Mazza e Sensolini, e altri di cui non ho parlato sul blog e di cui ora mi sfuggono i titoli. E ora si aggiunge anche questo Italian Way of cooking di Marco Cardone.
Trama: il proprietario e cuoco di un ristorante toscano si trova ad affrontare e uccidere un mostro. Come sbarazzarsi del cadavere? Beh, siamo in un ristorante...
Credo che queste due righe di sinossi ultra stringata siano sufficienti a stuzzicare la curiosità di molti di voi, e sono sicuro che lo faranno ancora di più quando vi dirò che a una buona idea corrisponde anche una trama che si sviluppa in modo intrigante e uno stile di scrittura frizzante e divertente.
Vorrei evitare di entrare più nel dettaglio della trama, visto che al protagonista succede un mucchio di roba e ogni ulteriore specifica sarebbe spoiler. Gli sviluppi non sono poi originalissimi, la tempesta di sfighe che si abbatte sul protagonista Nero sono una piega della trama abbastanza prevedibile, ma non fa niente quando hai un protagonista così simpatico. Nero è un personaggio meravigliosamente realistico e scritto benissimo, poco eroico, molto egoista, ma con dei valori che tutti possiamo condividere.
Voglio spendere due parole anche per quanto riguarda lo stile di scrittura: asciutto, pulito, essenziale. È bello a volte leggere romanzi dove l'autore dimostra la sua padronanza del mestiere con ardite metafore e periodi circonflessi, qualunque cosa questo voglia dire. Marco Cardone crea in questo libro un'esperienza completamente all'opposto: l'autore è qui trasparente, totalmente al servizio della trama. Va avanti come un treno, senza indulgere in nulla, usando esattamente la quantità di parole che necessaria per raccontare l'evento in scena, senza nulla sprecare.
Un libro coinvolgente dalla prima all'ultima pagina che mi sento di consigliare a qualunque amante del fantastico.
Potete acquistarlo qui (se passate da questo link a me arriva qualche centesimo).
E' uscito anche il seguito. Italian Way of Cooking. Pizza, mostri e mandolino, che leggerò al più presto.
Vilupera, di Mazza-Sensolini
Ho davvero adorato il libro precedente di questa coppia di autori, Riviera Napalm, tanto da piazzarlo sul podio dei libri più belli letti nel 2019. Purtroppo, non è stata la stessa cosa per Vilupera, con il quale gli autori sono passati dalla fantascienza postapocalittica al'heroic fantasy.
Il punto è che non basta cambiare i nomi alle città per creare un'ambientazione interessante. Anzi, quello che probabilmente è il punto di forza dell'ambientazione nelle intenzioni degli autori, cioè l'utilizzo di nomi che richiamano in qualche modo al sangue alla violenza sia per luoghi che per nomi propri di persone, invece che divertente risulta confusionario. Ci sono lunghe parti con dei personaggi che parlano e complottano, tirando in ballo nomi e fazioni una dietro l'altra, così che risulta difficile tenere il conto, e capita spesso di non ricordarsi chi sia chi, chi sia nemico di chi e chi alleato di chi. Magari i nomi aiutano a ricordarsi il personaggio in particolare (quando il gay si chiama Gaio è facile), ma quando ci si deve ricordare di chi è figlio o con chi va sposato la fatica è notevole.
Rimane lo stesso stile di scrittura di Riviera Napalm: quello
stile particolarissimo, e credo molto difficile da padroneggiare, in cui
da ogni parola sembra trasudare brutalità. Non c'è una sola frase che sia
scritta senza usare perifrasi e metafore che rimandino in qualche modo
alla violenza.
Peccato che questo renda ancora più difficili da
decifrare le parti in cui i personaggi si limitano a parlare e magari a
ordire congiure.
Oltretutto, in un romanzo relativamente breve si perde anche troppo tempo in queste chiacchiere che già sappiamo essere vuote, perché è chiaro fin dalla prima pagina che
Diversa è la storia quando il punto di vista si fissa sui due personaggi principali, il Barbiere e la Lebbrosa, che tutto dove vanno ne ammazzano qualcuno. Tutte le parti dove la violenza si scatena davvero sono meravigliose, trasudano i famosi "sangue e merda" da ogni parola, si avverte il bruciore degli schiaffi e il dolore dei calci nelle palle, le teste rotolano che è un piacere e i cadaveri si ammucchiano in simpatiche cataste.
La prosa particolare e ricercata è quello che gli permette di distinguersi dalla massa dei romanzi e racconti "heroic fantasy" delle quali, in fondo, riprende la maggior parte degli elementi limitandosi a rendere il tutto più sporco, puzzolente e brutale.
Una piacevole lettura, quindi, eppure non al livello del precedente libro della coppia di autori, più originale e intrigante sia come storia che come ambientazione.
Se non ritenenete il mio giudizio valido, potete acquistare il libro qui. Non mi offendo, ma solo perché anche in questo caso se lo acquistate passando da qui a me arriva qualche centesimo, mentre per voi costa uguale. ;-)
Ha avuto anche due seguiti: Mattanza e Sudario, che vanno a formare la trilogia del Regno di Taglia.
Il Moro
Qui trovate gli altri romanzi fantasy-fantastici di cui ho parlato sul blog
Il primo dei due è già in lista
RispondiEliminaMerita.
EliminaTanti auguri di buon anno a te, ai tuoi cari e a tutti i lettori della Birreria ^_^
RispondiEliminaGrazie, auguri anche a te!
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