Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Continuo a non aver visto nemmeno un episodio della serie televisiva tratta da questi romanzi, né ho voglia di farlo, per quanto siano tutti concordi nel dire che è splendida. Un po' perché mi sono già raffigurato in mente i volti dei personaggi e l'aspetto delle varie stazioni e astronavi, un po' perché non ho voglia di guardare una storia che so già come va a finire (per i film è diverso, durano solo un paio d'ore, ma spendere di diverse ore per una storia che conosco già non mi va), un po' perché l'audiolibro è letto da un attore, Riccardo Riccobello, talmente bravo da dargli già tutta l'aura "cinematografica" di cui potrei mai avere bisogno.
Per saperne di più sulla storia e sull'ambientazione, vi rimando alla recensione del primo e del secondo capitolo della saga.
Non spenderò altre parole sull'ambientazione per evitare di ripetermi, mi limito a ribadire il fascino esercitato da una fantascienza spaziale il più realistica possibile. Permangono anche lo stesso schema narrativo, con capitoli alternati dedicati ai diversi personaggi (stavolta quello fisso, Holden, ha un po' meno spazio rispetto agli altri), gli stessi pregi (oltre al realismo dell'ambientazione, la profondità della costruzione dei personaggi) e gli stessi difetti (alcune lungaggini eccessive, tra introspezioni troppo lunghe e concetti ripetuti più volte, anche se meno che nei volumi precedenti).
Il libro però mi è sembrato inferiore sia al primo sia al secondo, che già era meno bello.
Innanzitutto, si ha anche qui come nel secondo la forte sensazione che si stia cercando di tirarla in lungo il più possibile. Delle varie storie che vengono raccontate, si capisce benissimo che quella che segue Holden è la trama principale della saga, le altre sono di contorno e relative solo a questo volume. Purtroppo sono meno interessanti della trama principale, la quale però lascia insoddisfatti perché pur essendo la più interessante viene sviluppata poco rispetto alle trame secondarie.
E' abbastanza evidente che lo scopo era scrivere una serie di libri con una sottotrama orizzontale che li congiungesse tutti, ma con trame verticali separate. Il punto è che quello che funziona con i telefilm non deve necessariamente funzionare anche con i libri. Forse il problema è solo che questo libro è troppo lungo rispetto all'importanza che ha all'interno della saga principale. Avrebbe anche potuto funzionare, se la trama verticale fosse stata più interessante o comunque non avesse avuto degli evidenti difetti, quali eccessive forzature e coincidenze qua e là.
Rileggendo quello che ho appena scritto mi rendo conto di dare l'impressione che non mi sia piaciuto. Non è proprio così, è solo che mi è piaciuto meno degli altri. Da non sottovalutare l'importanza della bravura dell'attore dell'audiolibro, che riesce veramente a dare una dimensione in più al tutto, magari in cartaceo mi sarebbe piaciuto ancora meno.
Sono ancora curioso di leggere i libri successivi della saga, sperando che non siamo di fronte a una parabola discendente.
Il Moro
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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martedì 15 settembre 2020
The Expanse 3: Abaddon's Gate - La Fuga, di James S.A. Corey
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Io sono fermo al primo audiolibro e non mi decido ad andare avanti. Forse per sbloccarmi dovrei passare alla serie, boh...
RispondiEliminaAh io della serie non so nulla, e francamente con tutto quello che ho in coda da guardare penso che continuerò a non saperne nulla. 😁
EliminaSe ti interessa la mia, secondo me la serie non è poi tutto sto gran che. Brodo spesso allungato, divisione a blocchi tra le stagioni, personaggi poco interessanti e la solita menata dei ribelli raccontata come mille volte in passato. Ho l'impressione che ci sia qualcosa di particolare sotto che cova, ma è come se il calore venisse disperso. Magari proverò il primo volume dei romanzi, tanto per capire se effettivamente è lo stile della serie a non prendermi oppure se è proprio la storia che non fa per me.
RispondiEliminaUn'altra voce che mi spinge a saltare a piè pari la serie. Meglio, una in meno. 😉
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