martedì 29 settembre 2020

Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn

Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Non so voi, ma io ho sentito parlare pochissimo di questo film.

Facciamo il punto su quello che si chiama DC Extended Universe, che comprende a oggi i film  L'uomo d'acciaio (2013), Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), Suicide Squad (2016), Wonder Woman (2017), Justice League (2017), Aquaman (2018), Shazam! (2019) e questo. Joker (2019) non rientra.

Per tutti gli altri sono stati spesi, letteralmente, fiumi di parole. Anche da me, eh. Al momento dell'uscita hanno incendiato la blogsfera e i social di discussioni infinite, spesso divisive, con gente che grida al capolavoro e gente che si sente come se gli avessero scaricato addosso un camion di escrementi. Più la seconda, in media.
E' normale che facciano parlare di sé, visto che si tratta di riproposizioni di personaggi amatissimi da un mucchio di persone, persone che magari li seguono da quando erano bambini e hanno quindi un legame affettivo. Tutto un parlare che è molto ben accolto dai produttori, che ne approfittano per risparmiare sulla campagna pubblicitaria... ma questo è un altro discorso, torniamo a bomba.
Fiumi di parole per tutti, dicevamo, ma pochissimo ho sentito dire di questo Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, il che mi sembra abbastanza strano, visto che non sarà magari il più bello sotto tutti i punti di vista, ma è di sicuro il più divertente e piacevole da guardare. 

 La storia, sebbene non abbia nulla di originale, è abbastanza intrigante, e prende spunto da quei classici film d'azione con il MacGuffin da recuperare e un sacco di gente armata disposta a sprecare un mucchio di munizioni per riuscirci. E, stranamente, sta in piedi.

Viene quasi del tutto lasciato da parte l'aspetto più "supereroistico" per mostrare degli sbandati coloriti e carismatici, quasi sempre caricaturali, intenti a cercare di farsi le scarpe l'un l'altro.
Il tutto in una cornice quasi psichedelica, con esplosioni di colore e tutto un campionario di follie e particolarità visive alla Guy Ritchie che sono proprio quello che quella porcheria di Suicide Squad ha voluto inserire senza saperle sfruttare.

Ecco, forse, il principale motivo dell'insuccesso di questo film (anche al botteghino), è proprio l'essere il seguito del sopraccitato pessimo film.
Però, come già detto in sede di recensione, Suicide Squad è uno di quei film che ha un mucchio di potenzialità, ma sfruttate male. Ecco, Birds of eccetera invece fa tutto quello che al predecessore non è riuscito di fare, e lo mette al servizio di una storia interessante (non che sia Shakespeare).

Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn recensione

Sempre splendida Margot Robbie, ispiratrice delle cosplayer di tutto il mondo, in effetti offusca alla grande tutti gli altri interpreti, non perché lei sia su un altro pianeta, sono gli altri che non sono un granché. L'unico che riesce a reggere il confronto è il cattivo, interpretato da Ewan McGregor.

Certo, io continuo ad avere qualche dubbio su quanto sia "difficile" interpretare personaggi così macchiettistici e fuori dalle righe, comunque il risultato finale è divertente.

Harley Quinn nei fumetti era praticamente una stalker, innamorata pazza del Joker che non ricambiava per nulla, anzi la sfruttava e la maltrattava. Lei però continuava a tornare, nonostante a lui non potesse fregare di meno. Questo aspetto nel film è rispettato, all'inizio, ma l'atteggiamento del personaggio lascia poi intendere che si cerchi di elevarla a una sorta di esempio di donna forte che riesce ad abbandonare una relazione perniciosa con un uomo violento, che è la stessa cosa che è successa anche nei fumetti.
Harley Quinn secondo Wikipedia è attualmente considerata dalla DC il quarto personaggio per importanza dopo la "triade" classica (Superman/Batman/Wonder Woman) e addirittura la terza per guadagni, visto che ha più serie contemporaneamente in edicola di Wonder Woman. Questo, oltre a essere un bel risultato per un personaggio nato come "spalla" di un cattivo, ci dice che questo atteggiamento dal punto di vista del marketing paga (e che gli psicopatici assassini hanno più ammiratori degli "eroi").

Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn recensione
Come non amarla?

Abbastanza sprecato il personaggio di Zsasz, che non è inquietante né spaventoso nemmeno un decimo dell'originale fumettistico, risultando un semplice scagnozzo anche un po' effeminato.

E certo che la iena è davvero inutile.

Ok, lo ammetto, degli altri personaggi non so quasi niente, quindi prendo per buono tutto quello che mi propinano e finita lì. 

Le protagoniste riescono anche a cavarsela abbastanza bene nelle scene di combattimento, anche se a volte avremmo preferito vedere al loro posto qualche stunt-woman in grado di menare le mani per davvero, soprattutto nella rissa finale dove appaiono piuttosto goffe (quante volte Black Canary dà lo stesso calcio?).

Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn recensione

Qualcuno potrebbe notare una certa tendenza al "girl power", un soldo da pagare al movimento metoo e all'attuale spinta all'inclusività a tutti i costi. Non hanno tutti i torti, eh, però...

C'è il fatto che i personaggi siano tutti femmine. Ma io mi dico: stiamo parlando di Harley Quinn e delle Birds of Prey, SONO tutte femmine!
Le femmine in questione fanno anche diverse volte discorsi sui "maschi", queste creature stupide quando non orribili, ma questi discorsi non scadono mai nella polemica da comizio, risultando invece niente di più di quelle "chiacchiere tra donne" a cui anche noi maschietti abbiamo assistito. Non credo che sia così strano che le donne parlando tra loro dicano "questi uomini non capiscono niente", le ho sentite anch'io, mi mimetizzo in mezzo a loro grazie ai capelli lunghi.
Certo, anche la regista è femmina, ed è pure di origine cinese. E arriva da film che oserei definire di nicchia, tra cui uno con protagonista un coreano omosessuale naturalizzato statunitense, per saltare di botto a un blockbuster. E la sceneggiatrice, Christina Hodson, oltre a essere donna è anche mezza taiwanese. Puzza di inclusività? Oh, sì, ma se facciamo così iniziamo a non riconoscere più le capacità di nessuna donna/nero/asiatico/altracategoriaprecedentementebistrattatadalcinema, pensando che l'abbiano messa lì solo per "inclusività". Regista e sceneggiatrice invece, secondo me, fanno un bel lavoro, niente che entrerà nella storia del cinema, ma comunque un buon divertimento di un paio d'ore scarse.
Il punto più cruciale forse è la situazione della poliziotta, Renee Montoya, personaggio creato come Harley Quinn per la serie animata Batman (la quale, per inciso, è omosessuale anche nei fumetti). Lei si trova in una situazione in cui uomini incompetenti hanno più credito e maggior successo in carriera di lei. Questa, a me, sembra una situazione abbastanza realistica, solo un po' troppo estremizzata, perché gli uomini con cui ha a che fare sono veramente tutti deficienti e/o stronzi.
Sul fatto che i personaggi negativi siano tutti uomini e quelli positivi tutte donne, quello, spiacente, ma è proprio e senza ombra di dubbio il soldo di cui si diceva sopra. Da notare anche gli agenti di polizia stesi da Harley Quinn durante il suo raid alla stazione, che pur non essendo personaggi negativi sono lì solo per prenderle da una donna, e quindi sono tutti uomini. A quanto pare Montoya è l'unica donna presente nel distretto... ed è pure lesbica. Si vede che scelgono le reclute valutando come fischiano al didietro delle donne che arrestano.

È chiaro che si tratta di un'operazione studiata a tavolino fin nel minimo dettaglio, ma questo vale anche per tutti i film della Marvel e non vedo poi tutte queste lamentele, e abbiamo già visto che cercare di dare un'impronta autoriale ai film della DC non ha portato molta fortuna, vero Zack Snyder?
Con questo non voglio dire che i film dei supereroi devono essere fatti tutti in questo modo. L'impronta autoriale è proprio quello che manca di più. Ma il film deve comunque essere fatto bene, e invece, forse per colpa dell'autore in questione, forse per le solite ingerenze da parte della produzione che per questo genere di film devono essere tremende, fin'ora non è andato proprio così. Speriamo nel prossimo Suicide Squad diretto da James Gunn...

Il Moro

4 commenti:

  1. Doveva fare il botto con il suo titolo super pretenzioso invece è già stato dimenticato, anche se si è visto di peggio dalla Distinta Concorrenza. Sono decisamente più curioso della nuova Suicidiosquadra di Giacomo Pistola. Cheers!

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    1. Io l'ho trovato godibile e secondo me avrebbe meritato maggiore successo. Non troppo, che non è che sia un capolavoro, ma qua si parla sempre di mezze boiate come Batman v Superman e Justice League e mai di questo che secondo me fa molto meglio il suo lavoro.

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  2. Forse l'essere uscito a ridosso della pandemia è stato penalizzante, in termini di penetrazione nell'immaginario collettivo: il tempo di chiedersi se ci fosse proprio bisogno di buttar via soldi in una iena finta che la nuova peste ha riempito siti e blog. Con i precedenti film ci sono voluti mesi di critiche e approfondimenti, mentre il tempo che la nuova Harley usciva e già si cominciavano a contare i morti in Cina.
    Che sia un film paraculo e studiato per il Girl Power è ovvio, ma almeno non è fastidioso e pretenzioso come le nuove Charlie's Angels, anche loro per fortuna sparite subito. C'è purtroppo uno strano meccanismo mentale che dice: "Anche le donne sanno fare film brutti e stupidi come gli uomini!" Se proprio dev'essere una lotta razzistica di genere - come una volta che c'erano "film per maschi" e "film per femmine" - perché allora non mirare a fare film migliori? Boh...

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    1. La risposta potrebbe essere che l'obbiettivo non è fare film migliori ma film che vendano... e qualcuno sembra aver deciso che questo tipo di operazioni vende, operazioni che cercano di accaparrarsi i favori di pubblico e critica, ma per i motivi sbagliati.

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