Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di tre film fantastici, non nel senso che sono particolarmente belli, ma che appartengono al genere del fantastico! Dato che scrivo questi commenti subito dopo aver visto il film e poi li lascio a macerare tra le bozze in attesa di averne abbastanza per riempire un articolo, alcuni potrei averli visti anche molto tempo fa.
Ghostbusters Legacy
Ho sentito parlare solo male di questo film. In realtà non è poi così brutto. O meglio, non sarebbe così brutto se solo non...
Per il canovaccio di base, non si può nemmeno più parlare di già visto, talmente è un cliché trito e ritrito (ma di solito si usa nel fantasy): giovane (in questo caso giovani, sono due fratelli) normale o addirittura con problemi scopre di essere discendente di "qualcuno". In questo caso, i due fratelli in questione, figli di madre single e con problemi economici, scoprono di essere i nipoti di uno degli acchiappafantasmi che negli anni '80 salvarono New York e il mondo dalla distruzione (di quale non lo dirò, ma si capisce immediatamente).
Gli episodi di fantasmi sono stati, a quanto pare, dei casi isolati limitati a quel periodo, quindi gli acchiappafantasmi si sono sciolti per mancanza di lavoro. Ma è un ciclo, e quindi i fantasmi stanno per tornare. Per fortuna i ragazzi trovano l'attrezzatura per affrontarli proprio al momento giusto...
Il film scorre bene, risulta moderatamente divertente, si lascia guardare. Ma mentre i due film storici sono diventati un cult per generazioni, generando giocattoli, fumetti, serie animate e quant'altro, questo Ghostbusters Legacy è solo uno dei film medi che potete trovare al cinema o su una piattaforma al giorno d'oggi, niente di meno, ma soprattutto niente di più.
Se non ci fosse il secondo problema si potrebbe bollarlo semplicemente come un film nella media, che intrattiene il giusto e non fa rimpiangere il tempo speso a guardarlo. Ma c'è il secondo problema.
Il secondo problema è che Ghostbusters: Legacy non ha minimamente la pretesa di dare davvero un seguito alla storia di Ghostbusters, ma semplicemente di sfruttare il più possibile l'effetto nostalgia.
Si vede dai cimeli dei Ghostbusters, mostrati come memorabilia alla visione dei quali lo spettatore dovrebbe esaltarsi riconoscendo questo pezzo della sua gioventù, ma soprattutto dal cattivo, ma dato che dovrei spoilerare facciamo così: chiudo il prossimo paragrafo tra due immagini, se volete vedere il film saltatelo, ma anche no, tanto...
Siamo di nuovo alle prese con Gozer il gozeriano, che fa di nuovo le stesse cose che faceva nel primo film, con tanto di Guardia di Porta e Mastro di Chiavi. Giusto per non scordarsi nulla.
Peccato che non sia nemmeno lontanamente paragonabile a quanto visto nel primo. Basti dire che invece che sulla cima di un grattacielo a New York lo scontro finale si svolge in mezzo a un prato in campagna. Tutto è buttato lì senza alcuna enfasi, senza emozione, si da più spazio alla storia di questa famiglia un po' sfigata e ai primi amori del ragazzino di Stranger Things che ai fantasmi, e il risultato è che c'è un solo fantasma oltre a Guardia di Porta e Mastro di Chiavi, e anche loro non fanno nulla e quello che fanno se non lo facevano era meglio.
Ed ecco l'unico fantasma nuovo che si vede in questo film, ma è uguale a quelli vecchi. |
Quindi, un film che vuole richiamare il primo della saga riproponendone alcuni aspetti, ma facendolo in modo così scialbo e banale da sembrare una fanfiction scritta male. Un film che sarebbe anche guardabile, se non avesse l'ardire di dichiararsi un seguito di un capostipite inarrivabile. Quindi, giusto per non rischiare, non ci si prova nemmeno ad arrivarci, limitadocisi a mettere insieme un po' di citazioni e rimaneggiamenti della sceneggiatura originale contando esclusivamente sul nome per vendere un filmetto. Quando poi lo spettatore si rende conto di essere stato preso per il naso, perché è ovvio che il confronto con il primo è inevitabile, allora ormai ha già pagato il biglietto.
Meglio rivedersi un paio di episodi della serie animata, piuttosto.
Dungeons and Dragons - L'onore dei ladri
Ecco, questo è un caso di film che fa il suo dovere senza avere nessun'altra pretesa, offrendo un divertente intrattenimento e niente di più.
Avventuroso, movimentato, divertente. Nessun calo di ritmo, personaggi simpatici, alcune svolte narrative interessanti, poca originalità al servizio di una trama semplice al punto giusto, tanto che anche mio figlio è riuscito a seguirla senza problemi, ma comunque interessante, in particolare con il tema del bardo che vuole resuscitare la moglie per ridare alla figlia una madre che in realtà lei non ha mai conosciuto.
L'adeguato numero di scontri, fughe rocambolesche e azione varia, con magie e creature fantastiche, ma con un occhio molto ironico, lo rende uno di quei film in stile Marvel ma che, rispetto agli ultimi dell'infinita saga, riesce a non annoiare e non stordirti con pistolotti sulle pari opportunità.
Il non prendersi sul serio è evidente, ma non impedisce che vengano realizzate scene d'azione più che buone, che soffrono un po' di una CGI non eccezionale ma risultano ben girate e coreografate.
Non avendo mai giocato a Dungeons & Dragons, sono stato in grado di cogliere solo alcune delle citazioni, che immagino copiose. Ma questo non mi ha impedito di godermi la visione. Dungeons & Dragons fin'ora ha avuto poca fortuna al cinema, eppure stiamo parlando di un franchise che non solo è diffuso in tutto il mondo, che decine di altre volte è uscito dal suo genere di riferimento per riduzioni in forma di romanzi, videogiochi o quant'altro, ma che ha anche influenzato una enorme fetta dell'immaginario nerd mondiale. Alle sue regole, classi e ambientazioni sono ispirati centinaia di prodotti che non hanno "Dungeons & Dragons" nel titolo ma ne sono comunque figli spirituali. Anche chi, come me, al gioco di ruolo non ha mai giocato, ha sicuramente prima o poi incrociato o un'altra delle sue incarnazioni o interagito con un sistema di gioco in qualche modo a esso ispirato, in particolare nei videogiochi.
Eppure, invece di trattare questa materia con la solennità che richiederebbe e che avrebbe probabilmente generato un altro polpettone fantasy in stile Trono di Spade o Cronache di Shannara, gli autori hanno giustamente preferito seguire un sentiero diverso, anch'esso ben battuto per carità, che solleva lo spettatore dal peso dell'importanza dell'argomento per consegnargli un prodotto in grado di fare quello che fa il gioco da cui è tratto: divertire.
Non un film particolarmente memorabile, ma un film che vi regalerà una piacevole serata.
Godzilla e Kong - Il Nuovo Impero
In questo nuovo film della saga americana di Godzilla, Godzilla passa in realtà in secondo piano, superato da King Kong che è il vero protagonista. D'altronde, sono americani. Lo sapevate che molte delle pellicole originali di Godzilla per essere commercializzate negli Stati Uniti hanno avuto inserti di scene girate appositamente per metterci dei personaggi americani?
Ne Il nuovo impero Kong dimostra di nuovo di avere un'intelligenza quasi umana, tanto da predisporre trappole (oltre a poter parlare con il linguaggio dei segni), quindi occupa bene il ruolo di protagonista, con più minutaggio a disposizione di tutti gli esseri umani messi insieme, umani messi lì quasi solo per poter spiegare questo e quello, visto che a Kong la parola manca ancora, e come macchiette comiche. Addirittura, le macchiette comiche di questo film sono ben due, tre contando anche quella che dura poco, praticamente tutti i personaggi maschili.
Kong è l'ultimo della sua razza in superficie, e nella Terra Cava cerca altri suoi simili. Trovarli porterà ovviamente guai, nei quali verrà coinvolto anche Godzilla, ma Kong avrà anche occasione di mostrare il suo lato paterno. Tra una sessione di wrestling e l'altra, chiaramente.
Cosa ci aspettiamo da un film come questo? Botte da orbi tra mostri giganti, senza troppo stare a preoccuparci del contorno.
La saga giapponese di Godzilla è tra quelle con il maggior numero di film al mondo, se non ho contato male sono 36, senza contare quelli americani e contando come uno solo quello animato in tre parti presente su Netflix. Iniziati come film catastrofici per adulti, che avevano tematiche ambientaliste e politiche (spesso sul tema della rivalità tra americani e giapponesi), nel tempo hanno preso toni decisamente più infantili avvicinandosi spesso ad altri "tokusatsu", termine che in Giappone indica in generale i film che fanno largo uso di effetti speciali ma che in occidente ha assunto il significato più specifico dei film nello stile di Ultraman, o dei Power Rangers, diciamo fantascienza supereroistica in costume.
E' proprio a questo stile che si ispirano i film della saga americana di Godzilla, che rifuggono dalle tematiche politiche e dai momenti più horror preferendo presentare qualcosa che si possa guardare tranquillamente con un secchio di popcorn senza pensarci troppo.
Per fortuna Godzilla usa il Colosseo come cuccia, temevo che volesse usarlo come vaso da notte. |
I primi capitoli ancora un po' ci provavano, a mantenere le tematiche ambientaliste e cercare di costruire una storia. Nel primo, Godzilla si vedeva poco, eravamo impegnati a seguire le vicende di gente di cui non ci fregava nulla, come nei peggiori film catastrofici che trasmettono su Cielo. Un po' meglio il secondo, che ha limato i difetti senza però eliminarli, ma della roba uscita in quel periodo il più interessante era forse il film sul futuro comprimario, Kong - Skull Island, di cui ricordo la particolare gestione delle "morti" dei personaggi umani. Ma è con Godzilla vs. Kong che il tiro è stato definitivamente corretto, e il wrestling tra mostri è diventato preponderante rispetto a qualsiasi altra caratteristica. Godzilla e Kong - Il nuovo impero prosegue orgogliosamente su questa strada.
Caratteristica costante di tutto il MonsterVerse è la mancanza della sensazione di "enormità" dei mostri, che ogni volta si nota solo in alcune scene. La cosa è ancora più evidente in Godzilla e Kong, visto che per la maggior parte del film si trovano in ambienti così enormi da essere proporzionati a loro, con altri mostri grandi come loro, anzi, addirittura a un certo punto King Kong usa lo scheletro di un qualche animale come un ponte su un abisso, animale che quindi dovrebbe essere stato lungo qualche chilometro. Certo che bisogna essere dei geni per far di tutto per far sembrare King Kong "piccolo". Da questo punto di vista, l'ho già detto e lo confermo, l'odiato da tutti tranne che da me film di Emmerich del 1998 dava le piste a tutto quello che si è visto dopo. Quel mostro tirava giù dei palazzi che sembravano dei palazzi, pieni di gente, non sagome di cartone vuote. Anche quando Godzilla, Kong e i loro avversari si trasferiscono a Rio De Janeiro, radendola praticamente al suolo, noi possiamo solo immaginare che con una devastazione del genere avranno fatto almeno una milionata di vittime, ma il film non lo suggerisce nemmeno riducendo le città a mero fondale da picchiaduro.
Il bambinello tenerello, che nemmeno per un istante darà la sensazione di essere alto una ventina di metri o giù di lì. |
Anche qui inoltre, come negli altri film, la gente continua a vivere in modo perfettamente normale nonostante il mondo sia pieno di mostri. Non pretendo che l'argomento sia trattato come in Pacific Rim (del quale parlai qui, qui, qui e qui), ma il fatto che la vita continua esattamente come prima mentre Godzilla va in giro a devastare città un giorno si e l'altro pure, e ci siano anche già in giro svariati altri mostri talmente ben conosciuti da avere tutti un nome, è abbastanza straniante.
Non mancano vere e proprie scemenze di sceneggiatura, quali King Kong che si sfracica un braccio e guarda caso hanno proprio lì già pronto un guanto meccanico esattamente per quel braccio, o una banalissima "prescelta", per un popolo poi in cui la caratteristica di poter manipolare la gravità è inserita a forza solo per fare la scena con i mostri che svolazzano tra le rocce fluttuanti. Giusto perché non sembravano ancora abbastanza piccoli e leggeri, questi mostri giganti
Ma in realtà a tutto questo non dovremmo fare caso, perché il punto non è quello. Il punto è lo spettacolo, le botte tra mostri, l'azione continua, e di quella ce n'è in abbondanza. Non c'è da stupirsi se mio figlio di nove anni sia uscito dal cinema esaltatissimo: per uno di nove anni va più che bene, e anche io non è che mi sia annoiato guardando tutte queste mazzate tra mostri.
E' il target che deve essere chiaro, e il target è composto da bambini che vogliono vedere i mostri che si picchiano senza stare a pensare troppo alle migliaia di morti in ogni palazzo abbattuto. Mio figlio tre giorni dopo andava ancora in giro a raccontare a chiunque di aver visto Godzilla e Kong Il Nuovo Impero al cinema, quindi da quel punto di vista l'obbiettivo è perfettamente centrato.
Giusto per rendere chiaro il target, Godzilla si evolve addirittura in super sayan, ma non quello storico che guardavamo noi vecchi, quello di Dragon Ball Super che guardano i ragazzi di oggi!
Pensavo di dover montare l'immagine io, ma questa l'ho trovata già fatta in rete, quindi non sono stato l'unico a notarlo. |
Curiosità: Godzilla e King Kong si sono già scontrati all'interno della saga del mostrone giapponese, addirittura ne Il trionfo di King Kong del 1962, terzo film della saga, per la regia di Ishirō Honda che tenne a battesimo cinematografico il Kaiju per eccellenza. Fu lui a interessarsi all'idea di Willis O'Brien, autore degli effetti speciali del King Kong del 1933, tra le altre cose, nonché maestro del mitico Ray Harryhausen (e uomo dalla storia triste: nello stesso anno dell'uscita di King Kong la moglie, da cui aveva divorziato, uccise a colpi di pistola i loro due figli). O'Brien avrebbe voluto far scontrare King Kong con una versione gigante del mostro di Frankenstein, ma la sua idea non trovò finanziatori negli Stati Uniti, fino a che arrivò alle orecchie di Ishirō Honda che sostituì il mostro di Frankenstein con Godzilla.
Ovviamente oltre alle botte tra mostri il tema del film è quello della rivalità tra Stati Uniti e Giappone, tematica che è sempre stata presente in molte delle pellicole di Godzilla.
Nonostante esistano altri film di Godzilla che mostrano il nome Kong nel titolo con cui sono stati commercializzati in occidente, mi risulta che questo sia l'unico film giapponese in cui i due mostri si scontrano davvero. Sentitevi liberi di smentirmi.
Il Moro
Gohostbusters Legacy è tanto fresco nella prima parte, nonostante lo sfruttamento dell'effetto nostalgia, quanto stantio nella seconda, dove vengono riciclate persino le musiche e le inquadrature di quello storico. Spero che il prossimo si distacchi un po' dalla copia carbone ma ho paura di no...
RispondiEliminaDiciamo che visto come è venuto il primo non ho nessuna voglia di spendere i soldi del biglietto per il secondo...
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon ho visto Ghostbusters, non mi attira per niente (l'effetto nostalgico mi rimbalza) ma concordo su ogni tua parola, basandomi solo sui trailer e teaser (tanto ormai ti mostrano 3/4 di film).
RispondiEliminaD&D invece mi attira, devo averlo messo in lista da qualche parte. Mi basta che sia piacevole
Ed è piacevole, una visione la merita. Ghosbusters anche no.
EliminaL'ennesimo Ghostbusters no, ma D&D è tanto che voglio vederlo! :--)
RispondiEliminaVedilo, non sarà particolarmente memorabile ma almeno non ti sembrerà di aver perso tempo.
EliminaTre film senza pretese, solo che uno lo trovo ricattatorio nel suo usare la malinconia, un pessimo esmpio di come siamo combinati (male) quando si parla del passato. Gli altri due anche sono basati su vecchie glorie, ma almeno vogliono solo intrattenre, una grossa differenza. Cheers!
RispondiEliminaEsatto, un'orgia di citazioni ammucchiate una suil'altra senza alcun senso, perché uno dovrebbe guardarsi questo Ghostbusters invece di rivedersi qualche episodio della serie animata?
EliminaIl primo film l'ho visto e dimenticato in un unico flusso di coscienza; il secondo dubito che lo vedrò mai, ma mi fa piacere leggere una recensione che un po' lo salva; il terzo teoricamente anche a me farebbe piacere vedere botte "mostruose" ma sono rimasto scottato dai tanti titoli precedenti della Warner Bros, pieni di chiacchiere, strilli, fuoco e fiamme mentre i personaggi titolari sono assenti ingiustificati. A quanto mi pare di capire qui finalmente hanno corretto il tiro, quindi forse potrei dargli un'occhiata ;-)
RispondiEliminaEsatto, gli umani per quel poco che ci sono sono degli idioti, ci si focalizza finalmente sulle botte tra mostri. era ora!
EliminaCarino il primo, sorprendente il secondo (intrattenuto e divertito tanto), mi manca il terzo.
RispondiEliminaIl terzo è ottimo per i bambini, ma diverte anche i grandi.
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