martedì 11 ottobre 2022

Opinioni in pillole, serie animate: Love, Death & Robots 3, Cowboy Bebop, Arcane, Pacific Rim - La zona oscura

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di una manciata di serie animate di genere fantastico/fantascientifico. Visto che scrivo questi commentini dopo aver visto le serie e li tengo lì per accumularli, alcuni potrei averli visti davvero un sacco di tempo fa.


Love, Death & Robots terza stagione recensione

Love, Death & Robots terza stagione

La prima stagione non mi aveva fatto impazzire, e la seconda l'ho saltata del tutto. Ho deciso di riprovarci con la terza dato ne ho sentito parlare bene in rete. Chissà perché, poi.
Questa serie è fatta di cortometraggi brevissimi, tra 5 e 15 minuti, quindi anche le recensioni non possono che essere brevissime.

Tre robot: strategia d'uscita - carino, simpatico. Basta.
Un brutto viaggio - niente male, una storia di orrore marinaresco vecchio stile che sembra uscita dalle pagine di William Hope Hodgson, peccato per il design dei personaggi, resi in modo realistico ma con le proporzioni sballate. Fanno un effetto straniante, diciamo pure che siamo in piena "uncanny valley".
La pulsazione della macchina - carino anche questo, ma un po' troppo "onirico" per i miei gusti e sa tanto di già visto.
La notte dei minimorti - Ah ah, divertente. Ho già visto filmati realizzati in questo modo, e anche farlo con un'apocalisse zombi non è proprio l'idea più originale di sempre (date per esempio un'occhiata a questo simulatore di apocalisse zombi basato su Google Maps con visuale dall'alto). Però fa ridere.
Morte allo squadrone della morte - Boh, si spara un sacco, una di quelle cose che prende in giro la mentalità militare esasperandola, niente di che.
Sciame - Noioso, poco interessante, sicuramente il più debole della stagione.
Mason e i ratti - Ecco, questo mi è piaciuto abbastanza. Divertente, interessante, mi ricorda qualcosa che ho letto ma io di fantascienza ne ho letta un sacco, se è difficile sorprendermi è anche colpa mia.
Sepolti in sale a volta - Un corto dal sapore decisamente lovecraftiano, niente male anche questo.

Love, Death & Robots terza stagione recensione

Jibaro - Da solo vale tutti gli altri messi assieme, una specie di strega-sirena che si confronta con un conquistador sordomuto e reso folle dall'avidità, come erano per l'appunto i conquistadores (avidi, non sordi).

La stagione si attesta insomma su un livello discreto, seppur nessuno di questi episodi sia davvero memorabile, con l'unica eccezione dell'ultimo. 


cowboy bebop recensione

Cowboy bebop

L'ho vista ora per la prima volta grazie a Netflix, che probabilmente l'ha messa per spingere la sua versione live action. Niente da dire se non che è una delle più belle serie animate di sempre. No, non ho nessuna intenzione di vedere il live action.
Non so perché non l'avessi vista all'epoca, né saprei dire se allora mi avrebbe fatto più impressione di adesso. Com'era rispetto alla media delle serie dell'epoca? Cosa c'era in televisione nel 1999, a parte le repliche di Dragonball? Non ricordo. Oggi, di impressione me ne ha fatta parecchia, sarà un segno che in televisione ora c'è solo merda o un segno della vecchiaia? 
Sarà quel che sarà, ma Cowboy Bebop risulta tutt'ora una serie splendida, freschissima, che sembra realizzata ieri anche dal punto di vista tecnico, con disegni e animazioni che non hanno niente da invidiare agli anime più moderni, che spesso contano troppo sulla computer grafica. E le storie che racconta, con quel mix perfetto di dramma e umorismo, quei personaggi fantastici e quella capacità incredibile di trasmettere un mondo di emozioni e sottotesti con la musica e ciò viene mostrato, senza bisogno di usare parole. 
Cowboy Bebop era un capolavoro vent'anni fa e lo è ancora oggi, se davvero esiste qualcuno come me che non l'aveva ancora vista si sbrighi a farlo. Subito, ora, immediatamente.


Arcane - League Of Legends recensione

Arcane - League Of Legends

Devo premettere che non sapevo nemmeno che esistesse un videogioco chiamato League of legends prima dell'uscita di questa serie. Ho provato a cercarlo su Wikipedia, scoprendo che si tratta di un videogioco competitivo online di tipo strategico. Io online non gioco nemmeno se mi pagano (sono troppo scarso), quindi qui finisce tutto ciò che so di questo videogioco.
Questo mi ha tolto il piacere di cogliere le citazioni che immagino saranno copiose, in particolare per i personaggi e per le armi suppongo, ma non mi ha impedito minimamente di godermi questa bella serie televisiva.
Pur essendo realizzata tutta in animazione digitale, fatico a considerare Arcane un cartone animato, anche contando solo i cartoni per adulti (e questo è decisamente per adulti, più per le scene forti che per le tematiche cupe). La narrazione segue dei ritmi tipici da serie televisiva moderna, in particolare per la durata delle puntate.
Quello che l'animazione permette e che probabilmente sarebbe più difficile in live action sono gli effetti visivi, che rendono Arcane una gioia per gli occhi. Belle le architetture e le ambientazioni in generale, molto bello il character design, ma soprattutto splendide molte scene d'azione e altri momenti di grande impatto visivo. In particolare, ogni volta che Jinx compare sullo schermo è uno spettacolo.

Arcane - League Of Legends recensione

La storia di Vi e Powder risulta appassionante come poche, i personaggi caricatissimi senza particolari pretese di realismo sono esaltanti e seguire le loro vicende è da subito un piacere. La trama ha risvolti politici e risulta intrigante nella sua semplicità, semplice appunto quel tanto che basta da lasciare spazio agli splendidi personaggi che, pur essendo abbastanza numerosi, risultano tutti approfonditi il giusto. Tutti hanno un arco narrativo completo che li porta a evolvere nel corso della serie.
Il ritmo non molla mai, forse qualcosa qua e là si poteva sforbiciare ma almeno abbiamo finalmente una serie televisiva con trama totalmente orizzontale che non sembra un film allungato all'inverosimile.
Peccato solo che rimanga aperta un po' troppa roba, comprese un paio di linee narrative inserite solo nelle ultime due puntate, presumibilmente come aggancio per la prossima stagione.
La qualità della scrittura e dell'animazione fanno di questa serie una tra le migliori viste ultimamente, sicuramente tra le migliori prodotte da Netflix. 


Pacific Rim - La zona oscura recensione

Pacific Rim - La zona oscura

Due stagioni da 8 episodi di 20-25 minuti l'uno per questa serie animata disponibile su Netflix, spin-off della serie di film omonimi.

Nel mondo di Pacific Rim, sconvolto dagli attacchi dei kaiju, l'Australia è considerata un continente ormai perduto e viene abbandonato al suo destino. Lì, i sopravvissuti cercano di organizzarsi da soli, senza poter contare su un aiuto esterno, in quella che diventa praticamente un'ambientazione postapocalittica con i mostri giganti. Due giovano sono costretti a lasciare la valle nascosta che per anni ha costituito un rifugio sicuro. Trovano un vecchio jager da addestramento abbandonato e lo usano per attraversare la "zona oscura" in direzione di Sidney, ultimo avamposto di civiltà in Australia.

Non avrei scommesso un soldo su questa serie, ma la doppietta "robottoni vs. mostri giganti" ha avuto ancora una volta la meglio e così ho provato il primo episodio, trovandomi a proseguire con piacere. Effettivamente la prima stagione scorre alla grande, lo stile dell'animazione non mi piace granché (CGI che imita l'animazione tradizionale) ma la storia è più che valida, la "lore" di Pacific Rim viene approfondita (non troppo) e viene trovato addirittura un modo degno di utilizzare il "drift", la comunione di cervelli necessaria al pilotaggio degli Jager, molto meglio di quello che si è visto nei film.

Pacific Rim - La zona oscura recensione

La seconda stagione purtroppo non è all'altezza della prima. Le vicende continuano ad essere appassionanti, ma avviene tutto troppo in fretta, personaggi che credevamo dovessero fare chissà che si tolgono di mezzo in un amen, il "confronto finale" è deludente. La sensazione, molto forte, è che l'intenzione iniziale fosse di fare almeno tre o quattro stagioni, ma alla fine della prima gli autori si siano visti autorizzare solo un'altra stagione e siano stati costretti a chiudere in fretta, togliendo così molto pathos agli avvenimenti. E' un peccato, ma è comunque una serie che vale la pena guardare, e poi è abbastanza corta.

Il Moro

Altre serie animate di cui ho parlato sul blog

6 commenti:

  1. Pacific Rim mi stava piacendo ma non ho finito di vederla, non so bene il perché, dovrei vedere Arcane invece, in ogni caso ottimo post a tema, grazie ;-) Cheers

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    1. Arcane è consigliatissimo anche senza sapere un tubo del videogioco, Pacific Rim non è male, ma la seconda stagione troppo frettolosa gli fa perdere punti, magari è per quello che hai smesso!

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  2. Splendida Arcane, davvero ottima, migliore la terza della seconda di LDR, ed infine sai che sto vedendo anch'io Cowboy Bebop? ma su VVVVID, e per il momento davvero bello.

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    1. Detesto vvvvid perchè l'interfaccia fa cagare e non c'è una cavolo di ricerca, magari roba carina ce n'è anche ma io non la trovo!

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  3. Non sapevo avessero fatto una serie animata di Pacific Rim, peccato non le abbiano permesso di svilupparsi a pieno!

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