giovedì 18 aprile 2024

Opinioni in pillole, cinque opere (più altre due a metà) tratte dalla Divina Commedia, seconda parte

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Benvenuti alla seconda parte di questo piccolo speciale sulle opere tratte dalla Divina Commedia. Come già detto, non c'è nessuna pretesa di completezza, solo che per caso mi sono ritrovato a leggere/giocare diverse opere derivate dagli scritti del Sommo Poeta nel giro di poco tempo, quindi ho raccolto le mie opinioni al riguardo in questi tre articoli. Qui trovate il primo. Per il terzo, dovrete aspettare fino a martedì.
Stavolta mi focalizzerò sui videogiochi.


Dante's Inferno (videogioco 2010) recensione

Dante's Inferno (2010)

L'inferno dantesco è anche l'ambientazione di questo gioco d'azione per PS3, PSP e Xbox 360. Il protagonista, però, non è il Dante poeta ma un altro tizio con lo stesso nome, un veterano della terza crociata che viene ucciso durante la stessa ma riesce a sconfiggere in duello la Morte (il primo combattimento è anche il primo boss) e quindi a tornare in vita.
Tornato a Firenze, scopre che la sua amata Beatrice è stata rapita da Lucifero in persona, per scopi misteriosi. Non esita dunque a gettarsi all'inseguimento del diavolo e della sua amata, potendo muoversi liberamente all'Inferno forte del fatto di aver già sconfitto la Morte, e armato della falce d'ossa che le ha strappato. Qui distrugge più o meno tutto quello che incontra, guidato da Virgilio che compare ogni tanto per accompagnarlo nel suo viaggio. Il poeta romano ha il compito di dare informazioni su quanto ci aspetta declamandolo in versi, e saltuariamente ci consegna dei potenziamenti.

La trama non è particolarmente articolata, ma mentre si avanza nei vari gironi Dante si rende conto di essersi reso colpevole di quegli stessi peccati, quindi la sua aventura si può considerare anche una sorta di viaggio di redenzione (redenzione ottenuta a suon di demoni e dannati sbudellati e sparsi in giro, chiaramente).

Dante's Inferno (videogioco 2010) recensione

Dal punto di vista del gameplay questo videogioco in pratica non è altro che una "reskin" di God of war (i primi, agli ultimi con gli dei norreni non ho giocato). Il sistema di gioco è identico, quindi se avete giocato un qualsiasi God of war sapete esattamente di cosa stiamo parlando: sezioni platform con enigmi ambientali alternate ad arene in cui bisogna menare dei mostri di vario tipo. Anche le mosse a disposizione del protagonista sono mooolto simili a quanto visto in God of war, ma abbiamo a disposizione una sola arma. Anche le nuove mosse si sbloccano nello stesso modo, sconfiggendo i nemici che lasciano andare delle sfere luminose che vengono raccolte automaticamente. A compensare la mancanza delle altre armi c'è un sistema di empietà/santità: se si finisce l'avversario con una presa si può decidere se "dannarlo" o "salvarlo", il che farà aumentare il nostro livello di empietà o santità dando accesso a diversi rami dell'albero delle abilità. Ci sono inoltre delle reliquie da raccogliere che si possono indossare e che hanno diversi effetti, quali aumentare i danni o il valore delle sfere raccolte o altro, ce ne sono decine.

Per chi ha già giocato a un qualsiasi God of war la sensazione di deja-vu rimarrà fortissima per tutto il gioco. Sembra quasi strano che gli sviluppatori di God of war non abbiano intrapreso qualche azione per plagio, magari c'è dietro qualche accordo commerciale. Visto che God of war è un'esclusiva Playstation mentre Dante's Inferno è uscito anche per XBox 360, qualcuno dice che sia una specie di "contentino" per permettere anche ai possessori di XBox di giocare a God of war
Oltretutto God of war è migliore sotto diversi aspetti, dalla quantità di armi e mosse a disposizione al carisma del protagonista e degli altri personaggi: i "cattivi" sono niente male anche in Dante's Inferno, non sono all'altezza delle divinità greche ma lì può anche essere quastione di gusti, ma è certo che questo Dante rispetto a Kratos è una mozzarella stantìa.

Dante's Inferno (videogioco 2010) recensione

Questo non toglie che molti scorci infernali e alcuni boss siano semplicemente splendidi (meno i nemici normali, abbastanza anonimi e già visti nel solito God of war). L'inferno è un luogo orribile che risuona dei lamenti dei dannati, che possiamo vedere costantemente contorcersi mentre subiscono orribili torture, un inferno organico, viscido, un vero postaccio!

Intrigano anche i riferimenti culturali, ad esempio il design di alcune sezioni si rifa ad altre opere d'arte ispirate all'opera del sommo poeta, e durante il viaggio incontriamo diversi personaggi della Divina Commedia che possiamo assolvere o condannare, come si fa con i nemici. In particolare, nella versione in italiano questi, così come la nostra guida Virgilio, parlano declamando i versi originali.

Il successo purtroppo non arrise a questo videogioco, così il programmato seguito Dante's Purgatorio non vide mai la luce. Probabilmente ha pagato il fatto di essere troppo derivativo, se fai un titolo uguale a un altro ma non altrettanto bello non ti puoi aspettare che la cosa funzioni. Oltretutto, God of war III è uscito un mese dopo!


Dante's Inferno (fumetto 2010) recensione

Insieme al videogioco è uscito un fumetto, una miniserie di sei numeri che ne riprende la storia, raccontata però principalmente dal punto di vista di Beatrice.
I testi sono di Christos Gage (ah ah, Christos... ok, la smetto), i disegni di Diego Latorre.
La storia, dicevamo, è il semplice riassunto del videogioco, ma raccontato dal punto di vista di Beatrice, che viene messa di fronte ai peccati del suo amato. Piuttosto bisogna parlare dei disegni, che sono in effetti veri dipinti, ma in quello stile schizzato che viene bene a pochi artisti, il più delle volte risulta un pasticcio incomprensibile con dei bei colori e dei bei particolari... che è esattamente quello che succede in questo caso.

Dante's Inferno (fumetto 2010) recensione

Tra storia riassunta e disegni dai quali si capisce ben poco, questo fumetto risulta completamente illeggibile da chi non abbia già giocato il videogioco e riesca così a riempire i buchi.
Però per chi l'ha giocato è un buon di più, e bisogna dire che l'aspetto di Lucifero è reso meglio qui che nel gioco.


Dante's Inferno (film 2010) recensione

Giusto per battere tutte le strade, è uscito anche un film d'animazione della durata di 88 minuti, intitolato Dante's Inferno: Un Poema Animato. Lo trovate su Amazon Prime in italiano (il protagonista è doppiato da Luca Ward), al momento in cui scrivo è incluso nell'abbonamento.
La storia è la stessa raccontata nel videogioco. Lo stile dei disegni ricorda un po' quello dei cartoni animati di MTV degli anni '90. Evitabile, se siete curiosi della storia ma non avete voglia di giocarlo potete guardarvi questo invece e lasciar perdere il videogioco, ma vi perdereste la splendida riproduzione dell'Inferno, qui non altrettanto bella.



le tematiche di inferno e peccatori declinati in modo simile a quanto visto nella Divina Commedia compaiono anche in altri giochi, quali Devil may cry o Agony, ma ad essere così ancorati agli scritti di Dante sono in tutto tre, compreso quello di cui abbiamo appena parlato, o almeno io non ne conosco altri (sentitevi liberi di smentirmi). Gli altri due sono:


Dante's Inferno (1986) commodore 64 recensione

Dante's Inferno (1986) 

Mentre cercavo qualche informazione in rete sul gioco di cui sopra ho trovato questo suo omonimo del 1986 per Commodore 64, il primo videogioco ispirato alla Divina Commedia. 
Nei panni di un'anima dannata dovremo muoverci in zone labirintiche con visuale dall'alto, in ambientazioni che ricalcano quelle della Divina Commedia. Il nostro compito sarà trovare negli oggetti nei labirinti che saranno necessari per proseguire, ad esempio all'inizio dovremo trovare delle monete per pagare il passaggio a Caronte, evitando nel contempo gli ostacoli, che possono essere demoni o cani infernali che ci inseguono o dannati intenti a scontare la loro pena. Fantastici i dannati del girone dei lussuriosi che svolazzano in giro e che ci uccidono se ci sbattono addosso!
Se riusciamo ad arrivare al fondo, al diavolo incastrato nel Cocito, potremo tornare in superficie e fuggire dall'inferno.
Video di gameplay:



Tamashii no Mon - Dante no Shinkyoku yori (1993) recensione

Tamashii no Mon - Dante no Shinkyoku yori (1993)

che letteralmente significa: Cancello delle anime ~ Divina Commedia di Dante

Questo è l'unico videogioco in cui prendiamo il controllo diretto di Dante Alighieri, almeno l'unico che mi risulta. Virgilio ci fa da guida, ma stavolta si premura di darci un crocifisso da usare come arma.
Il gioco purtroppo non è mai uscito dal Giappone, ma su Youtube troviamo il video che vi allego più sotto, dove le scritte in giapponese vengono tradotte in inglese tramite un programma che estrae e traduce immediatamente il testo.
La storia sembra seguire più o meno fedelmente la divina commedia, con la differenza che Dante stavolta deve farsi largo a colpi di crocifisso in testa ai demoni. Le moltissime parti scritte e i dialoghi lo fanno assomigliare quasi a una visual novel. Tra un dialogo e l'altro abbiamo delle sezioni platform.  


Per questa settimana basta così, ci vediamo martedì per l'articolo conclusivo!
Se ve lo siete perso, questo è il link per il precedente articolo sulle opere tratte dalla Divina Commedia.

Il Moro


Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.



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