giovedì 4 luglio 2019

Zagor Le Origini 2: Il giuramento

zagor le origini il giuramentoSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Come vi ho già accennato nell'articolo relativo al primo volume di questa miniserie, quando si parla di Zagor non posso essere obbiettivo. E in fondo in questo nuovo articolo rischio di ripetere le stesse cose che ho detto nel primo: l'emozione di vedere Zagor in un formato moderno, il dubbio sull'opportunità di rinarrare una storia che i lettori di Zagor conoscono già, eccetera.
Posso comunque aggiungere che mi sembra che si stia facendo un ottimo lavoro di "riannodamento dei fili", inserendo in una storia omogenea tutti gli "scampoli" che si sono visti nei precedenti volumi in cui sono state raccontate storie del passato di Zagor.
La scena del giuramento sulla tomba dei genitori, che dà il titolo all'albo, pur emozionante non riesce ad esserlo quanto quella dell'originale. Sarò invecchiato io? Eppure credo che la scelta di parole di Nolitta sia semplicemente migliore, così come ritengo molto importante l'espressione di stupore di Wandering Fitzy sullo sfondo, che non è così evidente in questo nuovo volume.



zagor le origini il giuramento


Allo stesso modo ho sentito un po' la mancanza dell'autodefinizione di Wandering Fitzy, qui molto ridimensionata rispetto all'originale, che aveva la tipica "verbosità" nolittiana ma che era comunque (o forse proprio per questo) meravigliosa:
"Non compongo poesie ma in un certo senso sono un poeta, tenuto conto che passo ore intere in contemplazione dei fiori, del cielo, dell'acqua...della natura, insomma. Non ho discepoli né opere scritte, ma mi si potrebbe appioppare l'etichetta di filosofo, visto che trascorro un mucchio di tempo in solitarie meditazioni sui fatti della vita umana. Non ho mai pensato di disegnare una mappa ma potrei fregiarmi del titolo di esploratore, considerato che ho percorso ogni risposto angolo di queste meravigliose terre sconosciute. Non ho mai sparato un solo colpo di fucile, ma sono sicuramente un cacciatore visto che mi procuro il cibo ai danni degli sventurati animali. Poeta...vagabondo...filosofo...cacciatore e un mucchio di altre cose: in due parole io sono un uomo libero, libero da tutte le convenzioni, le ipocrisie che, al contrario, rendono schiavi gli uomini che amano definirsi civili."
Chiaro, è presumibile che non fosse il caso di replicare parola per parola l'opera originale, ma questo è il problema con i remake, reboot e compagnia cantante: lo fai troppo diverso e non hai rispettato l'opera originale, lo fai troppo uguale e che l'hai fatto a fare? :-D

C'è una tavola che mi ha particolarmente colpito di questa storia, questa, scusate la qualità dell'immagine (fotografia fatta al volo col cellulare):

zagor le origini il giuramento

Il disegnatore, Walter Trono, ha azzeccato l'espressione di Wandering Fitzy nell'ultima vignetta in un modo così magistrale che mi viene da pensare che sono io che voglio vedere più di quello che c'è.
A me sembra l'espressione di un uomo del west, che ha imparato a vivere in un mondo dove la violenza è la quotidianità e dove per vivere capita spesso di dover uccidere. Vedo in quell'espressione una fredda efficienza, stemperata da una vaga tristezza, dalla consapevolezza che un tempo non era così, un tempo non era capace di prendere le vite altrui con tanta facilità. Un tempo che è passato e a cui Wandering Fitzy guarda con una punta di rammarico, consapevole che questa sua nuova spietatezza sia il prezzo da pagare per la vita da "uomo libero" che si è scelto.
Sì, forse sono io che vedo più di quello che c'è. L'ho detto che non sono obbiettivo.

Curiosità: Zagor racconta è l'unica storia scritta da Guido Nolitta, creatore del personaggio, riguardante il passato di Zagor. le successive sono  state scritte per lo più da Burattini (La leggenda di Wandering Fitzy con soggetto di Colombo, Darkwood anno zero, La storia di Betty Wilding), una da Mauro Boselli (Il ponte dell'arcobaleno) e una da Giorgio Giusfredi (La giustizia di Wandering Fitzy), inoltre in Acqua di fuoco di Toninelli compaiono due nipoti di Wandering Fitzy (grazie ad Alex Principato per la segnalazione). Sembra che Nolitta considerasse la questione del passato di Zagor "chiusa lì" con l'unica storia che ha scritto, e che preferisse concentrarsi su storie ambientate nel presente del personaggio. O forse all'epoca non c'era in generale tutta questa smania di concentrarsi sul passato dei personaggi.

Il Moro

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