Trigun: la serie del 2023 e il manga originale

 Salve a tutti è Il Moro che vi parla.

Ho scritto questo articolo in due momenti diversi: la prima parte è immediatamente successiva alla visione della serie animata del 2023, la seconda svariato tempo dopo, dopo aver (provato a) leggere il manga. 

Trigun Stampede

Ricordo Trigun dai tempi degli anime su MTV.
Ero riuscito a vedere solo le prime puntate e qualche altra sparsa, ma ricordo che mi piaceva, cercavo sempre di beccare le altre ma per un motivo o per l'altro non ci riuscivo mai. L'azione concitata, il personaggio in bilico tra il simpatico e l'insopportabilmente simpatico, i misteri...
Ho poi scoperto che è uscita ultimamente  (2023) una nuova serie, intitolata Trigun Stampede, di soli 12 episodi, meno di metà della vecchia serie (1998), che ne contava 26. 
Ho visto il primo episodio e la storia sembrava essere la stessa, l'inizio era identico, e ho capito che si trattava di una nuova serie tratta dallo stesso manga, magari togliendo tutti gli episodi filler e gli allungamenti di brodo, così da ottenere una storia ridotta all'osso, e ho proseguito la visione.

Quello che ho visto non si discosta quasi per nulla dallo stereotipo del cartone di fantascienza giapponese per ragazzi. Momenti di azione schizzata, personaggio dalla caratterizzazione eccessiva e innaturale (in questo caso fortissimo ma anche buonissimo), cattivo che è una versione malvagia del protagonista e ha un piano assurdo che implica la distruzione del genere umano per la salvezza di qualcos'altro (in genere l'ambiente, in questo caso non proprio ma l'andazzo è quello), altri cattivi secondari dall'aspetto bizzarro e una tendenza a urlare fortissimo. Le solite cose, insomma. C'è perfino la gente che fluttua nel finale, ma almeno stavolta ha la decenza di farlo in una vasca piena d'acqua.
Alla fine l'ho guardata fino al fondo giusto perché è corta e per soddisfare la mia curiosità su come andasse a finire quella storia che avevo iniziato a guardare da ragazzo, ma non mi ha colpito per nulla.

In particolare ha sofferto la caratterizzazione del protagonista, che da mezzo scemo dalla simpatia forzata ma con cupi segreti nel passato della vecchia serie è passato ad essere un emo taciturno e depresso, anche nella caratterizzazione grafica (addirittura continuano ad apostrofarlo come "capelli a punta" anche se in questa versione i capelli a punta non ce li ha!). In pochissime occasioni dimostra la soprannaturale abilità di cui faceva sfoggio nella vecchia serie, anzi, per la maggior parte del tempo non fa un accidente di niente.

Immagine trovata in rete che mette a confronto la vecchia e la nuova versione di Vash.

Non abbiamo tempo di affezionarci a lui e agli altri personaggi, perché dopo la parte iniziale, tra l'altro quella che avevo già visto su MTV, si parte dritti per la tangente con la storia e, come spesso succede con gli anime di fantascienza giapponesi, i personaggi sembrano manichini che agiscono in modi che possono capire solo loro e con cui è impossibile provare alcuna empatia. Questi pochi episodi appaiono essere troppo pochi, anche se sono stati il motivo principale per cui ho deciso di guardarla.
E' anche uno dei rarissimi casi in cui è un personaggio femminile a diventare maschile! Quelle che nella prima serie erano due agenti di una compagnia assicurativa diventano qui due giornalisti, ma l'ingenua Milly Thompson viene sostituita dal cinico Roberto. In una serie americana non sarebbe mai potuto succedere, ma in Giappone questi problemi sembrano non averli.

Sulla sinistra il nuovo personaggio che ha preso il posto di Milly.

Solo dopo averla vista sono andato a informarmi un po'. Sì, magari era meglio farlo prima. Entrambe le serie sono tratte dal manga del 1995 Trigun (raccolto in tre volumi) e dal suo seguito Trigun Maximum (14 volumi). Su Wikipedia trovo anche il riassunto episodio per episodio della prima serie animata, dal che scopro che la storia che qui occupa più di metà della serie, cioè il confronto con il fratello malvagio e tutto quello che riguarda il passato di Vash e i Plant, nella vecchia serie era molto più diluito, e di solito le puntate avevano una trama verticale con solo una traccia orizzontale, mentre qui come da moda degli ultimi anni è una lunga storia spezzettata in 12 parti. Inoltre molte cose restavano sul vago, visto che il manga è in realtà stato completato dopo l'anime, quindi la storia raccontata dall'anime non era nemmeno conclusa per davvero.

Trigun quindi si è trasformato dal simpatico western post-apocalittico degli anni '90 in una anonima storia fantascientifica dal sapore di già visto.
Mi viene da pensare che questa nuova serie sia una cosa a metà tra un reboot e un sequel: la parte iniziale un riassunto della prima parte del manga e/o dell'anime degli anni '90, la parte finale più fedele al manga, visto che la prima serie non poteva esserlo essendo uscita prima. Un po' come hanno fatto con Fullmetal alchemist - Brotherhood. Ma bisognerebbe leggere il manga per esserne sicuri. Sappiamo che spesso gli adattamenti anime dei manga , e ancora di più quelli live action, non sono pensati per il nuovo pubblico come i cinecomics americani, ma anzi sono per quelli che il manga lo conoscono e lo amano, che vogliono solo vedere i loro beniamini "in movimento". Che sia questo il caso? Magari dovevo aver letto il manga per capire le sfumature della serie?

Mah.
A leggere il manga sono ancora in tempo. Ma la voglia...

Trigun - il manga

Ok, quanto segue è stato scritto qualche tempo dopo la prima parte di questo pezzo. Preso da curiosità, alla fine ho recuperato il manga e mi sono informato un po'. Trigun è stato pubblicato dal 1995 al 1997, in capitoli successivamente raccolti in tre volumi. Poi l'editore ha chiuso, c'è stata un po' di pausa e il manga è ripreso con un altro editore con il nome Trigun Maximum per altri 14 volumi. Da quello che mi ricordo dell'anime Trigun, nella parte iniziale sembra trasporre fedelmente quanto visto nel manga, per poi procedere sempre più spedito nel riproporre il resto, al punto che molte parti vengono saltate o riassunte. Almeno, mi sembra, chi conosce meglio l'opera mi venga in aiuto. 

Il più recente anime Trigun Stampede, invece, sembra incollare insieme l'inizio e la fine saltando tutto ciò che c'è nel mezzo, forse per proporre un finale più fedele al manga.
Forse, appunto. Non lo so, perché il manga non sono riuscito a finirlo. E sapete perché? Perché fa cagare.
E' vero che la maggior parte della storia è una semplice serie di duelli con assassini sempre più strampalati, deformi e potenti, ma quella che vorrebbe essere la trama generale è una di quelle giapponesate di fantascienza che sembrano fatte apposta per far capire il meno possibile al lettore. Almeno nel secondo anime non capisci niente solo per 12 puntate, nel manga non capisci niente per migliaia di pagine.
I disegni, poi sono tremendi: sarebbero pure ben fatti, se non fossero tutti primissimi piani o dettagli di questo e quello, spesso pesantemente coperti da fumetti e onomatopee, al punto che l'azione diventa quasi illeggibile. Anzi, senza "quasi": le scene più movimentate sono totalmente incomprensibili, come se un regista psicopatico collaborasse con un montatore morso da una tarantola, così che ci troviamo di fronte a sequenze di vignette che ritraggono primissimi piani di mani, piedi, occhi, pistole, lembi di vestiti, e molte cose che nemmeno si capisce cosa siano, mischiate insieme apparentemente a caso e spesso pure ricoperte da onomatopee e dialoghi che occupano più di metà pagina, sembrando addirittura coprire particolari necessari per capire cosa sta succedendo (magari è un problema della traduzione italiana). Posso dire di non avere idea di come abbiano fatto Vash e Wolfood a sconfiggere la maggior parte degli assassini che li hanno attaccati fino a dove sono arrivato a leggere.

Già, perché sono arrivato al volume 5 di Trigun Maximum, poi ho lasciato perdere. 

Credo che l'unico prodotto che valga la pena riguardo a Trigun sia proprio la prima serie anime, ma basandomi esclusivamente su ricordi frammentari e non avendo mai visto le ultime puntate non posso essere sicuro neanche di quello.

Il Moro