Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di thriller, argomento insolito per questo blog. A me i romanzi thriller di solito non piacciono, mi sembrano tutti uguali. Questi però sono tutti disponibili nella piattaforma Audible di Amazon compresi nell'abbonamento, e dovendo fare un'ora e un quarto di macchina tutti i giorni per lavoro finisco per ascoltare anche cose che di solito non prenderei in considerazione.
Fuori da un evidente destino, di Giorgio Faletti (2006)
Dei pochi thriller che ho letto, Io uccido di Giorgio Faletti è probabilmente il mio preferito. Anche Niente di vero tranne gli occhi non era male, ma inferiore al precedente. Purtroppo , mi dispiace dire che Fuori da un evidente destino è decisamente peggiore del dei primi due.
Siamo all'incirca alla fine degli anni '90, nella riserva navajo. Un uomo trova un antico manufatto indiano, e da quel momento inizia una serie di morti violente e apparentemente inspiegabili.
Di questo libro mi interessava anche il tema, dato che va a toccare alcune credenze indiane, in particolare i kachina che stavano al centro anche del mio romanzo western Chaveyo, e che quindi sono per me argomenti diciamo sensibili. Peccato che di questi argomenti e della vicenda che dovrebbe essere centrale nella storia l'autore non abbia poi molta voglia di parlare, preferendo approfondire i personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda.
Non esagero, anzi forse sono troppo ottimista, dicendo che la vicenda avrebbe potuto essere tranquillamente raccontata in un quarto delle pagine. Il resto è pieno di introspezioni. I personaggi hanno un sacco di vicende alle spalle, roba da telenovela, amore e amici traditi, cose lasciate indietro, insomma un sacco di roba a cui pensare e con cui perdere tempo mentre la storia non va avanti di una virgola. Introspezione, introspezione, introspezione. E magari ancora un po' di introspezione. Poi, oh, muore uno. Sembra quasi che finalmente ci si dia una mossa e invece, introspezione. Che non ne avevamo ancora avuto abbastanza.
Un libro noioso ai limiti dell'insopportabile, che ho finito proprio solo per l'interesse per gli argomenti trattati, che comunque sono trattati talmente poco che è quasi come se non lo fossero. Molto meglio evitare del tutto questo libro e ricordare Giorgio Faletti per le altre cose belle che ha fatto .
Auris e Auris 2, di Sebastian Fitzek
Si tratta di un'operazione a metà strada tra un audiolibro e uno sceneggiato radiofonico: ci sono vari attori per le voci dei personaggi e (limitati) effetti sonori, ma c'è anche un narratore sempre presente. Il risultato è ottimale, gli attori sono bravissimi e perfettamente in parte, il ritmo è incalzante e aiuta ad appassionarsi alla vicenda. E' la vicenda che, eh, boh.
L'ho già detto, a me i thriller sembrano tutti uguali. Qui abbiamo un
assassino geniale, una giornalista che viene presa di mira, e un ex poliziotto
ancora più geniale a cui la giornalista va a parlare in prigione e che dalla
prigione fa i suoi numeri alla Sherlock Holmes, Jodie Foster portrebbe avere
una sensazione di deja vu. E, giusto per non farci mancare nulla, c'è pure un
super hacker in grado di intrufolarsi in qualsiasi sistema informatico, con le
sue magie da hacker che impone le mani sui computer.
La storia
risulta quindi abbastanza già vista, nonostante che io di thriller ne abbia
letti ben pochi, e la maggior ragione d'interesse risulta essere proprio la
struttura da audiolibro/sceneggiato supportata dalla bravura degli attori.
Un
ottimo colpo di scena alla fine del primo libro obbliga ad ascoltare anche il
secondo, tanto se avete Audible è tutto incluso nell'abbonamento.
In effetti il seguito è meglio. In Auris 2 l'intreccio risulta più interessante, perché appunto più intricato (anche se le coincidenze sono a volte un po' troppe) e con una storia che si allontana dal solito cliché dell'assassino pazzo, avvicinandosi di più a un poliziesco con una vera organizzazione criminale come avversario, per quanto lo stile di scrittura rimanga dall parti del thriller con numerose parti di pura tensione.
Anche la struttura degli sceneggiati ricorda i romanzi della serie di Hannibal
Lecter. Nel primo c'è un caso in cui il genio dietro le sbarre ha un ruolo
marginale, nel secondo c'è un altro caso in cui il ruolo del genio malvagio è
più importante ma comunque secondario. I due casi sono separati, ma a unirli
sono i personaggi che indagano sugli stessi, che a loro volta hanno delle
vicende in ballo che devono, evidentemente, trovare una quadra nella terza
puntata, se basterà la terza. Se mai ci sarà, la terza.
Sì, perché
sebbene in Auris 2 venga risolto il caso, rimangono comunque
aperte le trame che connettono la giornalista al genio del male. Bisogna
quindi sperare in un Auris 3, del quale però non si sa nulla. Una
ricerca su internet rivela che da pochissimo è uscito in lingua originale (tedesco), ma per l'italiano è ancora tutto avvolto nella nebbia. Questo significa che quando
eventualmente uscirà non ricorderò più una mazza dei primi due.
Manticora, di Gianpaolo Zarini e Andrea Novelli
Ho ascoltato anche Manticora in forma di audiolibro, prendendolo
dalla piattaforma Audible di Amazon, dove si trova in forma di tre audiolibri
separati, intitolati rispettivamente Damnatio, Morbius e Aeternitas.
La divisione in tre sembra solo il
tipico modo dell'editoria italiana per scucire più soldi ai lettori (su
Audible se non si ha l'abbonamento gli audiolibri si possono comunque
acquistare): i tre volumi infatti sono molto corti, circa 4 ore e mezza l'uno
contro la quindicina di un audiolibro di lunghezza media, e non c'è nessuna
vera separazione tra un libro e l'altro, che ne so, un cliffangher, il
passaggio di un periodo di tempo, niente: è un libro solo che è stato tagliato
in tre.
Va beh, con l'abbonamento comunque costa uguale.
Si tratta di un thriller con elementi fantascientifici. Ma questo libro ha una
particolarità: continua ad aggiungere roba senza mai fermarsi.
Si aprono
in continuazione nuovi snodi narrativi, si inizia a seguire personaggi sempre
nuovi su cui non è detto che poi si ritorni, la storia si riempie di tanti
elementi che a un certo punto ho pensato di cominciare a prendere appunti. Non
l'ho fatto solo perché gli audiolibri li ascolto in macchina e scrivere mentre
si guida non è proprio l'idea dell'anno. Arriviamo quasi a metà libro prima
che la trama si decida a riprendere qualche filone aperto.
E' scritto con uno stile che fa molto noir, che a volte sfocia in un descrizioni piene di aggettivi usati in modo "molto noir" ma un po' troppo lunghe. L'abbondante uso di perifrasi rende difficoltoso seguire la storia anche verso la fine, quando i vari nodi vengono al pettine.
Da non appassionato di thriller, ll libro mi è sembrato alla fine abbastanza interessante, ma niente di davvero eccezionale. Magari gli amati dei thriller potranno apprezzarlo di più.
Brividi e Maiali, di Gianni Gribaudo
Il valore aggiunto (almeno per me) di questo audiolibro è che ambientato in
piemonte, e quindi è pieno di parole ed espressioni piemontesi. Non le ho
capite proprio tutte, si sa che il piemontese cambia da provincia a provincia
e spesso anche da paese, ma quando nella prima frase del libro mi piazzi un
bel "piciu" mi hai già convinto.
La storia viene narrata in prima persona
dal protagonista, che è alter ego dell'autore visto che si chiama nello stesso
modo e fa lo stesso mestiere, il giornalista sportivo presso un piccolo
giornale, che si ritrova a doversi occupare del suo primo caso di cronaca
nera.
Il romanzo ci mette parecchio a ingranare, c'è una lunga e pesante
parte introduttiva e molte divagazioni, e la noia è solo in parte mitigata
dalla verve del protagonista (ma i non piemontesi si perderanno probabilmente
questo aspetto).
Andando avanti però migliora, l'intreccio diventa
più intricato, le indagini più interessanti, i personaggi pittoreschi con cui
il giornalista si trova a interagire, compreso l'amore non corrisposto con la
Maddalena, rendono il tutto più divertente.
Non indispensabile, ma
divertente grazie anche alla bravuta del lettore, Riccardo Forte. Ma credo che
a chi non vive in Piemonte non farà lo stesso effetto.
Il Moro
Altri thriller (o roba con impostazione simile a un thriller) di cui ho parlato sul blog (la maggior parte dei quali ha elementi fantastici, comunque, come d'altronde anche due di quelli trattati qui):
- 12 minutes
- Blast e Il Rapporto di Brodeck, di Manu Larcenet
- Heavy rain
- 20th century boys, di Naoki Urasawa
- L'uomo duplicato, di Josè Saramago
- Enemy, di Denis Villeneuve
- Lifeline, avventura testuale
- Little Falls, avventura testuale
- Prima dell'apocalisse, di Christopher Galt
- Cargo
- 999: 9 hours, 9 persons, 9 doors
- L'elenco telefonico di Atlantide, di Tullio Avoledo
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