martedì 20 ottobre 2020

Zagor Darkwood Novels 5: Harbour Ranch, e l'omosessualità nel far west

Zagor Darkwood Novels 5: Harbour Ranch, e l'omosessualità nel far west

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Niente, dal mio solito edicolante questo numero di Darkwood Novels non è proprio arrivato.
Alla fine sono andato a comprarlo da un'altra parte, quindi il mio articolo a riguardo arriva con un ritardo impressionante... Ma d'altronde, il fatto che ogni argomento che ha più di due giorni sulle spalle in rete sia considerato roba vecchia non mi ha mai toccato più di tanto, quindi chissenefrega. 

Da qui in avanti potrebbe esserci qualche spoiler.

Il tema della storia è quello dell'omosessualità. E qui mi vien da dire, complimenti Zagor, potevi arrivarci prima, ma almeno ci sei arrivato.
Ma su questo c'è prima da fare anche un discorso di target, discorso che potrebbe diventare piuttosto aggrovigliato. Proviamoci lo stesso.

Ai tempi del compianto Nolitta, il target di riferimento di Zagor era piuttosto giovanile. Bambini, intorno ai 10, 12 anni, credo. Devo aver letto da qualche parte una dichiarazione di Nolitta stesso che parlava addirittura di 8 anni.
Al giorno d'oggi leggono Zagor gli stessi che lo leggevano anni fa da bambini. Io credo di essere addirittura un po' sotto la media dell'età dei lettori di Zagor attuali (e non sono proprio di primo pelo), e a parte mio figlio e i figli degli altri lettori non credo che ci siano molti bambini che leggono Zagor. Qui sta il grosso problema di questa saga, quello per cui non invidio minimamente il lavoro di Moreno Burattini. Devi fare un fumetto che non tradisca le sue origini, ma pensarlo per un target che non è più quello delle origini. Se provi a fare qualcosa di più adatto a un pubblico adulto, ecco che ti sommergono di proteste perché Zagor non è più quello di una volta. Se lo mantieni troppo "per bambini", ecco che ti accusano di scrivere storie per bambini.
Ecco, e ora andiamo a impelagarci tantissimo. L'argomento omosessualità. E' giusto trattarlo su un prodotto per bambini? Secondo me sì, ma è il modo in cui farlo che è complicato. Il modo in cui è trattato in Harbour Ranch farebbe probabilmente sorgere un mucchio di domande in dei bambini di otto anni, ma d'altronde rispondere alle domande dei bambini è uno dei compiti dei genitori, e non so dire come avrebbe potuto essere affrontato meglio di così, in questo contesto. E' stato però deciso di affrontare per la prima il tema in Zagor in un albo speciale, in una miniserie dedicata appunto a un pubblico più adulto.
Bisognava parlarne prima? Bisognava farlo sulla serie regolare? Non bisognava parlarne affatto?
Qui ognuno ha le sue opinioni. A me sembra che la scelta dell'editore sia stata abbastanza oculata e la condivido.
Poi ci sarebbe anche un altro discorso, legato all'attuale periodo che stiamo vivendo: il "politically correct" impera nell'industria dell'intrattenimento. Non si può dire a una donna o a qualcuno che non sia un maschio bianco che il suo lavoro fa schifo perché ti accusano di sessismo e/o di razzismo, non importa che il suo lavoro faccia effettivamente schifo. Bisogna per forza inserire in film e produzioni televisive persone appartenenti a minoranze etniche o LGBTQ, e non fargli fare brutta figura. Io non sono un grande fruitore dei film dell'orrore, il nero è ancora sempre il primo a morire?
Si potrebbe andare avanti per molto a parlare di questo argomento. ma il punto a cui volevo arrivare è: in questo clima, una storia che ha come tema l'omosessualità sarà mica stata inserita solo perché va di moda?
Le risposte non le ho, quindi andiamo oltre e cerchiamo di approfondire l'argomento principale: l'omosessualità nel Far West.

Non stiamo parlando del noto Brokeback Mountain, forse l'unico film western a trattare la tematica in maniera chiara e diretta (ho un vago ricordo che ci fosse un indiano omosessuale in Piccolo Grande Uomo, ma era secondario, forse addirittura una parte comica. Chi si ricorda meglio il film mi venga in aiuto). Mi interessa di più la storia "vera".
E' abbastanza complicato trovare informazioni su come veniva vista l'omosessualità nella prima metà del 1800 nel west americano, periodo in cui sono ambientate le storie di Zagor, impossibile in italiano.
Ci proviamo lo stesso. Abbiamo le leggi. 
Fin dal 1600 c'erano nei vari stati americani diverse leggi che riguardavano i diversi atti sessuali. In particolare, la "sodomia" (intesa nella maggior parte dei casi non solo come atto sessuale tra due uomini ma più in generale come sesso anale) veniva punita anche con la morte. In seguito, e così era probabilmente anche ai tempi di Zagor, la sodomia era considerata un crimine in tutti gli stati degli USA, ma le pene andavano dalla reclusione ai lavori forzati.
Solo nel 1962 (pensateci, Zagor veniva già pubblicato da un anno!) lo stato dell'Illinois rimosse la sodomia consensuale dalle sue leggi, anche se rimaneva un crimine "istigare qualcuno alla sodomia". Perché un altro stato lo seguisse ci volle quasi un decennio. Nel 2003 si poteva ancora beccare l'ergastolo in alcuni stati (nel 2003! Praticamente l'altro ieri!), e pensate che in quindici stati ancora adesso sono presenti leggi contro la sodomia consensuale, sebbene siano state poi promulgate leggi successive che riducono le pene. Siamo messi bene, eh? Mi piacerebbe sapere come se la cava in quegli stati l'industria del porno...
Ma rimaniamo nella prima metà del 1800.
Le zone più vicine all'immaginaria posizione di Darkwood delle quali ho trovato notizie sono Virginia e Maryland: sappiamo che in Virginia negli negli anni 30 del 1800 per il reato di sodomia c'erano pene tra l'uno e i dieci anni di reclusione, mentre nel Maryland si parlava di fino a sette anni di lavori forzati, almeno per gli uomini liberi: per gli schiavi la pena era la morte in entrambi gli stati.

Walt Whitman nel 1847. Non ci sono prove certe al riguardo,
ma molti indizi portano a pensare che fosse omosessuale o bisessuale.



Purtroppo dalle leggi risulta abbastanza difficile capire cosa pensasse la gente comune.
Esistono fior di trattati riguardanti l'omosessualità (e gli altri aspetti della sfera LGBTQ) nell'antichità, nel rinascimento, e in epoche più moderne. L'unico trattato di cui sono a conoscenza scritto nel periodo che ci interessa è del 1836, ma è scritto è pubblicato in Svizzera da Heinrich Hössli, considerato il primo attivista per i diritti degli omosessuali. Questo e altri trattati di poco successivi si concentrano tutti su quanto succede in Europa.
Ho trovato comunque tracce di testimonianze sul fatto che nel vecchio west le leggi contro gli atti omosessuali erano poco applicate, o applicate in modo blando. Gli storici ritengono, per esempio, che Friedrich Wilhelm von Steuben, capo di staff dell'armata di George Washington ed ex generale prussiano, fosse apertamente omosessuale (e che per quello non ebbe vita facile nel suo ambiente).
Secondo molti storici, in un ambiente ad alta prevalenza maschile come quello della frontiera, in particolar modo tra i cowboys e nei ranch come quello di cui si tratta in questo numero di Darkwood Novels, che a volte si trovavano a giorni di viaggio dal più vicino centro abitato, la nascita di relazioni tra uomini era più frequente di quanto si è propensi a pensare. In questo caso si trattava il più delle volte di rapporti puramente carnali, dove si sfogavano gli istinti piuttosto che seguire dei sentimenti. E' altamente probabile che la maggior parte di coloro che compivano questi atti non si vedessero come omosessuali (parola che comunque nasce nel 1868, pare che prima si usasse piuttosto "punk" e "matrimonio tra scapoli" per i rapporti omosessuali che andavano oltre la "botta e via").

Zagor Darkwood Novels 5: Harbour Ranch, e l'omosessualità nel far west

Alla luce di questo fatto, possiamo considerare irrealistica la reazione del padre che in questa storia di Zagor scopre che il figlio ha una relazione con uno dei suoi cowboys?
Per quanto l'interrogativo abbia poco senso in una serie che non ha mai preteso di rispettare un realismo storico, possiamo provare lo stesso a rispondere. Probabilmente no, direi.
Innanzitutto la relazione tra i due non è puramente sessuale, si tratta in questo caso di reali sentimenti. Questo probabilmente squalifica i giovani agli occhi degli altri mandriani, che sarebbero forse stati più propensi ad accettare una relazione solo fisica. Calcoliamo anche che quelli che attaccano direttamente il ragazzo, dandogli anche dell'"invertito", sono solo i peggiori elementi agli ordini del padre/padrone.
Ci riesce difficile immaginare che alla base del rifiuto del padre ci siano delle motivazioni religiose, visto che non si fa scrupoli ad ammazzare la gente, a meno che non sia un fanatico. I fanatici fanno cose strane... 
Ma questo non è esplicitato nel testo. Notiamo solo che è un uomo benestante e istruito, mentre quando si parla di omosessualità nel far west in genere ci si riferisce a chi fa lavori umili, quali minatori e mandriani. Uno così potrebbe anche inorridire all'idea che suo figlio, se mi scusate l'espressione, se lo prenda nel didietro da un vaccaro. Quanto all'arrivare a ucciderlo, si è già visto prima che è un violento che maltratta i figli e la moglie...
Questo, dal punto di vista della sceneggiatura, è abbastanza comodo: si può risolvere il problema facendolo pulitamente fuori, tanto è cattivo. Si fosse limitato ad allontanare il cowboy, intervenire per Zagor sarebbe stato decisamente più difficile...

Zagor Darkwood Novels 5: Harbour Ranch, e l'omosessualità nel far west


Ecco, torniamo al fumetto, che abbiamo divagato abbastanza.
Continua a vedersi la scarsa attitudine degli autori di Zagor a destreggiarsi in una storia con questo numero di pagine. Il che è paradossale, perché in alcuni Maxi ci sono storie più brevi che però funzionano meglio. Qui sembra sempre tutto un po' forzato, con avvenimenti che si succedono troppo in fretta e dialoghi surreali che servono a spiegare al lettore rimbambito quello che sta succedendo. 
Questa comunque è una caratteristica di tutta la miniserie, non è che questo numero in tal senso sia peggiore degli altri. Una cosa che invece è davvero peggiore sono i disegni, realizzati da Franco Saudelli. Anche lui arriva da Dylan Dog, non ho quindi idea di come siano i suoi disegni di solito,  ma qui sembra tutto tirato via come se si dovesse finire in fretta, con sfondi spesso assenti e scene notturne identiche a quelle diurne.
E quella del lettore trattato come un rimbambito è purtroppo la mia sensazione per tutta la saga zagoriana: non so se sia per il discorso del target di cui sopra, ma troppo spesso queste storie sembrano scritte per gente che "non ci arriva". In Topolino ci sono spesso e volentieri storie molto più difficili da seguire (ma anche per Topolino c'è un discorso di target abbastanza simile, che magari approfondiremo un'altra volta).


Zagor Darkwood Novels 5: Harbour Ranch, e l'omosessualità nel far west



Si svela anche l'identità del narratore misterioso: anche se il suo nome non viene detto, si vede in faccia e ci sono indizi numerosi e puntuali che portano a identificarla nella figlia di Brezza di Luna, che era già stata indicata da qualcuno come soluzione del mistero addirittura ai tempi del secondo numero, ad esempio da Mauro Corti, amministratore del gruppo Facebook "Mike Gordon alias SUPERMIKE".
Se come me avete esclamato "e chi cavolo è Brezza di Luna?", sappiate che è la protagonista di una delle storie del Maxi Zagor n. 31. Ammetto che non me la ricordavo assolutamente, se non l'avessi letto su Facebook avrei ancora i punti interrogativi che mi ballano sopra la testa. Secondo me sarebbe stato più interessante utilizzare un personaggio più incisivo e maggiormente presente nella saga Zagoriana, ma è presumibile che l'identità del personaggio avrà un peso nella storia del prossimo numero, che dovrebbe essere l'ultimo.

Il Moro.

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Tutti i miei articoli su Zagor

Il Moro.

9 commenti:

  1. C'è un comblotto in atto e il tuo edicolante è vittima di chi non voleva che si leggesse questa storia!!! ^_^
    Non me l'aspettavo una storia di omosessualità dichiarata, a casa Bonelli: ricordo ancora Legs e May che si fingevano "compagne di stanza" :-D
    Non ho figli ma sposo la tua tesi: piuttosto che sentirne parlare da qualche beota con toni da barzelletta, è meglio affrontare l'argomento con naturalezza e positività.
    Purtroppo è sempre più pressante il fenomeno che citi. Proprio l'altro giorno ho avuto la dolorosa esperienza di vedere "Enola Holmes": come si può fare una serie ambientata nella ricca borghesia britannica di inizio Novecento... inserendo però tutte le minoranze socio-politiche di oggi? Lo si fa e basta, senza manco arrossire dalla vergogna. Così il collegio in cui entra Enola sembra la Federazione di "Star Trek VI" per il numero di razze presenti. Quindi c'erano nobili neri, indiani e asiatici? E TUTTE le donne sono indipendenti, che il matrimonio era un'usanza sconosciuta, sono vivono tutte senza maschi oppressori e insegnano arti marziali... Mi aspettavo di vedere Lady Gaga nel ruolo della Regina e poi il circo era completo :-D
    La situazione è grave, bisogna inserire così tanti rappresentanti di gruppi d'influenza che ogni stile narrativo crolla, e si arriva al tizio su sedia a rotelle sull'Enterprise: com'è possibile che un'astronave accetti un disabile, me lo spiegate? :-P

    Rivisto in tempi recenti "Ognuno per sé" (1968), è davvero impossibile non vedere un rapporto di coppia tra i personaggi di George Hilton e Kinski, ma ho pensato d'essere maligno. Boh. Poi becco un'intervista recente a Hilton dove lo dice chiaro e tondo, erano due personaggi scritti per formare una coppia. Ma in fondo era il '68, era il tempo suo!
    E per finire, dopo 70 anni passati insieme tra le fratte, a me Tex e Carson mica me la raccontano giusta! :-D :-D :-D

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    1. D'altronde dopo Lilith Tex non ha mai voluto nessun'altra "donna", no? 😉🤣
      Non si può cercare di portare la sensibilità moderna in storie ambientate in tempi diversi. Non si può e basta, il risultato non può che essere una Corazzata Potemkin.
      Ho sentito parlare del disabile in star trek, ma deve ancora comparire o è già comparso? non me lo ricordo. Io non ho niente contro l'introduzione dei disabili in Star Trek, se la cosa è fatta bene. Geordi la Forge era ben cieco, ma aveva degli impianti che gli permettevano di vederci benissimo, con anche dei bei bonus. In Star Trek uno che non riesce a camminare non dovrebbe avere una sedia a rotelle, piuttosto una specie di cuscino antigravitazionale, delle gambe olografiche o roba del genere.

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  2. Si vede in una scena di "Star Trek: Discovery", meglio noto come "Il Viaggio spaziale delle pari opportunità": la serie è così ossessionata dal rappresentare ogni minoranza etnica e comunità socio-politica con influenza sul voto che poi non c'era più spazio per una trama.
    "Enola Holmes" è l'apoteosi del falso storico a fin di bene: una piaga terribile che si allarga a vista d'occhio. Curiosamente in Asia gli occidentali non hanno diritto ad alcun revisionismo storico, e sono sempre cattivi, infami e fanno le boccacce, sia nei film in costume che in quelli attuali :-D

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    1. Perché gli americani devono vendere i film anche sul mercato cinese, ma si vede che ai cinesi non interessa più di tanto ammiccare al pubblico americano... 😁

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  3. erto, anche per Topolino c'è la stessa faccenda del target ma secondo me lì sono più fortunati: è letto dai fans storici adulti e dai bambini. Mentre Zagor temo che se lo filino solo i fans storici.
    Quanto alla questione: complimenti per la ricerca socio-culturale e legislativa dei tempi. Un argomento praticamente sconosciuto e anche affascinante.
    Sulla questione: Ken Parker ci era arrivato anni e anni fa, in una storia molto cruda e vera.
    Immagino che non sia semplice, comunque, gestire il tutto...

    Moz-

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    1. Siamo sempre lì: Ken Parker era destinato a un pubblico diverso.
      Topolino ha il vantaggio di avere diverse storie ogni numero, così ce n'è qualcuna più "bambinesca" e qualcuna più "adulta". Se ci fai caso, la stragrande maggioranza delle storie in più puntate hanno un target decisamente superiore come età rispetto alle altre, sia come tematiche trattate, sia come background culturale che bisogna avere per comprenderle. Ho provato a leggere una storia di Casty a mio figlio cinquenne, ma ogni tre vignette dovevo fermarmi per spiegargli di cosa stavano parlando i personaggi. Con Zagor questo non succede. PEr questo, penso che Zagor sia effettivamente adatto a un pubblico giovane... ma il pubblico giovane non lo sa.

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    2. Ahahah, esatto.
      Ma perché pensi che i giovani non lo sappiano? Semplice: non sono fumetti per loro, sembrano ancora vintage.
      Tex viene leggiucchiato, idem Diabolik, che sono quel vintage come Topolino che attira sempre perché generazionale.

      Moz-

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  4. Sono contento esistano ancora giovani che sappiano cosa sia un fumetto. Tutti i miei colleghi hanno uno o due figli, tutti si lamentano che al di là di YouTube e watsapp non riescono a far fissare la loro attenzione su niente. Libri e fumetti non li guardano neppure sotto tortura, e solamente i più intellettuali arrivano ai videogiochi: la maggior parte vegeta davanti ad uno schermo di 5 o 10 pollici a fissare forme e colori in movimento. (E' anche vero che se hai genitori vegetali difficilmente riceverai stimoli giusti!)

    Il figlio di un'amica è malato perso di Star Wars, gli ho fatto conoscere Clone Wars e Mandalorian ed è impazzito, sa a memoria ogni fotogramma, allora io - ingenuo e boccalone - ho pensato di "sfamare" la sua voglia di Star Wars passandogli qualche fumetto, visto che ne esistono a miliardi e potrebbe passare il resto della sua vita a leggere storie di un universo che ama: se gli avessi passato un cervo morto segato in due gli avrebbe fatto più piacere. Lo schifo con cui ha reagito di fronte ai fumetti di Star Wars mi fa chiedere: che faceva se gli passavo i libri di Star Wars? :-D
    Spero di cuore che almeno i vecchi lettori riescano a contagiare i figli, già solo per mera imitazione, perché tempo un paio di generazioni e non esisterà neanche più l'alfabeto italiano, visto che non leggerà più nessuno qui da noi.

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    1. Il quadro da te dipinto è desolante ma purtroppo veritiero...

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