Torno nei panni del supereroe alcolico per questo nuovo giro di post della Geek League, dedicato ovviamente ad Halloween.
Ognuno dei membri della lega della nerdaggine parlerà di un diverso argomento o prodotto "horror".
Per l'occasione, io ho deciso di tirare fuori dal cassetto la cartuccia di Clock Tower, dargli una soffiata e inserirla nell'apposita feritoia!
Non sono poi molte le avventure grafiche punta-e-clicca di genere horror. Negli ultimi tempi ne sono uscite un po' dalla scena indipendente, ma nel 1995 il dominio era ancora in mano alla LucasArts e la tendenza era dettata dal tenore umoristico della maggior parte dei suoi giochi. Nello stesso anno è uscito I have no mouth and i must scream, che però è ibridato con la fantascienza, Sanitarium è del 1998 ma è più un thriller psicologico. Qualcosa mi sfuggirà sicuramente, ma al momento Clock Tower, del 1995, è il più antico punta e clicca puramente horror che mi venga in mente (sentitevi liberi di smentirmi).
Numerosi sono i punti di contatto con alcuni film di Dario Argento, in particolare Phenomena, con qualche elemento anche da Profondo Rosso e Suspiria. La protagonista poi si chiama Jennifer come quella di Phenomena e le somiglia anche fisicamente, e anche le musiche sapranno sicuramente di "già sentito" per i conoscitori dei film.
La trama vede un gruppo di ragazze quattordicenni di un orfanatrofio norvegese che vengono adottate da un ricco che vive come un recluso in una magione isolata, magione nella quale le ragazze vengono portate all'inizio del gioco. Poco dopo le altre ragazze scompaiono tutte, e la nostra Jennifer viene lasciata da sola ad affrontare la casa e i suoi orrori.
Il gameplay è quello di un classico punta e clicca bidimensionale, con interfaccia semplificata per poter essere usata con il joypad: basta passare vicino a un punto di interesse col cursore e questo vi verrà attirato sopra. Per il Super Nintendo fu prodotto anche un mouse, ma curiosamente questo gioco non lo supporta. Tenendo premuto il tasto A si naviga nell'inventario, che comunque non arriverà mai a contenere più di una mezza dozzina di oggetti, e le chiavi vengono usate in automatico.
Jennifer non possiede armi, può solo scappare quando incontra quello che in effetti è l'unico vero e proprio "nemico" del gioco, il nanetto armato di enormi formici di nome Bobby che si vede nella copertina.
Se non riusciamo a nasconderci da qualche parte e Bobby ci raggiunge, bisogna premere ripetutamente il tasto B per liberarsi. In quel caso, più il panico è alto più e probabile che sia lui a vincere e noi a venire trasformati in sashimi.
Il panico aumenta in alcuni momenti di puro "scare jump" che il gioco ci butta addosso qua e là, e se il panico è già alto possiamo anche lasciarci le penne, oppure semplicemente correndo. Però, visto quanto è dannatamente lenta Jennifer a muoversi quando cammina, credetemi che correrete lo stesso.
Bobby può saltare fuori entrando in determinate stanze o compiendo determinate azioni. La sua apparizione però non è certa, c'è un sistema di probabilità che rende ogni partita leggermente diversa dall'altra. Altri elementi casuali sono la disposizione di alcune stanze e oggetti.
Il gioco è stato convertito per Windows 95, Playstation, WonderSwan e Virtual Console. In particolare la versione Playstation ha una grafica leggermente migliorata, alcune sequenze inedite e due filmati in FMV in più. Però la versione Super Nintendo è l'unica ad avere una traduzione amatoriale in Italiano (il gioco non è mai uscito ufficialmente dal Giappone).
Attenzione: il gioco che per SNES si intitola Clock Tower nella versione PSX si intitola invece Clock Tower - The first fear, che poi è il nome originale giapponese anche della versione SNES. Quello che in occidente è uscito come Clock Tower per PSX è in realtà Clock Tower 2. Giusto per non confondere le idee.
La versione PSX era accompagnata anche da un manga con un breve prequel della storia, e un altro breve manga accompagnava la guida strategica, ma nessuno dei due aggiunge niente di importante alla trama del gioco.
Ci sono nove finali, che cambiano sia in base alle scelte del giocatore che ad elementi casuali.
Di questi, solo dal secondo al quarto in ordine dal migliore al peggiore sono compatibili con il secondo capitolo.
Il gioco riesce, nonostante l'età e la grafica bidimensionale, e anche il tipo di gioco che non è il primo che viene in mente quando si pensa a un videogame horror, a creare un certo senso di inquietudine, e a far fare dei bei salti sulla sedia. La trama si sviluppa in modo intrigante e fa venire voglia di continuare, e anche di rigiocare per vedere un altro dei finali disponibili.
Un piccolo classico poco conosciuto ma interessante, e che ha fatto scuola, visto il notevole numero di punta e clicca horror usciti nella scena indipendente negli ultimi anni.
Curiosità: tra le traduzioni amatoriali disponibili ce n'è anche una che trasforma il gioco in una commedia!
Ed ecco anche gli articoli dei miei colleghi supereroi:
Il Birraio
Io facevo i salti con Quake, quindi non oso neanche pensare quanto mi sarei spaventato con questo :D Non lo conoscevo, da quello che vedo avevano fatto un buon lavoro anche con la grafica
RispondiEliminaLA grafica è buona per essere un super nintendo, certo che un gioco come Quake in prospettiva ha maggiori probabilità di riuscire a fare paura... 😁
EliminaHo conosciuto la saga col terzo capitolo ma non ci ho mai giocato. Non ricordavo fosse un'avventura grafica, credevo fosse più un survival horror.
RispondiEliminaForti le apparizioni causali del nanetto, la faccenda del stare sempre su chi va là è stato il successo del primo Dead Space.
Non oso immaginare la traduzione amatoriale da commedia 😅
non l'ho provata perché l'ho scoperta che l'avevo appena finito e non avevo voglia di ricominciarlo... ma ora potrei anche farlo!
EliminaNon conoscevo, comunque interessante questa cosa di Jennifer ed Argento ;)
RispondiEliminap.s. Bellissimo il banner :)
non voglio prendermi troppi meriti, l'immagine di sfondo viene da una semplice ricerca su google di immagini libere da copyright... Io ci ho messo solo le scritte!
EliminaPensavo fosse una serie su Playstation 2!
RispondiEliminaSembra carino e incazzogeno, mezzo avventura grafica e mezzo survival horror. La grafica è davvero buona, basta persino meno, per creare inquietudine e atmosfera (se non vera paura) - vedi The Last Door.
Mi piacerebbe provare questo Clock Tower :)
The last door non lo conosco, mi informerò.
Eliminainquietare con un Super Nintendo non è facile...
RispondiEliminaAhaha mitico, il fatto che sia uscito su Nintendo, coi giappi fissati per Argento, è un caso?
RispondiEliminaNon lo conoscevo, però geniale il semaforo per lo stato d'animo!! :D
Moz-
Di solito si da la paternità dell'indicatore di "sanità mentale" a Eternal Darkness - Sanity's requiem per Gamecube che è un bel po' successivo a questo (e che lo utilizzava in un modo tutt'ora ineguagliato). Non so se sia davvero questo il primo gioco con un indicatore dello stato d'animo (c'è qualcosa di simile anche all'interno di I have no mouth and i must scream dello stesso anno, citato anche nell'articolo), di sicuro è un'idea che ha fatto presa.
EliminaMai sentito nominare prima, onestamente non ho mai giocato ad un punta e clicca
RispondiEliminaNEANCHE UNO?!? Beh, dai, almeno Monkey Island va provato... 😁
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