giovedì 20 agosto 2020

Di punto in nero - speciale 130 anni di H.P. Lovecraft. I videogiochi lovecraftiani

videogiochi di Lovecraft


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Per questa settimana salta l'appuntamento con la classifica dei migliori picchiaduro a scorrimento, visto che ricorre oggi un anniversario particolare.

Inizio questa nuova avventura come facente parte del collettivo di blogger Di punto in nero, che si propone di riunire le teste dei migliori blogger dell'universo per sviscerare di volta in volta un argomento analizzandone molti aspetti diversi, da punti di vista diversi.
Per il primo articolo collettivo abbiamo scelto un tema di grande importanza per tutti gli amanti del fantastico: il 130o anniversario della morte di Howard Phillips Lovecraft.
Un argomento come potete immaginare vastissimo, e che può essere affrontato solo da un collettivo dei migliori!

In particolare, io ho deciso di fare un excursus sui videogiochi che sono stati dedicati nel corso dei decenni alle opere dello scrittore.

In alcune sue lettere Lovecraft affermava di odiare i giochi. In particolare scriveva (tradotto grossolanamente da me):

...Tutte queste cose sono, nelle loro forme superiori, semplicemente sottoprodotti dell'eccessiva intellettualità, che non ho l'onore di possedere. Nelle loro forme inferiori sono ovviamente semplicemente vie di fuga per persone con una prospettiva troppo scarsamente proporzionata e correlata per distinguere tra il frivolo e il pertinente. . . (Lettera a James F. Morton, febbraio 1932)

. . . Mi sento abbastanza giustificato nel ritenere che i giochi e gli sport non debbano essere classificati tra i principali fenomeni della vita. (lettera a Robert E. Howard, ottobre 1932)

Ciò non ha impedito il proliferare di opere ludiche ispirate ai suoi scritti, vedi ad esempio il famosissimo gioco di ruolo Call of Cthulhu o l'altrettanto famoso gioco da tavolo Arkham Horror. Qui però vogliamo concentrarci sui videogiochi, ed è quello che faremo.

E' praticamente impossibile elencare tutti i videogiochi che prevedono atmosfere lovecraftiane o citazioni delle opere di Lovecraft: le sue opere sono così famose e seminali che vengono citate in continuazione (senza contare che ora sono di pubblico domino), e farne un elenco sarebbe improponibile. Mi limiterò a citare quelli che ritengo più importanti.
Possiamo dire che ci sono due modi in cui le opere di Lovecraft vengono citate nei videogames che non sono direttamente tratti dai suoi scritti. Il primo è quello più banale, che si traduce in apparizioni di creature cthuloidi o più raramente di altre creature del pantheon lovecraftiano, come boss o come generiche apparizioni, oppure nell'utilizzo di tomi magici nominati Necronomicon, di città chiamate Arkham, cose di questo genere.
Più interessante è il secondo metodo, cioè quello di cercare di ricreare le atmosfere lovecraftiane e utilizzarne le tematiche. Non si parla quindi solo di infilare a calci nel gioco divinità tentacolari o nebbiose città di pescatori, ma di andare a scavare nell'animo umano, nell'orrore della malattia mentale, nel disagio di persone che si sentono aliene quanto i mostri che venerano. Per ottenere questo, non basta piazzare lì un mostro con la faccia da polpo da abbattere a forza di fucilate.

Questo riesce bene ad esempio a giochi come il recente Bloodborne (2015), che riprende molte delle tematiche care a Lovecraft, quali cittadine nebbiose infestate da inquietanti, antichissime presenze malevole, che spesso generano sette di adoratori che si impegnano in riti blasfemi, e in particolare il concetto dell'"orrore cosmico". Ma c'è anche lo stile narrativo, confuso e a volte addirittura inaffidabile, come nei racconti di Lovecraft dove la narrazione è affidata al diario del protagonista, nel quale non possiamo sapere quanta verità abbia effettivamente riversato. E c'è la morte sempre dietro l'angolo, che fa sposare alla perfezione il gameplay souls-like del gioco con il tema degli orrori invincibili lovecraftiani, contro i quali i piccoli esseri umani non possono fare nulla. E poi il tema dell'insignificanza del genere umano di fronte ai "veri" padroni della terra. Inoltre, avanzando nel gioco il protagonista può rimanere sempre più preda della "follia" fino a perdersi in un mondo di sogno. Protagonista che appare anche non del tutto indifferente al fascino malato delle creature che combatte.
Di seguito un video di gameplay.




Un po' più indietro, per parlare di Amnesia: The Dark Descent (2010). Anche qui gli autori si sono dichiaratamente ispirati alle opere di Lovecraft, in particolare al racconto intitolato L'estraneo, ma molti recensori hanno trovato echi di I ratti nei muri e altri racconti. In questo gioco il protagonista si sveglia privo di memoria in un castello sconosciuto, e sa che c'è "qualcosa" che gli da la caccia. Deve quindi iniziare ad esplorare questo castello, se non per trovare la spiegazione a quanto gli sta succedendo, almeno l'uscita. Non disponiamo di armi né abbiamo alcun modo per combattere: l'unico modo per salvare la pelle è nasconderci non appena abbiamo sentore che la creatura si sta avvicinando. E qui abbiamo l'aspetto più lovecraftiano del gioco: un indicatore della sanità mentale, che andrà peggiorando ogni qual volta la creatura, o le creature, si avvicineranno al nostro nascondiglio, fino a portarci alla follia (e al conseguente game over) senza nemmeno bisogno di trovarci.




Meno famoso ma meritevole di attenzione per la sua qualità intrinseca, Eternal Darkness: Sanity Requiem, del 2002 per Nintendo Gamecube. La storia è ispirata in modo generico agli scritti di Lovecraft e Poe, e il maestro di Providence viene citato più volte. Il gioco consiste di diversi episodi ambientati in diverse epoche storiche, nelle quali i protagonisti dovranno sfidare cultisti e varie incarnazioni degli Antichi.
E' stato il primo gioco a introdurre l'indicatore della sanità mentale, che in questo caso può causare molti effetti diversi, alcuni che giocano anche sulla percezione del giocatore stesso, come mostrandogli uno schermo nero come se si fosse spento il monitor, o dichiarando di aver cancellato i salvataggi.
Il gioco è un survival horror nella struttura, ma è privo di "jump scare", preferendo l'inquietudine allo spavento, contando sulla narrativa più che su effetti visivi per mettere di fronte il giocatore alla fragilità della mente umana.




Ancora più indietro, con un gioco che ha fatto la storia dei videogames: la celeberrima saga di Silent Hill (iniziata nel 1999) della quale sono tutt'ora convinto che il secondo episodio sia da mettere tra i dieci videogame più belli di sempre.
Niente mostri tentacoluti qui, ma abbiamo comunque una cittadina immersa nella nebbia, i cui inospitali abitanti indulgono in un culto malato, dedicato a una divinità oscura che ha promesso loro una "purificazione" del mondo. Il protagonista si muove quindi tra questi piani dimensionali paralleli, uno "solo" spaventoso, l'altro completamente distorto, tra orrori a cui è impossibile dare un nome, e costantemente alle prese con il dubbio di stare perdendo, o di aver perso da tempo, la propria sanità mentale. Anche qui le armi di cui il protagonista dispone saranno sempre scarsamente efficaci, spingendoci piuttosto a preferire la fuga all'affrontare una qualsiasi minaccia. Anche qui, i cultisti vengono puniti in modo orribile, per non essere stati in grado di capire a cosa davvero stavano dando la loro adorazione.




Per la sua importanza storica va poi citato Alone in the dark (il primo episodio è del 1992), che ha il pregio di essere uno dei primissimi esempi del genere "survival horror" che ha fatto la fortuna di giochi come Resident Evil e del già citato Silent Hill, oltre a decine di altri. Il primo gioco, in particolare, è pesantemente ispirato alle opere di Lovecraft, citato più volte nel gioco e anche nei ringraziamenti. Un investigatore si reca nella casa di un artista suicida per indagare, trovandosi di fronte a misteri occulti che prevedono un culto volto a far risorgere un'antica divinità, e trovarsi così a discendere pian piano nella follia che ha pervaso il proprietario della casa, attraverso documenti e appunti che trova in giro.




Ma se volessimo invece parlare di videogiochi tratti direttamente dalle opere di Lovecraft, e non che si limitano a riprenderne tematiche e atmosfere?
Facciamolo, ma stavolta, giusto per confondere un po' le idee ai miei piccoli cultisti e fargli scendere un gradino o due verso la follia, iniziamo dall'inizio invece che dalla fine.


1989: The hound of Shadow sviluppato da Eldritch Games.
Si tratta di un'avventura testuale con elementi grafici, vagamente basata sulle opere di Lovecraft con aggiunta di altri elementi, come la presenza di Elisabeth Bathory. Ha un particolare sistema di abilità in stile GDR, inusuale per un'avventura testuale.




1993: Call of Cthulhu: Shadow of the Comet, sviluppato da Infogrames.
Si tratta di un'avventura grafica punta e clicca, con elementi da L'orrore di Dunwich La maschera di Innsmouth. Il protagonista nel 1910 si reca in un villaggio del New England per osservare il passaggio della cometa di Halley, scoprendo che un'operazione simile era già stata fatta da un suo collega durante il precedente passaggio della cometa. Costui aveva scoperto che al verificarsi di certe condizioni durante il passaggio della cometa si potevano osservare fenomeni astronomici altrimenti invisibili, ma poi era impazzito. Incuriosito dalla vicenda il protagonista inizia a fare ulteriori indagini, ma si trova a scontrarsi con una setta di adoratori di Cthulhu.




1994: Necronomicon, sviluppato da Fairytale Hardcover.
Una sorta di visual novel giapponese con parti da punta e clicca, senza puzzle e disegnata in stile manga, con elementi vagamente erotici.
La trama vede un giornalista che si reca ad Arkham per indagare sulle voci che parlano di una donna che ha partorito un demone. Saltano poi fuori antiche rovine, personaggi misteriosi, culti sotterranei, e tutto il repertorio.




1995: Call of Cthulhu: Prisoner of Ice, sviluppato da Infogrames.
E' il seguito di Call of Cthulhu: Shadow of the Comet, ma non ne riprende direttamente le vicende, anche se a un certo punto si incontra il protagonista del primo gioco. E' ispirato a Le montagne della follia, ed è anch'esso un'avventura grafica punta e clicca.
La storia si svolge durante la seconda guerra mondiale, il protagonista è un militare a bordo di un un sottomarino statunitense che viene inviato in Antartide per aiutare un norvegese fuggito da una base nazista in quell'area. Insieme a lui vengono caricate anche due casse di materiale secretato.
Questa viene in generale considerata tra le migliori avventure grafiche tratte da opere di Lovecraft.




1995: Innsmouth no Yakata, sviluppato da BeTop e pubblicato in Giappone per il Virtual Boy.
Si tratta di un horror in prima persona (finalmente qualcosa di diverso da un'avventura grafica) basato molto vagamente su La maschera di Innsmouth, più che altro per la presenza di uomini pesce che infestano i labirintici corridoi della casa dalla quale dobbiamo trovare l'uscita.




 1996: Digital Pinball: Necronomicon, sviluppato da KAZe.
Come dice il nome, si tratta di un videogioco di flipper che mette a disposizione tre tavoli: “Arkham”, “Cult of the Bloody Tongue”, e “Dreamlands”. Giù il cappello di fronte alla colonna sonora dell'introduzione e dell'epilogo, composta nientemeno che da John Petrucci, chitarrista dei Dream Theater.




1998: Cthulhu MUD.
Si tratta di un gioco di ruolo online (Multi User Dungeon), aperto quindi alla partecipazione contemporanea di un gran numero di giocatori, con interfaccia totalmente testuale, ed è noto per essere uno dei migliori e più longevi MUD esistenti. All'inizio del gioco si può scegliere la propria razza (umani, zoog, deep-one, mi-go, Yithiniani), per poi aggirarsi a piacere nel mondo di gioco, parlando con gli altri giocatori, esplorando le aree a disposizione o accettando missioni.




1998: Anchorhead, sviluppato da Michael S. Gentry.
Un'avventura testuale che mette insieme diversi elementi lovecraftiani. La storia riguarda una coppia che eredita un'antica magione di famiglia. Indagando sul passato dei loro avi, scoprono una cospirazione atta a risvegliare uno dei Grandi Antichi. L'autore ha preso elementi da La Maschera di Innsmouth, L'orrore di Dunwich, La musica di Erich Zhann e Il festival.
Il gioco ha vinto diversi premi.




2000: Necronomicon: The Dawning of Darkness, sviluppato da Cryo Interactive Entertainment.
Un'altra avventura grafica, ispirata al racconto Il caso di Charles Dexter Ward. La trama vede un giovane dell'alta borghesia che si vede consegnare da un amico un ciondolo, con la preghiera di non mostrarlo a nessuno. Il giovane inizierà così a indagare sull'evidente follia del suo amico, e per farlo dovrà interrogare gli abitanti della sua cittadina di provenienza e riuscire a decifrare antiche formule esoteriche per comunicare con i morti...
E' conosciuto anche con il titolo Necronomicon: The Gateway to Beyond.




2003: Saya no uta, sviluppato da Nitropolus
Visual novel giapponese ispirata in parte al racconto La chiave d'argento. In realtà io ci vedo molto di più di L'occhio del purgatorio di Jacques Spitz, ma è così malato che mi va di citarlo lo stesso.
La trama parla di un ragazzo che, dopo un incidente, viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico al cervello. Questo però ha uno strascico e lo lascia in un perenne stato allucinatorio in cui ogni superficie gli appare fatta di carne e grondante sangue, e ogni persona gli appare come un mostro. L'unica eccezione è una ragazza, che convince ad andare a vivere con lui. Chiaramente anche la ragazza in questione nasconde un segreto...




2003: Demonbane, sviluppato da Nitropolus
E' una serie di visual novel costituita da cinque episodi. Dalla serie sono derivati poi una serie di light novel, un OAV, un manga e un anime.
La trama è abbastanza complessa, ma possiamo riassumerla così: creature dei miti di Cthulhu contro robottoni. Yeah.




2005: Lovecraft Country: Arkham by night, sviluppato da Skotos.
Un altro MUD testuale basato sulle opere di Lovecraft. Ammetto di non aver trovato né video né immagini, per cui presumo che al momento sia chiuso.


2005: Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth, sviluppato da Bethesda.
La trama del gioco è un mix di diversi racconti, quali  Il richiamo di Cthulhu, Alle montagne della follia, La Maschera di Innsmouth, Dagon, L'ombra venuta dal tempo e altri.
Si tratta di un gioco d'azione in prima persona, in cui a una prima parte più investigativa ne segue una seconda molto più action, fino a diventare un vero e proprio sparatutto. Anche qui abbiamo un indicatore della follia che, se non curata, può provocare allucinazioni o vertigini.
La trama e la sensazione di vera paura mista a inquietudine che il gioco è in grado di suscitare spingono molti fan a inserire questo gioco tra i migliori ispirati direttamente alle opere di Lovecraft.




2006: Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità, sviluppato da Frogwares.
Come si può immaginare dal titolo si tratta di uno di quei "pastiche" di cui Sherlock Holmes è stato innumerevoli volte protagonista in letteratura, ed evidentemente anche in ambito videoludico. In questo caso, Holmes si trova ad affrontare una setta di cultisti dediti al culto di Cthulhu.
Il gioco è, ancora una volta, un'avventura grafica, stavolta in prima persona.




2008: Necronomicon, sviluppato da Games Of Cthulhu.
Un gioco di carte in cui bisogna battersi con le creature di Lovecraft. Ha avuto anche una seconda edizione aggiornata, chiamata The Necronomicon: Book of Dead Names.




2008: la TIGSource, una community di sviluppatori indipendenti, indice ogni tanto una competizione per creare dei videogiochi in un periodo di  tempo molto limitato. Nel 2008 il tema scelto sono state le opere di Lovecraft, il che ha portato alla nascita di una notevole quantità di "giochini" lovecraftiani, tutti ampiamente dimenticabili.


2010: The Necronomicon, sviluppato da Lucidsphere Media.
Un altro gioco di carte, nel quale affrontiamo le creature che vogliono entrare nel nostro mondo per distruggerlo.




2010: Cthulhu Saves the World, sviluppato da Zeboyd Games.
Questo bizzarro gioco riprende lo stile dei JRPG a 8 bit, in stile Final Fantasy per intenderci, e la narrazione è decisamente di tipo umoristico quando non addirittura demenziale, con Cthulhu che risveglia dal suo sonno per dominare il mondo, e si ritrova privato dei suoi poteri da un misterioso stregone incappucciato. Il Narratore quindi lo informa che per riottenere i suoi poteri deve diventare un Vero Eroe, quindi deve mettersi in viaggio per salvare il mondo che intendeva distruggere.




2011: Mystery Stories: Mountains of Madness, sviluppato da Big Fish Games.
Un'altra avventura grafica punta e clicca, basata su Le montagne della follia. Anche questa è considerata tra le migliori delle avventure tratte da opere lovecraftiane




2012: Call of Cthulhu: The Wasted Land, sviluppato da Red Wasp Design.
Si tratta di uno strategico a turni basato sul gioco di ruolo cartaceo Call of Cthulhu, nel quale possiamo controllare un team di soldati e investigatori dell'occulto intenti a combattere scienziati tedeschi durante la prima guerra mondiale, che stanno usando le conoscenze di Herbert West per creare un esercito di non morti.




2012: Dark Mysteries: The Soul Keeper, sviluppato da Cerasus Media e Big Fish Games.
L'ennesima avventura grafica punta e clicca. E' basata solo vagamente sul racconto Il caso di Charles Dexter Ward, ma la trama risulta comunque interessante.




2012: Haunted Hotel: Charles Dexter Ward, sviluppato da Specialbit Studio.
Ancora un'avventura punta e clicca, la seconda di seguito ispirata a Charles Dexter Ward, nello stesso anno. In questo caso, però, la protagonista è la sorella gemella di Charles, in cerca del fratello. Il gioco fa parte della collana Haunted Hotel, che conta una ventina di giochi, tutti ovviamente ambientati all'interno di alberghi infestati.




2013: Elder Sign: Omens, sviluppato da Fantasy Flight Games.
Riproduce le meccaniche del gioco da tavolo Elder Sign, nel quale interpretiamo degli investigatori intenti a impedire il ritorno degli Antichi.




2013: Magrunner: Dark Pulse, sviluppato da 3 AM Games e Focus Home Interactive.
Si tratta di un puzzle game con visuale in terza persona, nel quale il protagonista ha un'arma con cui può modificare il campo magnetico degli oggetti. Il setting mischia elementi cyberpunk ai miti di Cthulhu: qualcosa negli esperimenti con il magnetismo di questa multinazionale sembra aver aperto un varco con una dimensione onirica nella quale vivono creature come Cthulhu e altre. Mischiare cyberpunk con Cthulhu sembra interessante, ma purtroppo l'influenza delle opere di Lovecraft sembra essere solo estetica.




2014: The Moaning Words, sviluppato da byook per IOS.
Combina un gioco di carte collezionabili, una storia a bivi ed enigmi illustrati. La trama, scritta dal noto autore di fantascienza Alan Dean Foster, tratta dei soliti investigatori dell'occulto alle prese con i miti di Cthulhu.




2015: Sons of Uruzime , sviluppato da Tin Man Games.
Si tratta di un librogame elettronico, dove interpretiamo un professore della Miskatonic University intento a indagare sulla scomparsa di uno dei suoi allievi.




2016: Cthulhu Realms, sviluppato da White Wizard Games.
Videogioco basato sul gioco di carte collezionabili con lo stesso nome. Una specie di Magic con le creature di Lovecraft. Si può giocare da soli o contro avversari online.




2017: Conarium, sviluppato da Zoetrope Interactive.
Il gioco è ispirato a Le montagne della follia, del quale si prefigura come un sequel ambientato negli anni '50. Si tratta di un'avventura grafica in prima persona.




2018: Lovecraft Quest - A Comix Game, sviluppato da Ogurec.
Si tratta di una sorta di librogame elettronico con enigmi di logica. La storia è narrata attraverso belle vignette in stile fumettistico, e le trappole nelle sezioni di esplorazione sono generate proceduralmente, così che non possiamo nemmeno contare sulla memoria in caso dobbiamo riaffrontare il livello. E' noto anche come Lovecraft Quest: Cthulhu Rising.




2018: Omen Exitio: Plague, sviluppato da Tiny Bull studios.
Un altro librogame elettronico. La trama riguarda un uomo del XIX secolo che si arruola nell'esercito per trovare nella guerra la pace dell'animo, dopo la morte della moglie. Durante una missione in Africa si troverà ad avere contatti con cultisti e divinità oscure, e dovrà contrastare il diffondersi nel mondo di una terribile pestilenza.
Il gioco è disponibile su Steam anche in italiano (lo studio di produzione è di Torino).




2018: Cthulhu Chronicles, sviluppato da Chaosium, inc.
Un'avventura testuale a bivi per dispositivi mobili, basata sul gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu. Mette a disposizione diversi investigatori tra cui scegliere, ognuno con una sua storia.




2018: Tesla vs Lovecraft,
Il plot è piuttosto demenziale: Lovecraft è ossessionato dal timore che gli esperimenti di Tesla possano nuocere al mondo, e Tesla lo fa rinchiudere. Lovecraft allora grazie al potere della sua mente diffonde nel mondo ondate di mostri.
Il gioco è un cosiddetto "Twin stick shooter", nel quale il nostro Tesla sale a bordo di un mech carico di armi elettriche di sua invenzione e affronta i mostri, fino ad arrivare a Lovecraft stesso.




2018: Call of Cthulhu, sviluppato da Cyanide Studio.
Non è tratto direttamente dall'omonimo gioco di ruolo cartaceo, anche se gli strizza l'occhio in più di un'occasione. La trama vede un investigatore privato indagare in un villaggio di pescatori.
Si tratta di un gioco di ruolo in prima persona con una forte componente narrativa e investigativa, privo di combattimenti: le parti più "action" vedranno l'investigatore nascondersi o sgattaiolare furtivamente.




2019: Lovecraft’s Untold Stories, sviluppato da Blini Games
Un altro twin stick shooter in grafica volutamente retrò, con i livelli generati casualmente a ogni partita. Quattro personaggi a disposizone, ognuno con caratteristiche proprie e livelli dedicati, vengono sbloccati man mano che si prosegue nel gioco.



Potrei continuare, ma ho deciso di fermarmi. Mi sono reso conto che stavo iniziando a inserire anche giochi che c'entrano davvero di striscio con Lovecraft, oppure giochi amatoriali o quasi, e inserirli tutti avrebbe significato rendere questo post infinito.

Voglio ringraziare Matteo Poropat, che con il suo saggio Giochi di Cthulhu mi è stato di grandissimo aiuto nella stesura di questo articolo, ma anche l'autore di questa compilation di video su Youtube, che ha fatto un lavoro impressionante raccogliendo tutti i giochi lovecraftiani, anche quelli amatoriali e quelli che Lovecraft l'hanno visto solo in foto. In effetti ne ha raccolti più di 140...

Vi segnalo gli altri articoli dedicati a Howard Phillips Lovecraft che trovate in questo blog:


Ma soprattutto gli articoli scritti dagli altri membri del collettivo Di punto in nero per celebrare i 130 anni di Lovecraft:

Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


Il Moro

18 commenti:

  1. Prisoner of Ice, quanti ricordi! Sicuramente la mia prima esposizione a Lovecraft che poi tanto avrei amato leggendone i racconti anni dopo!

    E con Cthulhu Saves the World mi sono divertito come un matto!

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  2. Rimango senza fiato al pensiero di quanto sia vasto l'universo videoludico, e di quanto lo ignori! Pensavo che giusto, tie', dieci titoli o poco più si sarebbero rifatti dichiaratamente a Lovecraft, invece è un'Armata delle Tenebre! Pure il flipper del Necronomicon! :-D
    Grazie per aver partecipato ai festeggiamenti di HPL e per i tanti link ;-)

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    1. Dieci? ottimista... Mentre facevo ricerche per l'articolo sembravano non finire mai!

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  3. Ho giocato proprio l'anno scorso ad Amnesia: The Dark Descent, mi ero dimenticato fosse ispirato ad un racconto di Lovecraft, mi piacque molto e faceva davvero paura :D

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    1. Io l'ho trovato piuttosto spaventoso all'inizio, poi ho capito che tanto anche se il protagonista dopo qualche evento rimaneva terrorizzato per un po' in realtà non gli succedeva niente, quindi è scomparsa la magia...

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  4. In effetti sembra che l'universo di Lovecraft si presti bene per i videogiochi, sebbene non me ne intendo molto, credo che questo articolo dà un idea abbastanza esauriente dell'argomento :)

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    1. Non so quanto si presti bene, sicuramente vista la popolarità dello scrittore e delle sue creature e vista la scadenza dei diritti d'autore ne hanno comunque fatti un sacco!

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  5. Una raccolta di videogiochi di ispirazione lovecraftiana da sbronza!;)
    Tra tutti Eternal Darkness per il Cubo Nintendo è quello che ritengo esserci andato più vicino. Alone in the Dark, considerata l'epoca della sua pubblicazione, è al secondo posto.
    Visto che hai citato anche videogiochi che citano in qualche modo l'opera lovecraftiana, propongo i due episodi di The Suffering. Quando giocai al primo capitolo mi sorprese la sua rappresentazione della follia, straniante come nello stile dei racconti di Lovecraft.

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    1. Ho giocato entrambi i the suffering (meglio il primo), e mi erano piaciuti molto, ma all'epoca non li avevo collegati a Lovecraft...

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  6. Ero convinto esistesse solo "Silent Hill" invece anche questa volta mi hai stupito con una clamorosa infilata di titoli ;-) Cheers

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  7. Grande excursus, immagino la fatica.
    Già solo per quello, meriteresti tanti complimenti.
    Io avrei di sicuro giocato al filpper, che adoro in ogni salsa.

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    1. Io con i videogiochi di flipper ho un rapporto un po' strano... ma ne parlerò in un articolo già pronto di prossima pubblicazione!

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    2. Lo attendo con ansia, visto che non ho mai giocato ai flipper "fisici" ma ho sempre bazzicato quelli digitali. L'avvento della pandemia mi ha "curato" da un serio caso di dipendenza da "Alien vs Predator Pinball"! :-D

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    3. Ci sarà da aspettare un po', prima deve terminare la classifica dei picchiaduro a scorrimento... 😉

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  8. Non avevo idea che esistesse un mondo di questo genere là fuori. Non mi dispiacerebbe cimentarmi in uno di questi giochi...

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    1. Direi che hai solo l'imbarazzo della scelta! Ieri nel tuo articolo scrivevi che quella tra Lovecraft e Giappone è " Una convergenza che potrà lasciare molti stupiti", ma come puoi vedere i videogiochi giapponesi tratti da Lovecraft abbondano!

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