Dark Shadows

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Dark Shadows è un film del 2011 Tim Burton, con come protagonisti Jonny Depp, Michelle Pfeiffer ed eva Green.
Nel 1700 una ricca famiglia di Liverpool si trasferisce in america dove fonda un'industria ittica. Il giovane rampollo Barnabas Collins (Depp) ha una storia con una serva (Eva Green), ma la respinge quando lei gli dichiara il suo amore. La donna furiosa si rivela una potente strega, che uccide i suoi genitori e la sua innamorata e lo trasforma in un vampiro, per poi rinchiuderlo in una bara di metallo.
Due secoli dopo, nel 1972, Barnabas viene accidentemente liberato e torna alla sua magione, per incontrare i suoi discendenti e riprendere in mano l'azienda di famiglia. Ma anche la strega che l'aveva maledetto è ancora viva, e ora dirige l'azienda concorrente...




Premetto che sono sempre stato un amante dei film di Tim Burton, fino al disastroso Alice nel paese delle meraviglie. L'autore cerca di risollevarsi con questo film tornando alle atmosfere gotiche e alla commedia nera che gli sono abituali, ma non riesce a centrare il bersaglio.
Le scenografie sono ben fatte, ma abbiamo visto molto di meglio in altri film dello stesso regista.
Le musiche di Danny elfman sono anonime, ma la colonna sonora viene salvata dall'inserimento di canzoni degli anni '70 e dal cameo del più che mitico Alice Cooper!
 Depp è bravo, ma dopo I pirati dei Caraibi continua a reinterpretare sempre lo stesso personaggio con qualche variazione. Anche la Green se la cava, ma perché le hanno messo quella specie di casco biondo in testa? La imbruttisce tantissimo! Gli altri autori passano abbastanza indifferentemente, comprese Mchelle Pfeiffer e Helena Boham Carter.
Il film alterna gag mediamente divertenti a lunghi momenti di noia. Le reazioni del vampiro centenario agli sfavillanti anni '70 sono divertenti ma sanno un po' di già visto, e sono un po' limitate. Non c'è nessuna scena memorabile, magari giusto quella (SPOILER) di sesso tra vampiro e strega (FINE SPOILER). Barnabas Collins non sa decidere bene se essere un antieroe tormentato dalla sua maledizione o solo una macchietta, lasciandosi andare ogni tanto a sanguinosi massacri per nutrirsi, che sembrano appesi lì giusto per ricordarci ogni tanto che si parla di un vampiro. Ah, qualche volta dice che se ne rammarica. Questa sì che è introspezione psicologica.
Scene appiccicate una dietro l'altra, personaggi inutili che non apportano nulla alla trama (SPOILER-selezionare per leggere: ma cosa c'entrava la ragazza-licantropo alla fine? Perchè l'ha messa? Perché in Twilight c'erano anche i lupi mannari? Boh, magari nella serie originale c'era... E l'inutile fantasma? Anche l'innamorata ha un ruolo marginale. La psicologa poteva essere una cosa buona, ma la sua storia non è stata realizzata bene. FINE SPOILER), insomma, un filmetto messo insieme alla meglio.


Butto lì un altro SPOILER: almeno Barnabas non ci mette tanto a trasformare la ragazza in vampiro. Per convincere il fesso di Twilight ci sono voluti tre romanzi, e messi tutti insieme sono meno intensi e sentiti di una scena di una decina di secondi! FINE SPOILER

Conclusione: da salvare c'è giusto la "mano" di Burton, lo stile da favola gotica che gli è proprio, ma temo che sia solo il vecchio fan che è in me a parlare.
Non mi sento comunque di sconsigliarne la visione, ci sono modi (e film) peggiori per far passare un paio d'ore, ma non aspettatevi la magia del vecchio Burton. Un film di poco sopra la sufficienza, se confrontato con i suoi precedenti.
Il 6 diventa però un 7, anche un 7.5, se non lo si considera un film del genio che ha sfornato tanti capolavori in passato e lo si confronta con la media delle offerte cinematografiche di oggi. L'attenzione ai dettagli, alle scenografie, alle luci, alle espressioni, ci parla di un film fatto col cuore... Ma che troppo spesso sfugge di mano a livello di sceneggiatura.

Il Moro.