martedì 18 novembre 2025

Predator: Badlands: il Predator della Disney avrà gli occhioni pucciosi?

Predator: Badlands recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Risposta alla domanda del titolo: lui no, ma la Disney ha comunque rispettato la sua quota di occhioni sgranati.

Il nuovo corso di Predator ormai è inarrestabile, diamo un'occhiata agli anni di uscita dei film: 1987 il primo, 1990 il secondo, poi saltiamo avanti di una quindicina d'anni per i due Alien Vs Predator (2004 e 2007) e per Predators (2010), usciti quindi a tre anni di distanza l'uno dall'altro. Ne sono passati altri 8 per il dimenticabile The Predator (2018), ma solo più 4 per Prey (2022). Altri tre anni, e saltano fuori addirittura due film nello stesso anno, Predator - Killer of killers e Predator: Badlands. Se continuano ad avvicinarsi arriveremo al punto che ne esce uno a settimana (meglio che sto zitto, o ci faranno davvero una serie tv).
A tenere le redini di questo nuovo corso il regista Dan Trachtenberg, specializzato in seguiti a quanto pare, dato che il suo unico lavoro prima di diventare il nuovo profeta di Predator è stato 10 Cloverfield Lane, a sua volta sequel di Cloverfield
Non che desse grande fiducia all'inizio, dato che con Prey ha sfornato un film troppo impegnato a inserire tematiche femministe dove non andavano inserite, e pure male, e citazioni nostalgiche a pioggia. Decisioni sue o richieste della produzione? E chi lo sa, ma c'è da dire che il tiro è stato aggiustato con Killers of killers, una simpatica tamarrata, esagerata e divertente, in cui le citazioni erano ridotte al minimo e almeno erano solo citazioni e non mandavano avanti la trama, e le tematiche woke se proprio volevi trovarle le trovavi ma dovevi davvero impegnarti. 

E ora questo Predator: Badlands, in cui Dan Trachtenberg si diverte a ribaltare un sacco di regole.

martedì 11 novembre 2025

Opinioni in pillole, avventure grafiche vecchie e nuove: Sanitarium, Monkey Island 2: Le Chuck's Revenge, Machinarium

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Raccolgo qui un po' di commenti che ho scritto per alcune avventure grafiche che ho giocato di recente, commenti troppo corti per diventare articoli a sé stanti.
Le avventure grafiche sono per me un genere relativamente nuovo, grazie anche allo SCUMMVM sto recuperando molti antichi capolavori che all'epoca avevo snobbato, (anche perché la maggior parte girava su macchine che non ho mai avuto). Contemporaneamente, sto anche giocando ad avventure più moderne. In questo articolo parlo delle ultime tre che ho affrontato.


Sanitarium (1998) recensione

Sanitarium (1998)

Si tratta di un'avventura punta e clicca uscita originariamente nel 1998 per PC Windows, e recentemente ripubblicato per IOS e Android dalla benemerita DotEmu, già responsabile della riedizione di svariate vecchie glorie.
E' un thriller-horror psicologico: in effetti, si svolge tutto all'interno della testa del protagonista, come è abbastanza chiaro fin dall'inizio.
Dopo un incidente stradale, un uomo si risveglia in un ospedale psichiatrico, privo di memoria e con la faccia coperta di bende. Questa è la storia della sua odissea per riuscire a ricostruire la sua personalità e capire cosa sta succedendo nella sua mente e in quell'inquietante ospedale. 

martedì 4 novembre 2025

Opinioni in pillole, fumetti brevi Bonelli: Cthulhu - Death May Die, Zombicide, Creepy Past

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

In questo articolo raccolgo le mie opinioni su tre fumetti horror che, pur essendo pubblicati dalla Bonelli, potrebbero risultare in qualche modo "fuori luogo" rispetto alle uscite più "classiche" quali Zagor, Tex e compagnia cantante. Ma in realtà ultimamente la Bonelli sta facendo uscire parecchia roba che arriva direttamente in fumetteria e tende a passare un po' inosservata.


Cthulhu - Death May Die. Anche La Morte Può Morire recensione


Cthulhu - Death May Die. Anche La Morte Può Morire, di Luca Enoch, Stefano Vietti, Riccardo Crosa, Simone Paoloni, Paolo Francescutto (2021)

Il fumetto one-shot pubblicato dalla Bonelli è di fatto ispirato non agli scritti di Lovecraft, che si starà probabilmente rivoltando nella tomba, ma all'omonimo gioco da tavolo, uno dei tanti che sfrutta il nome di Cthulhu. 

In tal senso è decisamente vicino al materiale originale (non conosco direttamente il gioco, ma ho letto qualche recensione): roba per chi conosce Lovecraft solo per sentito dire, a cui non interessa calarsi nell'atmosfera gotica e senza speranza dei suoi racconti, ma apprezza l'idea di sparare con un fucile a pompa contro dei mostroni tentacoluti dai nomi impronunciabili. 

venerdì 31 ottobre 2025

La saga di Terrifier

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

E' venerdì, è Halloween, ed è un nuovo blogtour! In accordo con altri mostri bavosi e ringhianti dell'ormai vetusta (classica, si dice classica!) blogsfera, abbiamo deciso che è il momento giusto per far uscire un po' di recensioni di film horror, sotto il patrocinio dell'instancabile Lucius Etruscus de Il Zinefilo (e Aliens30anni, e nonquelmarlowe, e Myniature, e Fumetti Etruschi, e Gli Archivi di Uruk, e Il Citascacchi, e IPMP - Italian Pulp Movie Posters, e speriamo di non averne dimenticato nessuno: praticamente metà della blogsfera italiana è lui!).

Al fondo dell'articolo trovate i link ai post di tutti i partecipanti a questa sanguinolenta operazione.

Dal canto mio andrò a parlare di un trittico di film horror (più una piccola chicca al fondo del post) che ha avuto molto successo, grazie soprattutto al suo nuovo assassino. Il commento relativo a ogni film è stato scritto subito dopo aver visto il film stesso, e non li ho visti tutti di fila (altrimenti ci sarei annegato in tutto 'sto sangue!), perciò potrebbe essere passato un bel po' tra un commento e l'altro, perdonatemi quindi se trovate ripetizioni o altre stranezze.

martedì 28 ottobre 2025

Romanzi di fantascienza difficili da capire (almeno per me): L'intrigo Wetware, Alla fine dell'arcobaleno, Cultura 5: l'altro universo

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di tre romanzi che ho avuto difficoltà a comprendere, e a questo proposito urge una piccola puntualizzazione: magari sono solo scemo io, il fatto che io mi sia perso non vuol dire per forza che debba succedere a tutti.
Come sempre, scrivo questi commenti dopo aver letto i libri poi li lascio ad aleggiare tra le bozze finché non ne ho accumulati abbastanza, quindi alcuni potrei averli scritti anche parecchio tempo fa.


L'intrigo Wetware, di Michael Swanwick (Vacuum Flowers, 1987) recensione

L'intrigo Wetware, di Michael Swanwick (Vacuum Flowers, 1987)

Credo che sia il primo romanzo che leggo di questo autore, o se ne ho letti altri non me li ricordo. Ad attirarmi quando l'ho acquistato al Libraccio è stata la quarta di copertina, che prometteva un'ambientazione immaginifica, un sistema solare interamente colonizzato, la possibilità per la gente di modificare artificialmente i tratti della propria personalità, gli abitanti della Terra uniti in un unico essere senziente telepatico, insomma un sacco di carne al fuoco. Uno di quei romanzi dove all'inizio il lettore non capisce nulla, gettato in un mondo troppo lontano e diverso dal suo. Poi, però, pian piano diviene tutto chiaro. Funzionano secondo questo canovaccio alcuni dei miei romanzi preferiti di sempre, come ad esempio Universo incostante o la trilogia de L'età dell'oro
Ma per gestire tutta questa quantità di carne al fuoco serve un cuoco più che bravo, e mi sembra che qui Swanwick abbia esagerato.
All'inizio non si capisce niente. Poi si va avanti, e si continua a non capire. 
Solo una volta superata la metà del romanzo si inzia ad avere un'idea un po' (solo un po') più chiara dell'ambientazione creata dall'autore. Bisogna arrivare quasi a due terzi prima di capire con una certa approssimazione cosa fa in effetti questo "wetware".
In pratica, se volete leggere il romanzo senza partire completamente spaesati, il wetware consente di riprogrammare tratti della propria personalità. Si può chiedere di essere temporaneamente o meno più scaltri, più rudi, più abili in una particolare materia o compito, più o meno romantici, eccetera. Esagerando con le modifiche si possono anche creare degli sdoppiamenti di personalità, rendere schiava una persona o un mucchio di altri effetti simpatici.

martedì 21 ottobre 2025

Una saga di film di fantascienza cinesi: The Wandering Earth e The Wandering Earth - L'Inizio

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Stavolta parliamo di due film che compongono una saga di fantascienza cinese, che si basa su una premessa a dir poco GROSSA.


The Wandering Earth recensione

The Wandering Earth 

Uscito nel 2019, il film è tratto da un libro di Cixin Liu, noto ultimamente anche qui per la Trilogia dei tre corpi.

Anche la Cina ha voluto fare il suo bel kolossal catastrofico, e dato che aveva voglia di esagerare ha immaginato la catastrofe più grande possibile: il sole sta per esplodere e bisogna spostare tutto il pianeta da un'altra parte!
Con il sole che sta per espandersi e inglobare tutto il sistema solare, l'unica cosa da fare per salvare più gente possibile è spostare la Terra vicino a un altro sole. Vengono quindi costruiti migliaia di enormi motori a reazione da un lato del globo per dare la spinta e altre migliaia lungo l'equatore per mantenere la rotazione. Allontanandosi dal sole però la superficie diventa così fredda da essere inabitabile, e così gli umani, che comunque sono già stati decimati da catastrofi naturali precedenti, vivono in città sotterranee. 
La Terra, ora un'immensa astronave, inizia così il suo viaggio interstellare, portando con sé ciò che resta dell'umanità...

martedì 14 ottobre 2025

Opinioni in pillole, platform 2D in pixel art: Sonic Mania Plus e Horace

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni più o meno brevi, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Stavolta parliamo due platform 2D, genere che non è tra i miei preferiti. A meno che non si tratti di metroidvania, ma non è il caso dei due giochi presi in esame oggi. Sono piuttosto scarso ai platform, quando li provo di solito smetto nel momento in cui la stanza è satura di bestemmie.

Sonic Mania Plus android recensione

Sonic Mania Plus (2017)

Quella che ho giocato io è la versione Android, gratuita per gli abbonati Netflix.

Ho un rapporto conflittuale con Sonic. Da una parte è come un vecchio amico d'infanzia, dato che avrò giocato al primo gioco un milione di volte. Ma ci ho giocato un milione di volte perché... avevo solo quello!
Appena comprato il Sega Mega Drive, con Sonic incluso e Mistic Defender a parte. Per un bel po' sono stati gli unici due giochi che avevo, e dei due Sonic era più bello, quindi ci ho giocato un mucchio, complice il trucco che permetteva di scegliere il livello di partenza (me lo ricordo ancora a memoria: su-giù-sinistra-destra-A+B+C+Start insieme). Ricordo che lo trovavo lunghissimo: avevo calcolato a spanne che giocandolo tutto di fila, cosa che non sono mai riuscito a fare per davvero, avrebbe richiesto qualcosa come tre ore, mentre la maggior parte dei videogiochi che avevo giocato all'epoca raramente arrivavano a un'ora (sì, non conoscevo ancora i JRPG)! E' pazzesco pensare che ora il record di speedrun su Sonic sia poco più di 8 minuti, sfruttando dei glitch, e 14 minuti senza glitch... 
All'epoca mi piaceva. Ha smesso di piacermi da quando ho iniziato a mettere le mani su altri giochi...
Inutile negarlo: il concetto alla base di Sonic non mi piace. Hai un personaggio che corre velocissimo, il che rende quasi certo andare a sbattere contro qualche nemico o trappola, perché i riflessi necessari per evitarle quando sei alla massima velocità vanno oltre l'umano, a meno che tu non sappia il livello a memoria. Inoltre i livelli sono esplorabili, andare sempre dritto sfruttando il più possibile la velocità, che dovrebbe essere il fulcro intorno a cui ruota l'intera saga di Sonic, vuol dire non vedere qualcosa come i due terzi del gioco. Esplorare però è complicato, proprio perché la velocità del personaggio non favorisce un approccio più ragionato. Presumo che sia un invito a rigiocare molte volte gli stessi livelli, che è una cosa che all'epoca mi andava bene, ma che col tempo ho iniziato a detestare. Mi sta bene l'esplorazione, ma deve essere tutto nello stesso gameplay. Insomma, dopo aver consumato il primo Sonic fino allo sfinimento, non ho mai giocato a nessuno dei seguiti.

martedì 7 ottobre 2025

Opinioni in pillole, fumetti DC senza supereroi: Swamp Thing, Sandman Overture, Lucifer.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di tre fumetti americani NON di supereroi, o meglio, personaggi cha agiscono all'interno dell'universo  fumettistico DC, e a volte hanno a che fare con dei supereroi, ma non sono considerabili dei supereroi essi stessi.


Swamp Thing di Alan Moore recensione


Swamp Thing di Alan Moore

La serie Swamp Thing nasce nel 1971, ma non riesce a sfondare. Negli anni '80 è ormai morta, finché non esce un film dedicato al personaggio diretto da Wes Craven, sei anni dopo l'uscita dell'ultimo numero del fumetto. Film che non rientra di sicuro tra i migliori del maestro dell'horror, ma ha contribuito a rinnovare l'interesse verso il personaggio che è stato quindi oggetto di rilancio fumettistico. Dal numero 20 a scrivere i testi giunge Alan Moore, che all'epoca non era ancora la rockstar che sarebbe presto diventata.
Alan Moore attua grossi cambiamenti, primo fra tutti "uccidere" Alec Holland, colui che si è trasformato in un mostro vegetale in seguito a un esperimento andato male, rivelando che Alec Holland è davvero morto nell'incidiente che ha creato Swamp Thing e che il mostro è in realtà un elementale della natura che ha usato i suoi ricordi per crearsi una personalità. Questo dà il via a tutta una serie di nuove interessanti situazioni ed evoluzioni del personaggio.

martedì 30 settembre 2025

romanzi di fantascienza vintage: L'anello intorno al sole, Metamorfosi cosmica, La torre di cristallo, Le nebbie del tempo

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti brevi per cose che ho visto/letto/giocato. In questo caso una manciata di romanzi di fantascienza ormai passè, visto che il più recente è comunque più vecchio di me.


L'anello intorno al sole, di Clifford D. Simak recensione


L'anello intorno al sole, di Clifford D. Simak (Ring around the Sun, 1952) 

In questo libro si parla di una tematica che solo dieci anni dopo diventerà la caratteristica portante degli X-Men: la paura dell'uomo normale di fronte ai mutanti, i quali hanno la colpa di essere più evoluti e di conseguenza minacciano la supremazia dell'umanità, come l'uomo di Neanderthal venne minacciato dall'uomo di Cro-Magnon, per poi venirne definitivamente sconfitto. La tematica è talmente simile che mi fa pensare che Stan Lee e Jack Kirby questo libro l'avessero letto, anche se poi lo svolgimento è totalmente diverso.

martedì 23 settembre 2025

Film animati: Rabbids Invasion - Missione su Marte, Trolls 3 - Tutti Insieme, K-Pop Demon Hunters

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Stavolta ecco le mie opinioni su tre film d'animazione per ragazzi, tutti disponibili su Netflix (la quale, dite quello che volete, al momento mi sembra la piattaforma migliore per chi ha bambini, o per chi ha un bambino dell'età di mio figlio almeno, meglio di Disney Plus). 


Rabbids Invasion: Missione su Marte (2022) recensione

Rabbids Invasion: Missione su Marte (2022)

Dei Rabbids non so un accidente né mi interessa approfondire, l'unica cosa che sapevo prima di iniziare a vedere questo film è che sono degli animaletti totalmente idioti e indistruttibili, presumo che arrivino da qualche videogioco in cui si può far loro del male in mille modi diversi che tanto se la cavano sempre.

martedì 16 settembre 2025

Run 'n gun 2D con un occhio al passato: Broforce, Metal Slug Awakening, Robocop Vs. Predator

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!  

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo un trittico di videogiochi di genere "run and gun" in 2D, che hanno anche la caratteristica di guardare al passato, in modi diversi.


Broforce recensione

Broforce (2015)

Broforce è un "run 'n gun", ossia un platform/sparatutto bidimensionale in cui bisogna correre da sinistra verso destra fino alla fine del livello, seccando lungo la strada qualsiasi cosa faccia l'errore di muoversi. 
Realizzato in un'ottima grafica in pixel art che richiama i quadrettoni dei giochi 8 bit (non che potrebbe mai girare davvero su una console 8 bit, comunque), Broforce si distingue dalla massa dei suoi simili (i vari Metal Slug in testa a tutti) per due particolarità.

martedì 9 settembre 2025

Zagor: La cacciatrice, La sacerdotessa del male, Il battello sull'Ohio

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.


La cacciatrice, Zagor 720 bis recensione

La cacciatrice, Zagor 720 bis, di Moreno Burattini e Mauro Laurenti

Il primo numero in cui compariva Linneha era il bis del 2022, intitolato La vendicatrice. Questo invece si intitola La cacciatrice. Chissà se alla prossima apparizione il titolo dell'albo sarà quello giusto, con il titolo che spetta a Linneha fin dal primo momento, cioè La punitrice? Vedremo, intanto saluto il Zinefilo

martedì 2 settembre 2025

Opinioni in pillole, fumetti di Brian K. Vaughan: Saga e Paper Girls

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta ci dedichiamo a due fumetti che hanno avuto un successo planetario, entrambi firmati dall'autore americano Brian K. Vaughan.


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Saga, di Brian Vaughan e Fiona Staples, volumi 1-10 (2012)

Questa serie ha vinto una botta di premi, e leggendola ho capito perché.
Si ambienta in un universo che unisce elementi fantasy e fantascientifici, e che soprattutto è sconvolto da una terribile guerra: gli abitanti del pianeta più grande e ricco, dotati di ali, sono in guerra con gli abitanti della luna dello stesso pianeta, dotati di corna. Quella che è in pratica una guerra civile si è estesa a tutta la galassia, e i combattimenti ormai si svolgono ovunque coinvolgendo diverse altre razze nel conflitto.
In questo scenario, un soldato di una fazione e una soldatessa di una fazione avversa si innamorano, e insieme disertano dai rispettivi eserciti e fanno un figlio. Questo però è visto come un terribile affronto da entrambi gli schieramenti, e così la famigliola diventa la più ricercata della galassia!

martedì 26 agosto 2025

Romanzi di fantascienza: Artemis la prima città sulla Luna, The Expanse 8 - L'ira di Tiamat, Project Hail Mary

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non ho potuto o voluto dedicare articoli più lunghi e dettagliati. In questo caso parliamo di tre romanzi di fantascienza, due dei quali dello stesso autore e uno appartenente a una saga di cui abbiamo già parlato in precedenza. I romanzi hanno in comune anche un approccio realistico alla fantascienza. Li trovate nell'ordine in cui li ho letti.


Artemis la prima città sulla Luna di Andy Weir recensione

Artemis la prima città sulla Luna di Andy Weir (2017)

Una particolarità di questo libro è l'uso continuo e spudorato dell'infodump. Due parole per spiegare di cosa si tratta: è quando l'autore inserisce una forzatura per spiegare al lettore qualcosa che i personaggi sanno già. Un esempio classico: due preti che parlano, uno dice all'altro: "La Trinità, che come sai è composta da padre, figlio e spirito santo..." il prete non ha alcun bisogno di specificare a un altro prete da cosa è composta la trinità, questa frase è costruita per spiegarlo al lettore. Ecco, Artemis è tutto così: nonostante sia narrato in prima persona dalla protagonista, questa si prodiga in informazioni spiegando continuamente tutto sul luogo in cui si trova e su cosa sta facendo. A chi lo sta spiegando? Al lettore, chiaramente, visto che lei lo sa già e non ci sono altri interlocutori. 
Questo stile è caratteristica di tutto il romanzo, bisogna dire che dopo un po' ci si abitua, ma forse sarebbe stato meglio non scriverlo in prima persona.

martedì 19 agosto 2025

Tutti i videogiochi di Tron

tutti i videogiochi di tron

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

E' un po' che non realizzo un articolo della serie tutti i videogiochi di... , non ho più trovato argomenti che mi interessassero. Ritorno a bomba perché ho visto che è uscito un nuovo videogioco su Tron e mi è venuta voglia di informarmi.

Come tutti i nerd sanno, Tron nasce come film di fantascienza targato Disney nel 1982. Il tema del film sono proprio i videogiochi, infatti i nostri protagonisti, programmatori di videogiochi di successo, vanno a finire in una sorta di mondo virtuale dove agiscono programmi viventi umanizzati. In questo mondo i programmi dissidenti vengono portati nella "Game Grid", o "Rete Giochi", dove vengono costretti a battersi nelle versioni "live action", diciamo, di alcuni videogiochi. 
Per un film così legato al mondo dei videogiochi, che già nel 1982 venivano visti come un media destinato a grande crescita, quali videogiochi "nella vita reale" saranno stati prodotti? E come saranno?

Su Tron sono usciti anche molti giochi non ufficiali, cercherò di trattare i più importanti ma è possibile che me ne sfugga qualcuno.

martedì 12 agosto 2025

I Fantastici Quattro - Gli inizi

I Fantastici Quattro - Gli inizi recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho visto questo film al cinema al mare, la settimana dopo quella di uscita, quindi oltre a vederlo quando ormai lo avevano visto tutti ho anche tardato a scrivere questo commento perché avevo altro da fare. Questo articolo quindi esce quando c'ho voglia, il che ovviamente significa in ritardo rispetto al resto del mondo. Eh, va beh, sopravviverò.

Anche il commento che segue è stato scritto a pezzi sul cellulare mentre ero ancora al mare, preferendolo al continuo scrollare vignette su Facebook, quindi se vi sembra una serie di pensierini slegati l'uno dall'altro è perché lo è. 

I fantastici 4: gli inizi ha avuto il potere di farmi tornare al cinema a guardare un film Marvel, io che non vado a vederli al cinema già da tempo e gli ultimi tre o quattro non li ho visti proprio. Questo perché è ambientato in un universo parallelo slegato da quello principale, quindi senza l'obbligo di aver visto altri mille film prima, quando non addirittura serie TV, per capirci qualcosa. In tal senso, l'annuncio nel finale che i FQ torneranno in Avengers: Doomsday mi è sembrato una minaccia.

martedì 5 agosto 2025

Zagor: Il passato di Tonka, Hellburg, Sasquatch!

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.



Il passato di Tonka, Zagor nn. 717-718, di Jacopo Rauch e Raffaele Della Monica

Una storia di 150 pagine circa, con come protagonista assoluto uno dei comprimari di Zagor: qualcosa mi dice che questa storia era stata pensata per un Color, o al massimo per uno speciale. Non viene detto nell'editoriale, ma ormai questo fastidioso passaggio di storie da una collana all'altra avviene in continuazione. Io leggo anche Dampyr, Tex Willer, Dragonero e Nathan Never (di Tex ormai solo alcuni speciali), ma sono quasi sicuro che questa cosa non avvenga in nessuna di queste collane e presumo in nessun'altra collana Bonelli. Perché avviene per Zagor, allora? Secondo me è perché hanno troppe uscite annuali e fanno casino per riuscire a stargli dietro...
Oppure mi sbaglio del tutto, e si tratta quindi di un gradito ritorno alle storie "lunghe il giusto" dell'era Nolitta, quando potevano iniziare e finire tranquillamente non solo a metà ma anche a un terzo o due terzi dell'albo, perché il punto era dare alle storie lo spazio che serviva loro e non stare dietro a esigenze editoriali. 
Fatto sta che questa storia è lunga il giusto. E' vero che a momenti si dilunga un po' negli scontri, ma d'altro canto questi sono il modo migliore di Raffaele Della Monica di mostrare il suo talento con grandi scene di battaglia, e stiamo certamente parlando di uno dei migliori disegnatori di Zagor. 
Il passato di Tonka si fa leggere con piacere, grazie a un gran ritmo, all'"espediente" di rendere Zagor un semplice spettatore lasciando spazio a un personaggio secondario di grande spessore come Tonka, e all'essere una vicenda totalmente ambientata tra gli indiani che mostra le rivalità e le alleanze tra le loro tribù, senza mettere di mezzo i bianchi. Probabilmente si poteva fare di meglio per non bruciarsi la vera identità del redivivo Spettro Nero nelle prime tre pagine: chi è che non ha capito chi fosse già dall'inizio?

martedì 22 luglio 2025

L'ennesimo articolo su Superman di James Gunn

superman james gunn recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Come credo sia facilmente immaginabile, la maggior parte dei miei amici su Facebook è composta da nerd, e sono iscritto a parecchi gruppi incentrati su argomenti nerd. Per questo già da prima che uscisse questo film la mia bacheca Facebook era letteralmente invasa da articoli che ne parlavano. Recensioni, considerazioni, anticipazioni spesso prive di ogni fondamento, eccetera, comprendendo qualsiasi cosa che si potesse dire o non dire su un film di questo tipo. Ora è da qualche giorno che il faccione di David Corneswet è stato in parte coperto dai nuovi meme sulla coppia di amanti beccata al concerto dei Coldplay, la ripetizione ossessiva di un argomento sostituito dalla ripetizione ossessiva di un altro, ma almeno si cambia un po'.
Tutto ciò che si poteva quindi dire su questo film è già stato detto, aggiungo come una goccia nel mare anche la mia modesta opinione, se non volete leggerla vi capisco, ne avrete le palle piene pure voi. 

martedì 15 luglio 2025

Opinioni in pillole, film di fantascienza: Captive State, The Creator

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Stavolta metto insieme le mie opinioni su due film di fantascienza americani che oltre a questo non avrebbero niente in comune, ma ehi, avevo questi da parte e questi vi beccate, che qua il mondo va sempre più veloce e questi film stanno già diventando troppo vecchi perché qualcuno abbia ancora voglia di cliccare sul link di un blog che ne parla.


Captive State recensione

Captive State (2019)

Ho scoperto da poco il servizio di streaming gratuito Serially, che a fronte di una semplice registrazione e una quantità di pubblicità inferiore a quella che ci viene inflitta da Amazon Prime Video ci consente di vedere svariate serie TV e e anche un po' di film. Il catalogo si allarga di giorno in giorno, ma in genere ci si trova roba vecchia o roba un po' di seconda scelta, ma che comunque il più delle volte non si trova su altre piattaforme. Questo film del 2019 in particolare al momento in cui scrivo c'è anche su Prime, TimVision e Apple Tv, ma in tutti i casi bisogna pagare una quota aggiuntiva oltre l'abbonamento di base, quindi grazie Serially.
Di contro c'è che film e serie sono tutti solo in italiano, quindi per quelli come me a cui piace guardare film e serie in lingua originale non è perfetto, ma ehi, è gratis.

martedì 8 luglio 2025

Opinioni in pillole, fumetti di Star Trek: The Scorpius Run, The Mirror War, Warriors of the Mirror War, Warp Your Own Way

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Stavolta ci concentriamo su alcuni fumetti appartenenti al franchise di Star Trek, d'altronde è già la seconda volta

Star Trek Strange New Worlds: The Scorpius Run recensione

Star Trek Strange New Worlds: The Scorpius Run (2023)

A differenza della precedente miniserie a fumetti di Strange New Worlds, questa è slegata dalle vicende orizzontali della serie televisiva, e presenta una storia a sè.
Storia che ci narra di come l'Enterprise di Pike sia rimasta intrappolata nella nebulosa dello Scorpione e lì un alieno strapotente, con tanto di testa fluttuante, la obbliga a partecipare a una gara di corsa tra astronavi. Al vincitore onore e gloria, ai perdenti la peggior sorte possibile.

martedì 1 luglio 2025

Due metroidvania per PC: Guacamelee e Owlboy

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni più o meno brevi, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Stavolta parliamo di due metroidvania, da me giocati nella versione per PC!

Se non sapete cos'è un metroidvania, tempo fa lo spiegai qui, ma riassumo: platform d’azione quasi sempre bidimensionali, basati sull’esplorazione di una vasta mappa di gioco nella quale alcune aree non saranno disponibili fino a che non riusciremo a raccogliere i dovuti potenziamenti.


Guacamelee recensione

Guacamelee

Un bel metroidvania, con un'estetica e musiche molto messicane, così come l'ambientazione. Il protagonista è infatti un luchador, e deve affrontare un cattivo tornato dal regno dei morti che ha rapito la ragazza di cui è innamorato. Il ritrovamento di una magica maschera da luchador gli darà il potere di vedere e interagire con il regno dei morti. E picchiarlo, anche.
Molto colorato e divertente, come da tradizione per le opere che fanno riferimento alla famosa ricorrenza del "giorno dei morti" messicano. Il nostro luchador impara nuove mosse man mano che avanza con le quali può sia malmenare i numerosi avversari, sia superare alcuni ostacoli. Come da tradizione metroidvania, una mappa ci dirà quali sono i punti che abbiamo lasciato indietro a cui tornare una volta sbloccata l'abilità necessaria. 

martedì 24 giugno 2025

Predator - Killer of killers

Predator - Killer of killers recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ehi gente, un nuovo film su Predator! Alcuni franchise sono come i loro protagonisti, o meglio come i loro cattivi: Terminator, Alien, Predator, per quanto spari loro addosso usando infimi sequel come proiettili, ritornano sempre!

Per quanto io sia un amante dell'alieno cacciatore, e abbia adorato i primi due film (sì, sono uno dei pochi a cui è piaciuto un sacco anche Predator 2, mai capito perché sia così maltrattato), non posso certo definirmi un "esperto", dato che per esserlo dovrei conoscere bene anche lo sterminato universo espanso, tra libri, fumetti e videogiochi, che è derivato da quei film. Ma d'altronde non tutti sono Il Zinefilo, anzi mi sa che non lo è quasi nessuno, visto che ben pochi dei sedicenti esperti hanno mai letto uno di questi fumetti, nonostante sia proprio grazie a loro che un franchise come quello di Predator è ancora così fiorente. Io libri non ne ho letto nessuno, ma almeno di fumetti e videogiochi qualcosa so. Tutto questo per dire che gli episodi di cui è composto questo film mi sono sembrati più vicini all'universo fumettistico dei Predator che a quello cinematografico, universo nel quale i Predator si sono già trovati più volte ad affrontare prede sparse nel tempo. Ma visto che i fumetti li leggono in quattro (beh, in Italia ne sono arrivati ben pochi, quindi gli italiani sono in parte giustificati), questa roba sembrerà una novità a chi conosce i Predator solo dai film. 
Da notare anche quello che credo sia il primo utilizzo del termine "Yautja" in un film, termine fin'ora appartenente solo all'universo espanso, peccato che sia una delle poche cose che questo film ha mantenuto dal "canone" stabilito dai fumetti stessi, se di canone si può parlare per qualcosa di così fumoso (l'altra, beh sarebbe spoiler quindi se preferite saltate oltre, è la camera di criostasi con tutti i guerrieri congelati, ripresa da un fumetto Marvel).

martedì 17 giugno 2025

Fantastico italiano: Il diario dell'estinzione, Livido

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di due libri di autori italiani del fantastico.


Il diario dell'estinzione, di Maico Morellini recensione

Il diario dell'estinzione, di Maico Morellini

Uscito nel 2019, quell'anno Il diario dell'estinzione vince anche il Premio Italia come miglior romanzo fantasy. In realtà è più horror che fantasy a parer mio, ma si sa che i generi letterari stanno nell'occhio di chi guarda.
Siamo nel 1885 a Londra, e una coppia di investigatori di Scotland Yard indaga su un misterioso suicidio. In realtà i due costituiscono una sorta di cellula per indagini su eventi strani e insoliti, un po' come Mulder e Scully per l'FBI. Lefevre (non so se si scriva così, ho ascoltato l'audiolibro) è quello pratico, duro e manesco quando serve, mentre Buckingam è lo scienziato specializzato in materie occulte. Le loro indagini li portano a scoprire le mostruose macchinazioni di un tremendo avversario.

martedì 3 giugno 2025

Samurai Jack


Samurai Jack recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

"Ma come si è ridotto Samurai Jack?" E' la prima cosa che viene in mente guardando il primo episodio dell'ultima stagione, e vale sia direttamente, riguardo al protagonista, sia indirettamente, riguardo alla serie a cui da il nome.

Ma andiamo con ordine. Ho adorato Primal, quindi, come avevo anticipato nel relativo articolo, mi sono procurato l'intera serie di Samurai Jack a opera dello stesso autore, Genndy Tartakovsky.
La serie è andata in onda a partire dal 2001 per quattro stagioni, ed è la storia di un samurai cresciuto nell'antico Giappone e addestrato con l'unico scopo di sconfiggere un'entità malvagia, il demone Aku, che spadroneggiava sulle sue terre. Forte della sua spada magica, l'unica arma in grado di ferire Aku, il samurai sfida il demone a duello e questo, vistosi sul punto di essere sconfitto, crea un portale temporale che trasporta il samurai millenni nel futuro.
Il samurai si ritrova così in un mondo nel quale la tecnologia ha raggiunto livelli fantascientifici, diventando una sorta di spazioporto abitato da creature provenienti da ogni regione dello spazio. Ma, soprattutto, è una dittatura sotto il giogo di Aku, che ha avuto campo libero per millenni per conquistare e dominare il mondo intero.

martedì 27 maggio 2025

Tre fumetti di Ercole: L'Eroe di David Rubin, Eracle di Edouard Cour, Hercule di Morvan-Looky-Thill

Salve a tutti, È il moro che vi parla!

Qualche anno fa dedicai una serie di articoli a Ercole, in occasione dell'uscita di due nuovi film dedicati al personaggio a breve distanza l'uno dall'altro. Questi sono gli articoli:

Ercole, supereroe senza calzamaglia (né altro) (prima parte delle avventure mitolologiche di Ercole)
Ercole, le dodici fatiche e un mucchio di gente che le prende (seconda parte delle avventure)
Ercole: un mito pieno di muscoli (tutti gli attori che hanno interpretato il corpaccioso eroe)
Ercole: brevi recensioni di qualche film a caso (Hercules - La leggenda ha inizio, Ercole al centro della Terra, Immortals)
Hercules - il fumetto (il fumetto da cui è tratto il film con The Rock)
Hercules il guerriero - recensione (il film con The Rock)

Ora riprendo quella serie di articoli per parlare di tre fumetti che ho letto ultimamente e che hanno di nuovo come protagonista il nerboruto eroe.


L'eroe, di David Rubin (2017) recensione

L'eroe, di David Rubin (2017)

David Rubin riscrive la storia di Ercole, tenendosi abbastanza fedele al mito, o meglio ai miti classici che lo riguardano. Ha però la felice intuizione di non ambientarlo nell'antica Grecia, ma in un regno senza tempo in cui convivono elementi antichi e moderni. Perché il tempo di Ercole è il tempo del mito, Ercole è il predecessore e l'archetipo di tutti gli eroi che sono venuti dopo di lui e quindi non può essere limitato ad agire in un momento preciso. La sua storia abbraccia tutta la Storia, trascendendola e diventando l'essenza stessa di tutte le storie di eroi.

martedì 20 maggio 2025

Opinioni in pillole, videogiochi Android: In Between, Kingdom Rush, Into the dead 2: Unleashed

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso, ho raccolto qui le mie opinioni su tre videogiochi disponibili per piattaforme Android.


In Between

In Between usa uno stile molto triste e malinconico, con colori scuri, per raccontare la storia di un uomo morente. In pratica, non è uno spoiler perché si vede subito, è tutto il sogno di un moribondo, che ogni tanto fa dei riferimenti a episodi della sua vita passata. Riferimenti che possono avere anche ripercussioni sul gioco: ad esempio, dopo una scenetta in cui la madre insegna al protagonista bambino che per non avere paura del buio deve affrontarlo, c'è una serie di livelli in cui il quadro viene lentamente invaso dall'oscurità mentre le si dà le spalle, oscurità che invece arretra se ci si volta verso di essa.
Il gioco è un platform-puzzle in cui possiamo manipolare la gravità: con il pollice sinistro (io ho giocato su cellulare) facciamo correre il personaggio, con il destro decidiamo se la gravità ci deve tirare su, giù, a sinistra o a destra.

Concept interessante, peccato che il gioco sia talmente difficile che l'ho mollato a metà del secondo gruppo di livelli. Non posso mica diventare cretino a ripetere per cento volte lo stesso quadro perché non ho mosso il personaggio nel centesimo di secondo preciso. Basta fare un mezzo passetto in più o  tenere premuto lo schermo per un decimo di secondo di troppo o troppo poco per mandare il personaggio a cadere su spuntoni o altre sfighe. Magari con un joypad invece dei comandi a schermo migliorerebbe un po', ma ci credo poco. Nemmeno i platform che giocavo da ragazzino erano così frustranti, giuro (beh, qualcuno sì).


Kingdom Rush

Kingdom Rush è il primo episodio di una serie di successo, che ha generato svariati seguiti e spin-off, perfino un gioco da tavolo. Uscito originariamente in flash nel 2011, la versione per Android è arrivata due anni dopo, e attualmente è l'unico gioco della serie disponibile gratuitamente sul Play Store.

Si tratta di uno dei più famosi esponenti del genere "tower defense", in cui bisogna difendere la propria base da orde di nemici che generalmente non fanno altro che avanzare in modo piuttosto stupido. In questo caso quello che dobbiamo fare noi è piazzare ai lati del loro cammino delle torri che sparano da sole, con la possibilità di potenziarle. Abbiamo quattro tipi di torri: gli arceri, i maghi, l'artiglieria pesante e i fanti, utili per rallentare le ondate. In più si potranno piazzare in qualsiasi punto della mappa degli altri fanti che respawnano periodicamente e un eroe, più potente degli altri.

Il gioco è "davvero" gratuito, nel senso che si possono acquistare degli altri eroi che però non sono molto più potenti dei quattro di base a disposizione, e delle gemme per acquistare degli utili oggetti consumabili quali energia o esplosivi, gemme che però possono essere raccolte anche guardando un po' di pubblicità (o meglio, facendo partire le pubblicità sul cellulare mentre facciamo altro).


Il gioco è divertente e ipnotico, fa venire continuamente voglia di farci una partita. Fino alla fine della campagna principale volevo giocare in continuazione. Poi, una volta conclusa quella si sbloccano delle missioni aggiuntive, e lì devo dire che mi è un po' passata la voglia.

Probabilmente i giochi di tipo strategico non sono il mio pane, e in effetti non ne sono mai stato un appassionato, fatto sta che da quel punto diventa davvero difficilissimo, almeno per me. Le ondate sembrano non finire mai, i nemici sono potentissimi, le risorse sempre insufficienti.
Mi è sembrato anche difficile se non impossibile impostare una propria strategia. Se nei primi livelli potevi ad esempio scegliere se disseminare torri poco potenti in tutta l'area o concentrare gli attacchi in punti strategici, negli ultimi bisogna seguire strategie ben precise che prevedono di provare almeno dieci volte ogni quadro fino ad imparare a memoria le diverse tipolodie di nemici delle varie ondate e aver tentato i diversi approcci fino a trovare "quello giusto". Non mi vergogno di ammettere di aver dato più di una sbirciata alla guida strategica ufficiale: Ebbene, mi è successo di aver seguito alla lettera la guida e perdere lo stesso! Probabilmente non ho potenziato le torri nell'ordine esatto, oppure ho usato la meteora nel momento o nel punto sbagliato. Un approccio che da "strategico" diventa "trial and error", e non fa per me.
Per fortuna si può abbassare la difficoltà in qualsiasi momento, e la situazione è un po' migliorata. Tra la difficoltà inferiore e l'esperienza sono riuscito ad andare avanti senza più bisogno di seguire la guida, e al momento mi rimangono da completare solo più due missioni, delle quali però non riesco a sopravvivere nemmeno a metà delle ondate!



Into the dead 2: Unleashed

Forse non tutti sanno che Netflix mette a disposizione alcuni videogiochi per smartphone in versione completa per i suoi abbonati. Into the dead 2 è uno di questi giochi, che ho prontamente installato sul mio tablet.

Si tratta in effetti di un gioco di corse in 3D, come il noto Temple Run. Quelli dove il personaggio corre schivando ostacoli e raccogliendo monete o altro, gli store Android e IOS sono pieni di cloni con vari personaggi come Sonic o Super Mario.
In Into the dead 2, sebbene il principio sia simile, invece di una grafica cartoonesca abbiamo uno stile realistico e un mucchio di zombi.
Niente monete sospese da raccogliere, quindi, giusto qualche pacco di munizioni ogni tanto. Dobbiamo attraversare di corsa lande infestate di morti viventi facendoci strada sparando. 
Il gioco funziona con le meccaniche tipiche dei "giochi da cellulare", quindi livelli brevi ognuno con una serie di obbiettivi secondari, tipo uccidere un certo numero di zombi con un'arma specifica. Soddisfando gli obbiettivi secondari si sbloccano nuove armi, armi che possono anche essere potenziate con i soldi ottenuti sempre con gli obbiettivi secondari.

All'inizio è difficile capire dove conviene spendere i soldi, perché visto che una volta ottenuti i trofei degli obbiettivi secondari non è più possibile rifarli quindi la quantità di soldi disponibili nell'intero gioco è limitata.


C'è anche una serie di missioni secondarie, che mettono alla guida di personaggi diversi dal protagonista, e a volte in situazioni particolari, come missioni in notturna con il visore a infrarossi o simili. Sono in genere più facili della storia principale, perché non ci sono gli obbiettivi secondari e quindi si può stare più attenti a schivare gli zombi invece che a ucciderli. In particolare la prima di queste missioni secondarie si svolge in un'ambientazione completamente diversa: la New York infestata dai fantasmi di Ghostbusters! Nei panni di una recluta dovremo farci strada tra orde di spetti insieme a Peter, Egon, Ray e Winston, i cui volti sono disegnati con l'aspetto che avevano nei cartoni, ma più realistici.

C'è da dire che, a parte quello dei Ghostbusters, le altre "storie secondarie" risultano poco interessanti perché troppo facili. Non essendoci gli obbiettivi secondari come nella missione principale è più facile risparmiare munizioni schivando semplicemente gli zombi e tenendosele per quando serve davvero.

Ammetttiamolo: sparare agli zombi è divertente! Il gioco è frenetico e appagante. Inoltre, cosa che manca da quasi tutti gli altri giochi di questo tipo, c'è una trama! Certo, è una trama banalissima e semplicissima che si limita a due parole scambiate alla radio tra il protagonista e la sua famiglia tra un livello e l'altro, ma c'è, e da un senso al nostro correre come pazzi in mezzo a cadaveri ambulanti putrefatti.

Si nota a lungo andare una certa ripetività, ci sono molte armi a disposizione da vincere ma gli zombi sono tutti uguali: più sono grassi e più sono resistenti, alcuni stanno fermi sul posto e altri ci corrono incontro, e lì finisce la varietà dei nemici. Ci sarebbe stato bene qualche nemico diverso, o qualche altra missione particolare, tipo alla guida di un veicolo. Ci sono dei veicoli su cui salire, ma vanno avanti da soli mentre noi sventagliamo a destra e a sinistra una mitragliatrice dalle munizioni infinte, e il casino su schermo è tale che non ci si capisce nulla e si continua solo a tenere premuto il tasto di sparo mentre esplode tutto. Noioso.
La missione dei Ghostbusters viene in nostro aiuto perché è l'unica a presentare dei nemici diversi dagli zombi, e anche l'unica ad avere un boss, altra cosa di cui si sente la mancanza. Un boss solo in tutto il gioco e in una missione secondaria, e dai.

L'unico boss presente nel gioco.

Divertente e gratuito se avete l'account Netflix. Non sarà perfetto, ma che volere di più?
Si consiglia però l'uso di un tablet, su un cellulare i nemici possono risultare troppo piccoli, e inoltre il personaggio alza l'arma quando sta puntando un nemico (il puntamento è automatico, basta essere abbastanza vicini), ma è un movimento che su uno schermo piccolo può risultare impercettibile e portare a sprecare un mucchio di munizioni. Ci sarebbe stato bene un mirino o qualcosa di simile.

Il Moro


Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.

martedì 13 maggio 2025

Opinioni in pillole, film per bambini ma anche no: Ozzy - Cucciolo Coraggioso, Il regno dei bravi bambini, Soul, Uno Rosso

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Nell'articolo di oggi andiamo a parlare di alcuni film che dovrebbero essere per bambini, ma il cui target non è proprio a fuoco.
Essendo che accumulo questi commenti tra le bozze per raccoglierli in articoli tematici, alcuni potrei averli visti davvero parecchio tempo fa.


Ozzy - Cucciolo Coraggioso (2016) recensione

Ozzy - Cucciolo Coraggioso (2016)

I proprietari di un cane vanno in vacanza per un mese, e lo lasciano in quello che sembra un resort per cani. Questo però invece che lo splendido albergo che sembrava si rivela essere ne più e né meno che una prigione, in cui i cani vengono obbligati a costruire cose tipo giocattoli per animali e simili. E, proprio come nella tipica prigione che avete visto in tutti i film carcerari, ci sono i secondini sadici, il direttore spietato, il mafioso con relativi scagnozzi, e tutto il solito campionario di cliché da film carcerari. Però sono cani.

La storia prende un po' da Fuga da Alcatraz, un po' da Le ali della libertà, parecchio da Fuga per la Libertà, ma sono sicuro che potrete riconoscerne altri. Se siete appassionati di film carcerari siete nel posto giusto. Se siete anche dei cinofili, avete trovato il paradiso. 

martedì 6 maggio 2025

Opinioni in pillole, libri di fantascienza mai finiti: Universi, Inverso, Central Station, Guerra per l'eternità.

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!  

Ecco un altro articolo della serie "opinioni in pillole", dove raccolgo commenti più o meno brevi per cose che ho visto/letto/giocato. Questo perché mi capita di voler parlare di qualcosa e scriverne un commento, che però risulta troppo corto per farne un articolo a sé stante. In questo caso parliamo di quattro libri che NON ho letto per intero, tendenzialmente perché mi sono rotto le balle prima.


Universi, di Stanislav Lem recensione


Universi, di Stanislav Lem

Universi, pubblicato da Mondadori nella collana Oscar Moderni - Baobab, è una raccolta di racconti dell'autore polacco, noto in particolar modo per il romanzo Solaris.
Dovrebbe essere una raccolta integrale o quasi, sicuramente è un volume abnorme, 1500 pagine, non l'ho pesato ma credetemi che tenerlo in mano mentre si è seduti sul water non è proprio comodo.
Ho preso questo libro in biblioteca, ma devo dire di non essermelo goduto granché. I racconti più belli li avevo già letti tutti (in particolare ho adorato quelli del ciclo Fiabe per robot), ma gli altri mi hanno un po' stufato, in paricolar modo quelli degli altri due cicli, Cyberiade e I viaggi del pilota Prix. Il primo ciclo parla di due inventori in grado di inventare qualsiasi cosa, alle prese con re e personaggi da fiaba. Le atmosfere sono in effetti quelle fiabesche già tipiche di Fiabe per robot, ma i racconti risultano spesso troppo lunghi e tutti abbastanza simili tra loro. Stesso difetto per I viaggi del pilota Prix, che abbandona l'atmosfera fiabesca in favore delle avventure di un pilota spaziale, avventure di stampo abbastanza realistico, Prisx è in effetti un astronauta e non un pilota di razzi alla Dan Dare, impegnato più a fare calcoli su rotte tangenti e campi gravitazionali che a sparacchiare contro alieni con la pistola a raggi, come invece mi aspettavo dopo aver letto i volumi precedenti. Interessanti, ma anche qui un po' noiosi e ripetitivi, alla fine ho letto solo i primi tre o quattro. I restanti racconti non sono tematici, ma ormai mi ero stancato e non sono andato avanti molto (non sono arrivato a pagina mille, per dire).
A parte quelli di Fiabe per robot che ho amato alla follia, i racconti di Stanislav Lem mi sono sembrati tutti buoni, ma nessuno davvero eccezionale (opinione mia, ci tengo a sottolinearlo prima di essere sommerso di insulti, che questo è uno di quegli autori che è meglio non toccare). Credo che il modo migliore di consultare questo volume, chiaramente un'edizione da collezione, sia di tenerlo lì e leggere un racconto ogni tanto, alternandolo con altro. Io invece dovevo restituirlo alla biblioteca pena l'invio di esattori nerboruti, quindi così ho fatto, senza troppi rimpianti, prima di portarlo a termine. I miei polsi ringraziano, le mie sedute sul water saranno meno faticose.

martedì 29 aprile 2025

JRPG per console portatili retrò: Shin Megami Tensei: Strange Journey e Half-minute Hero

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Stavolta parliamo di due JRPG, che non c'entrano nulla l'uno con l'altro se non per il fatto di essere usciti per due console portatili ormai vecchiotte e di essere appunto due JRPG. E anche per quello ho dei dubbi. 


Shin Megami Tensei: Strange Journey recensione

Shin Megami Tensei: Strange Journey

Gioco uscito nel 2009 per il Nintendo DS, facente parte dell'infinita saga di Shin Megami Tensei (qualcosa tipo 50 o 60 giochi). 
Ad avermi attirato verso questo gioco particolare, (oltre al fatto che possiedo un Nintendo DS che non mostra ancora intenzione di mollarmi) è l'ambientazione fantascientifica. Si sa infatti che la stragrande maggioranza dei JRPG ha ambientazioni fantasy o al massimo ibride. In Strange Journey, invece, la componente fantascientifica risulta preponderante, anche se ci sono i demoni.
Caratteristica di tutta la saga è infatti la possibilità di evocare dei demoni come alleati per combattere al nostro fianco... ma andiamo con ordine.

martedì 22 aprile 2025

Zagor: La figlia di Dharma, Wyandot, Manitoba Pearl

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla! 

Come ho già fatto altre volte, raccolgo in questo articolo le opinioni che ho scritto sul forum Zagortenay riguardo alle ultime storie uscite, modificandole un po' per renderle fruibili anche per chi non è un abituale frequentatore del forum in questione e quindi magari non ha già letto i volumi di cui si parla o non conosce a menadito la storia di Zagor.

La figlia di Dharma, Zagor N. 714-716 recensione

La figlia di Dharma, Zagor N. 714-716, di Jacopo Rauch e Esposito Bros

Dharma la strega è personaggio secondario di una storia di una vita fa (1976, per l'esattezza). La stessa Dharma è tornata come antagonista principale in una storia del 2002, insieme alla figlia Nayana, e la stessa figlia ritorna ulteriormente in solitario in una storia del 2018. Almeno credo, queste informazioni le ho prese da una ricerca sul sito della Bonelli, ma la verità è che l'unica di queste storie che ricordo davvero è la prima. E' perché era anche la più bella, o perché l'ho letta quando ero giovane e non avevo letto altri millemila fumetti prima? Probabilmente entrambe le cose. E mi sa che anche in Bonelli pensino che io non sia l'unico, visto che il titolo della storia è La figlia di Dharma, mica Nayana, nonostante di Dharma quasi non si parli.

martedì 15 aprile 2025

Opinioni in pillole: Deadpool & Wolverine e Star Trek - Section 31

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni più o meno brevi, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. 
Di solito cerco di mettere insieme le opinioni in modo che ci sia almeno un "tema". Stavolta semplicemente butto lì la mia su due film abbastanza recenti, proprio perché se faccio passare troppo tempo poi qualsiasi discussione al riguardo muore (anche perché non è che si meritino di essere discussi a lungo).


Deadpool & Wolverine (2024)

Deadpool & Wolverine (2024)

Deadpool & Wolverine è in pratica lo Scary Movie della Marvel.

Non so se sia l'ingresso nella Disney o semplicemente una mancanza di idee, ma il punto è che questo invece di essere un film con dignità di film è una continua corsa alla citazione e al cameo in cui ogni tanto fa capolino un tentativo abbozzato di trama, ma timidamente, senza farsi notare troppo, altrimenti gli spettatori si distraggono dalle stupidaggini. Una quantità di rimandi, parodie e prese in giro di tutto l'universo cinematografico Marvel, indietro agli albori fino addirittura a Blade, degna appunto di quei film nati apposta per sbeffeggiarne altri, solitamente prendendo di mira un intero genere. Da Scary Movie a Hot Shots a L'aereo più pazzo del mondo (stiamo andando MOLTO più indietro di Blade!) e chi più ne ha più ne metta. Si vede che i produttori del MCU pensano di fare ormai genere a sé.

martedì 8 aprile 2025

Opinioni in pillole, fumetti di supereroi: Rorshach, Batman Reptilian, TMNT: The Last Ronin - Lost Years, Superman and the men of steel

 Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Stavolta (di nuovo) una manciata di fumetti di supereroi.


Rorshach, di Tom King, Jorge Fornes, Dave Stewart (2020) recensione

Rorshach, di Tom King, Jorge Fornes, Dave Stewart (2020)

Ho schivato senza nemmeno prenderlo in considerazione l'evento Doomsday Clock, che vedeva i personaggi di Watchmen in crossover con la DC. Un po' di più mi incuriosisce Before Watchmen, una serie di prequel dedicati ai vari personaggi, ma sono troppi numeri perché mi venga davvero voglia di leggerli.
Cosa c'è quindi in questo Rorshach, miniserie in 12 numeri, che mi ha spinto a leggerlo? Facile, il nome dell'autore: Tom King.
Negli ultimi anni Tom King è diventato uno di quegli autori di cui è imperativo leggere tutto. Alcune cose sono meravigliosealtre meno, ma sempre meritano di essere lette.
E come se la sarà cavata uno degli autori di punta della DC alle prese con il mito costruito da Alan Moore?
Davvero niente male è la risposta breve, ma possiamo spendere qualche parola in più.

martedì 1 aprile 2025

The Electric State: il racconto illustrato di Simon Stålenhag e il film Netflix, e già che ci siamo pure il videogioco

The Electric state, di Simon Stålenhag (2018) recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Si fa un gran parlare (male, per lo più) del film Netflix The Electric State, noto più che altro per la cifra folle che è costato. Giusto per dare qualcosa in più alla mia opinione rispetto a quella degli altri, ho deciso di leggermi prima il fumetto (che in realtà non è un fumetto) e parlarvene qui.
Quindi:

The Electric state, di Simon Stålenhag (2018)

Simon Stålenhag è un artista svedese, specializzato in arte digitale di genere retro-futuristico. In particolare il suo soggetto preferito sono edifici o macchinari in rovina in mezzo alla campagna, che danno un'idea di malinconia e di un mondo che è andato in una direzione diversa. Si tratta né più e né meno che di arte ucronica, che immagina un passato in cui la tecnologia si è evoluta più in fretta rispetto a quello che è successo nel nostro mondo, e in cui però a un certo punto tutto è collassato. Molte delle sue illustrazioni sono state pubblicate in raccolte, alcune unite solo da una certa continuità tematica, altre raccontano proprio una storia, per quanto vaga e senza parole. Almeno credo, in realtà non ho mai preso in mano una sua raccolta a parte The electric state, quindi non so dire se anche le altre avevano una storia scritta ad accompagnarle, ma da quel che ho capito per lo più no, erano solo raccolte di illustrazioni che in qualche caso, viste in sequenza, davano l'idea di una trama. Da una di queste raccolte di illustrazioni digitali, Tales From The Loop, è stata tratta l'omonima serie televisiva, che incorpora anche elementi dal gioco da tavolo tratto dallo stesso libro. Non l'ho vista.

Sul sito di Simon Stålenhag potete trovare una gran quantità di illustrazioni, comprese tutte o quasi quelle di The Electric State, senza però la storia che le accompagna. Vi metto qui una manciata di sue illustrazioni scelte a caso prese proprio da quel sito.

martedì 25 marzo 2025

La città proibita, l'urlo di Chen ritorna a terrorizzare l'occidente


La città proibita Mainetti recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Temevo di non riuscire a vedere questo film al cinema, ma per fortuna una sala dalle mie parti alla fine ha deciso di metterlo, anche se una settimana in ritardo. Già, perché ci tenevo, perché a volte si devono sostenere i film anche solo per il coraggio che hanno, il coraggio di fare "cose che normalmente in Italia non si fanno", ma che solo se hanno successo possono sperare di inaugurare un trend che possa tirare il cinema italiano fuori dal pantano in cui si trova.
Fortunatamente, non ho bisogno di consigliarvi di andare a vedere La Città Proibita perché così sostenete un certo modo di fare cinema in Italia: posso permettermi di consigliarvelo perché è davvero un bel film. Farò di più, sprecando per La Città Proibita il più grande complimento che si può fare a un film italiano: non sembra un film italiano. Non c'è praticamente una sola inquadratura che sembri il tipico film italiano, basti dire che nemmeno per un momento mi è venuto in mente René Ferretti che grida "Biascica, apri tutto", cosa che mi succede quasi sempre.

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