Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Da un certo punto di vista, molto personale, Doom & Destiny è il videogame perfetto.
I JRPG sono stati per lungo tempo il mio genere di videogiochi preferito. Ho fatto anche una classifica.
Ma l'età non più verde e il poco tempo libero mi rendono difficile appassionarmi a un gioco dalla profondità e complessità paragonabile ai vari Final Fantasy (fino al XII, almeno, dopo non so), complessità che una volta era proprio una delle caratteristiche che mi attiravano di più.
Allo stesso tempo non riesco ad adattarmi all'eccessiva semplicità dei giochi per tablet e smartphone, che al momento sembrano essere gli unici che trovo il tempo di giocare, spesso mollandoli prima della metà.
Doom & Destiny è perfettamente a metà tra questi due mondi. Pur essendo, chiaramente e dichiaratamente, un gioco per cellulari, propone una profondità e una complessità notevoli nel sistema di gioco. Niente a che vedere con qualche Final Fantasy dai sistemi di crescita e personalizzazione dei personaggi intricatissimi e ai limiti della comprensione umana, ma non siamo poi così distanti da un Dragon Quest.
Allo stesso tempo il gioco risulta semplice da "imparare" e immediato, come si conviene a un gioco per cellulare, quindi adatto per sessioni "casual" e spesso di pochi minuti.
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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venerdì 22 settembre 2017
martedì 19 settembre 2017
Orfani - seconda stagione: Ringo
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ho cambiato idea sulla prima stagione di Orfani. Trovate qui tutte le recensioni dei singoli volumi, ma non date loro troppo credito. Il mio "errore", se di errore si può parlare, è stato quello di leggere e recensire un volume per volta. Ma Orfani prima stagione è uno di quei lavori in cui il risultato finale è maggiore della somma delle parti. I singoli volumi non vanno intesi come potrebbero essere ad esempio le puntate di un telefilm con trama orizzontale, episodi a sè stanti che vanno a comporre una trama globale, ma piuttosto come capitoli di un libro. Quelle che erano sembrate grossolane stupidaggini nei primi volumi poi nel complesso dell'opera hanno assunto un valore differente, portando Orfani prima stagione a essere un'ottima miniserie.
Per non ricadere nello stesso errore, ho accumulato tutti i volumi della seconda stagione uno sull'altro prima di iniziare a leggerli, tutti di fila. Certo, nel frattempo altra roba ci si è ammucchiata sopra e intanto di Orfani siamo arrivati alla quarta stagione, ma tant'è, cercate di capirmi, sono anziano, ho i miei tempi.
Ho cambiato idea sulla prima stagione di Orfani. Trovate qui tutte le recensioni dei singoli volumi, ma non date loro troppo credito. Il mio "errore", se di errore si può parlare, è stato quello di leggere e recensire un volume per volta. Ma Orfani prima stagione è uno di quei lavori in cui il risultato finale è maggiore della somma delle parti. I singoli volumi non vanno intesi come potrebbero essere ad esempio le puntate di un telefilm con trama orizzontale, episodi a sè stanti che vanno a comporre una trama globale, ma piuttosto come capitoli di un libro. Quelle che erano sembrate grossolane stupidaggini nei primi volumi poi nel complesso dell'opera hanno assunto un valore differente, portando Orfani prima stagione a essere un'ottima miniserie.
Per non ricadere nello stesso errore, ho accumulato tutti i volumi della seconda stagione uno sull'altro prima di iniziare a leggerli, tutti di fila. Certo, nel frattempo altra roba ci si è ammucchiata sopra e intanto di Orfani siamo arrivati alla quarta stagione, ma tant'è, cercate di capirmi, sono anziano, ho i miei tempi.
venerdì 15 settembre 2017
I racconti di Angelo Benuzzi per 2 minuti a Mezzanotte, recensioni
Torniamo nel mondo di 2 Minuti a
Mezzanotte, con i racconti di Angelo Benuzzi. Per chi non sapesse di
cosa sto parlando, potete dare un'occhiata al sito ufficiale, alla
pagina dei racconti spin-off, alla pagina dei miei contributi e a
tutti i post che ho dedicato all'ambientazione nel tempo.
Back from the grave è un racconto
abbastanza breve, nel quale Angelo tratteggia la storia del Super "Bolt" (cognome impronunciabile, ma il nome da Super può bastare), in
forze all'esercito degli Stati Uniti, che ha il potere di scagliare
folgori, una propensione per l'alcool, un serio problema di gestione
della rabbia e un odio profondo per il Grande Thot, super avversario
che è già comparso in entrambe le stagioni della round robin
(piccola parentesi: il Grande Thot, creato da Alessandro Girola e definito nelle capacità e nel carattere da Matteo Poropat, era uno dei miei
personaggi preferiti [a parte quelli creati da me, ovviamente ;-)],
tanto che ho dedicato totalmente a lui il mio capitolo della seconda
stagione). Odio che sfocia in un devastante combattimento in Libano,
nel 1983...
martedì 12 settembre 2017
Masters Of The Universe in versione LEGO!
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Oggi una galleria particolare: non illustrazioni, ma creazioni realizzate con il LEGO e ispirate ai Masters Of The Universe!
Il creatore è Orion Pax, Un Lego designer che ha saputo farsi un nome nell'ambiente con le sue riproduzioni in mattoncini di giocattoli anni '80.
A voi!
Oggi una galleria particolare: non illustrazioni, ma creazioni realizzate con il LEGO e ispirate ai Masters Of The Universe!
Il creatore è Orion Pax, Un Lego designer che ha saputo farsi un nome nell'ambiente con le sue riproduzioni in mattoncini di giocattoli anni '80.
A voi!
venerdì 8 settembre 2017
TD-V26, radiolina cinese: recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Visto che non ho niente di meglio da fare, facciamo due parole su questa radiolina cinese comprata sulla baia per cinque euro.
Sembra una baracca, mi aspettavo una baracca, eppure si è rivelata un prodotto valido per il prezzo che ha.
Tre sono le funzioni principali, prendiamole in esame una per volta.
Radio: ha un'antenna retrattile che le permette di prendere le stazioni radio. Ne trova anche abbastanza, il problema è la ricerca. Spieghiamo: premendo il secondo tasto da sinistra inizia la ricerca delle stazioni. La ricerca non si può fermare fino a che non si è fatto tutto il giro delle frequenze memorizzando tutte le stazioni disponibili. A me è arrivato a memorizzarne anche una settantina. Poi con il terzo e il quarto tasto si cambia stazione, potendo solo avanzare e arretrare di una per volta. Gli stessi due tasti permettono anche di regolare il volume, tenendoli premuti.
E' chiaro che questo metodo è maledettamente scomodo: non c'è memorizzazione delle stazioni preferite, bisogna ricordarsi il numero di canale assegnato, dopo averla cercata tra tutte le altre radio esistenti. L'unica cosa buona è che quando la spegnete alla riaccensione la ritrovate sulla stessa stazione sulla quale l'avete spenta.
Inoltre se vi spostate (a me è capitato di usarla come radiolina guidando una vecchia Panda senza autoradio) e oltrepassate un limite oltre il quale cambiano le frequenze ovviamente non si sente più nulla, e dovete rifare la sintonizzazione da capo. Facile che ci metta più tempo di quello che vi serve per arrivare a destinazione.
Visto che non ho niente di meglio da fare, facciamo due parole su questa radiolina cinese comprata sulla baia per cinque euro.
Sembra una baracca, mi aspettavo una baracca, eppure si è rivelata un prodotto valido per il prezzo che ha.
Tre sono le funzioni principali, prendiamole in esame una per volta.
Radio: ha un'antenna retrattile che le permette di prendere le stazioni radio. Ne trova anche abbastanza, il problema è la ricerca. Spieghiamo: premendo il secondo tasto da sinistra inizia la ricerca delle stazioni. La ricerca non si può fermare fino a che non si è fatto tutto il giro delle frequenze memorizzando tutte le stazioni disponibili. A me è arrivato a memorizzarne anche una settantina. Poi con il terzo e il quarto tasto si cambia stazione, potendo solo avanzare e arretrare di una per volta. Gli stessi due tasti permettono anche di regolare il volume, tenendoli premuti.
E' chiaro che questo metodo è maledettamente scomodo: non c'è memorizzazione delle stazioni preferite, bisogna ricordarsi il numero di canale assegnato, dopo averla cercata tra tutte le altre radio esistenti. L'unica cosa buona è che quando la spegnete alla riaccensione la ritrovate sulla stessa stazione sulla quale l'avete spenta.
Inoltre se vi spostate (a me è capitato di usarla come radiolina guidando una vecchia Panda senza autoradio) e oltrepassate un limite oltre il quale cambiano le frequenze ovviamente non si sente più nulla, e dovete rifare la sintonizzazione da capo. Facile che ci metta più tempo di quello che vi serve per arrivare a destinazione.
martedì 5 settembre 2017
Inbooki, più di un editor per storie a bivi.
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Inbooki nasce da un progetto tutto italiano e, come dicevamo nel titolo, non vuole limitarsi ad essere un "semplice" editor per storie a bivi.
L'idea è di sfruttare a fondo tutte le possibilità fornite da uno smartphone per creare storie che non siano mai uguali se vorrete rileggerle.
Inbooki fornisce un editor online per la creazione delle storie, che permette anche di provare i racconti sulla app. E la app è la piattaforma su cui leggere le storie tramite smartphone e tablet. La app si interfaccia al sistema operativo dello smartphone per leggere i dati dell'orologio, del sensore della luminosità, del GPS. L'autore può quindi creare contenuti diversi nei vari casi, a seconda che il lettore legga il racconto di sera o di giorno, al buio o alla luce. Inoltre si può impostare la temperatura dell'ambiente, il sesso e l'età del lettore e altri parametri, che sarà l'app stessa a chiederci a inizio lettura. Addirittura si potrà scegliere di rendere un capitolo disponibile sono se il lettore si trova in un certo punto (si sceglie su una mappa e si indica il raggio di km entro cui il capitolo è leggibile). Alcuni capitoli potrebbero essere disponibili solo in dati momenti del giorno, o solo per lettori di una certa età o sesso, o solo in certe condizioni meteo.
Inbooki nasce da un progetto tutto italiano e, come dicevamo nel titolo, non vuole limitarsi ad essere un "semplice" editor per storie a bivi.
L'idea è di sfruttare a fondo tutte le possibilità fornite da uno smartphone per creare storie che non siano mai uguali se vorrete rileggerle.
Inbooki fornisce un editor online per la creazione delle storie, che permette anche di provare i racconti sulla app. E la app è la piattaforma su cui leggere le storie tramite smartphone e tablet. La app si interfaccia al sistema operativo dello smartphone per leggere i dati dell'orologio, del sensore della luminosità, del GPS. L'autore può quindi creare contenuti diversi nei vari casi, a seconda che il lettore legga il racconto di sera o di giorno, al buio o alla luce. Inoltre si può impostare la temperatura dell'ambiente, il sesso e l'età del lettore e altri parametri, che sarà l'app stessa a chiederci a inizio lettura. Addirittura si potrà scegliere di rendere un capitolo disponibile sono se il lettore si trova in un certo punto (si sceglie su una mappa e si indica il raggio di km entro cui il capitolo è leggibile). Alcuni capitoli potrebbero essere disponibili solo in dati momenti del giorno, o solo per lettori di una certa età o sesso, o solo in certe condizioni meteo.
venerdì 1 settembre 2017
Tramonti a mezzanotte, di Aristide Capuzzo
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Questa è una recensione su commissione. Nel senso che l'autore del racconto mi ha contattato e mi ha mandato la sua opera chiedendo una recensione. L'ho già fatto in passato e mi fa piacere, e ci tengo a precisare che le mie recensioni anche in questo caso sono assolutamente imparziali. Mica mi pagano! ;-)
I quadri hanno sempre suscitato un fascino particolare negli scrittori dell'orrore.
Forse perché sembrano finestre su altre realtà, realtà di cui ci è permesso di scorgere solo un minuscolo scorcio, nel quale potrebbe nascondersi, non visto dall'osservatore, qualunque cosa.
Come possiamo noi sapere cosa si nasconde dietro quella porta, o oltre quell'angolo? Chi ci sta spiando da dietro quella tenda? Dove sta andando o da dove arriva quel personaggio? E cosa c'è in quel fagotto che sta trasportando? L'artista lo sapeva quando l'ha dipinto, o si è limitato a ritrarre ciò che vedeva nella sua mente, come un'istantanea di un sogno?
Questa è una recensione su commissione. Nel senso che l'autore del racconto mi ha contattato e mi ha mandato la sua opera chiedendo una recensione. L'ho già fatto in passato e mi fa piacere, e ci tengo a precisare che le mie recensioni anche in questo caso sono assolutamente imparziali. Mica mi pagano! ;-)
I quadri hanno sempre suscitato un fascino particolare negli scrittori dell'orrore.
Forse perché sembrano finestre su altre realtà, realtà di cui ci è permesso di scorgere solo un minuscolo scorcio, nel quale potrebbe nascondersi, non visto dall'osservatore, qualunque cosa.
Come possiamo noi sapere cosa si nasconde dietro quella porta, o oltre quell'angolo? Chi ci sta spiando da dietro quella tenda? Dove sta andando o da dove arriva quel personaggio? E cosa c'è in quel fagotto che sta trasportando? L'artista lo sapeva quando l'ha dipinto, o si è limitato a ritrarre ciò che vedeva nella sua mente, come un'istantanea di un sogno?
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