martedì 24 giugno 2025

Predator - Killer of killers

Predator - Killer of killers recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ehi gente, un nuovo film su Predator! Alcuni franchise sono come i loro protagonisti, o meglio come i loro cattivi: Terminator, Alien, Predator, per quanto spari loro addosso usando infimi sequel come proiettili, ritornano sempre!

Per quanto io sia un amante dell'alieno cacciatore, e abbia adorato i primi due film (sì, sono uno dei pochi a cui è piaciuto un sacco anche Predator 2, mai capito perché sia così maltrattato), non posso certo definirmi un "esperto", dato che per esserlo dovrei conoscere bene anche lo sterminato universo espanso, tra libri, fumetti e videogiochi, che è derivato da quei film. Ma d'altronde non tutti sono Il Zinefilo, anzi mi sa che non lo è quasi nessuno, visto che ben pochi dei sedicenti esperti hanno mai letto uno di questi fumetti, nonostante sia proprio grazie a loro che un franchise come quello di Predator è ancora così fiorente. Io libri non ne ho letto nessuno, ma almeno di fumetti e videogiochi qualcosa so. Tutto questo per dire che gli episodi di cui è composto questo film mi sono sembrati più vicini all'universo fumettistico dei Predator che a quello cinematografico, universo nel quale i Predator si sono già trovati più volte ad affrontare prede sparse nel tempo. Ma visto che i fumetti li leggono in quattro (beh, in Italia ne sono arrivati ben pochi, quindi gli italiani sono in parte giustificati), questa roba sembrerà una novità a chi conosce i Predator solo dai film. 
Da notare anche quello che credo sia il primo utilizzo del termine "Yautja" in un film, termine fin'ora appartenente solo all'universo espanso, peccato che sia una delle poche cose che questo film ha mantenuto dal "canone" stabilito dai fumetti stessi, se di canone si può parlare per qualcosa di così fumoso (l'altra, beh sarebbe spoiler quindi se preferite saltate oltre, è la camera di criostasi con tutti i guerrieri congelati, ripresa da un fumetto Marvel).

Predator - Killer of killers recensione

Abbiamo quindi dei Predator che se ne catafottono di tutto il codice morale che si intuiva nei primi film e che è stato poi elaborato e raffinato nell'universo espanso, e che non hanno alcun problema a girare senza maschera. Solo io ricordo che senza ci vedono poco, cosa già evidente dai primi film?
Io gli Yautja li ho sempre interpretati come cacciatori, di quelli che fanno caccia grossa andando in cerca di prede come tigri o orsi, ma che lo fanno comunque in condizioni di superiorità grazie a un armamento tecnologicamente avanzato. Sensazione che mi è stata confermata da quel capolavoro che è il primo fumetto di Alien Vs. Predator, nel quale i Predator "gettano" su un pianeta uova di xenomorfi per poi tornare dopo un po' per dare loro la caccia. Mio padre era un cacciatore, e i cacciatori proprio per avere prede da cacciare spesso le allevano e poi le liberano così che possano riprodursi e ripopolare la zona. Più volte da ragazzino ho accompagnato mio padre a "gettare" dei fagiani (lui usava il termine "gettare", magari è solo piemontese, non saprei), liberandoli da apposite gabbie in cui il circolo della caccia del paese li teneva. Ritrovare questa pratica in un fumetto è stato in qualche modo emozionante. Il tema della caccia era presente anche nei primi film, per buona parte dei quali i Predator si comportavano proprio da cacciatori, inseguendo le loro prede senza farsi vedere, tendendo agguati, mettendo trappole. Quelli di Killer of  killers, invece, non li ho capiti molto bene. Per lo più sembrano lanciarsi a capo chino in mezzo a battaglie già in corso, in una sorta di smania di selezionare il più forte da menare o meglio, se dobbiamo vedere i risultati ottenuti in quasi tutte le storie che ci sono state raccontate, il più forte da cui farsi ammazzare.
Anche graficamente sono strani. Il fatto di non essere un live action permette agli autori di lanciarsi in anatomie ardite. Passi quello pelato, perfino simpatico, ma mi sembra davvero esagerato il colossale Yautja del primo episodio, ancora più alto e grosso di quello geneticamente modificato di The Predator

Predator - Killer of killers recensione

Ora, il punto è: questo è un film che si basa totalmente e unicamente sull'azione. Sul mostrare scene grandiose d'azione fantascientifica e storica in splendide location, roba che sarebbe stato impossibile realizzare in un live action senza spendere barche di soldi. Ed è esattamente quello che offre. Ci si chiede però: non si poteva fare esattamente la stessa cosa anche stando un po' più attenti ai fan e offrendo quindi dei Predator più in linea con quello che già conoscono di loro? E non ho nemmeno chiesto una trama un po' più complessa e approfondita, non sia mai, solo qualche attenzione in più...

Predator - Killer of killers recensione

Ciò detto, i tre episodi ci presentano personaggi stereotipati per i quali non abbiamo bisogno di troppe spiegazioni, e li calano in storie molto personali... in cui sul più bello un Predator si tuffa in mezzo tagliuzzando gente. Le storie, cioè, soprattutto le prime due, non girano intorno al Predator stesso, risultando piuttosto storie che avrebbero potuto andare avanti da sole ma in cui spunta fuori un Predator, così, de botto, senza senso. Forse un richiamo al primo film, nel quale il Predator compariva molto dopo l'inizio?
Il terzo è l'episodio che più di tutti rivela la natura cartoonesca del titolo, viste le acrobazie compiute che starebbero bene in un cartone Disney o Studio Ghibli, ma in live action sarebbero esagerate perfino per un Fast and Furious. Beh, no, forse per quelli no. 
L'ultimo spezzone, che unisce i tre protagonisti dei precedenti, è forse il più debole di tutti, un po' perché è una situazione già vista un miliardo di volte, ma soprattutto per colpa del messicano diventato di colpo non solo un insopportabile generatore di gag, ma anche uno che "sa le cose" visto come impara in mezzo secondo a utilizzare il computer da avanbraccio di un Predator e a guidare una loro astronave. Si vede che il congelamento prolungato fa questo effetto, d'altronde in Demolition Man Stallone durante il congelamento imparava a fare a maglia, no?
Però il capo degli Yautja che sfoggia un mantello fatto di code di xenomorfi è tanta roba.

Killers of killers è un film episodico divertente e in grado di portare una ventata d'aria fresca nel franchise. Certo, poteva andare meglio, ma visti i precedenti possiamo solo leccarci i baffi.

Predator - Killer of killers recensione

Un ultimo appunto: non venitemi a dire che la guerriera vichinga è un'altra concessione al politicamente corretto. Vi confondete con Prey, lì sì che hanno esagerato. Con il termine "shieldmaiden" che viene utilizzato nel primo episodio, traduzione dell'originale norreno skjaldmær, venivano effettivamente chiamate le donne guerriere nelle società norrene. Gli storici non sono ancora certi se queste donne guerriere esistessero davvero o fossero relegate alla mitologia, mitologia in cui comunque sono abbondantemente presenti. Certo, il termine è traducibile con "fanciulla scudiera" mentre nel film viene interpretato più letteralmente facendola lottare con degli scudi, ma va beh, come tamarrata ci sta.
Allo stesso modo nelle saghe ci sono diversi esempi di donne condottiere o comunque con posizioni importanti, anche in ambito militare. Anche qui, dagli storici arrivano poche conferme, non è detto che siano esistite davvero o se siano relegate alle storie, ma si tratta comunque di storie narrate dai norreni stessi.  Il ninja vestito di nero nel secondo episodio sì che è un falso storico accertato, se accettiamo quello accettiamo anche la shieldmaiden. 

Il Moro 

Altri articoli interessanti, alcuni dei quali in collaborazione con il blog Aliens30anni:


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