Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Non ho mai giocato a un gioco dei Pokemon in vita mia, e ho provato questo proprio solo per colmare questa lacuna. La scelta di questo particolare gioco, Pokemon versione Smeraldo per GBA, è dovuta solo a qualche opinione letta in giro, comunque se anche voi non avete mai giocato a un gioco sui Pokemon, vorreste provare col migliore e cercate "miglior gioco Pokemon" su Google sappiate che praticamente ognuno ha il suo preferito (che di solito è il primo a cui ha giocato) e non caverete un ragno dal buco.
C'è una cosa che la maggior parte delle recensioni sui giochi dei Pokémon non vi dice, comprese quelle delle riviste specializzate: com'è un gioco dei Pokemon. Vi diranno che ci sono nuove mosse e nuove creature, se il bilanciamento dei personaggi e degli attacchi è buono, se ci sono abilità nuove da far crescere, eccetera. Come se voi aveste già giocato a tutti i giochi dei Pokemon prima e aveste solo bisogno di sapere cosa c'è di nuovo.
Beh, io non ne ho mai giocati prima, quindi parto dalle basi.
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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martedì 28 marzo 2017
martedì 21 marzo 2017
Brutta come la morte, di Mala Spina. Recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Finalmente, dopo il colmo di sfiga che ha portato alla rottura del mio tablet, dell'ebook reader e del cellullare nel giro di una settimana, sono riuscito a recuperare un tablet da due soldi (letteralmente, è il tablet da 2 euro di altroconsumo - magari poi ne parliamo), e quindi posso tornare a leggere un po' di narrativa in digitale.
Ho cominciato con il terzo volume di Altro Evo, forse ricorderete che ho recensito già Il giorno del drago e Kafra il Magnifico.
In Brutta come la morte - Essere eroici non è roba da apprendisti l'attenzione si sposta su Zira, la cameriera del Drago Ubriaco, la peggior bettola del porto, che è già apparsa come comparsa nei volumi precedenti. Si tratta comunque di una storia a sè stante, come per tutti i volumi della saga.
Finalmente, dopo il colmo di sfiga che ha portato alla rottura del mio tablet, dell'ebook reader e del cellullare nel giro di una settimana, sono riuscito a recuperare un tablet da due soldi (letteralmente, è il tablet da 2 euro di altroconsumo - magari poi ne parliamo), e quindi posso tornare a leggere un po' di narrativa in digitale.
Ho cominciato con il terzo volume di Altro Evo, forse ricorderete che ho recensito già Il giorno del drago e Kafra il Magnifico.
In Brutta come la morte - Essere eroici non è roba da apprendisti l'attenzione si sposta su Zira, la cameriera del Drago Ubriaco, la peggior bettola del porto, che è già apparsa come comparsa nei volumi precedenti. Si tratta comunque di una storia a sè stante, come per tutti i volumi della saga.
martedì 14 marzo 2017
Suicide Squad, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Sì, lo so, io arrivo sempre a recensire i film nel momento in cui li avete già visti tutti. Che volete farci?
Allora, non stiamo a farla tanto lunga: Suicide Squad è un film partito male, figlio di un marketing sbagliato... o forse sbagliato lo sembra solo a noi, visti gli incassi.
Questo è, ancora più di Batman vs. Superman (qui la recensione), un film fatto per seguire l'onda monetaria dei film Marvel: buttare lì un universo condiviso al più presto possibile, senza darsi pena di "costruire" i personaggi prima di far fare loro squadra. Se Batman e Superman sono talmente iconici che un film su di loro può funzionare anche senza altri film prima per presentare i personaggi, questi tizi qui chi li conosce? Io, personalmente, che come sa chi mi segue di fumetti ne leggo a palate, conoscevo giusto quelli che compaiono in Batman (Harley Quinn, Killer Croc, Deadshot), e Capitan Boomerang devo averlo intravisto in qualche crossover. Gli altri, mai sentiti. Anche gli autori della sceneggiatura, comunque, sembrano saperne più o meno quanto me perché, a parte Diablo che ha una parte giusto un pelo più importante, solo Deadshot e Harley sono sviluppati decentemente, gli altri sono tappezzeria, nè più e nè meno. Un po' come Ant-Man (qui la recensione del film Ant-Man) in Civil War (qui la recensione), che però, appunto, aveva già un film alle spalle.
So che esiste anche una serie a fumetti dedicata a questa squadra, ma non mi è mai capitata per le mani.
Sì, lo so, io arrivo sempre a recensire i film nel momento in cui li avete già visti tutti. Che volete farci?
Allora, non stiamo a farla tanto lunga: Suicide Squad è un film partito male, figlio di un marketing sbagliato... o forse sbagliato lo sembra solo a noi, visti gli incassi.
Questo è, ancora più di Batman vs. Superman (qui la recensione), un film fatto per seguire l'onda monetaria dei film Marvel: buttare lì un universo condiviso al più presto possibile, senza darsi pena di "costruire" i personaggi prima di far fare loro squadra. Se Batman e Superman sono talmente iconici che un film su di loro può funzionare anche senza altri film prima per presentare i personaggi, questi tizi qui chi li conosce? Io, personalmente, che come sa chi mi segue di fumetti ne leggo a palate, conoscevo giusto quelli che compaiono in Batman (Harley Quinn, Killer Croc, Deadshot), e Capitan Boomerang devo averlo intravisto in qualche crossover. Gli altri, mai sentiti. Anche gli autori della sceneggiatura, comunque, sembrano saperne più o meno quanto me perché, a parte Diablo che ha una parte giusto un pelo più importante, solo Deadshot e Harley sono sviluppati decentemente, gli altri sono tappezzeria, nè più e nè meno. Un po' come Ant-Man (qui la recensione del film Ant-Man) in Civil War (qui la recensione), che però, appunto, aveva già un film alle spalle.
So che esiste anche una serie a fumetti dedicata a questa squadra, ma non mi è mai capitata per le mani.
venerdì 10 marzo 2017
Fiori per Algernon, di Daniel Keyes - recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Algernon è un topo, una cavia da laboratorio che è stata sottoposta a un esperimento volto ad aumentarne l'intelligenza. Non è lui il protagonista bensì Charlie Gordon, un ritardato mentale che accetta di sottoporsi allo stesso esperimento.
È Charlie stesso a raccontarci la sua storia, tramite un diario che gli studiosi gli chiedono di tenere.
L'esperimento funziona, e Charlie diventa sempre più intelligente, fino a raggiungere e superare i più grandi luminari della scienza...
Il pretesto fantascientifico serve all'autore per scavare nella profondità dell'animo umano e raccontarci la tremenda parabola del povero Charlie, da deficiente a genio, che scoprirà che tra questi due stati ci sono più somiglianze di quanto si potrebbe pensare.
Algernon è un topo, una cavia da laboratorio che è stata sottoposta a un esperimento volto ad aumentarne l'intelligenza. Non è lui il protagonista bensì Charlie Gordon, un ritardato mentale che accetta di sottoporsi allo stesso esperimento.
È Charlie stesso a raccontarci la sua storia, tramite un diario che gli studiosi gli chiedono di tenere.
L'esperimento funziona, e Charlie diventa sempre più intelligente, fino a raggiungere e superare i più grandi luminari della scienza...
Il pretesto fantascientifico serve all'autore per scavare nella profondità dell'animo umano e raccontarci la tremenda parabola del povero Charlie, da deficiente a genio, che scoprirà che tra questi due stati ci sono più somiglianze di quanto si potrebbe pensare.
venerdì 3 marzo 2017
Road To Logan: Nyx, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Volendo partecipare con un ultimo post all'iniziativa del Zinefilo Road To Logan, serie di articoli preparatori all'uscita dell'ultimo film su Wolverine, sono andato a cercarmi un fumetto che sapevo di avere, e nel quale ricordavo comparisse anche la giovane clone dell'artigliato canadese. Ho scoperto che l'importanza del personaggio in queste storie è molto minore di quanto ricordavo, ma tant'è, l'ho letto e ve lo recensisco, tiè.
Volendo partecipare con un ultimo post all'iniziativa del Zinefilo Road To Logan, serie di articoli preparatori all'uscita dell'ultimo film su Wolverine, sono andato a cercarmi un fumetto che sapevo di avere, e nel quale ricordavo comparisse anche la giovane clone dell'artigliato canadese. Ho scoperto che l'importanza del personaggio in queste storie è molto minore di quanto ricordavo, ma tant'è, l'ho letto e ve lo recensisco, tiè.
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