Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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martedì 29 marzo 2016
Tex - Zagor: La valle nascosta
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Allora, per pubblicare una fanfiction serve il permesso dell'autore dell'opera originale, o di chi ne detiene i diritti. Anche se la pubblicate gratis.
Tempo fa avevo una mezza idea per un racconto con protagonista Zagor.
Ho scritto una lettera (la Bonelli accetta solo comunicazioni cartacee, anche su Facebook non interagiscono più di tanto) a Moreno Burattini, autore e curatore di Zagor, chiedendo il permesso e quali fossero le loro politiche in merito alle fanfiction.
venerdì 25 marzo 2016
Lo chiamavano Jeeg Robot, recensione
Salve a tutti, è Il moro che vi parla!
Finalmente sono riuscito ad andare a vedere questo film, e meno male che ho trovato ancora un cinema che lo dava. Non se sono ancora in tempo a convincere qualcuno a vederlo, ma posso ancora dire la mia.
Perché mi è piaciuto, cavoli. Già dal titolo, che omaggia classici che mi stanno particolarmente a cuore.
La parabola di un uomo che, da delinquentello da quattro soldi, cresciuto nella povertà senza mai una vera occasione di riscatto, riesce a trovare in sè stesso le qualità di un eroe.
Non c'è niente di davvero originale nella trama, i due personaggi principali hanno un retrogusto di già visto, e anche le origini di quest supereroe italico sono abbastanza demenziali, ma non più di quelle dei tre quarti dei supereroi americani. Ditemi dov'è che buttano 'sti bidoni che mi faccio un tuffo anch'io.
Ovviamente non si tratta di un film di supereroi all'americana. Ci sono più parallelismi con Romanzo Criminale che con Iron Man. E questo, per quanto sia stato fatto per venire incontro al ridicolo budget di 1.700.000 euro, permette di rendere il film più vicino all'italianità e all'ambientazione sporca e degradata.
Finalmente sono riuscito ad andare a vedere questo film, e meno male che ho trovato ancora un cinema che lo dava. Non se sono ancora in tempo a convincere qualcuno a vederlo, ma posso ancora dire la mia.
Perché mi è piaciuto, cavoli. Già dal titolo, che omaggia classici che mi stanno particolarmente a cuore.
La parabola di un uomo che, da delinquentello da quattro soldi, cresciuto nella povertà senza mai una vera occasione di riscatto, riesce a trovare in sè stesso le qualità di un eroe.
Non c'è niente di davvero originale nella trama, i due personaggi principali hanno un retrogusto di già visto, e anche le origini di quest supereroe italico sono abbastanza demenziali, ma non più di quelle dei tre quarti dei supereroi americani. Ditemi dov'è che buttano 'sti bidoni che mi faccio un tuffo anch'io.
Ovviamente non si tratta di un film di supereroi all'americana. Ci sono più parallelismi con Romanzo Criminale che con Iron Man. E questo, per quanto sia stato fatto per venire incontro al ridicolo budget di 1.700.000 euro, permette di rendere il film più vicino all'italianità e all'ambientazione sporca e degradata.
martedì 22 marzo 2016
Il diario dell'amnesia
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
E' uscito ieri per Edizioni Hypnos il secondo numero di Spiraglitalia, collana digitale dedicata agli autori italiani emergenti del weird.
L'autore emergente in questo caso sarei io, e partecipo a SpiraglItalia con Diario dell'amnesia, raccolta di quattro racconti weird, per quanto possano essere nebulosi i confini di questo genere.
martedì 15 marzo 2016
Sul pianeta perduto, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Darwin, che ho recensito qui, è stata una vera presa per il culo.
Per fortuna ognuno dei Romanzi a fumetti Bonelli fa storia a sè, e infatti questo Sul pianeta perduto è tutta un'altra storia.
Il pianeta di cui si parla, è che è stato creato da Serra e Bacilleri dopo lunghi studi astronomici per poter ottenere gli effetti voluti pur mantenendo un certo realismo, mostra al sole sempre la stessa faccia. La notte esiste, anche se avviene solo ogni tre giorni di tempo terrestre, ed è in realtà un'eclissi dovuta all'enorme luna del pianeta.
Qui, cento anni fa, sono naufragate due astronavi umane, perdendo ogni contatto con la loro razza ormai diffusa ovunque nello spazio.
Darwin, che ho recensito qui, è stata una vera presa per il culo.
Per fortuna ognuno dei Romanzi a fumetti Bonelli fa storia a sè, e infatti questo Sul pianeta perduto è tutta un'altra storia.
Il pianeta di cui si parla, è che è stato creato da Serra e Bacilleri dopo lunghi studi astronomici per poter ottenere gli effetti voluti pur mantenendo un certo realismo, mostra al sole sempre la stessa faccia. La notte esiste, anche se avviene solo ogni tre giorni di tempo terrestre, ed è in realtà un'eclissi dovuta all'enorme luna del pianeta.
Qui, cento anni fa, sono naufragate due astronavi umane, perdendo ogni contatto con la loro razza ormai diffusa ovunque nello spazio.
martedì 8 marzo 2016
Poison Fairies - La guerra della discarica, di Luca Tarenzi. Recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ci sono autori che pensano che per scrivere un fantasy basti scopiazzare senza vergogna da Terry Brooks (d'altronde, lui non ha nessuna vergogna a copiare sé stesso da vent'anni).
E poi ci sono quelli che riescono a trovare una loro strada creando ambientazioni e perfino trame originali. Di questi coraggiosi, che raramente vengono premiati da un grande pubblico che a quanto pare preferisce andare sul sicuro e rileggere quaranta volte la stessa storia, per fortuna è ben fornito il mondo del self publishing e della piccola editoria.
Abbiamo già parlato dello splendido Eternal War, di Livio Gambarini. Della stessa casa editrice, Acheron Books, è anche questo Poison Fairies - La guerra della discarica, di Luca Tarenzi. Ci sono i goblin e vari tipi di folletti, ma non aspettatevi proprio niente di fiabesco.
C'è una discarica, da qualche parte nel mondo degli umani, che vede ogni giorno odio, sofferenza, guerra e paura quanto le più disagiate zone di guerra. E gli umani non sanno niente, perché i membri delle diverse tribù in lotta sono piccoli come briciole di pane.
Un mucchio di immondizia diventa una montagna invalicabile, un forno a microonde un deposito grande abbastanza da contenere scorte per un intero inverno, una pozzanghera d'acqua piovana un insondabile abisso.
Ci sono autori che pensano che per scrivere un fantasy basti scopiazzare senza vergogna da Terry Brooks (d'altronde, lui non ha nessuna vergogna a copiare sé stesso da vent'anni).
E poi ci sono quelli che riescono a trovare una loro strada creando ambientazioni e perfino trame originali. Di questi coraggiosi, che raramente vengono premiati da un grande pubblico che a quanto pare preferisce andare sul sicuro e rileggere quaranta volte la stessa storia, per fortuna è ben fornito il mondo del self publishing e della piccola editoria.
Abbiamo già parlato dello splendido Eternal War, di Livio Gambarini. Della stessa casa editrice, Acheron Books, è anche questo Poison Fairies - La guerra della discarica, di Luca Tarenzi. Ci sono i goblin e vari tipi di folletti, ma non aspettatevi proprio niente di fiabesco.
C'è una discarica, da qualche parte nel mondo degli umani, che vede ogni giorno odio, sofferenza, guerra e paura quanto le più disagiate zone di guerra. E gli umani non sanno niente, perché i membri delle diverse tribù in lotta sono piccoli come briciole di pane.
Un mucchio di immondizia diventa una montagna invalicabile, un forno a microonde un deposito grande abbastanza da contenere scorte per un intero inverno, una pozzanghera d'acqua piovana un insondabile abisso.
venerdì 4 marzo 2016
Deadpool, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Deadpool, il film Marvel dei record (non che gli altri scherzassero in tal senso), che ha macinato incassi stratosferici nei primi giorni di programmazione, superando tutti gli altri film supereroistici in molti paesi. E questo, come molti hanno già sottolineato, nonostante non goda del famigerato PG13.
Diciamocelo, guardare due film di Wolverine, un personaggio le cui caratteristiche principali sono una furia bestiale e degli artigli affilatissimi, in cui non compare nemmeno una goccia di sangue, fa un po' ridere.
Ora, io non so come funzioni negli altri paesi. Io so solo che in sala con me c'erano un bambino che avrà avuto quattro o cinque anni e che a metà del primo tempo si è anche messo a piangere (ma i genitori l'hanno comunque fatto rimanere fino alla fine). Questo significa tre cose:
1) Al cinema non c'è nessun controllo su chi entra e chi esce dalle sale. Anche se qui non è vietato, almeno sconsigliare l'ingresso potevano.
2) Ci sono sempre degli imbecilli che vanno a vedere i film senza la minima idea di cosa si tratti. Ma informarti quel minimo prima no? Anche solo perché ci spendi dei soldi.
3) Quel bambino diventerà un serial killer. Mutante.
Deadpool, il film Marvel dei record (non che gli altri scherzassero in tal senso), che ha macinato incassi stratosferici nei primi giorni di programmazione, superando tutti gli altri film supereroistici in molti paesi. E questo, come molti hanno già sottolineato, nonostante non goda del famigerato PG13.
Diciamocelo, guardare due film di Wolverine, un personaggio le cui caratteristiche principali sono una furia bestiale e degli artigli affilatissimi, in cui non compare nemmeno una goccia di sangue, fa un po' ridere.
Ora, io non so come funzioni negli altri paesi. Io so solo che in sala con me c'erano un bambino che avrà avuto quattro o cinque anni e che a metà del primo tempo si è anche messo a piangere (ma i genitori l'hanno comunque fatto rimanere fino alla fine). Questo significa tre cose:
1) Al cinema non c'è nessun controllo su chi entra e chi esce dalle sale. Anche se qui non è vietato, almeno sconsigliare l'ingresso potevano.
2) Ci sono sempre degli imbecilli che vanno a vedere i film senza la minima idea di cosa si tratti. Ma informarti quel minimo prima no? Anche solo perché ci spendi dei soldi.
3) Quel bambino diventerà un serial killer. Mutante.
martedì 1 marzo 2016
Lo strano talento di Luther Strode e La leggenda di Luther Strode, recensione
Salve a tutti, è il Moro che vi parla!
Ho letto Lo strano talento di Luther Strode dopo aver letto la recensione del Sommobuta. Uscita originariamente come miniserie di 6 numeri, narra la storia del classico adolescente un po' nerd e un po' imbranato, innamorato di una che neanche lo guarda e vessato dai classicissimi bulli della squadra di football.
Più per gioco che altro, ordina su una rivista un manuale del "Metodo Ercole", nient'altro che una di quelle bufale che giravano ai tempi sulle pagine del Monello e dell'Intrepido, da mettere insieme agli occhiali a raggi X e alle scimmiette di mare.
Tra l'altro, avete notato che occhiali e scimmie sono spariti, ma di metodi per diventare Schwarzenegger allenandosi dieci minuti al giorno per una settimana ce n'è ancora un mucchio? Hanno solo cambiato mezzo: invece dei giornaletti ora usano internet. A me ne arriva a valanghe nella casella spam della mail, ma si vedono anche un mucchio di banner in giro, anche su siti non sospetti.
Il fatto che continuino a pubblicizzare 'sta roba indica chiaramente che qualcuno ci casca ancora. E questa è una di quelle cose che ti fanno sperare che Dio si stufi finalmente di noi e tiri lo sciaquone cosmico.
Ma torniamo al fumetto:
Ho letto Lo strano talento di Luther Strode dopo aver letto la recensione del Sommobuta. Uscita originariamente come miniserie di 6 numeri, narra la storia del classico adolescente un po' nerd e un po' imbranato, innamorato di una che neanche lo guarda e vessato dai classicissimi bulli della squadra di football.
Più per gioco che altro, ordina su una rivista un manuale del "Metodo Ercole", nient'altro che una di quelle bufale che giravano ai tempi sulle pagine del Monello e dell'Intrepido, da mettere insieme agli occhiali a raggi X e alle scimmiette di mare.
Tra l'altro, avete notato che occhiali e scimmie sono spariti, ma di metodi per diventare Schwarzenegger allenandosi dieci minuti al giorno per una settimana ce n'è ancora un mucchio? Hanno solo cambiato mezzo: invece dei giornaletti ora usano internet. A me ne arriva a valanghe nella casella spam della mail, ma si vedono anche un mucchio di banner in giro, anche su siti non sospetti.
Il fatto che continuino a pubblicizzare 'sta roba indica chiaramente che qualcuno ci casca ancora. E questa è una di quelle cose che ti fanno sperare che Dio si stufi finalmente di noi e tiri lo sciaquone cosmico.
Ma torniamo al fumetto:
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