Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Ricordate che la volta scorsa abbiamo iniziato a parlare dei cloni di Breakout o Arkanoid che dir si voglia?
Mi sono tenuto da parte per un articolo specifico i miei preferiti. Perciò, eccoveli qui, in tutta la loro gloria old style.
Ovviamente, come per ogni classifica che trovate su questo blog, i gusti sono gusti.
Sedetevi con noi e facciamo quattro chiacchiere. No, la birra non ve la paghiamo.
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martedì 26 aprile 2016
venerdì 22 aprile 2016
Il libro della giungla, recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Il libro della giungla, remake del classico Disney del 1967 (e non nuovo film tratto dal romanzo di Rudyard Kipling del 1894, come dimostra ad esempio il personaggio di Kaa, che nei racconti è una figura positiva).
Un altro, l'ennesimo remake di vecchi film da questa Hollywood in crisi che non ha i soldi per pubblicizzare i suoi prodotti, e allora preferisce produrre solo film che siano di richiamo solo grazie al nome. Così sì che si risparmia!
Questa volta in effetti l'operazione remake ha quasi un senso: grazie alla tecnologia moderna, in questa trasposizione live action (per quanto si possa parlare di "live action" per un film che ha un attore solo circondato da creature in CGI) gli animali parlanti che popolano la giungla sembrano "veri" come in nessun'altra pellicola tratta da questo libro.
Il libro della giungla, remake del classico Disney del 1967 (e non nuovo film tratto dal romanzo di Rudyard Kipling del 1894, come dimostra ad esempio il personaggio di Kaa, che nei racconti è una figura positiva).
Un altro, l'ennesimo remake di vecchi film da questa Hollywood in crisi che non ha i soldi per pubblicizzare i suoi prodotti, e allora preferisce produrre solo film che siano di richiamo solo grazie al nome. Così sì che si risparmia!
Questa volta in effetti l'operazione remake ha quasi un senso: grazie alla tecnologia moderna, in questa trasposizione live action (per quanto si possa parlare di "live action" per un film che ha un attore solo circondato da creature in CGI) gli animali parlanti che popolano la giungla sembrano "veri" come in nessun'altra pellicola tratta da questo libro.
martedì 19 aprile 2016
Arkanoid style games: i migliori (prima parte)
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
La mia passione per i giochi di una volta non è un mistero. Andate se volete a rivedervi l'articolo sui picchiaduro realizzati con OpenBor e quello sui Jrpg.
Questa volta andiamo più sullo specifico, parlando dei titoli in stile Arkanoid o Breakout che dir si voglia.
Ai più sarà sfuggito, ma settimana scorsa la primissima versione di Breakout ha compiuto 40 anni. Maggiori informazioni qui.
Non sono così vecchio, ma sono comunque legato ad Arkanoid dall'infanzia: è stato uno dei primi videogame che ho giocato, quando avevo addirittura il Commodore 64. Preistoria.
Mamma mia che anziano. Ma andiamo avanti. Nel tempo sono usciti diversi seguiti o emuli di Arkanoid, un numero incalcolabile, ma noi ci concentriamo qui sui migliori, o quantomeno sui miei preferiti. Rivisitazioni moderne, quasi tutte indie o comunque produzioni minori.
Diamo una veloce occhiata a quelli riusciti meglio.
La mia passione per i giochi di una volta non è un mistero. Andate se volete a rivedervi l'articolo sui picchiaduro realizzati con OpenBor e quello sui Jrpg.
Questa volta andiamo più sullo specifico, parlando dei titoli in stile Arkanoid o Breakout che dir si voglia.
Ai più sarà sfuggito, ma settimana scorsa la primissima versione di Breakout ha compiuto 40 anni. Maggiori informazioni qui.
Non sono così vecchio, ma sono comunque legato ad Arkanoid dall'infanzia: è stato uno dei primi videogame che ho giocato, quando avevo addirittura il Commodore 64. Preistoria.
Mamma mia che anziano. Ma andiamo avanti. Nel tempo sono usciti diversi seguiti o emuli di Arkanoid, un numero incalcolabile, ma noi ci concentriamo qui sui migliori, o quantomeno sui miei preferiti. Rivisitazioni moderne, quasi tutte indie o comunque produzioni minori.
Diamo una veloce occhiata a quelli riusciti meglio.
martedì 12 aprile 2016
Sense8 prima stagione, recensione
Salve a tutti, è Il moro che vi parla!
Sense8 è una serie televisiva americana di 12 episodi (ma è stata già annunciata una seconda stagione) ideata dai fratelli Wachowski (che recentemente sonno diventate sorelle, visto che anche la seconda ha cambiato sesso) insieme a J. Michael Straczynski, famoso per Babylon 5 e prolifico autore di fumetti.
Si vede che riescono a collaborare solo tra persone con cognomi impronunciabili.
La trama racconta le storie di 8 persone sparse in ogni parte del mondo, che iniziano a condividere un legame telepatico che le porta non solo a comunicare a distanza, ma anche a condividere esperienze e capacità. Non possono controllare le connessioni, ma queste tendono a manifestarsi nei momenti più opportuni.
Un uomo di nome Jonas cerca di aiutarli a venire a patti con la loro condizione, ma allo stesso tempo il misterioso Whispers dà loro la caccia.
Sense8 è una serie televisiva americana di 12 episodi (ma è stata già annunciata una seconda stagione) ideata dai fratelli Wachowski (che recentemente sonno diventate sorelle, visto che anche la seconda ha cambiato sesso) insieme a J. Michael Straczynski, famoso per Babylon 5 e prolifico autore di fumetti.
Si vede che riescono a collaborare solo tra persone con cognomi impronunciabili.
La trama racconta le storie di 8 persone sparse in ogni parte del mondo, che iniziano a condividere un legame telepatico che le porta non solo a comunicare a distanza, ma anche a condividere esperienze e capacità. Non possono controllare le connessioni, ma queste tendono a manifestarsi nei momenti più opportuni.
Un uomo di nome Jonas cerca di aiutarli a venire a patti con la loro condizione, ma allo stesso tempo il misterioso Whispers dà loro la caccia.
venerdì 8 aprile 2016
la trilogia Dayworld, di Philip J. Farmer
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Mi accosto con piacere a questa trilogia, memore del ciclo del Mondo del fiume letto tempo fa e che ho adorato.
La trilogia di Dayworld, uscita originariaente tra il 1985 e il 1990, ha una premessa interessante quanto assurda. Nel futuro la sovrappopolazione ha raggiunto livelli insopportabili, ma si è anche riusciti a inventare un metodo per un'ibernazione istantanea e priva di controindicazioni che viene chiamata pietrificazione.
Si decide così di adottare una misura drastica: ogni persona potrà vivere solo un giorno a settimana, per il resto del tempo rimarrà pietrificato.
Abbiamo quindi case condivise da sette famiglie diverse che non si incontrano mai, sette diversi governi (comunque tutti uguali), mode e usanze che cambiano da un giorno all'altro, eccetera.
Mi accosto con piacere a questa trilogia, memore del ciclo del Mondo del fiume letto tempo fa e che ho adorato.
La trilogia di Dayworld, uscita originariaente tra il 1985 e il 1990, ha una premessa interessante quanto assurda. Nel futuro la sovrappopolazione ha raggiunto livelli insopportabili, ma si è anche riusciti a inventare un metodo per un'ibernazione istantanea e priva di controindicazioni che viene chiamata pietrificazione.
Si decide così di adottare una misura drastica: ogni persona potrà vivere solo un giorno a settimana, per il resto del tempo rimarrà pietrificato.
Abbiamo quindi case condivise da sette famiglie diverse che non si incontrano mai, sette diversi governi (comunque tutti uguali), mode e usanze che cambiano da un giorno all'altro, eccetera.
lunedì 4 aprile 2016
Gallieno Ferri
Gallery dei personaggi di Gallieno Ferri, incompleta e raffazzonata con quanto trovato in rete, in omaggio all'artista che mi ha accompagnato nella mia infanzia, nella mia giovinezza e continua tutt'ora.
Il Moro
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