martedì 25 febbraio 2025

Opinioni in pillole, thriller-gialli: Fuori da un evidente destino, Auris, Auris 2, Manticora, Brividi e Maiali

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi se non brevissime, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui per un motivo o per l'altro non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Questa volta parliamo di thriller, argomento insolito per questo blog. A me i romanzi thriller di solito non piacciono, mi sembrano tutti uguali. Questi però sono tutti disponibili nella piattaforma Audible di Amazon compresi nell'abbonamento, e dovendo fare un'ora e un quarto di macchina tutti i giorni per lavoro finisco per ascoltare anche cose che di solito non prenderei in considerazione.


Fuori da un evidente destino, di Giorgio Faletti recensione

Fuori da un evidente destino, di Giorgio Faletti (2006)

Dei pochi thriller che ho letto, Io uccido di Giorgio Faletti è probabilmente il mio preferito. Anche Niente di vero tranne gli occhi non era male, ma inferiore al precedente. Purtroppo , mi dispiace dire che Fuori da un evidente destino è decisamente peggiore del dei primi due.

Siamo all'incirca alla fine degli anni '90, nella riserva navajo. Un uomo trova un antico manufatto indiano, e da quel momento inizia una serie di morti violente e apparentemente inspiegabili. 

Di questo libro mi interessava anche il tema, dato che va a toccare alcune credenze indiane, in particolare i kachina che stavano al centro anche del mio romanzo western Chaveyo, e che quindi sono per me argomenti diciamo sensibili. Peccato che di questi argomenti e della vicenda che dovrebbe essere centrale nella storia l'autore non abbia poi molta voglia di parlare, preferendo approfondire i personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda.

martedì 18 febbraio 2025

Black Summer, gli zombi "seri" della Asylum

black summer asylum serie tv recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Non credo di aver mai parlato sul blog del mio amore per Z-Nation, la serie sugli zombi della Asylum, che pur rimanendo nello stile tipico della casa (caciarone, esagerato e orgogliosamente trash), risultava migliore della maggior parte dei prodotti dedicati agli zombi usciti dopo gli anni '80. Nonché lontana anni luce da qualsiasi altro prodotto della stessa casa produttrice.

Z-Nation ha fatto un figlio, o per meglio dire è uscita una serie prequel, intitolata Black Summer.
Mentre la serie principale narrava di un mondo già andato ampiamente a quel paese dopo l'apocalisse zombi, Black Summer torna ai primi tempi, alla prima "estate nera" in cui i morti hanno cominciato a risvegliarsi affamati di carne umana.

martedì 11 febbraio 2025

Videogiochi PC: A Plague's Tale: Innocence e Death Stranding

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Un altro articolo in cui metto insieme opinioni brevi, in questo caso neanche poi tanto, su cose che ho visto/letto/giocato e a cui non mi andava di dedicare articoli più lunghi e dettagliati. Di solito cerco di mettere insieme i prodotti per argomenti o similitudini varie, ma stavolta avevo lì questi due commenti che mi avanzavano e che non hanno praticamente nulla in comune se non l'essere degli action/adventure in terza persona. Beccateveli comunque.


A plague's tale: innocence. recensione

A plague's tale: innocence.

La cosa che colpisce immediatamente di questo gioco e l'interessante ambientazione: siamo infatti nel 1300, nel momento in cui L'Europa è stata colpita dalla piaga della peste nera. Se andiamo a vedere i dati storici quell'epidemia si portò via un terzo degli abitanti dell'Europa, un evento che ha cambiato la storia, provocando oltre a una crisi umanitaria anche una crisi economica senza precedenti. A plague's tale: innocence ci porta nel pieno di quel terribile periodo, facendosi respirare l'atmosfera di paura e di sospetto serpeggiante tra la gente.

Dal punto di vista del gameplay, il gioco presenta delle sezioni stealth nelle quali dobbiamo attraversare zone infestate di soldati senza farci vedere, alternate a delle sezioni con degli enigmi ambientali, basate tutti sulla luce che è l'unico modo di tenere lontane le orde di migliaia di ratti che infestano questa regione della Francia.
Ratti, ratti ovunque: questa è la principale caratteristica del gioco, ratti a milioni che ci divoreranno in un attimo non appena usciremo dal raggio di una fonte di luce. 

martedì 4 febbraio 2025

Le bizzarre avventure di Jojo: Jojolion e Crazy Diamond's Demonic Heartbreak

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Torniamo nel bizzarro mondo di Jojo, parlando dell'ottava serie del manga e di uno spin-off.


Le bizzarre avventure di Jojo: Jojolion recensione

Jojolion (2011-2021)

Jojolion è l'ottava serie del manga Le bizzarre avventure di Jojo. Giusto per ricapitolare, qui parlai del manga in generale fino alla settima serie, e qui del film live action diretto da Takashi Miike.

Ho scoperto che, a partire dalla settima serie, Steel Ball Run, i capitoli di Jojo hanno iniziato a venire pubblicati su una rivista differente, da Weekly Shonen Jump a Ultra Jump magazine. Mentre la prima rivista era dedicata a un pubblico shōnen, cioè adolescenti (maschi), la seconda è per i seinen, cioè ragazzi (maschi) più grandi che però non possono ancora essere considerati adulti (tendenzialmente perché non hanno un lavoro). Il chè è avvenuto nel momento giusto, perché al termine della serie precedente, Stone Ocean, si verificava uno sconvolgimento temporale, per cui Steel ball run e seguenti sono ambientati in una realtà alternativa rispetto alle serie precedenti. Questo passaggio ha permesso ad Araki di spingere un po' di più sulla complessità delle sue trame (non che diventi Tolstoj).
Per quanto riguarda il titolo della serie, semplicemente Araki stavolta voleva inserire nel titolo la parola "jojo". Ha scoperto che in greco il suffisso -lion ha significato di vangelo, o parola di Dio. Jojolion, quindi, signifiva all'incirca "Il vangelo di Jojo".
Ma nella serie non c'è alcun riferimento religioso, quindi mi sa che semplicemente all'autore "suonava bene".

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