Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Domenica è venuto a mancare Robin Wood, autore che ho amato in molte delle sue storie.
La notizia mi ha riportato alla mente questo articolo, che scrissi nell'ormai lontano 2014 e mai pubblicato, non so perché. Da allora è rimasto ad aleggiare tra le bozze come uno spettro, ed è un peccato che l'occasione per dargli una rispolverata sia data da un evento così triste.
Rileggendolo, mi sembra quasi di aver scritto un "coccodrillo", uno di quegli articoli che i giornali tengono pronti per i personaggi di età avanzata, per poter essere i primi a dare la notizia della loro dipartita.
In realtà vi ripresento questo articolo esattamente come l'avevo scritto, con intenti quindi celebrativi per il genio di un grande autore all'epoca ancora ben vivo.
Robin Wood, classe 1944, nato in Paraguay ma argentino per scuola di appartenenza (e comunque in possesso di nazionalità argentina, paraguayana e danese, che gli piace non farsi mancare nulla) è forse l'autore di fumetti più prolifico del mondo. Al punto che, a inizio carriera, gli chiesero di usare diversi pseudonimi per evitare che sulle riviste comparisse solo il suo nome. Storia vera. Ne aveva anche uno femminile.
La sua è una di quelle vite così avventurose da sembrare essa stessa il soggetto di un fumetto.
Dopo un'infanzia passata a rimbalzare da un orfanatrofio all'altro inizia a lavorare giovanissimo, già vagabondo, facendo qualsiasi lavoro gli venga offerto in diverse città tra Argentina e Paraguay. A Buenos Aires, nonostante la povertà, riuscì ad entrare nell'accademia delle belle arti, dove insegna Alberto Breccia, ma anche una volta terminata continua a vagabondare facendo mille lavori. Nel frattempo, scrive per un quotidiano e vende le sue sceneggiature di fumetti all'editore Editorial Columba. E' solo dal 1967, grazie all'invenzione del personaggio di Nippur di Lagash, che può fare della scrittura il suo unico lavoro, anche se continua a viaggiare come se nessun paese fosse abbastanza grande da contenere il suo animo inquieto.
Robin Wood scrisse chilometri di sceneggiature per diversi editori, ma la quasi totalità delle sue opere tradotte in italiano esce sotto l'etichetta dell'Eura Editoriale, poi Editoriale Aurea.
Ha provato a cimentarsi in praticamente tutti i campi. Dallo storico alla fantascienza, dal poliziesco al sentimentale, ma sempre con un occhio di riguardo per l'Avventura.