Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!
Torniamo nell'universo di Star Trek, che negli ultimi anni si è scoperto più vivo che mai, parlando delle ultime stagioni delle sue serie televisive.
No, Discovery non c'è. La terza stagione mi ha fatto talmente schifo che mi sono rifiutato di andare oltre.
Star Trek - Strange New Worlds, stagione 2 (2023)
La seconda stagione di Star Trek - Strange New Worlds si rivela al livello della prima.
Fermo restando le mie perplessità sul recast dei personaggi (come ho scritto nell'articolo precedente, Star Trek è molto legato ai suoi attori, e vedere i vecchi personaggi con volti nuovi risulta straniante, in particolare per Kirk che è totalmente diverso e che qui ha molto più spazio dedicato rispetto alla prima stagione), la serie è un gradito ritorno, almeno per i nostalgici, allo Star Trek che abbiamo amato, almeno da TNG in avanti.
Episodi singoli e autoconclusivi, con giusto delle tematiche ricorrenti (tra cui trovo molto interessante quella dell'odio della Federazione per chi utilizza modificazioni genetiche, strascichi delle Guerre Eugenetiche), episodi più avventurosi e altri comici, dramma e qualche punta di horror, perfino una puntata musical, dai quali è evidente che gli autori hanno voluto riprendere il mood delle vecchie serie che non si faceva problemi ad altalenare tra i generi.
Delizioso l'episodio crossover con Lower Decks, nel quale oltretutto viene citata anche Enterprise, e come se non bastasse è stato diretto da Jonathan Frakes, quindi triplo crossover con avvitamento!
Star Trek insiste quindi sull'effetto nostalgia: Strange new world con nuovi volti per storie strutturate come quelle vecchie, Picard vive di citazioni e riproposizioni di vecchie situazioni e vecchi attori nella cornice relativamente nuova della continuity serrata (ma ci aveva già pensato Enterprise, la serie di cui tutti tendono a dimenticarsi). L'unica che ha tentato una strada un po' diversa è Discovery, peccato che faccia cagare per altri motivi.
A interpretare la versione in "carne e ossa" di Mariner e Boimler sono gli stessi attori che danno loro la voce in Lower Decks. |
E' abbastanza evidente che il budget sia inferiore rispetto a Discovery e Picard, ma in realta nemmeno poi di tanto se le cifre che si trovano in rete sono giuste: 7 milioni a episodio in media per Strange New Worlds, 8,25 per Discovery e 8,9 per Picard. Dato che le altre due sembrano avere effetti visivi decisamente migliori, ci si chiede per cosa hanno speso tutti questi soldi.
Curiosità: i budget delle serie più classiche, rettificati all'inflazione (dati del 2022), sono: TOS 1.7 milioni a episodio, TNG 3.4 milioni, DS9 3.6 milioni, VOY 5.9 milioni. Nel sito dove ho preso questi dati Enterprise non c'era. Visto che se la dimenticano tutti? Comunque dovrebbe essere sui 2.8 milioni a episodio, quindi ha interrotto la parabola ascendente.
Strange new worlds non brilla particolarmente né come serie trek né come serie di fantascienza in generale, ma è comunque una visione piacevole per gli appassionati e non. I personaggi sono quelli tendenzialmente simpatici e compagnoni ma con lati oscuri che hanno da sempre caratterizzato le serie precedenti, personaggi a cui ci si può affezzionare. Le storie sono interessanti e in linea con i classici, tanto che alcune possono sembrare un po' superate per gli standard odierni, ma è un voluto richiamo al passato.
Mi sarebbe piaciuta se non fossi un amante dell'universo di Star Trek? Forse no. Ma lo sono, quindi va bene così.
Kirk fisicamente non c'azzecca niente, ma quando c'é da accalappiare una ragazza risulta ancora riconoscibilissimo. |
Ora, però, veniamo al punto dolente: dove diavolo sono gli "strani, nuovi mondi"?!
Quasi tutte le storie si svolgono sull'Enterprise, e anche le pochissime volte (una) in cui si scende su qualche pianeta o si entra in qualche misteriosa nebulosa con bizzarri effetti sono quasi sempre avamposti della Federazione o comunque luoghi già conosciuti e visitati prima da altri, manco fosse la Cerritos invece della Enterprise.
Nonostante il nome, Strange New Worlds si rifa chiaramente non a TOS, dove l'esplorazione e la scoperta erano il fulcro di ogni episodio, ma alle puntate ambientate sulle astronavi o sulle stazioni spaziali delle serie successive. Può anche andarmi bene, ma allora perché gli hai dato quel titolo?!
Va beh, è andata così, rimaniamo in attesa della prossima stagione, anche perché l'ultimo episodio si chiude con un cliffhanger davvero eccessivo, lasciandoci letteralmente a metà storia sul più bello.
Star Trek Prodigy, stagione 1 (2021)
Siamo nel quadrante Delta. Uno schiavista fa lavorare i suoi schiavi in una miniera, e un gruppo di questi schiavi trova quello che lo schiavista sta cercando in segreto: una nave della flotta stellare sepolta. Una volta rubata la nave, per ingannare l'ologramma di Janeway a bordo e farsi sbloccare i comandi si fingono cadetti, e vengono per la prima volta in contatto con gli ideali della Flotta Stellare.
Serie realizzata totalmente in CGI (una CGI non eccezionale in effetti, va bene finché mostra solo alieni ma sugli umani... meno male che sono pochi, anzi, uno), con un target giovanile.
Ora, che diavolo vorrebbe dire "target giovanile" quando parli di Star Trek? I giovani hanno le loro di passioni, questa serve ai genitori trekkiani che vogliono cercare di far appassionare anche i loro figli allo stesso universo narrativo. Ne sono ben cosciente, ci ho provato con i Masters con mio figlio, esperimento riuscito a metà.
Comunque, bisogna dire che le concessioni a camei e citazioni sono poche, e quasi tutte concentrate in un episodio particolare. La serie è perfettamente fruibile anche da chi non sa nulla di Star Trek, ma è chiaro che avere almeno un'idea di cosa siano e cosa rappresentino in questo universo la Federazione e la Flotta Stellare sarebbe meglio.
Adattare Star Trek a un pubblico giovanile significa aggiungergli azione, gag slapstick e personaggi simpatici, quindi farlo assomigliare a Star Wars. Per fortuna i continui accenni alla Federazione e alla flotta ci ricordano in quale universo ci troviamo.
Si tratta di una serie per ragazzi ma divertente e interessante, me la sono goduta apprezzandola molto più di altre recenti incarnazioni di Star Trek (sempre con te sto parlando, Discovery).
Purtroppo la prima stagione a quanto pare non è andata bene, perché nonostante le molte critiche positive il canale Panamount+ ha deciso di interromperla, il che è un delitto grosso come una nave di classe Constitution, e non solo perché il finale è apertissimo: chi diavolo è che decide di portare quella porcheria di Discovery addirittura alla quinta stagione e di interrompere questa? Avete bevuto o che? Lo fate apposta a tirarvi la zappa sui piedi?
Fortunatamente Netflix ha annunciato di aver rilevato i diritti e di aver intenzione di proseguire la serie. E meno male!
Star Trek - Lower Decks, stagione 4 (2023)
Dopo aver parlato delle prime tre stagioni, non ho molto da aggiungere sulla quarta.
La serie è nata per essere allo stesso tempo a essere una parodia, un omaggio e una "vera" serie Trek. Ho notato che andando avanti diventava sempre meno "parodistica" e sempre più "trek", parlando di tematiche che non sarebbero state male in una delle serie live action, e anche la quarta stagione conferma questa tendenza. Intendiamoci, non è che diventi "seria", la stupidera abbonda e si continua a parodiare il parodiabile, ma non siamo più ai livelli da presa in giro della prima stagione: si ride un po' di meno insomma, ma si continua a ridere forte e ad appassionarsi alle storie.
Questa volta abbiamo un'evoluzione dei personaggi: vengono tutti promossi! Il che significa che hanno ruoli più importanti e responsabilità. Questo da una parte va bene, perché permette alla serie di non ristagnare con personaggi sempre identici a sé stessi e da la possibilità di cercare nuovi spunti narrativi. Però così non sono più... "lower decks"! Non che siano diventati ufficiali di plancia, ma il fatto che non siano più gli "ultimi" snatura un po' la serie.
Ma ha anche un ulteriore senso dal punto di vista narrativo, perché abbiamo già visto in precedenza che Mariner ha sempre fatto di tutto per non farsi promuovere. Cosa succederà adesso che la promozione le è stata imposta? Come reagirà?
Come sempre ci sono episodi più e meno belli, ma in generale la qualità mi è sembrata sempre piuttosto alta, la serie non sembra dare segni di "stanca".
C'è anche stavolta un minimo di trama orizzontale, che aumenta il livello d'interesse senza interferire con le trame verticali dei singoli episodi, e che serve a vedere anche un po' cosa succede sui ponti inferiori delle altre razze spaziali.
Lower Decks continua a essere la miglior serie Trek del "revival" degli ultimi anni iniziato con Discovery. speriamo che vada avanti così.
"Lower-decks! Lower-decks! Lower-Decks!"
Picard, stagione 3 (2023)
Avrete già sentito dire ovunque che la terza stagione è la migliore della serie Picard, quindi da me non sentirete nulla di nuovo.
Qui parlai della prima stagione e qui della seconda.
Come per le precedenti, anche questa è un lungo film di una decina di ore (non tutte giustificate, svariati dialoghi si sarebbero potuti asciugare senza problemi). Come le precedenti è concettualmente più vicina ai film che avevano questi personaggi come protagonisti che alle serie televisive. Come nelle precedenti anche qui vediamo qualche scorcio di vita nella Federazione ma al di fuori della Flotta Stellare, scorci che continuano ad essere assolutamente insoddisfacenti mostrando solo zone degradate che sembrano uscite da Blade Runner invece che da Star Trek. Come nelle precedenti, anche qui la Flotta Stellare è passata dall'essere un simbolo di speranza a qualcosa di oscuro e che cela molti segreti, e la speranza va cercata al di fuori di essa, specchio probabilmente dei tempi in cui viviamo. Come nella prima stagione, anche qui Picard ha un nuovo rapporto padre-figlio con un nuovo personaggio, che stavolta è suo figlio per davvero e non è un insopportabile Legolas Bene Gesserit. Ma c'è spazio anche per altri sentimenti paterni per Picard, nei confronti di Ro Laren. Vista l'età più che tendenze paterne dovrebbe avere tendenze nonnesche (e anche oggi abbiamo aggiunto una parola al vocabolario).
Ma, pur mantenendo lo stile della serie, si sceglie comunque di staccarsi dalle stagioni precedenti, mandando in pensione quasi tutti i personaggi nuovi tranne Raffi, ora nei panni di una specie di spia al soldo di un'organizzazione di natura difficilmente comprensibile (ognuno conosce solo il suo diretto superiore e spesso nemmeno quello) e Sette di Nove, che comunque non è di certo un personaggio originario di Picard. In effetti la stagione si potrebbe praticamente guardare senza aver visto le precedenti, se non fosse che almeno avere un'idea di da dove sia uscita 'sta Raffi sarebbe meglio averla.
Sghignazza malignamente per tutto il tempo e si pettina come Hitler: direi che ci tiene a far sapere di essere cattiva. |
Forse ancora di più che nelle stagioni precedenti, qui l'effetto nostalgia la fa da padrone. I nemici sono tutti dei ritorni, così come ritorna quasi tutto l'equipaggio dell'Enterprise-D di TNG, più qualche altra comparsata da personaggi di altre serie, come Tuvok o Chekov. Oltre alla glorificazione delle "vecchie glorie" della flotta stellare a discapito dei giovani, c'è anche poi quella verso un passato meno interconnesso. Tutto quel che serve per titillare i "vecchi fan" (o "fan anziani", se preferite), insomma, eppure stavolta l'insieme funziona.
Già con le stagioni precedenti avevo avuto quell'impressione, episodi belli da guardare ma che ripensandoci una volta terminati avevano un sacco di cose che non funzionavano. Questo c'è anche qui (il corpo da anziano di data ha senso né più e né meno che come il corpo positronico da anziano di Picard: era impossibile truccarli in modo da farli sembrare giovani, e qualsiasi tentativo di trovare una giustificazione equivale ad arrampicarsi sugli specchi), ma in misura decisamente minore. Esaltazione pura per il mio vecchio cuore trekker durante la visione, e anche ripensandoci a mente fredda non si riesce a demolire la storia, nonostante alcune forzature di trama abbastanza evidenti. Insomma, tutto fila più o meno liscio e non saltano fuori le grossolane stupidaggini che ci hanno fatto alzare gli occhi al cielo durante le stagioni uno e due.
La bellezza della terza stagione sta forse nel voler essere, finalmente, quello che Picard avrebbe dovuto essere fin dall'inizio: un ritorno e una "chiusura" per i fan del franchise, che sono cresciuti a pane e Enterprise-D. Perché è chiaro che una serie che si intitola Picard non è fatta per attirare nuovo pubblico.
Basta stupidaggini, digressioni, inserimento di nuovi personaggi di cui non ci frega nulla (peccato solo non essere riusciti neanche stavolta a liberarci dell'insopportabile Raffi). Per quelle cose ci sono altre serie. E basta anche con i personaggi dalle vecchie serie rimaneggiati in modo da renderli irriconoscibili. La terza stagione di Picard da ai fan quello che vogliono, i beniamini della loro infanzia di nuovo insieme in un'ultima, gloriosa avventura tra le stelle. Anche il modo in cui vengono introdotti, a poco a poco, uno alla volta, ha perfettamente senso e non appare una forzatura per riuscire a ottenere l'equipaggio al completo nel finale.
Siete fan di Star Trek - The Next Generation? Non avete guardato Picard perché le varie recensioni vi hanno detto che le prime due stagioni non ne valevano la pena? Beh, quelle recensioni avevano ragione, ma fate un favore al ragazzino che durante la vostra gioventù ha viaggiato sull'Enterprise insieme a Picard, Data e compagnia e date una possibilità a questa terza stagione. Magari alcuni dettagli vi sfuggiranno, ma poca roba, ed è un piccolo prezzo da pagare per ritrovare dei vecchi amici.
Il Moro
Come al solito allienati, anzi mi ricordi che dovrei vedere "Prodigy" che temevo fosse davvero troppo per ragazzi, ma se ho visto cinque stagioni di "Discovery" posso fare quasi tutto ;-) Cheers
RispondiEliminaGuarda, cinque stagioni di Discovery ti qualificano come santo quasi al livello di Santa Burnham, quindi puoi reggere qualunque cosa!
Elimina«La terza stagione mi ha fatto talmente schifo che mi sono rifiutato di andare oltre.» Batto fortissimo le mani in approvazione! ^_^
RispondiElimina«Enterprise non c'era. Visto che se la dimenticano tutti?» Continuo a batterle forte!
In compenso io avevo dimenticato Picard: avrei giurato che erano solo due stagioni, invece ho sopportato il dolore della terza, che mi ha provocato seri danno gastrointestinali: avendo sempre odiato TNG, non avevo alcuno scudo a difendermi dalle bojate assurde di questa terza stagione, scritta male ma d'un male che fa solo male.
Rimango a debita distanza da tutte le altre, di cui mi tengo informato attraverso te: se il mio "Corriere della Federazione" :-P
Beh se hai sempre odiato TNG allora direi che una serie fatta su misura per gli amanti di TNG non fa esattamente per te! 🤣
EliminaDiciamo comunque che almeno Lower Decks secondo me merita una visione.