lunedì 15 aprile 2019

Brevissimo resoconto della mia mattinata al Torino Comics

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Sono tornato al Torino Comics per la prima volta due anni fa, dopo averlo disertato per, credo, più di quindici (ma meno di venti. Forse). Complici precedenti impegni sono stato costretto a un giro molto veloce, in pratica sono entrato alle dieci passate e sono andato via all'una.

Posso confermare più o meno tutto quello che ho detto nel post precedente. E parlo sia da fruitore sia da organizzatore di una fiera analoga, pur se decisamente più in piccolo.
Come sempre c'erano pochi comics e tanto di tutto il resto, anche se la presenza di bancarelle dedicate al merchandising, pur costituendo ancora una buona fetta della manifestazione, non mi è più sembrata così preponderante rispetto al resto. Mi è piaciuta l'area dedicata agli stand delle associazioni, tra cui club italiani dedicati a Star Trek e Doctor Who (serve poco a farmi contento), peccato che anche loro cercassero di venderti qualcosa. Carino anche il piccolo spazio dedicato ai retrogames, peccato che si dovesse pagare per giocare, e dopo 13 euro di ingresso... C'erano anche alcune giostre da fiera di paese, anche quelle a pagamento, e lì davvero non ho capito cosa c'entrassero. Sull'area Lego non posso pronunciarmi, sono di parte. Non mi sono avvicinato all'area dedicata agli youtubers, è un mondo che non conosco e non mi interessa, non so cosa c'entri con i "Comics" (a meno che non ci fosse qualche youtuber specializzato in fumetti) ma sono sicuro che ti portino dentro un mucchio di ragazzini, io li avevo proposti per il Brick Expo ma i miei soci mi hanno guardato male... :-D

Per quanto riguarda i fumetti, c'erano un paio di bancarelle di fumetti usati e una certa quantità di case editrici, alcune delle quali applicavano scontri tra il 20 e il 50% sui volumi.

Alla fine, però, costretto dai casi della vita a stare all'occhio con il soldo, ho fatto un solo acquisto, e nemmeno erano fumetti, grazie al 3x2 che mi è stato proposto allo stand di Acheron Books: Nightbird, di Lucia Patrizi, il secondo volume di Eternal War, di Livio Gambarini, e Steam Romance, il librogame di Mala Spina.




In pratica mi lamento che al Torino Comics ci sono pochi fumetti, e poi compro cose che non sono fumetti! Viva la coerenza!

Il Moro

11 commenti:

  1. Questo era proprio un weekend di fiere del fumetto, ne ho contato 5-6 in giro per l'Italia :D Sì, gli youtubers portano tanti ragazzini, ma poi non so quanto questi ultimi comprino (a parte il biglietto d'ingresso e il merchandising degli stessi youtubers)

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    1. Ma, in qualità di organizzatore di una fiera, la vendita dei biglietti d'ingresso mi andrebbe più che bene... :-D

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  2. Un mio amico mi ha mandato delle foto ieri, sembrava un capannone in disuso, tipo dove combattono i Power Rangers...
    Comunque ormai le fiere sono tutte così: c'è tutto tranne i fumetti.
    Infatti piuttosto che andare a Lucca o altrove preferisco tornare in quelle due fumetterie di Modena, che hanno TUTTO dagli anni '30 al 2019.
    Il fatto è che non sono più "fiere del fumetto" ma fiere "nerd" a 360°...

    Moz-

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    1. Infatti, bisognerebbe cambiargli il nome!
      L'aspetto del lingotto è quello, in fondo una volta era una fabbrica. Devo dire che non ricordo cosplayer dei power rangers, comunque. :-)

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    2. Ahaha, intendevo che sembra lo sfondo dove solitamente i Power Rangers si ritrovano contro i mostri XD

      Moz-

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  3. Purtroppo oggi come oggi nelle Fiere che in teoria sarebbero dedicate ai fumetti si vende di tutto meno che i fumetti. Anche io preferisco andare per fumetterie piuttosto che a queste fiere.
    Peccato! Ricordo le prime Napoli Comicon che erano davvero fantastiche!

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  4. Il Romics non è mai stato chissà che scrigno di fumetti, ma anni fa potevi trovare ancora qualche appuntamento con disegnatori che vendevano schizzi o sceneggiatori che ti firmavano copie. E pensa, quando ci sono andato la mia prima volta, nel 2000 circa, c'erano banchi pieni di quella roba di carta rettangolare. Mi pare li chiamino fumetti, ma tanto ormai non ci sono più :-D
    Riandato nel 2013, c'erano solo cosplayer e bancarelle che vendevano roba per i cosplayer, dalle parrucche alle armi, e NESSUNO sapeva più cosa fossero quei pezzi di carta rettangolari: non c'erano bancarelle di fumetti perché nessuno le cercava. Tutti si facevano le foto coi minion, si facevano truccare da zombie e sbavavano sul trailer in anteprima del nuovo Hunger Games. "Comics"? E che roba è?
    Oggi è peggio, perché a rubare spagli ai cosplayer ci sono gli youtuber con gli eserciti di ragazzini urlanti che vengono a distruggere tutto per farsi fare un selfie con loro. E i Comics da cui il nome Romics? Boh, nessuno li ha più visti da anni...

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  5. Beh vedo che ci sono state un sacco di fiere ultimamente XD

    Ma come 13 euro per l'area retro games??? Alla fiera di Padova è gratis ed è sempre piena di gente XD

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    1. No 13 euro per l'ingresso alla fiera, ma i retrogames erano proprio dei cabinati a gettone, 13 euro per entrare in un posto dove comunque devi pagare ogni cosa a prezzo pieno non è proprio a bun pat...

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  6. In effetti il trend è simile anche in altre fiere, però cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, la presenza di "cose che c'entrano poco" è comunque un aumento nella quantità degli stand presenti, quindi dei visitatori e quindi anche della sopravvivenza della fiera stessa... Inoltre qualche visitatore casuale può iniziare a interessarsi di fumetti e games (vabbé, quest'ultima è molto ottimistica, lo ammetto).

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