Post Mortem è un libro del 2020, che ho ascoltato in forma di audiolibro, letto da Rosanna Lia.
E' il romanzo d'esordio del genovese Paolo la Paglia, che però ambienta la storia nei soliti Stati Uniti. Dite che sono campanilista, ma preferisco quando gli autori non americani non ambientano le loro storie in America. Siamo già sommersi di storie ambientate negli Stati Uniti. A volte ho la sensazione che molti autori lo trovino più facile: grazie a tutti i film e telefilm polizieschi, conosciamo le procedure di polizia americane (o meglio, crediamo di conoscerle) meglio di quelle nostrane, quindi dobbiamo fare meno ricerche.
Nel mio piccolo, ho scritto storie ambientate in Italia e all'estero, andando
in America solo per Chaveyo, ma ho una scusa: è un western! Sì, ne
faccio un vanto, mi accontento di poco, che volete farci.
Scusate la
digressione, non c'entra nulla con la qualità del romanzo in oggetto, solo un
piccolo puntiglio campanilistico personale.
E' un horror con una storia che sa molto di già visto, popolato di personaggi
che definire stereotipati è dire poco. Abbiamo il poliziotto divorziato, il
giornalista, la psicologa e tutto il campionario, e già dalla prima
apparizione puoi dire chi si innamora di chi.
Alla scarsa originalità si
sopperisce con una scrittura che riesce a momenti a essere molto d'atmosfera,
creando momenti inquietanti e spaventosi. Non sempre, purtroppo, perché anche
qui ho notato un dilungarsi eccessivo in alcuni passaggi che avrebbero potuto
essere tranquillamente sforbiciati, soprattutto nella parte iniziale.
Non capisco come mai quando ci sono di mezzo degli zombi molti autori si ostinino a non usare la parola "zombi". Che vi hanno fatto gli zombi, per trattarli così? Possibile che solo la Asylum con la serie capolavoro Z-Nation abbia avuro il coraggio di chiamare gli zombi con il loro nome? Almeno, Zagor non ha mai sentito il bisogno di andare dietro a questa moda.
Beh, nonostante che questa sia una storia di zombi, fino alla parte finale la
parola zombi viene pronunciata esattamente due volte, entrambe per spiegare
perché quelli non sono zombi. E invece, caro Paolo, sono proprio
zombi. Non importa che tu ti affanni ad adattare alle tue necessità le
leggende sulle banshee, quelli sono zombi.
Tra l'altro, adattare le
caratteristiche di una creatura del folclore alle esigenze della tua storia va
bene, con i vampiri lo fanno tutti da sempre. Meno bene è mandare i tuoi
personaggi da un esperto di folclore e far dire a quell'esperto che il
folclore descrive la creatura in questione esattamente come serve a te, quando
non è assolutamente vero. Ho controllato.
Per non parlare di quando dei
morti viventi creati tramite la magia trasmettono l'infezione attraverso un
virus...
Almeno, negli ultimi capitoli, quando gli zombi sono talmente
tanti che ti saltano fuori anche dalle tasche, alcuni dei personaggi si
degnano finalmente di chiamarli col loro nome, anche se credo che il totale
delle volte che la parola viene usata non superi le sei o sette. A fine libro
l'autore deve aver ceduto.
Nella parte iniziale i morti che saltano fuori dalle loro tombe sono pochi e agiscono per lo più nell'ombra. Per la maggior parte il libro si concentra sulla vicenda della "resuscitata" Zoe, uno zombi ancora in possesso delle sue facoltà mentali, e sulle indagini che vengono effettuate dagli altri personaggi che cercano di scoprire la verità dietro gli orribili avvenimenti che scuotono la cittadina di Gideon Falls. Man mano che si va avanti aumentano le scene "splatter" che ci si aspetta da una storia di zombi, e nel finale non si lesina nulla.
Nonostante le lungaggini iniziali e la scarsa originalità di cui sopra, il
libro scorre bene con dei momenti interessanti, soprattutto nella parte
finale. C'è da dire che, come horror, la piattaforma Audible è piuttosto
carente, a parte i soliti classici tipo Lovecraft e Poe. Purtroppo nella
ricerca non si può selezionare "libri usciti meno di cinquant'anni fa",
altrimenti non credo che i risultati occuperebbero più di mezza pagina.
Addirittura, se si seleziona tra le categorie "horror", più di metà degli
audiolibri che vengono fuori di horror non hanno proprio niente. Questo per
dire che, se come romanzi horror più o meno moderni si trova sicuramente di
meglio, come audiolibri, almeno su Audible, mica tanto. Racconti, magari, ma romanzi...
Il finale lascia alcune cose un po' in sospeso, sembrando non tanto un "finto finale aperto a effetto" come per molti film horror, ma proprio delle vie aperte per un eventuale seguito... che è puntualmente arrivato: è infatti gà uscito In aeternum. Gli orrori di Golden Falls #2, e addirittura Golden Falls: Gli orrori di Golden Falls #3.
La lettrice non è brava come altri che si trovano su Audible. Legge bene, ma
si sente che non è una doppiatrice professionista. Comunque ha un canale Youtube abbastanza seguito, magari sono solo io a non apprezzare. Verso la
fine, comunque, ho apprezzato di più, si vede che bisogna solo un po'
abituarsi.
Questo libro in particolare è impreziosito da effetti sonori e
brevi sottofondi musicali che contribuiscono all'atmosfera, rendendo molto
probabilmente l'ascolto migliore della lettura.
Non contento di aver parlato diciamo non proprio benissimo di questo libro, cerco anche di guadagnarci su mettendovi i link di affiliazione Amazon: se proprio volete acquistarlo fatelo passando attraverso questi link, a voi costa uguale ma a me arriva qualche centesimo.
Post Mortem, e qui trovate anche l'audiolibro su Audible
In Aeternum
Golden Falls
Visto che si parla di zombi, mi sembra l'occasione per fare un po' di pubblicità anche al mio romanzo Zombi S.p.A.Zombi S.p.A., disponibile su Amazon.
Il Moro
Ti voglio tanto bene per quel primo paragrafo: perché gli autori italiani sono così ossessionati dall'ambientare storie negli Stati Uniti? Forse che essendo cresciuti con film e serie TV americane conoscono solo quello come entroterra culturale? Decisamente migliori quelli che invece ci fanno scoprire l'Italia, di solito ignota agli italiani: un horror, che so, a Torino sarebbe mooooooolto più esotico che uno nella solita provincia americana raccontata da chiunque.
RispondiEliminaPuò darsi che la vulgata veda il termine "zombi" legato a prodotti di bassa fattura (giudizio comunque discutibile, visto che quelli di alta fattura non mi sembrano così superiori!) e quindi usano altri nomi per tirarsela? Tipo "Io mica scrivo robaccia zombi, io scrivo horror vero..."
Concordo sulla penosa carenza di audiolibri horror, proprio la settimana scorsa ho provato con uno (non dico il titolo, anche perché non me lo ricordo) che è stata un'esperienza horror, sì... ma non come la intendeva l'autore! Per dieci minuti il povero doppiatore ha dovuto elencarmi le mille e mille descrizioni che l'autore ha fatto della notte, indicando con nomi precisi tutte le sfumature di colore assunte dall'erba di notte... ma 'sticazzi non ce lo scrivi? Bastava dire "Era notte", punto, invece due pagine di inutili descrizioni: e questo sarebbe horror? In effetti mi fa paura :-D
Comunque ti ringrazio per farmi conoscere questi autori nostrani che di solito non seguo, così mi segno le chicche ;-)
Credo che tu abbia già parlato dell'horror rurale di Christian Sartirana, ambientato nella campagna piemontese, che non è male. Qualche horror ambientato a Torino credo che ci sia, Io anni fa ho fatto un tour della "torino magica" dove raccontavano storie di misteri e leggende relative a Torino piuttosto interessanti, di materiale ce ne sarebbe!
Elimina