martedì 15 marzo 2022

Dentures and demons 1 e 2, due fantastici giochi retrò per Android.

Dentures and demons 1 e 2 recensione


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Dentures and demons è un videogioco indipendente sviluppato da Sui Arts, se non sbaglio del 2020, per Android.

La schermata iniziale mette subito in chiaro quale sarà il tono del gioco: vicino alla scritta "Sui Arts" compare per un istante una F che va quindi a formare la parola "FArts"... 

Sui Arts è in realtà un solo programmatore, italiano, Stefano Mazzotta, e questo è il suo primo gioco dopo una carriera da sviluppatore di programmi gestionali.

Si tratta di un'avventura grafica mista, resa con quello stile grafico pixelloso che ora va di moda. Potrebbe non piacere agli amanti di uno stile grafico più moderno, e anche gli amanti del retrogaming potrebbero non trovarlo di loro gradimento (la grafica dei giochi a 8 bit non era davvero "così", questa è chiaramente un'imitazione moderna), ma a me piace, e l'importante è quello, no? 😉

La storia è un horror che ricorda vagamente It, con i ragazzini che hanno avuto un'avventura spaventosa da giovani e poi, in questo caso solo uno di loro, si trova ad affrontarne le conseguenze da adulto. C'entrano strane sette geriatriche ed evocazioni demoniache.

Il tono è, come già accennato, decisamente ironico, i ragazzi dicono un mucchio di parolacce e continuano a ironizzare su quello che succede, con battute spesso spassose.

Dentures and demons 1 e 2 recensione

Principalmente ci si muove solo a destra e a sinistra con i tasti a toucscreen con la possibilità di interagire con alcuni oggetti tramite un altro tasto in una modalità simile alle classiche avventure "punta e clicca". Sono inoltre presenti svariati minigiochi dove lo schema cambia, ad esempio bisogna guidare un motoscafo e cose così.
La cosa più interessante è che molti enigmi richiederanno poi un'interazione metanarrativa, ad esempio potrebbe essere necessario scuotere lo smartphone per far cadere un oggetto da una mensola, cose del genere.

Il gioco risulta sempre interessante e divertente, sia da "leggere" con dialoghi e situazioni da far scassare dal ridere, sia da giocare, grazie agli enigmi che chiedono metodi di risoluzione sempre diversi e spesso di grande inventiva, senza mai risultare così assurdi da diventare frustranti.

Dentures and demons 1 e 2 recensione

Un bel gioco che consiglio a tutti, per di più e gratuito. Pagando 1.49 € si elimina la pubblicità comunque pochissima) e si sbloccano gli extra, mini-giochi legati vagamente alla trama principale.

Probabilmente il successo del primo gioco ha spinto l'autore a creare anche un seguito, e non possiamo che esserne contenti!


Dentures and demons 1 e 2 recensione

Dentures and Demons 2 segue la regola aurea dei seguiti: come il primo, ma di più. 

Intendiamoci, la grafica è rimasta praticamente la stessa, ma il gioco è MOLTO più lungo, offre una quantità di ambientazioni molto maggiore e segue un andamento non lineare. Mentre nel primo dovevi andare avanti a risolvere enigmi e superare sotto giochi nel momento in cui ti si paravano davanti, il secondo ha una struttura simile a una classica avventura grafica, nella quale si va in un posto e si raccoglie un oggetto che andrà usato poi più tardi da tutta un'altra parte, e in cui i vari scenari possono (e devono) essere visitati più volte. Offre inoltre un editor del personaggio che permette di creare buffe combinazioni.

Dentures and demons 1 e 2 recensione

Se la trama risulta ancora più metanarrativa che nel gioco precedente, sono al contrario calati di numero gli enigmi che prevedono soluzioni metanarrative, così come quello dei sottogiochi. Ci sono anche meno extra da sbloccare acquistando il pacchetto completo, ma uno di quelli è una miniavventura a sé stante. 
Ah, importante: è un seguito diretto del predecessore, giocare il secondo senza aver giocato il primo equivale a non capirci niente!

Dentures and demons 1 e 2 recensione

Il gioco offre diversi finali, quale finale si vedrà lo si sceglie nelle ultimissime fasi di gioco, quando ci si troverà di fronte a una serie di scelte del tipo A oppure B. Purtroppo non ci sono indizi su quale sia la scelta giusta da fare, va a fortuna, e qui abbiamo quello che è probabilmente il principale difetto di questo gioco: lo slot di salvataggio è unico.
Ciò significa che, se vi capita il finale cattivo come è successo a me, l'unico modo per vedere quello buono è rifarsi tutto il gioco dall'inizio, e come abbiamo detto è un po' lungo, con in più il rischio di non ricordarsi più quale fosse la scelta sbagliata al momento di rifarla. Ed essendo un gioco basato tantissimo sull'ironia, sentire di nuovo le stesse battute non fa più ridere come la prima volta, quindi la voglia di intraprendere un secondo gameplay non è poi molta. Alla fine ho guardato il finale migliore sul sito di Sui Arts

Dentures and demons 1 e 2 recensione


Insomma, una coppia di giochi davvero intrigante, ancora di più se considerate che è stata realizzata interamente da una sola persona. Dategli i vostri soldi che se li merita e magari ne fa altri. E, poi, dovrà pur mangiare, no?

Il Moro


Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.


2 commenti:

  1. Mi attira molto per la grafica per lo scorrimento laterale, meno per l'avventura grafica della quale non sono un grande fan.
    L'interazione metanarrativa ci sta in titoli per cellulari. Ricordo un simulatore di guida, penso per il primo iPad, in cui per girare il volante bisognava inclinare l'apparecchio da un lato o dall'altro.
    Dato che è gratis, quasi quasi lo provo, almeno il primo perché è meno avventura grafica.

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    Risposte
    1. Secondo me valgono la pena. Penso che molti giochi di guida sui cellulari funzionino così oggi, ma non so perché è un genere che non frequento.

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