martedì 9 giugno 2020

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino
Salve a tutti, È il moro che vi parla!

È dalla morte di Sergio Bonelli che si respira aria di rinnovamento nella sua casa editrice.
Non sose queste idee girassero in redazione già da prima e Sergio avesse già intenzione di approvarle, ma la sensazione è che la scomparsa dell'anziano patriarca sia stata come una sorta di liberatutti che ha permesso al figlio Davide di sbizzarrirsi come prima non poteva. Se qualcuno lo sa, mi illumini.
Fatto sta che il mondo Bonelli, che prima sembrava granitico e fisso nel tempo, rivolto in primis ai lettori storici che volevano e vogliono continuare a leggere le storie che leggevano nella loro giovinezza, ora sembra molto più aperto a nuove iniziative e rivolto ai giovani, alla ricerca di nuovi lettori .

Non essendo in possesso dei dati di vendita non possiamo sapere se questa sia una buona idea. Si sa che i giovani non leggono più i fumetti. Quando va bene leggono Topolino fino a 10-12 anni, poi passano direttamente a farsi le canne nei vicoli. Sì, ho un'alta opinione della gioventù di oggi.

Ecco quindi che la Bonelli inizia a tenere il piede in due scarpe, cercando di rivolgersi sia ai vecchi che ai nuovi lettori (tralasciamo iniziative becere e volte solo a soffiare soldi ai collezionisti, come le variant cover o gli improbabili crossover con i personaggi DC): rinnova Dylan Dog, ma mantiene in edicola una serie chiamata Old Boy che continua ad a raccontare storie ambientate prima del cambiamento; Tex rimane fedele a se stesso sulla serie regolare, ma si circonda di iniziative innovative quali gli speciali cartonati alla francese o la nuova serie sul giovane Tex; ed ecco che anche per Zagor arrivano le mini serie parallele alla serie regolare.



Abbiamo già parlato in lungo e in largo di Le origini, e già che ci siamo ecco i link:
Zagor Le Origini 1: Clear Water
Zagor Le Origini 2: Il Giuramento
Zagor Le Origini 3: Il Demone Cannibale
Zagor Le Origini 4: Furore!
Zagor Le Origini 5: La grotta sacra
Zagor Le Origini 6: L'eroe di Darkwood

Le origini cercava il rinnovamento e si rivolgeva principalmente ai nuovi lettori, ripresentando le origini del personaggio in una veste più fresca e frizzante, grazie all'uso del colore e della gabbia libera.
In questo senso, questo Darkwood novels è un passo indietro: bianco e nero e gabbia fissa, e l'espediente del "narratore misterioso", un tizio seduto nell'ombra che, nel 1860, racconta a un giornalista alcune avventure di Zagor, il quale risulta essere misteriosamente scomparso ormai da anni. E' chiaro che il gioco è spingere i lettori di vecchia data a speculare su chi possa mai essere questo narratore misterioso, gioco che i nuovi lettori non potrebbero fare.
Non ho preferenze riguardo alla presenza o meno del colore, ma devo dire che la gabbia fissa mi dispiace. Trovo che sia un limite per l'espressività di un fumetto.

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino

Trattandosi di storie nuove, non remake di roba vecchia, stavolta la foliazione inferiore non è un limite, o quantomeno non dovrebbe esserlo. La storia, infatti, è pensata per essere breve e quindi non soffre di quella sensazione da "bignami" che pervadeva l'intera miniserie Le origini. Si nota comunque una certa difficoltà dello sceneggiatore a far stare una storia in uno spazio così ristretto: il monologo finale della protagonista femminile è semplicemente surreale, e puzza di cosa schiacciata lì per sopperire alla mancanza di spazio, mentre la storia che racconta avrebbe avuto bisogno di qualche pagina in più per essere narrata in una situazione diversa e meglio preparata.

Storia abbastanza intrigante, ma niente di particolarmente memorabile. Curioso come in queste miniserie compaiano delle (castissime) scene di sesso che nella serie regolare non si vedono nemmeno con il binocolo.

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino

E ora la mia opinione a caldo su quello che sembra voler essere questa miniserie:
abbiamo una cornice nel futuro, in cui un narratore misterioso racconta storie dello Spirito con la Scure, il quale risulta scomparso.
All'interno di questa cornice abbiamo storie (o meglio, una storia, per il momento) che avrebbe anche potuto stare all'interno della serie regolare, in quanto non ha nulla di speciale se non un tono leggermente (molto leggermente) più "adulto" ("adulto" può voler dire molte cose, in questo caso abbiamo un tono un po' più cupo e malinconico, grazie soprattutto alle chine di Freghieri, che danno al tutto un'aria vagamente sognante... e poi, Zagor scopa, quasi non lo credevamo capace).
Per il momento non sono particolarmente convinto, in quanto sembra volersi trattare quasi solo di una raccolta di storie brevi contenute in una cornice, una versione estesa di quanto avviene ultimamente nei Maxi. Avrei preferito piuttosto qualcosa di più tematizzato, ad esempio una miniserie ambientata sì nel 1860, ma riguardante piuttosto una vera e propria indagine sulla scomparsa di Zagor. Chissà, magari si evolverà proprio in questo modo, ma immagino piuttosto qualche rivelazione nell'ultimo albo.
Si distingue anche per la mancanza di Cico, fatto che probabilmente durerà per tutta la miniserie, in così poche pagine immagino che sia difficile trovare spazio per il panciuto messicano. Sul ruolo di Cico ho già fatto una riflessione, ma ne riparliamo la prossima settimana...

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino

E ora, la domanda che tutti si fanno: chi è il misterioso narratore?
Raccogliamo qualche indizio: è un uomo e vive a Boston, in una casa grande e lussuosa, che contiene molti quadri ma soprattutto molti cimeli indiani. Il fatto che sia benestante è testimoniato anche dalla presenza di una domestica.
Lamenta una malattia agli occhi che lo costringerà a stare al buio per qualche giorno.
Dichiara di non aver ricevuto altra istruzione che quella impartitagli da sua madre.
Il primo nome che è girato è ovviamente quello dello stesso Zagor, anche se parla dello spirito con la scure in terza persona. Questa ipotesi mi sembra però poco consistente: intanto è troppo facile, poi non ce lo vedo Zagor passare da una capanna nella palude a una lussuosa casa in città.
Non sembra neanche Cico, anche se ammettiamo che possa essere dimagrito è troppo alto.
Il fatto che non abbia studiato lascia fuori una discreta quantità di personaggi secondari che potrebbero anche abitare a Boston (Satko, Doc Lester, Supermike...), quindi i miei principali sospettati al momento sono il colonnello Perry (no, Perry non può essere, come mi ha fatto notare Mauro Corti) e Digging Bill, oppure Rochas, meno probabile.
Voi cosa ne pensate?

Vi lascio con la splendida rielaborazione della copertina in stile "Dime Novel" realizzata da Paolo Sanna.

Zagor darkwood novels 1: Gli occhi del destino


Il Moro

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13 commenti:

  1. concordo con la tua opinione sulla "nuova" Bonelli..ora stanno osando parecchio, vedi il ciclo 666 di DYD, la nuova linea "Audaci", i simil manga alla Attica e Kay. Per quanto riguarda questo Zagor non conosco molto il prodotto, ma posso dire che i disegni mi garbano parecchio! :)

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    1. Beh, se segui Dylan Dog, Freghieri arriva da lì...

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  2. Ciao Moro. Escludi anche Perry perché nel taccuino del giornalista pubblicato nelle ultime pagine c'è scritto che sta in una casa du riposo. Come ho già scritto altrove secondo me il protagonista è una donna e si tratta di Brezza d Luna, personaggio creato dallo stesso Burattini 3 anni fa e disegnato da Lola Airaghi. Tra l'altro, guarda caso, sarà la protagonista dell'ultimo albo della serie. Per il resto, da vecchio lettore sono assai più affascinato dalla cornice e da questo enigma che Burattini ci ha sapientemente buttato tra i piedi che dal raccontino che centra l'obbiettivo di uno Zagor più intimo fino ad un certo punto. L'iniziativa comunque nel complesso mi piace molto.

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    1. Ah quel riferimento mi era sfuggito.
      Non credo che possa essere Brezza di luna, Fisicamente quello nell'ombra sembra proprio un uomo. Francamente della storia di Brezza di Luna così al volo ricordo solo che aveva dei bei disegni, comunque non è un'indiana? Immaginarla padrona di una lussuosa casa a Boston con tanto di domestica mi riesce difficile. no, io rimango su Digging Bill. ;-)
      Come ho già detto nell'articolo, io trovo molto interessante il tema della scomparsa di Zagor, ma avrei preferito che vi fosse dedicata l'intera miniserie piuttosto che solo la cornice.

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  3. Oltretutto Perry è un ufficiale medico, per cui si spera che sia andato a scuola!😂
    Si, vero che sembra difficile che un pellerossa possa vivere in una casa del genere nel 1860, però strano anche che un bianco si riempia la casa di monili Indiani... sul sesso non mi baserei tanto sui disegni intravisti, è certo che l'autore è stato ben attento ad evitare l'uso di pronomi definiti nel dialogo, proprio per non dare un indizio. D'accordissimo con te sul fatto che l'intera serie sarebbe stata assai interessante se tutto fosse girato intorno alla scomparsa di Zagor...

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    1. Giusto!
      La casa piena di monili indiani potrebbe indicare solamente uno che si è ritirato dopo una vita passata alla frontiera, e che era in buoni rapporti con gli indiani (a meno che non siano "trofei di guerra").

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  4. Visto l'altro giorno in edicola e ti ho subito pensato: chissà quale sarà il giudizio del Moro? Per fortuna non ho dovuto aspettare tanto ^_^
    Mio padre si è innamorato di Dylan Dog all'età di 70 anni: va considerato un lettore vecchio o nuovo? :-D Comunque non gli piacciono le nuove strade del fumetto e attende con ansia l'uscita di Oldboy, proprio perché gli ricorda il caro vecchio Dylan. Il bello è che quando è nato il personaggio, all'epoca non gli piaceva!
    Sono stato un fan violento di Bonelli a cavallo fra '80 e '90: sono un fan vecchio o nuovo? Preferisco di gran lunga i fumetti "squadrati", che quelle robe all'americana mi fanno girare la testa: forse mantenerne la struttura non è pensato per "i giovani" ma per i lettori comunque legati a quel formato. Comunque il giovane Tex è di una mosceria bacchettona mille volte peggio del vecchio Tex! Al confronto le storie texiane degli anni Quaranta sono vispe e moderne :-D
    Il fatto che sia assente il mio odiato Cico potrebbe essere un'ottima spinta per me a leggere questa nuova pubblicazione, vedremo :-P

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    1. Ah ah, Su cico non posso che darti ragione, se stiamo parlando del cico degli ultimi (molti) anni, perché il primo Cico era una presenza imprescindibile.
      A me il Tex giovane piace molto, più che altro perché non sembra (ancora) chiuso nello schema fisso del tex "anziano", che ormai da anni ripete sempre la stessa storia.
      Per quanto riguarda la gabbia, secondo me il giusto, come in ogni cosa, sta nel mezzo. Anch'io trovo un po' fastidioso quando la libertà si traduce in vignette incomprensibili, come a volte avviene nel fumetto americano e francese. Ma la precedente miniserie di Zagor dimostra che, se non si esagera, una gabbia libera può essere un mezzo per far esprimere il disegnatore al meglio.

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  5. Purtroppo non saprei su chi puntare, visto che non conosco molto di Zagor.
    Idea bella, tuttavia.
    Peccato per il finale frettoloso, non capisco perché si perdano in queste cose.
    La Bonelli non credo sia più libera: semplicemente, o cambia un po' o affonda...

    Moz-

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    1. Boh,con tutte le nuove idee che lanciano, io non credo che sia in procinto di affondare... ma magari sarebbero affondati se non le avessero lanciate!

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  6. Suggerisco, a chi vuole rivedere un Cico degno di esistere, di leggere la storia in edicola questo mese, iniziata nell’albo di Aprile, scritta da Roberto Altariva. L’autore ha recuperato narrazione, stile e caratteristiche dei personaggi, direttamente da Nolitta. A mio modesto parere...

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  7. Le due storie lette finora sono carine, ma forse troppo leggere. Il personaggio misterioso è secondo me il figlio o figlia di Brezza di Luna.

    Quello che è la nuova Bonelli meriterebbe un bel approfondimento, molti mi sembrano la luquidino con troppa superficialità.

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