mercoledì 24 gennaio 2018

Alita: Mars Chronicles, e il primo OAV tratto dal manga

Alita Mars Chronicle recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Questo è l'ultimo articolo dedicato ad Alita, almeno fino a che non uscirà il film di Robert Rodriguez.

Alita ha iniziato le sue pubblicazioni nel 1991, e continua tutt'ora. Dopo la prima e la seconda serie è attualmente in corso di pubblicazione Alita: Mars Cronichles, che è sia un prequel che un sequel delle serie precedenti.

La serie è in gran parte ambientata nel passato di Alita, che al tempo si chiamava Yoko. Si svolge su Marte, un pianeta tremendo, terraformato solo in parte, completamente chiuso in una specie di "palloncino" che mantiene l'atmosfera, sconvolto da un'infinita serie di guerre tra fazioni che dura da oltre cento anni.
Ma non è solo un prequel, dicevamo, perché vi compare anche Alita adulta, giunta su Marte in cerca delle sue origini tre anni dopo gli avvenimenti del torneo raccontato alla fine della seconda serie.
In pratica, fin dove sono arrivato a leggere io, Alita adulta compare in un solo gruppo di capitoli, nel quale si limita a fare a botte. Questa parte è di gran lunga la più debole, rimane in sospeso ma francamente mi frega poco di sapere come va a finire, e insomma se non l'avesse messa magari era meglio.



Diverso è il discorso per tutti i capitoli ambientati nel passato, per i quali possiamo dire che siamo quasi ai livelli dei primi numeri della prima serie, forse addirittura meglio all'inizio.
Innanzitutto perché non c'è più nessuno che fa a botte con strani superpoteri. Poi perché c'è una ambientazione solida e intrigante, e una storia piena d'azione è di misteri, che vengono svelati pian piano.

Alita Mars Chronicle recensione


All'inizio vediamo il viaggio di una piccolissima Yoko insieme all'amica Erica, di poco più grande, in cerca di genitori che nemmeno si ricordano. Questa è probabilmente la parte migliore, perché è quella dove viene costruita l'ambientazione, e dove emerge prepotente tutto l'orrore della guerra.
Poi (dopo gli inutili capitoli con Alita adulta) le due bambine si dividono e il focus si sposta su Erica.
Qui la storia si "giapponesizza" un po', presentando un cattivo a dir poco grottesco (ma comunque più interessante del perfettino Mbadi della seconda serie) ispirato nell'aspetto al fantasma dell'opera, le cui azioni e motivazioni hanno senso solo in un fumetto giapponese, e personaggi che vivono eventi così spaventosamente tragici che Shakespeare manco se li sogna. Questo può piacere o non piacere, comunque è tipico di molti fumetti giapponesi, e trovo che qui sia utilizzato meglio che in altri.
Il personaggio di Erica bambina poi è davvero interessante, con quel suo strano miscuglio di innocenza e di sadismo. Come se la bambina che è lottasse per non essere trasformata in adulta anzitempo dalle vicende terribili in cui è coinvolta.

Alita Mars Chronicles recensione


E il bello è che può anche essere letto senza aver letto Alita Last Order. Perciò, se siete tra quelli che hanno mollato la seconda serie per la deriva dragonballiana che ha preso, potete comunque dare una possibilità a questo Mars Chronicles.

A questo punto tiriamo un po' di somme su questo manga.
Alita: L'angelo della battaglia e seguiti è un manga di combattimenti che vuole essere qualcosa di più, e ci riesce pure. Rispetto ad altri manga/anime di combattimenti che conosco (ci metto poco a farvi un elenco, visto che non sono molti: Dragonball, Ken il guerriero, One Piece, Saint Seya, Le bizzarre avventure di Jojo... E basta, credo, a meno che non rientrino nella categoria anche FullMetal Alchemist e Slayers). Alita ha una trama più matura e complessa, che include anche un percorso di crescita morale e psicologica della protagonista.
Sta di fatto che, man mano che va avanti, peggiora. Certo, rimane sempre di livello alto (e i disegni, al contrario, migliorano, passando da splendidi a fantastici), e anche la parte del torneo è di sicuro superiore a tutte le sezioni simili negli altri manga che ho citato sopra, ma ciò non toglie che la parte più bella sia la prima, quando era ancora una storia di fantascienza cyberpunk in cui ogni tanto si combatteva. Quando il combattimento diventa la cosa principale il manga ha una sorta di "uniformazione" alle altre storie del genere, e mi ha fatto storcere un po' il naso, seppure i disegni bellissimi aiutino a proseguire la lettura senza fatica.
Per fortuna con Mars Chronicles la parabola discendente si è arrestata, e ha iniziato a risalire.
Si può dire che non c'è quasi niente di davvero originale, la stragrande maggioranza di quello che si vede è una rielaborazione di spunti precedenti, anche piuttosto evidenti, come ho già accennato. Ma quando la rielaborazione è fatta così bene, ben venga.




Volendo sintetizzare in due righe, possiamo dire che Alita mi è piaciuto molto, anche se non lo faccio rientrare tra i miei manga preferiti (che credo siano Akira Pluto, ma, come ho già detto, non ne ho letti poi moltissimi). Dategli una possibilità.

Alita Mars Chronicles recensione

Due parole ancora sull'OAV:
come già accennato, di Alita esiste anche un OAV in due puntate per una durata totale di un'ora scarsa, uscito nel 1993.
Io l'ho visto solo adesso, e ritrovare un tratto così "vintage" dopo aver letto gli ultimi numeri coi loro disegni ultramoderni fa un effetto un po' straniante.


Alita Mars Chronicles recensione

L'OAV è tratto dalla prima serie del manga, quindi potrebbe essere un buon modo per avvicinarsi al personaggio prima di vedere il film di Rodriguez, visto che è la stessa parte che dovrebbe essere trattata in questa trasposizione live action, a giudicare dal trailer...
Se non fosse che non è un granché.
I disegni non sono neanche malvagi ma le scene d'azione sono realizzate male.
Inoltre la trama è stata cambiata pesantemente, sminuendo alcuni personaggi (il "cattivo" del fumetto, per esempio, è stato talmente ridimensionato da sparire quasi del tutto) compresi qualcuno nuovo (come il tizio qui sopra, che in pratica ha sostituito Makaku). Non sarebbe male se la nuova trama fosse interessante quanto quella vecchia, ma non lo è.
In pratica, non si può dire che sia proprio un'ora buttata via, ma se ne può comunque fare a meno.

E così siamo arrivati alla conclusione di questo ciclo di articoli su Alita (no, non ho nessuna intenzione di giocarmi il videogioco per Playstation tutto in giapponese!)... almeno fino a che non uscirà il film!

Il Moro

Gli altri articoli di questo speciale su Alita:

8 commenti:

  1. Concordo in pieno con te, ci saranno pure manga migliore (tipo “Akira” ecco) però mi sono divertito a leggerlo, mi piace molto e allo stesso modo mi sono divertito con questi tuoi post ;-) Cheers

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  2. Mars Chronicles l'ho snobbato per il design.
    Però mi dici che è figo. Mh.
    Alita OAV è un'opera figlia del suo tempo, lo vidi con piacere.

    Moz-

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    1. Lo stile di disegno è più o meno quello della parte finale di Last Order, però le protagoniste sono delle bambine con conseguenti occhi grossi. A me sta piacendo.

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  3. A qua mi manca... Non ho mai letto Alita Mars Chronicles

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  4. Abbandonato Last Order non mi sono più informato sui seguiti quindi Mars non l'ho neanche preso in considerazione. Per ora mi basta il ricordo del primo splendido ciclo del personaggio, che dubito fortemente sarà reso con rispetto dal film futuro.
    Pensa che intorno al 2000 ho avuto modo di vedere l'OAV di Alita su cassetta. Alcune ambientazioni mi intrigarono ma con gli anime proprio non ci sono mai andato d'accordo. Dopo aver letto il manga ho provato a rispolverarlo ma quei cambi di trama che citi mi hanno fermato subito dall'andare avanti...

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    1. Infatti, nnell'OAV ci sono delle modifiche alla trama pesanti e difficilmente giustificabili.
      Anch'io temo che il film sarà una boiata... Vedremo.

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