E' uscito poco tempo fa il trailer di un prossimo film di fantascienza, con la regia nientepopodimeno che di Robert Rodriguez, la sceneggiatura nientepopodimeno che di James Cameron, e tra gli interpreti nientepopodimeno che Christoph Waltz, Michelle Rodriguez e Marko Zaror (cosa? l'ultimo nome non vi dice niente? Che brutte persone).
Questo film è tratto da un manga. Ora, non è che la cinematografia americana si sia servita così spesso dei fumetti giapponesi come fonte d'ispirazione. Un buon esempio è il recente Edge of Tomorrow, qui si parla del film e qui del libro e del fumetto da cui è tratto. Poi ci sarebbero anche Death Note e Ghost in the shell, ma non ho ancora avuto il coraggio di vederli.
A me piace approfondire i film che andrò a vedere, quindi ho deciso di dedicare una serie di articoli a questo manga. Iniziamo facendo un escursus su tutto ciò che è uscito a riguardo in Giappone.
Il ritrovamento di Alita da parte di Ido. |
Il manga Alita - L'angelo della battaglia (in originale Gunnm, contrazione di Gun's Dream), pubblicato in Giappone dal 1991 al 1995, è composto da 9 tankobon, che sono diventati 18 volumi nell'edizione italiana. Nel 1993 è uscito anche un OAV di due episodi.
Ci sono poi anche alcuni spin-off:
Haisha (conosciuto anche come Ashen Victor): un prequel ambientato una decennio prima e incentrato sullo sport qui chiamato "Motorball", pubblicato dal 1995 al 1996.
Un'immagine dall'OAV. |
Ci sono poi anche alcuni spin-off:
Haisha (conosciuto anche come Ashen Victor): un prequel ambientato una decennio prima e incentrato sullo sport qui chiamato "Motorball", pubblicato dal 1995 al 1996.
Una scena di Ashen Victor |
GUNNM Gaiden, anche noto come GUNNM Another stories, una serie di quattro storie secondarie di Alita, intitolate Home, Christmas Eve Serenade, Sonic Finger, e Barjack Rhapsody, pubblicate su rivista dal 1997 al 2006.
Nel 1997 è uscito anche un romanzo con lo stesso titolo, ma a parte un accenno su Wikipedia non ne ho trovato traccia.
Nel 1998 è uscita un'edizione speciale del manga originale chiamata Gunnm: Complete Edition, con il finale modificato per accordarsi con l'inizio del sequel (torneremo su questo punto). Con l'ultimo volume era incluso anche un CD con un cortometraggio di 3 minuti in CGI con una scena di Alita impegnata in una gara di Motorball (potete guardarlo per intero qui sotto).
1998 è uscito anche un videogioco per Playstation, un action-rpg dal titolo Gunnm: Martian Memory, nella cui trama, scritta dallo stesso autore, ci sono anche elementi che sarebbero poi apparsi nel sequel. Le recensioni ne parlano abbastanza bene, peccato che sia disponibile solo in giapponese.
Vi metto un video di gameplay, se siete curiosi.
La copertina di Gunmn Another Stories |
Nel 1997 è uscito anche un romanzo con lo stesso titolo, ma a parte un accenno su Wikipedia non ne ho trovato traccia.
Nel 1998 è uscita un'edizione speciale del manga originale chiamata Gunnm: Complete Edition, con il finale modificato per accordarsi con l'inizio del sequel (torneremo su questo punto). Con l'ultimo volume era incluso anche un CD con un cortometraggio di 3 minuti in CGI con una scena di Alita impegnata in una gara di Motorball (potete guardarlo per intero qui sotto).
Una delle copertine di Gunmn complete edition |
1998 è uscito anche un videogioco per Playstation, un action-rpg dal titolo Gunnm: Martian Memory, nella cui trama, scritta dallo stesso autore, ci sono anche elementi che sarebbero poi apparsi nel sequel. Le recensioni ne parlano abbastanza bene, peccato che sia disponibile solo in giapponese.
Vi metto un video di gameplay, se siete curiosi.
E poi c'è il sequel, appunto: pubblicato in Giappone dal 2001 al 2014, 19 tankobon per 38 volumi in Italia, intitolato Alita: Last order. E qui succede la cosa strana, perché non riprende dalla conclusione del precedente.
In pratica l'autore ha ripensato al finale, così l'ultimo gruppo di capitoli di Alita - L'angelo della battaglia viene di fatto cancellato e la nuova serie continua dal penultimo gruppo. Chiaro, no?
Sembra che all'autore, Yukito Kishiro, sia stato diagnosticato l'AIDS (o qualche altra malattia, le fonti discordano) più o meno nel '95, e per questo ha terminato Battle Angel Alita in fretta e furia, convinto di stare per lasciarci le cuoia. Poi per fortuna si è ripreso, e ha deciso di riprendere in mano il progetto. Di questa cosa però non sono riuscito a trovare conferma, solo un accenno nella pagina inglese dedicata al videogioco (nel quale l'autore aveva appunto già fatto confluire alcune idee che mancavano nel manga originale e che poi avrebbero trovato maggiore espressione in Last Order).
In pratica l'autore ha ripensato al finale, così l'ultimo gruppo di capitoli di Alita - L'angelo della battaglia viene di fatto cancellato e la nuova serie continua dal penultimo gruppo. Chiaro, no?
Sembra che all'autore, Yukito Kishiro, sia stato diagnosticato l'AIDS (o qualche altra malattia, le fonti discordano) più o meno nel '95, e per questo ha terminato Battle Angel Alita in fretta e furia, convinto di stare per lasciarci le cuoia. Poi per fortuna si è ripreso, e ha deciso di riprendere in mano il progetto. Di questa cosa però non sono riuscito a trovare conferma, solo un accenno nella pagina inglese dedicata al videogioco (nel quale l'autore aveva appunto già fatto confluire alcune idee che mancavano nel manga originale e che poi avrebbero trovato maggiore espressione in Last Order).
La copertina del n.1 di Alita Last Order |
Anche Last Order ha il suo spin-off: si intitola Alita - Mars Chronicle, iniziato nel 2014, sono previsti quattro volumi ma per ora ne sono usciti solo tre. Inizia come un prequel della saga, poi supera la serie principale divenendone un seguito.
E questo è quanto, fino a questo momento.
Nel prossimo articolo parleremo più nel dettaglio del manga originale e del suo primo spin-off. Nel frattempo, vi lascio con il primo trailer del film live action di Robert Rodriguez (no, non lo so perché ha gli occhioni da manga. Sarà perché è un manga?).
Il Moro
Gli altri articoli di questo speciale su Alita:
La copertina del n.1 di Alita Mars Chronicle |
Nel prossimo articolo parleremo più nel dettaglio del manga originale e del suo primo spin-off. Nel frattempo, vi lascio con il primo trailer del film live action di Robert Rodriguez (no, non lo so perché ha gli occhioni da manga. Sarà perché è un manga?).
Il Moro
Gli altri articoli di questo speciale su Alita:
Non ho letto nulla di "Alita", però in compenso avevo letto a suo tempo, una ...ntina di anni fa, il manga "Ghost in the shell" (all'epoca pubblicato da Kappa col titolo "Squadra speciale Ghost") e ho visto anche l'OAV. Quando è uscito ho visto il film americano e... vabbé, che te lo dico a fare?
RispondiEliminaHo visto l'anime di "Death note" e, purtroppo, ho avuto la brutta idea di vedere anche la trasposizione americana in film.
Ecco, tu dici di non aver ancora avuto il coraggio di vederli e... Insomma, sappi che fai bene.
Ok, continuo così allora!
EliminaHo cercato su wikipedia chi fosse Zaror! Comunque avevo letto di questo manga sul blog di Cassidy, la Bara Volante. Non è il mio genere, ma certo che questi film sui manga sono sempre un po' un flop (anche Ghost in The Shell). Del genere ho apprezzato solo Gantz (che in effetti riduce gli eccessi di sesso e violenza del manga).
RispondiEliminaGantz non l'ho letto, anche se me ne hanno già parlato. Ma proprio non sapevo che ne avessero fatto un film...
EliminaOttima iniziativa: i film non soddisfano mai, meglio i fumetti originali ;-) (era per dire: lascia stare Ghost in the Shell film, che non vale niente)
RispondiEliminaLast Order mi ha deluso e non sono andato oltre il primo capitolo: ho amato troppo la saga di Alita - conosciuta tardi ma subito amata - per accettare quello che sembra quasi un reboot.
Alita affonda i denti su un concetto non molto amato in Occidente, quella privazione di sacralità dei corpi che difficilmente è accettata dal pubblico cinematografico. Per tutta la sua saga il corpo di Alita è un interscambiabile agglomerato di pezzi, lontano dal concetto cristiano di corpo: questo rende i fumetti intriganti e sorprendenti ma difficilmente autori occidentali sapranno tirarci fuori un film che sappia dare alla cosa il risalto che merita ;-)
Nella parte finale di Last order (che comunque non è all'altezza) questo concetto (quanto sei umano se non hai più nemmeno un pezzo di carne?) raggiunge addirittura un ulteriore livello.
EliminaMica la sapevo la storia dell'aids.
RispondiEliminaBeh, ma sai che dico? È stato comunque un grande se ha voluto concluderlo comunque, pensando al peggio. Almeno ha pensato ai suoi lettori. Per fortuna poi ha continuato^^
Moz-
Sicuramente si è ammalato, sul fatto che si trattasse o meno di AIDS non sono sicurissimo perché le fonti discordano. Comunque, dopo la malattia, il suo stile di disegno è addirittura migliorato!
EliminaQuindi un miracolo XD
EliminaMoz-
Tra un paio di giorni... ;-)
RispondiEliminaIl manga di Alita è un pezzo della mia gioventù. Come dicevo sulla Bara Volante, all'epoca ci spacciavamo per grandi intellettuali del fumetto giapponese. "Leggete che dialoghi! Che Situazioni sci-fi! Ahhh che azione".
RispondiEliminaIn realtà lo leggevamo perché eravamo innamorati di Alita XD
Fregnacce a parte, è davvero un manga che ho adorato!
Sì, immagino che se l'avessi letto con sulle spalle qualche anno in meno di quelli che ho adesso mi sarebbe piaciuto anche di più!
EliminaIgnoravo completamente la storia dell' Aids, Alita per lungo tempo è stato un manga di culto poi improvvisamente di lei e del suo autore si era smesso di parlare.
RispondiEliminaAdesso ho capito anche il perché.
Se è AIDS perché non sono sicuro, comunque qualche malattia ce l'ha avuta.
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