Questo articolo fa parte della serie su Alita: l'angelo della battaglia. Per l'esattezza a oggi abbiamo fatto un escursus su tutte le varie serie relative al personaggio e approfondito la prima serie e il primo spin-off.
Oggi passiamo quindi al seguito diretto: Alita Last Order.
Attenzione: contiene qualche inevitabile spoiler sulla prima serie, anche se cercherò di contenermi il più possibile.
Come abbiamo già spiegato precedentemente, più o meno nel 1995 l'autore Yukito Kishiro si è ammalato (forse di AIDS, non ho trovato fonti certe) e ha cercato di chiudere in fretta e furia il suo manga per paura di lasciarci le penne prima di completarlo. In effetti gli ultimi capitoli hanno davvero l'aria raffazzonata di qualcosa che doveva essere concluso alla veloce (anche se i disegni continuano a mantenere lo stesso, alto livello), con tanto di surreali trasmutazioni tecno-organiche e tutto quel genere di cose incomprensibili in cui molte opere giapponesi vanno a scazzare verso la fine.
Kishiro però non è morto. Dopo la fine del manga ha scritto la trama per il videogame Gunmn: Martian Memory, che ha già un finale diverso da quello del manga. Poi, quando si è ripreso del tutto, ha ricominciato a disegnare, e le idee che ha usato per il videogioco sono diventate lo scheletro portante di questa nuova serie.
Alita: Last Order cancella di fatto tutta l'ultima parte del manga originale (quasi tutto l'ultimo volume dell'edizione italiana, in effetti, da quando Alita si risveglia su Salem).
Anche in Alita: Last Order si possono individuare più tronconi diversi.
Nella parte iniziale Alita si risveglia, appunto, su Salem, trovandosi di fronte lo scienziato pazzo Desty Nova, che pur essendo sempre fuori come un balcone qui non è più un semplice malvagio, al punto che Alita si troverà a dover collaborare con lui. Salem è in preda al caos, e Alita verrà a conoscenza di altri segreti che la riguardano mentre la città dorata viene infettata da una violenza che si credeva possibile solo nel mondo di superficie.
Non mancano botte da orbi contro un robottone, che però sono sempre infarcite di significati più profondi. Il combattimento tiene banco per un bel po' di pagine, ed è uno di quegli scontri dove mentre i due si menano uno spettatore spiega a un altro (e quindi al lettore) cosa diavolo sta succedendo, perché effettivamente dai disegni sembrano solo mazzate pirotecniche.
Nella seconda parte l'azione si sposta all'altra estremità del tubo che tiene Salem appesa alla sua città gemella nello spazio aperto, Jeru, dove Alita scoprirà che la Terra è un pianeta neutrale tra i potenti imperi di Venere e Giove, che sono stati a diversi livelli terraformati. Una lunga fase di chiacchiere scientifiche e politiche a cui segue il via alla missione di salvataggio di Alita (salvataggio di chi, non ve lo dico).
Prima però una lunga tappa su una enorme stazione spaziale, il cui territorio abitabile è in gran parte occupato da campi per la guerra simulata, che qui tanto simulata non è.
Un luogo da incubo, dove l'invenzione dell'immortalità ha reso tutti i bambini degli indesiderati, usati per sminare i campi minati o come bersagli da addestramento per i soldati (viene da chiedersi chi continui a farli, questi bambini, ma il fumetto non fornisce risposte al riguardo).
Qui Alita stringe amicizia con la regina di di Marte, e prende a cuore la causa dei bambini, per i quali non esiterà a scendere in campo... Con conseguenti botte da orbi, visto che anche sulla stazione spaziale i cyborg non mancano.
Ci spostiamo poi su un'altra città orbitale, dove Alita parteciperà addirittura al classico torneo di combattimenti (ma anche questo fa parte della sua missione di salvataggio), inframezzato da una lunghissima digressione sul passato di uno dei personaggi secondari sfruttato anche per spiegare il passato di questo mondo, che scopriamo essere risorto dalle ceneri di una catastrofe.
Durante il torneo la logica va un po' a scazzare, perché se prima le capacità superumane dei personaggi erano giustificabili con i loro corpi cibernetici, ora raggiungono livelli tali da assomigliare a un Dragonball qualsiasi. Dragonball che viene a questo punto tirato in ballo un po' troppo.
Abbiamo i personaggi secondari che combattono mentre il protagonista è impegnato a fare altro, salvo saltare fuori quando gli altri non sono più abbastanza forti. Abbiamo gente che infarcisce i combattimenti con perle filosofiche sulle arti marziali che vorrebbero essere profondi (e ci riescono nella misura in cui possono esserlo discorsi roboanti pronunciati da personaggi caricatissimi in un fumetto giapponese per ragazzi), e poi iniziano a sparare raggi laser dalle mani. Arene circondate da campi di forza per proteggere gli spettatori, che però vengono distrutte dagli attacchi più potenti. Un alleato che prima era un avversario e ha ancora un rapporto conflittuale con la protagonista. Per riderci su Kishiro a un certo punto dota addirittura Alita di una coda come i Sayan, ma non è possibile vendere come una semplice citazione una sezione che occupa metà dei volumi del manga.
Nella parte finale finalmente ci liberiamo di 'sto cavolo di torneo e dei karateka cyborg-mistici, che francamente non c'entravano niente con tutto quello visto prima, per tornare sulla Terra con una sezione relativamente breve e di nuovo "madmaxiana", per tornare poi su Salem negli ultimi due numeri. Due numeri che non mi sono piaciuti, troppo "veloci", raccontano in poche pagine una storia che avrebbe avuto bisogno di più respiro.
E lì finisce Last Order, con un finale aperto che è destinato a traghettarci verso Alita: Mars Cronichles, attualmente in corso di pubblicazione. In Giappone sono al quinto volume, in Italia siamo al terzo. Non è dato sapere quanti volumi siano previsti. Ne parleremo la prossima volta, come dell'OAV tratto dalla prima parte delle avventure di Alita.
Il Moro
- Alita, l'angelo della battaglia
- Battle angel Alita: il primo manga e il primo spin-off
- Alita: Mars Chronicles, e il primo OAV tratto dal manga
- Alita: Angelo della battaglia, il film live action
Mi sembra sicuramente meglio delle ultime storie realizzate da Kishiro prima che smettesse di disegnare appena saputo della sua malattia.
RispondiEliminaI disegni sono spettacolari, meglio di quelli della prima serie.
EliminaOk, ottimo excursus, perché Last Order lo vedevo sempre in edicola ma non me lo sono mai troppo cagato (complice uno svolgimento dell'opera originale che non mi piacque granché).
RispondiEliminaCome giustificano la cancellazione degli ultimi episodi della serie originale?
Moz-
Non viene giustificato: viene bellamente ignorato.
Eliminain pratica viene tagliato nel momento in cui Alita cade nella trappola nel deserto.
Grazie! ;-)
RispondiEliminaCon Last Order ho smesso di seguirlo. Ma non ti nego che mi è dispiaciuto.
RispondiEliminaSto leggendo Mars Chronicle, e ti dirò, non è niente male.
EliminaSi può leggere mars chronicle partendo dalla fine della prima serie, e quindi senza last order? Last order non lo trovo da nessuna parte
EliminaSecondo me sì, fino a dove sono arrivato io non ho trovato particolari collegamenti a Last Order. Anche perché Alita sembra misteriosamente depotenziata rispetto al finale di Last Order, dove era diventata più o meno come Goku... :-)
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