martedì 4 novembre 2014

Wild arms, PS1 - recensione. Scusi, dov'è il west?

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/4/49/Wildarmscase.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ancora jrpg, che a me piacciono sempre, ancora retrogames, visto che si parla di un gioco uscito per la gloriosa Playstation 1.

Un mondo che in passato è stato visitato da civiltà avanzate che hanno lasciato dietro di sè reliquie quali golem meccanici o armi simili a pistole, esseri con il compito di preservare la magia chiamati Guardiani e ora dormienti, e demoni che hanno scatenato una tremenda guerra e che ora sono imprigionati.
Tre persone con storie e obbiettivi differenti si trovano a dover collaborare per salvare il mondo dai demoni provenienti dal passato.



Wild Arms viene spesso citato come l'unico (a parte i seguiti) JRPG di ambientazione western, pur contaminata con magia e tecnologia avanzata.
Ora, c'è la magia, c'è una tecnologia avanzata derivata da antica tecnologia aliena, ma io tutto sto western mica lo vedo.
Non ci sono cavalli (a parte una brevissima scena all'inizio dove se ne vedono quattro o cinque in un recinto). Non ci sono cappelli Stetson. I personaggi combattono con spade, uno solo può usare delle armi da fuoco, e precisamente: un lanciagranate, una pistola laser, un lanciarazzi multipli, un paio di sfere che rimbalzano in giro, un laser più grosso e altre cose meno definibili, ma nessuna pistola. Inoltre equivalgono a magie e hanno munizioni limitate. Compaiono (per pochissimo) dei tizi con le penne in testa, ma a parte quello con gli indiani c'entrano ben poco. Non ci sono saloon. Non ci sono diligenze. Non ci sono treni a vapore. Non ci sono sceriffi. Non ci sono rurales. Vado avanti?
Le uniche cose che ci sono sono la colonna sonora dell'introduzione, che effettivamente ricorda quelle degli spaghetti western, alcune musiche durante il gioco e l'aspetto dei fondali, dove invece di erba e fiori c'è terra arida e rocce.
In compenso ci sono re e principesse, ci sono razze e tematiche fantasy, ci sono rovine dall'aria medievale da esplorare c'è la fine del mondo in arrivo e una quest da superare.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/9/94/WildArmsGame01.png


Insomma, la componente western è quantomeno vaga, più che altro citazioni. Tolte quelle è il solito fantasy giapponese.
Questo è un problema per il giudizio sul gioco? Direi proprio di sì, visto che ho iniziato a giocarlo proprio per quello.

La grafica è accettabile durante le sezioni di esplorazione, anche se la PS1 ha visto di meglio, ma in combattimento i personaggi hanno la testa davvero troppo grossa, e brandiscono dei ridicoli spadini che agitano come bacchette.
C'è da dire che questo fu uno dei primi jrpg usciti sulla console Sony, e quindi la grafica per l'epoca era probabilmente considerabile più che buona. Giocato oggi, però, devo dire che non è invecchiata bene.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Ccic6ovBIrt0aXlNdzxdTMR_D31HqjcUi1H7r4GNq17d4R752XSCDcknxnGTcajBlR6ec-jnti1qxELU047BTdMYxeZPCq2EdxGi_9B741LM_QUBS0zMjbnSSG-cpTCH41DVkrMWRFM/s1600/wild-arms-psn-20080111074658508.jpg


C'è la traduzione amatoriale in italiano, ma fa schifo. Rispetto l'impegno di chi si è sbattuto per realizzarla, ma stavolta ha toppato, usando il maschile anche quando si parla di un personaggio femminile, sbagliando i verbi e soprattutto usando una quantità ingiustificabile di abbreviazioni, al punto che buona parte dei menu è quasi incomprensibile. Chi mastica l'inglese farà meglio a giocarlo così.

Insomma, da buttare? Non proprio.
Diciamo che è probabilmente uno dei jrpg meno interessanti che ho giocato, eppure sono arrivato alla fine. Ha una certa semplicità di gioco, una rapidità nei combattimenti e nell'esplorazione, che lo rendono divertente e mai stancante.
Non aspettatevi niente di vermente western, comunque.

http://theshelternetwork.com/wp-content/uploads/2014/02/wildarms2.jpg


Il gioco ha avuto un seguito sulla PS1, altri tre seguiti e un remake sulla PS2 e un ulteriore episodio su PSP. Sono stati realizzati anche un manga e un anime. Non conosco niente di tutto ciò, quindi chi ne sa si senta libero di parlarne!

Il Moro

3 commenti:

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