martedì 25 gennaio 2022

Doki Doki Literature Club! Come portare la narrazione su un altro livello.

Doki Doki Literature Club! recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Le visual novel sono un genere videoludico che va fortissimo in Giappone, ma qui da noi sono quasi sconosciute. Io stesso ne ho provata solo una, 999: 9 hours, 9 persons, 9 doors, visual novel thriller-horror con enigmi da risolvere.
Questa appartiene invece (o dice di appartenere) al sottogenere dei simulatori d'appuntamenti, in pratica la storia vede il protagonista iscriversi a un club scolastico i cui altri membri sono quattro avvenenti ragazze. Credo che sia il sottogenere delle visual novel più diffuso in Giappone, ma non ne sono sicuro. Ci sono anche quelle erotiche, ma la maggior parte prevede semplici appuntamenti in cui si chiacchiera cercando di fare colpo sulle ragazze e/o instaurare rapporti sociali con diverse persone.
Doki Doki literature club! (l'espressione "doki-doki" indica il battito del cuore, come dire "tum-tum") è fatto, come tutte le visual novel, di lunghissimi dialoghi con come sfondo immagini fisse o seminanimate, in cui ogni tanto si inserisce un semplice sottogioco. In questo caso bisogna scegliere tra un elenco di parole quelle giuste per scrivere una poesia. A seconda delle parole scelte, il nostro personaggio comincerà a piacere sempre di più all'una o all'altra ragazza, si spera fino ad "andare in buca" (non è un gioco pornografico, quindi niente scene di sesso, spiacente).

Ma se non c'è azione, ci sono chilometri di righe di testo di dialoghi zuccherosi e non è nemmeno porno, perché diavolo mai ho giocato a questa cosa?

C'è da dire che c'è una certa qualità di scrittura, per cui anche la prima parte, dove i dialoghi sono abbastanza banali e la storia non è niente di che, risulta interessante. E cercare di indovinare gli argomenti giusti per "far colpo" su una delle ragazze è abbastanza divertente da giocare/leggere. Quando si spegne il pc e ci si ripensa un attimo si capisce il trucco: fa tantissima leva sul "senso del Principe Azzurro" che fa provare al giocatore. Le tre ragazze disponibili sono degli stereotipi su (lunghe) gambe con diversi tipi di complessi, che sembrano non aspettare altro che qualcuno che le "salvi". E allora arriviamo noi nella nostra scintillante armatura ed ecco che le ragazze pendono dalle nostre labbra, ben contente di aver trovato finalmente qualcuno che le capisca e che permetta loro di esprimere i loro "veri sentimenti". Ho una mezza idea che le visual novel del tipo "dating sim" siano più o meno tutte così, liberi di smentirmi.

Poi però a un certo punto succede qualcosa.
E tutto diventa "sTraNO".

Doki Doki Literature Club! recensione


Ora, parliamo della natura degli spoiler: quando un'informazione diventa "spoiler"? Il fatto che io dica che a un certo punto c'è un punto di scena, senza specificare di cosa si tratta né quando avviene, è spoiler? 
Secondo me un po' sì, perché se so che c'è un colpo di scena me lo aspetto, e magari inizio già a immaginare prima cosa potrebbe essere. Non è la stessa cosa di un "vero" colpo di scena, una cosa che non ti aspetti e magari ti piazza anche un bel cazzotto nello stomaco. Magari te lo piazza lo stesso, ma stavi tenendo gli addominali tesi perché ti aspettavi che prima o poi arrivasse, e non fa lo stesso effetto.
Ecco, vorrei limitarmi a dire che Doki Doki Literature Club! è un bel gioco e a consigliarlo, ma temo che un simulatore d'appuntamenti potrebbe suscitare poco interesse per noi occidentali, e non convincerei quasi nessuno. 
E allora, sappiate che a un certo punto succede qualcosa.
E che tutto diventa "StRAno".

Da simpatico, questo gioco diventa inquietante. Succedono cose brutte. E succedono cose strane. E tutto inizia ad andare a carte quarantotto.
D'altronde, la definizione di "horror psicologico" sulla pagina di Steam e l'avviso "Questo gioco non è adatto ai bambini o a chi è facilmente impressionabile" che compare all'apertura erano indizi abbastanza chiari.

Doki Doki Literature Club! recensione


Il gioco è stato realizzato dal Team Salvato, un team di tre persone, in particolare Dan Salvato ha realizzato sceneggiatura e musiche. Dan Salvato di giapponese non ha proprio niente, e forse questo l'ha aiutato nel creare una visual novel così fuori dagli schemi.

Tutta la parte iniziale, sebbene qualcosa di inquietante si inizi a intuire già da lì, serve più che altro a farci conoscere e affezionarci ai personaggi. Così, quando cominciano ad affondare i colpi, fanno più male. E non è solo quello che succede nel gioco, ma anche come viene raccontato. Viene fatto largo uso di riferimenti metanarrativi per spingere il giocatore a dubitare di tutto, qualsiasi certezza viene scardinata, qualsiasi prospettiva ribaltata.

Per dire: esiste una conversione per Android (non proprio autorizzata), che funziona anche piuttosto bene, ma il modo migliore per giocarlo è su PC, perché su PC potete accedere con maggiore facilità alle cartelle di installazione del gioco. Cartelle dove ogni tanto compaiono o spariscono nuovi file, file che contengono spesso messaggi, quasi sempre cifrati (per lo più bisogna darli in pasto a un decodificatore base64, ma il sito doki-doki-literature-club.fandom.com alla voce "easter eggs" riporta i file decriptati. Occhio agli spoiler). Un gioco che gioca con il suo stesso "essere un gioco" (scusate la doppia ripetizione), ottenendo un effetto straniante. 

Basti dire che a un certo punto mi ha cancellato tutti i salvataggi, e non era un bug.

Doki Doki Literature Club! recensione

Impressionante è poi la mole di segreti e indizi nascosti nel gioco, alcuni di essi spaventosamente difficili da decifrare. A tal proposito, oltre al sito https://doki-doki-literature-club.fandom.com/ e alla sua versione in italiano (ma un po' meno completa) https://doki-doki-literature-club-ita.fandom.com/it/ vi consiglio di vedervi i due video di Game Theory che trovate raccolti qui. A meno che non vi mettiate a cercare di sciogliere tutti gli enigmi da soli, compito improbo che però può regalare grandi soddisfazioni, dopo aver finito il gioco guardate assolutamente questi video (non prima, mi raccomando). Anche a gioco finito, si apre un mondo di possibilità.

Possibilità che, purtroppo, sono state smentite dal Team Salvato.
Eppure tutto quello che viene spiegato da Game Theory torna talmente a puntino che non posso non pensare che esistano quattro possibilità:
- Le teorie proposte sono corrette ma il Team Salvato sta negando l'evidenza per ragioni sue (magari per non rovinare la sorpresa);
- Le teorie proposte sono corrette ma eventi imprevedibili hanno impedito al Team Salvato di portare a compimento l'opera che viene teorizzata.
- Le teorie non sono corrette ma è subentrato lo stesso effetto che fa il successo delle teorie del complotto: vengono evidenziati gli indizi che confermano la nostra tesi e ignorati gli altri.
- Gli indizi sono correlati nel modo giusto, ma il Team non ha mai avuto davvero intenzione di produrre un altro gioco, era solo quello che volevano far credere al giocatore, e quelli di Game Theory ci sono cascati con tutte le scarpe.

Sia come sia, lasciatemi dire che questa teoria, realistica o meno che sia, aggiunge al gioco un ulteriore gusto, per cui, se non ci siete arrivati da soli, guardate questi video (dopo aver finito il gioco, ovviamente).

Insomma, quello che sembra a prima vista un giochino da poco è in realta PIENO di roba.

Doki Doki Literature Club! recensione
Questa immagine non è presente nel gioco ma è presa dall'account twitter di una delle quattro ragaze, Monika: lilmonix3.

Ok, non è il gioco che cambierà la vostra vita, c'è in effetti qualcosa che si poteva migliorare a livello di narrazione (magari approfondire un pochino di più Natsuki, per esempio), ma cacchio, è la dimostrazione piena di cosa si possa ottenere sfruttando la piena potenzialità del media videoludico. C'è del genio vero dietro tutto questo.

Inoltre Doki-doki Literature club! è riuscito a crearsi una notevole base di fandom, con numerose opere parallele create dai fan, ad esempio tutta una serie di canzoni dedicate ai vari personaggi e momenti del gioco, molte delle quali hanno avuto anche una cover italiana (non so se siano state anche scritte delle canzoni direttamente in italiano), per non parlare delle mod e altro ancora.

Per il gioco è disponibile una traduzione amatoriale italiana, a opera di All Ice Team. Traduzione perfetta, zoppica un po' solo in un certo punto dove compare ancora una sequenza di parole in inglese (ma non è un problema per la comprensione della storia, anche se non doveste sapere l'inglese), ma soprattutto hanno anche tradotto la canzone dei titoli di coda, e intendo dire che è cantata in italiano! La cantante è Noemi Luciani.

Insomma, per il momento Doki-doki Literature Club è il mio personale "gioco dell'anno" (lo so, è un po' presto per dirlo...). Giocatelo, che è gratis.

Il Moro

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A normal lost phone

Ho pubblicato diverse compilation di videogiochi, videogiochi cioè accomunati da un tema particolare. Ad esempio tutti i videogiochi dove compare un particolare attore o personaggio, o seguiti più o meno apocrifi di un videogioco classico, e altre. Alcune sono "elenchi ragionati", altre veri e propri approfondimenti sul tema. Le trovate tutte a questo link.

4 commenti:

  1. Ne ho sentito parlare di questo gioco, ma finora non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera di giocarlo. Stai a vedere che mi hai fatto cambiare idea.

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  2. Sapevo di questo genere che va tanto in Giappone e che non mi ha mai attirato a parte un breve periodo (mi pare quando usciva Game Republic della Play Press). Ricordo che avrei voluto giocare tanto a Tokimeki Memorial.
    Questo non sembra male ma mi hai incuriosito più sulla teoria che sul gioco di per sé.
    Certo che fa proprio strano vederlo nel tuo blog e addirittura in lizza come gioco dell'anno 😃

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    1. Per me, da un certo punto di vista è bellissimo. Ma risolvere gli enigmi è davvero troppo difficile, non avessi trovato quei video con le soluzioni mi sarei perso tipo un terzo del gioco.
      Le visual novel sono un mondo enorme, ma un po' lontane dal modo occidentale di intendere i videogiochi, per questo l'unica è affidarsi a riviste, esperti o appassionati che ti dicono cosa vale la pena di giocare, e si possono trovare delle vere perle. Ho finito da pogo Danganronpa, molto bello, ne parlerò poi sul blog, e sto già per attaccare il seguito.

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