Il Joker è un'icona del fumetto quasi al pari della sua nemesi principale, ed è universalmente riconosciuto come uno dei migliori villain dei comics americani, insieme a Magneto.
Le origini del Joker sono state riscritte diverse volte, e forse è anche questo uno dei punti di forza del personaggio. Un po' come avviene in Il cavaliere oscuro, dove il Joker di Heath Ledger racconta una "origin story" diversa ogni volta che decide di parlarne, così anche nei fumettiil passato del joker rimane nebuloso.
Quanto questo sia una precisa scelta editoriale e quanto solo una conseguenza delle diverse gestioni del personaggio e della casa editrice nel tempo è difficile dirlo.
Sappiamo che il suo aspetto è ispirato a un personaggio di un film del 1928, L'uomo che ride. E che venne inserito come nemesi di Batman studiando un "opposto" per il cavaliere oscuro.
Ma la storia delle sue origini cambia nel tempo come una modella cambia i vestiti.
Nel 1951 viene svelato che Joker era un tecnico di laboratorio che nel tempo libero faceva il rapinatore con in testa un casco integrale rosso, con il nome di Cappuccio Rosso. Mentre sfuggiva da Batman cadde in un recipiente di prodotti chimici uscendone pazzo e con l'aspetto che conosciamo.
Si salta al 1988, con una delle storie più belle e più famose di Batman, The Killing Joke scritta da Alan Moore e disegnata da Brian Bolland, che è quella usata come principale riferimento quando si parla delle origini del personaggio. Qui il Joker viene descritto come un comico fallito che accetta di partecipare a una rapina dove deve impersonare il criminale noto come cappuccio rosso, seguono casini che tutti conoscete e poi finisce dentro una vasca di prodotti chimici mentre scappa da Batman. Durante la storia abbiamo anche per la prima volta il riferimento al fatto che il Joker ricorda le sue origini a volte in un modo e a volte in un altro, instillando il dubbio che quello che abbiamo letto sia solo una delle sue fantasie.
Nel 1989 Tim Barton per il primo Batman sceglie di presentare il Joker come un gangster generico, senza ulteriori riferimenti al passato, che cade in una vasca di prodotti chimici mentre lotta con Batman. Ignorati anche i riferimenti a Cappuccio Rosso. Qui per la prima volta gli viene dato un nome, Jack Napier, mai adottato come ufficiale ma più volte citato come omaggio.
Nel 1993 all'interno del film La maschera del fantasma viene rivelato che il Joker prima di impazzire era uno scagnozzo del boss malavitoso Salvatore Balestra.
Nel 1994 all'interno del fumetto Amore folle, di Paul Dini e Bruce Timm, durante una seduta di psicanalisi il Joker rivela che suo padre era un violento, che gli aveva mostrato segni di affetto solo una volta che erano andati insieme al circo. Per far ridere suo padre lui aveva provato a imitare il pagliaccio, col risultato di prendersi un pugno sul naso, il che lo portò ad associare sempre le risate alla violenza.
Nel 1996 la storia Oggetto di studio scritta da Paul Dini e disegnata da Alex Ross si ipotizza che Joker non sia davvero pazzo ma stia solo fingendo, e che fosse un criminale già prima di assumere l'identità del clown pazzo.
Nel 2004 nella storia Pushback un testimone della nascita del Joker, l'Enigmista, ritratta leggermente quanto narrato in The killing Joke raccontando che la moglie non è morta in un incidente domestico ma è stata uccisa da dei criminali. Qui viene chiamato solo Jack.
Nel 2007 Michael Green, per la miniserie Amanti e pazzi, scrive una storia completamente diversa, considerata a questo punto un Elseworld, immagino. Qui il Joker è un killer professionista chiamato semplicemente Jack, annoiato dal suo lavoro, che quando vede Batman trova un nuovo scopo, decidendo di imitare la teatralità del suo nemico e scatenando il caos. Gli sfregi a forma di sorriso sono causati da un colpo di Batarang, e alla fine cade anche nella famosa vasca di sostanze chimiche.
Nel 2008 abbiamo le già citate origini multiple raccontate nel film di Nolan Il cavaliere oscuro.
Nel 2010 nella miniserie La casa di Hush scritta da Paul Dini e disegnata da Dustin Nguyen ci sono alcuni flashback in cui compare Sonny, un orfano ospite della clinica dove lavorava Martha Wayne. Sonny viene infettato da un virus e rapito da un gangster che abusa di lui. Anni dopo, il Joker uccide il gangster rivelando di essere il piccolo Sonny.
Come segnalato da Ilario Gobbi, sempre nel 2010 all'interno del numero 31 di The Brave and The Bold, nella storia intitolata Small problems, scritta da J. Michael Straczynski, Atom entra nel cervello malato di Joker e assiste a dei flashback nei quali vede che il Joker era già disturbato da piccolo, e ha dato fuoco alla sua casa con i genitori dentro.
Ilario Gobbi ha stilato anche un'interessante classifica delle migliori storie dedicate al Joker.
In un altro episodio del 2013 intitolato semplicemente The Joker, scritto da Andy Kubert e disegnato da Andy Clarke, Joker rivela che da piccolo veniva regolarmente maltrattato e punito brutalmente dalla zia Eunice, la quale si vantava di aver ucciso il proprio marito.
Nel 2013 in Batman Zero, facente parte della gestione Scott Snyder del personaggio, ritorna Cappuccio Rosso presentato come uno dei villain principali nei primi anni di attività di Batman. Cappuccio rosso sostiene che anche i suoi genitori adottivi sono stati uccisi nella stessa notte dei coniugi Wayne. Segue scontro con Batman e conseguente caduta in vasca piena di prodotti chimici, come da manuale, ma attenzione: più avanti viene trovato il cadavere dell'uomo che secondo molti testimoni indossava la maschera di Cappuccio Rosso. Quello che è caduto nella vasca ed è diventato Joker non sembra quindi essere lo stesso che ha raccontato a Bruce Wayne della morte dei genitori adottivi.
Anche nella serie TV Gotham, iniziata nel 2014, c'è una versione del Joker, la cui storia è molto più intricata (seguono SPOILER in caso non abbiate ancora visto la serie). Prima abbiamo un giovane che lavora in un circo e che ha subito abusi da piccolo di nome Jerome Valeska, che è stato accusato dell'omicidio della madre e si trucca e si comporta, appunto, da Joker. Questo una volta in manicomio attua un piano folle che culmina con la sua morte in diretta TV. Nasce quindi un movimento di emuli del Joker, un po' come si vede nella serie animata Batman Beyond, che riuscirà a far risorgere Jerome, con un aspetto che ricorda quello del Joker in Morte della famiglia.
Poi salta fuori un gemello, Jeremiah Valeska, che veniva bullizzato da Jerome da piccolo e crescendo è diventato un ingegnere. Jerome vuole ucciderlo dopo averlo fatto impazzire, ma il piano va male, è Jerome a morire e Jeremiah respira un gas che lo fa impazzire e gli dona il caratteristico colorito del Joker. Eredita quindi follia e seguaci del fratello. In uno scontro con il giovane Bruce Wayne cadrà nella solita vasca di prodotti chimici.
Nel 2016 su Justice League scritto da Geoff Jones Batman si siede sul trono di Mobius, che permette di sapere ogni cosa, e chiede il vero nome del Joker. La sedia gli rivela che i Joker sono in realtà tre. La storia dove questo verrà esplicato, però, che sarà intitolata Three Jokers, è ancora in lavorazione.
- AGGIORNAMENTO DI MAGGIO 2021: in questa storia si confermano le origini del Joker narrate in The killing Joke, e si fanno alcune aggiunte: il Joker nel tempo ha creato altri come lui, un po' come intendeva fare con il commissario Gordon nella storia sopra citata, almeno due; inoltre la moglie non è morta ma è finita in una specie di programma di protezione testimoni. Batman, poi, conosce da sempre il vero nome del Joker ma non l'ha mai detto a nessuno per proteggere l'ex moglie e il figlio (ma non aveva dovuto chiederlo al trono di Mobius? Boh).
- FINE AGGIORNAMENTO -
- AGGIORNAMENTO DI MAGGIO 2021: in questa storia si confermano le origini del Joker narrate in The killing Joke, e si fanno alcune aggiunte: il Joker nel tempo ha creato altri come lui, un po' come intendeva fare con il commissario Gordon nella storia sopra citata, almeno due; inoltre la moglie non è morta ma è finita in una specie di programma di protezione testimoni. Batman, poi, conosce da sempre il vero nome del Joker ma non l'ha mai detto a nessuno per proteggere l'ex moglie e il figlio (ma non aveva dovuto chiederlo al trono di Mobius? Boh).
- FINE AGGIORNAMENTO -
Nel videogioco del 2009 Batman: Arkham Asylum il Joker si fa chiamare Jack White. Nel 2010 nella storia Tornare in sé il Joker guarisce dalla sua follia e decide di usare il nome Joseph Kerr. In entrambi i casi non ci sono però riferimenti al suo passato, e i nomi non corrispondono necessariamente al suo vero nome.
Nell'Elseworld del 2017 Batman: White Knight viene utilizzato nuovamente come vero nome del Joker Jack Napier, ma anche qui non si indaga sulle sue origini.
Ovviamente, è più che probabile che ne abbia dimenticata qualcuna...
Arriviamo quindi al 2019 e all'ultimo film di Todd Phillips dove il Joker viene interpretato da Joaquin Phoenix.
Qui si riprende quanto raccontato da Alan Moore in The Killing Joke, quindi il personaggio non è già cattivo prima di diventare il Joker ed è un cabarettista mancato e depresso a cui succedono sfighe, già malmesso mentalmente ma non ancora un "cattivo". Il nome usato questa volta è Arthur Fleck.
Joker l'ho visto al cinema ieri sera, ma per l'articolo relativo facciamo che aspettate un paio di giorni! e la mia opinione sul film la trovate qui!
-AGGIORNAMENTO del 09/09/2022-
Non ho letto la storia, ma ho saputo lo stesso che nel quinto volume della serie Flashpoint Beyond, in seguito a qualche casino di universi paralleli, in un mondo dove a morire nel vicolo è stato il piccolo Bruce, il padre Thomas è diventato Batman e la madre Martha è diventata il Joker, quest'ultima rivela quello che dovrebbe essere il vero nome del Joker "originale" dell'universo base DC Comics (non so come faccia a conoscerlo): Jack Oswald White. E' la prima volta che il nome per intero viene detto all'interno della serie regolare.
-FINE AGGIORNAMENTO-
Il Moro
Ottimo resoconto, per un personaggio che -come ho detto proprio oggi- a raccontarne le origini quasi lo si depotenzia.
RispondiEliminaSempre meglio lasciare tutto in modo vago, col Joker. Lui rappresenta il caos, la follia pazza.
Batman l'ordine, la follia maniacale. Di lui puoi raccontarne le origini, ma il Joker è meglio di no, a mio avviso.
Nonostante questo, sono sempre storie superbe se ben lavorate (vedi appunto quella di Moore).
O vedi il film ora al cinema, un piccolo capolavoro^^
Moz-
L'ho visto ieri sera, ma francamente mi ha lasciato freddino...
EliminaNuuuu...!
EliminaMoz-
Io no, mi pare 'na strunsata...
RispondiEliminaBeh, il Joker è un icona moderna -come Batman del resto-di conseguenza è normale che la storia delle sue origini abbia centomila varianti.
RispondiEliminaInfatti. Il Joker in particolare ne ha diverse, che spesso si contraddicono anche tra di loro. Quelle di Batman, invece, finiscono sempre con quelle perle che cadono per terra, che se le vedo un'altra volta vomito. :-D
EliminaSiamo in due. D
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaGrazie per questa analisi poderosa! Alcune non me ne ricordavo come quella della casa di Hush. Quella di Pushback che contraddice Killing Joke non l'ho mai mandata giù, molto meglio il remake di Amanti e pazzi (notare che la vasca in cui cade è piena di antidepressivi, come a spiegare il suo stato perennemente euforico).
RispondiEliminaIn aggiunta mi viene soltanto una storia anni novanta di Atom in cui costui viene iniettato nel corpo di Joker per curarlo e vede alcuni flashback che lo terrorizzano nei quali il Joker è un bambino disturbato fin da piccolo che da fuoco alla casa con i genitori dentro.
L'ho aggiunta, grazie della segnalazione!
EliminaSai che adoro i post filologici, dove si presentano i vari fili narrativi che convivono in un dato universo narrativo. Non amo il Joker e non ho mai provato nulla per lui al di fuori dell'indifferenza, sin da quando da bambino vedevo il telefilm di "Batman" anni '60, ma adoro le "indagini" ^_^
RispondiEliminaGrazie! :-D
EliminaIl Joker è un personaggio che è stato semplicemente sfruttato troppo, negli, anni ,andando a perdere un po' della sua carica. Ma quando è ben utilizzato sa essere davvero inquietante!