giovedì 20 giugno 2019

The expanse 2: Caliban, la guerra, di James S. A. Corey

the expanse 2 Caliban james s.a. corey recensione audiolibroSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho già parlato del primo volume della saga di The expanse, della coppia di scrittori che si nasconde sotto lo pseudonimo di James S.A. Corey. Anche in questo caso, non l'ho "letto" ma ho ascoltato la versione audiolibro, scaricabile tramite la piattaforma Audible di Amazon.

Ancora una volta gli attriti tra le potenze in gioco nel sistema solare, cioè la Terra, Marte e l'Alleanza dei Pianeti Esterni, sfociano in una guerra interplanetaria tra la Terra e Marte, guerra iniziata su Ganimede, il più grande dei satelliti di Giove, nonché il granaio del sistema solare. L'evento scatenante, però, non è dovuto a una di queste superpotenze, ma all'apparizione di un vero e proprio mostro, chiaramente un derivato della protomolecola del primo libro, che devasta gli avamposti della Terra e di Marte su Ganimede, prima di esplodere. I governi si accusano a vicenda, e le macchinazioni di alcuni politici fanno precipitare il tutto in un altro atto di quella guerra di cui abbiamo già avuto un assaggio nel primo libro.
In pratica nel sistema solare scoppia una guerra interplanetaria ogni tre anni, visto che questo è il tempo che è passato dal primo libro. E ogni volta James Holden e il suo equipaggio vengono coinvolti, praticamente per caso, e la vicenda in cui finiscono tirati dentro, in apparenza collegata alla guerra solo marginalmente, li porterà a scoprire la verità su ciò che sta dietro al mostro e alla guerra, fino a dare un contributo fondamentale per la sua fine. Tutto come da copione.


Come per il primo volume della serie, anche qui la fantascienza è trattata in modo rigoroso. Le astronavi sono schiave del principio di inerzia, la velocità delle stesse è data dalla capacità dell'equipaggio di sopportare forti accelerazioni invece che dalla potenza del motore, e lo spazio è l'ambiente più ostile immaginabile, servono precise e complesse procedure prima di poter uscire a farsi una passeggiata sulla superficie di un pianeta o nello spazio aperto. In particolare, in questo libro il tema ricorrente, esplicitato dall'inizio del romanzo, è il concetto di "effetto a cascata", applicato ad astronavi e habitat spaziali scavati negli asteroidi. Sistemi talmente complessi e situati in ambienti così ostili che basta un piccolo danno per creare una serie di conseguenze tale dal portare al collasso completo del sistema. in poco tempo. Lo stesso concetto viene applicato anche alle relazioni tra gli esseri umani e i governi.

Quella in cui viene coinvolto l'equipaggio della Rocinante stavolta è la ricerca di una bambina scomparsa. Ora, devo ammettere la mia debolezza: da quando mi è nato un figlio sono particolarmente sensibile a questi argomenti, fate succedere qualcosa a un bambino e io mi sentirò subito malissimo, tanto più che la bambina del libro ha praticamente la stessa età di mio figlio. Di conseguenza tutte le parti in cui il padre disperato cerca la figlia maledettamente emozionanti, ma questo non significa che debba fare a tutti questo effetto.

La struttura è la stessa del primo libro: lì si alternavano i punti di vista di James Holden e del detective Miller, qui il detective è sostituito da altri tre personaggi, la marine marziana che è l'unica sopravvissuta all'attacco del mostro, un'anziana politica terrestre di grande potere, e il padre della bambina rapita. Come nel precedente, anche qui ad un certo punto i personaggi si incontrano e continuano la loro avventura insieme, ma la struttura a punti di vista alternativi rimane.


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Permangono pregi e difetti del primo libro.
Tra i difetti, annoveriamo senz'altro eccessive lungaggini, concetti ripetuti più volte, lunghe introspezioni che rallentano troppo il ritmo della narrazione. Visto che non ho letto il libro alla mia velocità ma l'ho ascoltato letto da un attore, ci sono stati dei momenti in cui mi è venuto veramente da dire "allora, si va avanti o no?"
Di contro, abbiamo dei personaggi delineati alla perfezione, c'è una notevole maestria nella caratterizzazione di ognuno, caratterizzazione precisa e approfondita come ho visto poche altre volte. Inoltre la grande precisione nel descrivere un ambientazione spaziale, tra microgravità, forza di inerzia, effetto coriolis, accelerazione, ritardi nella comunicazione, eccetera, infonde a tutto questo un grande realismo. È bello, una volta ogni tanto, capire come potrebbe essere davvero un viaggio spaziale, al netto di cose come smorzatori inerziali o comunicazioni istantanee.

Nel complesso, il libro mi è sembrato inferiore al primo capitolo, perché la storia è, diciamo, meno "importante" ed "epica" che nel primo. Mi ha dato la sensazione di un "riempitivo", una fase di transizione al prossimo volume, dove presumibilmente tornerà in primo piano il problema della protomolecola. Comunque confermo che si tratta secondo me di una delle saghe più interessanti degli ultimi anni, soprattutto letta dal bravissimo Riccardo Riccobello, in grado di rendere alla perfezione lo stato d'animo di tutti i personaggi, e di risultare perfettamente credibile quando si tratta di interpretare uomini, donne, anziani o bambini. Per lui solo applausi.

Il Moro.


2 commenti:

  1. Mi riprometto sempre di continuare con l'ascolto, ma poi arriva sempre qualcosa che voglio sentire prima, oppure non sono dell'umore giusto per la fantascienza e altre cose. Prima o poi continuerò, ma sono contento che la qualità rimanga fedele, al netto dei pregi e dei difetti.

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    1. Ora sto ascoltando un altro libro, ma in coda ho il terzo di questo. Ormai mi sono affezionato a quel cretino del protagonista. Per lo stesso motivo mi rifiuto di vedere la serie tv, a parte che ormai so come va a finire, non mi va di applicare poi le facce degli attori sui personaggi nelle storie che devo ancora ascoltare.

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