In questi lidi abbiamo già parlato del genere young adult, e abbiamo già detto quanto mi faccia cagare.
Parlando di libri, ho voluto leggere qualcosa (per l'esattezza Twilight [ammetto di essere stato incuriosito dal fenomeno mediatico], il primo volume di Hunger Games, Warm Bodies, il ciclo di The Giver, se vogliamo possiamo metterci dentro anche i primi tre libri di Licia Troisi e, tirandola per i capelli, gli ultimi di Terry Brooks, fino all'ultimo, in realtà un audiolibro), e mi sono ripromesso che non ci sarei cascato più. I film sono di più semplice fruizione, quindi qualche volta ci sono cascato ancora, vedi il primo, secondo e terzo film di Hunger Games (se ho visto il quarto, francamente non me lo ricordo), e qualcos'altro che non ho avuto voglia di recensire sul blog, come il primo Divergent, Warm Bodies, e qualcos'altro che ora non mi viene.
Devo ammettere, però, che rispetto ad altre saghe simili questi Maze Runner hanno effettivamente un paio di marce in più (i film, i libri non li ho letti né lo farò).
La trama del primo episodio: un gruppo di ragazzi si trova al centro di un enorme labirinto artificiale. La loro memoria è stata cancellata, non ricordano nulla precedente al labirinto. Il centro è una ristretta area coltivabile relativamente sicura che dà loro il minimo indispensabile di cui vivere, ma se si vuole cercare un'uscita dal labirinto ci si deve inoltrare negli angusti corridoi dalle mura altissime, infestate di orrori biomeccanici. I "maze runner" sono appunto quelli più veloci a correre, che possono esplorare il labirinto più in fretta e mapparne una parte più ampia prima che scenda la notte e con essa giungano i mostri.
Ora, molto del primo film e della prima parte del secondo si basa sul mistero del labirinto, cos'è, chi l'ha costruito, a cosa serve, eccetera. Cercherò quindi di esprimere un giudizio sulla trilogia adesso, per dare un quadro a chi non l'ha vista prima di scendere negli spoiler.
Innanzitutto c'è da dire che la trilogia è stata concepita per quello che potremmo definire una specie di binge watching cinematografico: all'inizio del secondo e del terzo film non c'è nessun riassunto, e in nessun modo si accenna a quanto avvenuto nei capitoli precedenti in modo da dare allo spettatore la possibilità di riprendere il filo. Io ho visto il secondo capitolo un bel po' di tempo dopo il primo, ed effettivamente ho avuto molte difficoltà a ricordarmi di che diavolo stesso parlando questa gente. Consiglio la visione dei tre film in tempi ristretti, anche perché la trama non è così intrigante e/o interessante da rimanere impressa nella memoria.
Maze Runner rispetta pienamente alcuni canoni della narrativa young adult, in particolare quelli relativi alle storie di ambientazione fantascientifica, quali protagonisti giovani, bellocci e ribelli contro una società dominante di carattere distopico, uniti da sentimenti di amicizia che possono esistere solo in giovane età, tendenti al retorico e all'atto eroico, contrapposti a cattivi spesso macchiettistici di età più avanzata che in qualche modo vogliono controllarli e sopprimerli, allegoria degli adulti che reprimono e limitano gli adolescenti. In questo caso, però, tutto questo viene usato per una storia con vere e proprie sfumature horror (anche se sangue non se ne vede). Inoltre vengono eliminate o riutilizzate in modo alternativo quelle parti di questo canone narrativo che sono quelle solitamente più invise a un pubblico adulto e non cerebroleso, quindi al di fuori del target di riferimento. Parliamo ad esempio dell'immancabile storia d'amore, che qui prende una piega intrigante e più complessa di quello che ci si potrebbe aspettare.
I buchi di sceneggiatura. Ci sono dei buchi di sceneggiatura dentro cui si potrebbe costruire un altro labirinto. Ho perso il conto della gente che si trova al posto giusto al momento giusto così, perché sì. Dire che le motivazioni che stanno dietro al labirinto e alle altre cose che succedono a questi ragazzi facciano acqua da tutte le parti è far loro un complimento. Ma a fare da contraltare c'è un'ottima messa in scena, tutte e tre i film sono in effetti molto belli visivamente, con un ritmo sempre sostenuto, nessun tempo morto, ottime e numerose scene d'azione (questi "runner" passano effettivamente tutto il tempo a correre, ecco il vero motivo per cui i protagonisti sono giovani, serve un certo tipo di fisico e di allenamento per sostenere tutte queste scene di corsa!), protagonisti non invincibili (ma dannatamente fortunati, con tutte le pallottole che vengono scaricate loro addosso e non li colpiscono mai) e addirittura non odiosi come caratterizzazione. Da vedere è divertente, e quindi i buchi di sceneggiatura diventano parte del divertimento. Commentare ridendo l'ennesima stupidaggine che succede mentre i protagonisti si affannano a correre per scappare da questa o quell'altra cosa, è divertente. Alla fine, anche se probabilmente è un effetto che ha fatto solo a me, diventa quasi come uno di quei film trash che ci piacciono tanto, dove i buchi di sceneggiatura diventano quasi parte del gioco, non è che diventino dei pregi, anzi, ma li si accetta più volentieri.
Guarda! Un altro che caga il cazzo con i buchi di sceneggiatura! |
La trama poi prevede anche alcuni interessanti dilemmi morali e ribaltamenti di prospettiva , e riesce a introdurre alcuni spunti di riflessione.
Se non avete mai visto un film young adult e avete la curiosità di vederne uno, che sia questo. Poi basta, smettete pure. Non vi aspettate dei capolavori, ma comunque tre film divertenti e che si lasciano guardare anche da chi ha più di 16 anni, e che strizzano più di una volta l'occhio agli amanti delle storie action/horror (tipo Resident Evil, per dire).
Ora possiamo passare a un'analisi un po' più approfondita, ma che sarà, giocoforza, un po' spoilerosa, visto che mi riesce difficile non far capire come finisce almeno il primo film.
Insomma, SPOILER!
Insomma, SPOILER!
Ci sono gli zombi!
In effetti qui vengono chiamati "spaccati" e non sono proprio zombi in quanto non sono morti, somigliano più agli infetti di film come 28 giorni dopo. Comunque, alla fine la sostanza è quella. Tutto è più bello con gli zombi, è un peccato che si vedano poco, immagino che sia anche legato alla volontà di mantenere il PG13, in effetti non si vede una goccia di sangue in tutto il film (il che con tutte le pallottole che volano, mostri, incidenti d'auto, cadute e quant'altro inizia presto a sembrare surreale).
La motivazione e la stessa esistenza del labirinto, nel mondo che viene descritto a partire dal secondo film, è un grosso MEH. Certo, è una buona giustificazione del potente cliffhanger con cui si chiude il primo capitolo, ma non sta davvero in piedi. Mettiamo anche che io non sono un biologo, e prenda per buono che sottoporre questi ragazzi a forti stress permetta di ricavare dal loro sangue un siero diverso da quello che si avrebbe "a riposo", ma anche solo lo sforzo produttivo di creare dei labirinti del genere in un mondo come quello descritto è poco credibile... ma abbiamo detto che dobbiamo considerarlo un film trash mascherato da young adult, col PG13 e con i soldi, quindi va bene.
I cattivi senza volto gli sparano coi mitra senza mai colpire nessuno, e loro con delle pistoline fanno un colpo un morto? Trash. Scuola Dolph Lundgren (ma senza sangue).
Città ipertecnologiche circondate da mura per tenere fuori gli zombi di un mondo postapocalittico? Amanti dei filmacci, non dite che non vi suonano dei campanelli.
Non credete a quelle recensioni che parlano di questo come una delle classiche storie di formazione, quelli non hanno mai visto il film, qui i personaggi sono sempre uguali a sé stessi, anzi, il protagonista smemorato ricorda piuttosto i classici personaggi della fantascienza di autori come Zelazny, che scoprono man mano di essere qualcosa di più degli altri che li circondano. Niente di raffinato come Zelazny, ovviamente, sempre di filmacci stiamo parlando.
Anche la classica contrapposizione giovani/adulti, metafora esagerata del rapporto tra adolescenti insofferenti alle regole e adulti che vorrebbero imporgliele (ma che lo young adult in genere travisa completamente dando sempre e comunque tutta la ragione ai giovani), qui ha poco senso di esistere: il fatto che i protagonisti siano giovani è di per sé quasi un caso, pare che questa particolare immunità per motivi non meglio spiegati si possa sviluppare solo in soggetti sotto una certa età, probabilmente in quanto nati dopo la diffusione del virus. Con dei protagonisti adulti si poteva fare quasi la stessa storia (quasi, perché questi sentimenti di amicizia estrema risultano credibili solo tra ragazzi).
Anche il cattivo cattivissimo sembra uscito da un classico filmaccio, ma è un uomo solo, mentre a questo punto viene da fare delle considerazioni etiche sulle motivazioni dell'organizzazione nota come Wicked ("World In Catastrophe: Killzone Experiment Department", ma l'ufficio marketing che l'ha acronimizzato in "malvagio" andrebbe licenziato in tronco) e che pare essere l'ultima forma di governo rimasta.
Per tutta la trilogia, in particolare nel terzo episodio, assistiamo al classico dubbio startrekkiano del bene dei pochi contro quello dei molti: i protagonisti rischiano regolarmente e con assoluta leggerezza le vite di decine di persone per salvarne una o due, solo perché queste sono amiche del protagonista (si vede che sanno già che tanto le pallottole non li colpiscono).
Di contro, l'organizzazione Wicked sta cercando un modo di salvare il mondo, da un virus che si diffonde anche via aerea. Tenere fuori gli infetti con un muro è solo una soluzione temporanea. I suoi metodi sono a dir poco discutibili, visto che ruotano tutti intorno al fatto di torturare, fisicamente e psicologicamente, decine di ragazzi. Torture anche piuttosto pesanti. Stiamo parlando di cancellare la memoria a dei giovani e chiuderli in angusti labirinti pieni di mostri cannibali. E più avanti nella storia inizieranno anche a indurre loro degli orribili incubi.
Ma la posta in gioco è la salvezza della fottuta razza umana. L'obbiettivo dell'organizzazione in sé è produrre un vaccino che possa salvare tutti. Non solo alcuni eletti, come vorrebbe fare invece il cattivone alla fine, che agisce in barba anche alle disposizioni dei suoi superiori. Non sappiamo quanto si estenda l'influenza di Wicked, se siano in contatto con altre roccaforti della civiltà al di fuori di ciò che resta degli Stati Uniti, ma comunque si tratta della salvezza di milioni di persone e di un futuro per la specie.
Con una ricompensa del genere, sacrificare alcune decine, forse un centinaio di persone, non sembra piuttosto giustificabile?
Questo stesso dilemma si ripercuote anche nel rapporto tra il protagonista e la sua fidanzata. Lei viene accusata di aver tradito. Tutti la odiano. Anche lo spettatore che si identifica nei personaggi "buoni" viene portato a odiarla. Ma siamo sicuri che non abbia invece ragione lei? Insomma, per una volta, in una storia young adult, la ragione non sta tutta da una parte sola.
Come avrete capito, questa trilogia di fantascienza/horror/trash mascherata da young adult mi è piaciuta nonostante i suoi difetti. Se non l'avete vista guardatela, prendendola come l'ho presa io: alla leggera.
Il Moro
Purtroppo per "motivi di studio" ho dovuto leggere alcuni romanzi young adult - cioè patacche scritte da adulti che fingono di parlare come i giovani - e davvero ho scoperto un nuovo girone infernale. Però condivido il tuo giudizio: il primo romanzo di Maze Runner ha qualcosa in più, se non altro è scritto come un libro normale e non in uno stile demente che parte dal presupposto che i giovani siano cerebrolesi, come invece mi è capitato in altri casi - tipo Tomorrow Never Dies, o qualcosa del genere, che sembrava scritto coi dadi alfabetici dell'asilo :-D
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EliminaTomorrow never dies mi manca, e continuerà mancarmi! ;-)
EliminaSì, la maggior parte di 'sta roba è scritta pensando che i ragazzini siano tutti stupidi. Visto il successo che hanno, probabilmente hanno ragione! :-D
Che post divertente e guarda mi hai pure convinto a provare a guardarlo...perlomeno non cambierò immediatamente canale se dovessi capitarci!
RispondiEliminaQuello che più mi infastidisce in questi filmacci è che sembra si prendano molto sul serio e pare che anche gli spettatori del target di riferimento prendano queste opere molto sul serio. A me vien da dire: guardatele e divertitevi pure ma ammettete che sono cagate!